25 November, 2024
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David Logan 47

La Dinamo torna alla vittoria a Venezia (70 a 74 dopo un tempo supplementare) e si rilancia in chiave play-off scudetto. La squadra di Marco Calvani ha espugnato il Taliercio al termine di una partita sviluppatasi a fasi alterne. La Dinamo è andata al riposo avanti di 4 punti, 28 a 32, dopo aver chiuso il primo quarto sotto di 5, 14 a 19, ed ha avuto il merito di restare sempre in partita, anche quando, al rientro in campo dall’intervallo lungo, ha subito il gioco dei veneti, chiudendo il terzo quarto sotto di 4 punti, 46 a 42, in una serata da basse percentuali al tiro per entrambe le squadre (Venezia ha tirato molto male da 3, 5 su 30, 16,7%, mentre la Dinamo non è andata bene nel tiro da 2, 16 su 38, 42%).

Negli ultimi dieci minuti del tempo regolare la Dinamo è stata presa per mano da Joe Alexander (21 punti, 7 rimbalzi e 5 falli subiti, 24 di valutazione) e Tony Mitchell (14 punti, 10 rimbalzi e 4 assist) per riportarsi in partita e per chiudere in parità al 40′: 58 a 58. La partita si è così decisa nei cinque minuti dell’overtime, grazie a una bomba dello specialista Rok Stipcevic e al contributo dato da David Logan. La vittoria della Dinamo è fondamentale per la classifica e l’umore, anche in vista dell’impegno della prossima settimana in Coppa Italia.

«E’ una vittoria importante, devo fare i complimenti ai miei giocatori perché direi che c’è stata un certa continuità con quello che si è visto a Istanbul nella partita giocata mercoledì, anche se poi lì il risultato finale ci ha condannato a uscire dall’Eurocup e, soprattutto, ci ha fatto perdere una gara con un punteggio che non ha rispecchiato in modo veritiero il modo il cui abbiamo giocato – ha detto a fine partita Marco Calvani -. Stasera abbiamo fatto bene dal punto di vista difensivo, tenendo una squadra con un potenziale come Venezia a 70 punti dopo un overtime, e questa è stata un cosa estremamente positiva. Rispetto alla gara contro il Galatasaray, inoltre, siamo anche stati bravi a controllare i secondi tiri dell’avversario, non concedendo seconde possibilità ed essendo anche molto più presenti sul rimbalzo difensivo. Sono estremamente contento per i miei giocatori, perché lavorano tanto in palestra e non sempre riusciamo a raccogliere i risultati attesi. Questa è un vittoria che dà energia e fiducia, individualmente e reciprocamente tra compagni di squadra.»

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Stadio Monteponi 1 copia

Il 24 gennaio del 1926 si inaugurò ad Iglesias il Campo Sportivo Monteponi, costruito nell’area adiacente alle Case Operaie su iniziativa della Società di Monteponi. Su questo campo il G.S. Monteponi, sezione sportiva del dopolavoro aziendale fondato nel 1925, giocò per oltre 20 anni prima che il nuovo “Monteponi” prendesse il suo posto nel 1948. È doveroso ricordare Questo pezzo di storia iglesiente, peraltro ricca di soddisfazioni, merita di essere ricordato. Su quel campo la Monteponi vinse, infatti, tre campionati regionali e fu la seconda squadra, dopo il Cagliari, a giocare in un campionato nazionale (II divisione).

Per celebrare l’anniversario, l’Amministrazione comunale di Iglesias ha pensato di scoprire una targa nel punto dove sorgeva il campo e di organizzare una serata di studi. Appuntamento per giovedì 18 febbraio, alle ore 17.30, nel Centro Culturale di Via Cattaneo.

Programma

17.30 Svelamento della targa ricordo in via Cattaneo (Ritrovo Centro Culturale)

18.00 Saluti delle autorità e degli ospiti convenuti

18.30 Presentazione dell’evento

18.40 Mario Fadda

“Il calcio sardo e quello iglesiente negli anni Venti e Trenta”

19.00 Giampaolo Atzei

“La costruzione del campo sportivo nelle carte dell’archivio Ferraris”

19.20 Dibattito

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Pallone

Giocano tutte in casa le squadre di vertice del girone A del campionato di Promozione regionale. La capolista Orrolese ospita la Tharros, il Bosa attende la visita della Villacidrese.
Il Carbonia di Andrea Marongiu al Comunale “Carlo Zoboli” se la vedrà con il Siliqua dell’ex Titti Podda, la Monteponi di Alessandro Cuccu con la Frassinetti di Virgilio Perra.
Il Carloforte cerca conferme nell’incontro casalingo con il Girasole mentre l’Atletico Narcao cerca punti sul difficile campo del Sant’Elena.
Completano il programma della giornata le partite Senorbì – Arbus e Guspini Terralba – Quartu 2000.

