25 November, 2024
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Moby 0 copia

Dopo la recente consegna alla nuova compagine della Caremar S.p.A della motonave Isola di Procida completamente ristrutturata negli interni ed esterni, il Cantiere di Napoli del Gruppo Palumbo, guidato da Giuseppe Palumbo, ha siglato diversi contratti con la Moby S.p.A. per importanti lavori su alcune navi sociali.

Oggetto delle commesse, che coinvolgono oltre alle maestranze specializzate della Palumbo, l’intero indotto del Porto di Napoli e molte ditte subappaltatrici altamente specializzate, numerose attività di ammodernamento di aree pubbliche, tra cui la creazione di ponti, di nuove cabine, di car deck, revisioni dei motori, impiantistica e lavori elettrici, per il “Moby Tommy” e il “Moby Zaza” nel cantiere di Napoli, e lavori di rimodernamento delle zone alberghiere del “Moby Kiss”, presso il cantiere di Malta.

Tempi rapidi per la realizzazione dei lavori sulle navi, che richiedono una sosta brevissima ed un imponente impegno diretto e dei subcontractors al fine di ottimizzare le consegne nel tempo record di 5 mesi.

«Sono ben lieto che un armatore della levatura di Vincenzo Onorato che ovviamente ringrazio, abbia rinnovato la stima e la fiducia nei confronti dei nostri Cantieri ma sono ancor più felice che la sua scelta siastata quella di rinnovare il suo legame con il sito di Napoli” – dice Giuseppe Palumbo, Managing Director -. Il 2015 è stato un anno molto importante per il nostro Gruppo – prosegue Palumbo – sia da punto di vista delle riparazioni delle navi commerciali sia per il  settore dei Superyacht che seguo personalmente. Il 16 maggio scorso abbiamo infatti varato, nello stesso giorno, due super yacht rispettivamente di 57 e 40 metri caratterizzati dall’alta qualità costruttiva e dal design innovativo. La nostra produzione è stata riconosciuta nelle più importanti manifestazioni del settore dove con orgoglio dimostriamo che anche i prodotti della cantieristica navale si possono annoverare tra i prodotti di eccellenza realizzati a Napoli».

Relativamente al segmento New building, il cantiere napoletano sta procedendo con la costruzione di due Super Yacht di lusso: un 60 metri appena iniziato ed un 70 metri già in fase avanzata di costruzione.

I Cantieri Palumbo, presenti sul mercato della cantieristica navale dal 1967, sono oggi un esempio di vitalità, di eccellenza e di determinazione raccontato attraverso 50 anni di esperienza ed un costante impegno nello sviluppo di competenze tecniche e capacità produttive. Il Gruppo Palumbo è l’esempio di come un’azienda italiana che, da realtà medio-piccola, ha cambiato la propria storia industriale divenendo impresa internazionale . La Società partenopea, come ben noto, dispone infatti di cinque cantieri strategicamente localizzati nel cuore del Mediterraneo. Oltre la storica sede di Napoli, le facilities di Messina, Malta, Marsiglia e da pochissimo anche Tenerife completano l’ampia gamma di servizi con un totale di 14 bacini di carenaggio e circa 2 km di banchine adeguatamente attrezzati per effettuare ogni tipo di riparazione navale, conversione, refitting e nuove costruzioni.

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«La città di Sorso è rimasta per quaranta giorni senza acqua potabile e per tre mesi l’erogazione è stata sospesa nelle ore notturne. Per questi motivi chiediamo che Abbanoa, nelle prossime fatturazioni, faccia pagare agli utenti di Sorso la tariffa per acqua grezza, relativa a 40 giorni di consumi, oltre a un ulteriore sgravio per compensare il disagio subito dai cittadini nei tre mesi di mancata erogazione notturna del servizio di acqua potabile». Con queste parole, scritte in una lettera inviata ad Abbanoa, i rappresentanti della segreteria cittadina del Centro Democratico di Sorso, Vannino Piana e Francesco Lobrano, chiedono all’ente gestore