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E’ in programma domenica 14 febbraio, a Oristano, la terza edizione della mezza maratona del Giudicato di Oristano, gara di corsa su strada suddivisa in tre categorie:

  • Corsa podistica competitiva a carattere nazionale sulla distanza di km 21,097 (mezza maratona)

  • Corsa podistica competitiva a carattere regionale sulla distanza di km 12,500

  • Corsa/Camminata Ludico Motoria non competitiva di km 6.

Sono stati più di 3.000 i partecipanti alle scorse edizioni, con più di 1.600 atleti professionisti e 800 non professionisti. Anche quest’anno si conta di portare nella città di Oristano lo stesso numero di persone , tra iscritti e pubblico, confermando ancora una volta l’impegno del capoluogo di provincia nella promozione dell’attività fisica e dello sport.

Il programma:

ore 8.00 ritrovo giudici ed atleti presso la piazza Eleonora D’Arborea;

ore 9.30 termine ultimo per completare le iscrizioni e ritirare i pettorali;

ore 10.00 partenza contemporanea, della mezza maratona e della gara competitiva da 12,500 km, dalla via Duomo, in posizione prossima al punto di posizionamento della stella in occasione della Sartiglia, e a seguire, della corsa e /o camminata ludico-motorie;

ore 12.30 scadenza tempo massimo per completare la gara il cui arrivo è situato in via Duomo, nello stesso punto della partenza;

ore 13.00 premiazioni che verranno svolte nella vicina piazza Eleonora D’Arborea.

I percorsi per entrambe le gare competitive sono su circuito unico completamente asfaltato pianeggiante e con poche curve, interamente chiuso al traffico, presidiato e ben segnalato con cartelli indicanti i chilometri realizzati.

Come da regolamento Fidal per la mezza maratona sul percorso saranno presenti quattro punti di ristoro ogni 5 km e tre punti di spugnaggio (km 7.5, km 12.5, km 17.5).

La partenza e l’arrivo avverranno nella via Duomo, in prossimità del punto in cui viene posizionata la stella in occasione della Sartiglia. Dopo un breve percorso nel centro storico, con passaggio nella piazza Roma, si percorrerà il ponte sul fiume Tirso per dirigersi al santuario della Madonna del Rimedio. Da qui si procederà in direzione Torregrande verso il Pontile. Gli iscritti alla 21 km proseguiranno costeggiando la pineta. Si percorrerà il bel lungomare per tutto il suo sviluppo, con rientro fino alla torre. Per gli iscritti alla 12 km, invece dopo il bivio per il Pontile si proseguirà fino alla rotonda sulla strada provinciale n. 1. Per entrambe le tipologie di gara la strada per rientrare in città è la stessa: attraverso il nuovo ponte di Brabau dalla zona di Sa Rodia, un altro giro per il centro storico oristanese con arrivo nella via Duomo.

Chiunque può partecipare alla corsa/camminata non competitiva, mentre per le altre due gare è necessario essere regolarmente tesserati con Società affiliate alla Fidal per l’anno 2016 o con gli Enti di Promozione Sportiva (EPS) che abbiano stipulato la convenzione con la Fidal. Possono partecipare anche i possessori di RUNCARD in corso di validità, gli atleti tesserati al Comitato Italiano Paralimpico (CIP) nelle varie categorie riconosciute dalla Federazione stessa.

A ogni partecipante verrà consegnato un pacchetto di gara con t-shirt, chip per il percorso ed eventuali gadget forniti dai nostri sponsor. Sponsor senza i quali la Mezza Maratona non sarebbe realizzabile, per cui l’intero Comitato Organizzatore tiene a ringraziare in modo particolare CRAI, FRALU’, VESTIS e MIZUNO per il loro prezioso contributo e fondamentale aiuto nel promuovere con coraggio e grande sensibilità iniziative come questa.

La manifestazione è patrocinata dal comune di Oristano.

Mezza Maratona Oristano 1

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«Mi piace vedere la gente che si diverte» e ancora «Prima di farmi la fotografie prendimi il bicchiere… sinunca naranta ca seu imbriagona.»

Attraverso queste due frasi è facile capire quanto zia Adele, oggi centenaria, sia in gamba.

Grande festa, giovedì pomeriggio, nella sala dell’ex circoscrizione di Cortoghiana, dove parenti. amici e vicini di casa, unitamente a tanti curiosi, si sono stretti attorno a lei per festeggiarla e per rendere omaggio a una donna forte, grande madre di famiglia, che non ha avuto una vita facile ma, allo stesso tempo, non ha mai perso il sorriso e la voglia di andare avanti.

Un esempio importante per i giovani dì oggi, mai perdersi d’animo, a tutto c’è una soluzione e zia Adele di soluzioni nella vita ne ha dovuto trovare davvero tante.

Ora un assaggio della sua festa, con alcuni scatti e, a breve, un articolo scritto dal pronipote Nicholas e un’intervista tra le mura domestiche, nelle quali la nonnina centenaria passa le sue giornate.

Nadia Pische

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Domenica 14 febbraio 2016, dalle ore 15.00, presso il Centro anziani di via Brigata Sassari (ex sede dei Servizi Sociali comunali), si terrà la festa della Pentolaccia aperta a tutti i bambini.

La festa, con ingresso gratuito, sarà arricchita con animazione, giochi e distribuzione di dolci e doni.

La Pentolaccia è organizzata dalla Pro Loco, con il patrocinio del comune di Carbonia.

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Dolci note e suadenti melodie hanno incorniciato la serata organizzata il 3 febbraio al Vinile di Carbonia per omaggiare l’amico Armando Urru. Emozione alle stelle da parte della famiglia e degli amici che hanno cantato per lui… le sue canzoni.. .quelle che lui suonava e cantava da solo e in loro compagnia.

Una band speciale quella di Carlo Vacca al basso, Remigio Pili alla tastiera, Elvio Casu alla chitarra, Tiziano Dessì alla chitarra, Michele Gerra alla batteria, Renato Cicalò alle percussioni e Elio Loi alla voce, che hanno unito le loro “forze musicali” per ricordare Armando, il loro compagno di musica con cui hanno diviso e condiviso momenti indimenticabili che albergheranno per sempre nel cuore di tutti.

Un grande distacco fisico quello che viene vissuto da chi lo conosceva bene e ne apprezzava le sue doti amorevoli e di grande rispetto per il prossimo. E siccome le parole non bastavano si è pensato di agire attraverso la magia della musica, perchè il modo più bello di ricordarlo è cantare.

Ecco che cantare diventa la miglior risposta al dolore di averlo perso, così dichiarano gli amici in una commovente lettera dove con poche parole ringraziano di averlo conosciuto e di averlo avuto come amico.

Tanti accordi per fermare  nel tempo il meraviglioso ricordo che ha lasciato, come quelli presenti nella canzone “Hey Jude” dei Beatles, suonati al ritmo del battito delle mani quasi fossero i battiti del nostro cuore per lui, nella speranza e nella convinzione che possa sentirci… e poi tutti in piedi per lui e per il suo ricordo indelebile nel tempo.

E si perché Armando aveva sempre una parola buona per tutti… ed è stato naturale ricordarlo tra spartiti vecchi sempre nuovi…

Parole e musica unite a immagini sparse sulla parete sfondo della band hanno dato corpo ad una serata a cui ad un certo punto si è unito anche il giovanissimo Nicola Corrias che ha voluto partecipare, suonando la batteria, al “tuffo nel passato musicale” di Armando che mosse i suoi primi passi musicali, come ci racconta la voce del gruppo Elio Loi, negli anni ’64/’70 con il gruppo “Gli amici”, con i “Berretti Rossi” in seguito e con “M 113” subito dopo… Aveva solo 16 quando decise di “abbracciare chitarra e musica” per manifestare a tutti la sua passione… cantava “Pugni chiusi” e andava in giro per la nostra amata isola…

Oggi a distanza di tanti anni ci piace ricordarlo così come in questa bellissima foto in calce all’articolo… assorto e memore di due grandi amori: la famiglia e la musica, come scritto all’inizio del pezzo.

Lacrime, sorrisi, qualche risata e un “ciao Armando”… ma anche “un ciao papà” che si leva in cielo, tra le stelle che ora cantano e suonano per lui perse nella magnificienza che solo l’amore sa donare.

Nadia Pische

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Piacevole serata in compagnia dell’assessore alla cultura del comune di Carbonia Loriana Pitzalis, del presidente della Pro Loco Paola Ledda e dei funzionari del comune che, in compagnia di docenti dei tre ordini di scuola,  presidenti di associazioni, la responsabile della Sezione di Storia locale Donatella Manca e Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria, hanno dato il via ai lavori per monumenti aperti 2016. Grande partecipazione ed entusiasmo hanno caratterizzato la riunione che ha iniziato a delineare il percorso di quella che sarà la 13ª edizione dell’evento vetrina dei siti della città e delle sue frazioni.

Nel weekend del 7 e 8 maggio sarà possibile passeggiare per la città conoscendone la storia attraverso piccoli e grandi ciceroni che, con l’apporto ed il sostegno dei loro insegnanti, faranno fare un salto nel passato, andando indietro di ben 77 anni.

Tutti mobilitati quindi per far vivere la città, famosa come la più importante città di fondazione italiana, voluta dal regime fascista attraverso la storia, una storia che racconta storie di donne e uomini arrivati da tutta Italia per lavorare in miniera… nella Grande Miniera di Serbariu.

Un museo a cielo aperto dove niente nell’architettura è lasciato al caso, ma al contrario studiato nei minimi dettagli…

Carbonia… una company town pianificata su uno schema urbanistico preordinato in funzione del rapporto di interdipendenza tra impianti produttivi, residenza ed infrastrutture.

La riunione si scioglie dopo due ore, con la grande soddisfazione, da parte di tutti partecipanti, che, ancora una volta si cimenteranno nella realizzazione di un nuovo vestito per la città, a patto che il sottoabito non venga trascurato ma, al contrario possa sostenere le nuove vesti.

Nadia Pische

Monumenti aperti 2014

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Domenica si ricordano i 5 minatori morti nella miniera di Serbariu il 14 febbraio 1938. Antonello Pirotto, noto leader del movimento dei lavoratori che lotta per la riapertura dello stabilimento Eurallumina di Portovesme, lo scorso ottobre presentò un progetto al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, per la commemorazione dei 5 minatori scomparsi nella miniera di Serbariu il 14 febbraio 1938, con la sistemazione e pulizia dell’area circostante al monumento in trachite, situato presso il CICC, esattamente nel punto dove avvenne la tragedia.

«Caro Giuseppe – scriveva Antonello Pirotto – ti scrivo per segnalarti la situazione di degrado in cui versa uno dei monumenti di maggior rilevanza, per la storia della città e del movimento dei lavoratori. Ho personalmente provato, più volte, riuscendo a fatica ad arrivarci, un’operazione che mi è riuscita passando dal lato opposto al centro intermodale, mentre pur cercando varchi accessibili, anche percorrendo a ritroso dal monumento verso il treno storico (anche quell’area molto frequentata si trova in pessime condizioni), lungo le rotaie, ad un certo punto il percorso è non percorribile.

In questo momento è operativo il cantiere per il restauro del silos del carbone e potrebbe essere un occasione per  la sistemazione di quell’area che risulta adiacente.

In pratica si tratta di pulire da sterpaglie e arbusti, sistemare e rendere percorribile, il tratto di rotaia e bordi adiacenti, che dal treno storico sito presso il CICC, porta al monumento posto dall’Amministrazione di Carbonia, nel punto e in memoria della prima tragica disgrazia nella miniera di Serbariu, con 5 minatori coinvolti, il 14 febbraio 1938. L’ intervento si completerebbe con la sistemazione dell’area dello stesso monumento e della pulizia per rendere leggibile l’epigrafe.

Da segnalare che l’epigrafe è rivolta verso l’area mineraria e dal marciapiede fronte lato opposto (molto frequentato da pedoni) centro intermodale, non è leggibile, quasi totalmente coperta dalla vegetazione risultante un monolite, anonimo, per chi non ne conosce storia e significato .

Se mi è possibile fornire un suggerimento:

1) installare in un punto dove ci sia maggiore visibilità, adiacente alle rotaie, indicante il percorso per raggiungere il monumento, un cartello indicante la seguente dicitura:

2) pulire la stele e evidenziare la dicitura che risulta poco leggibile

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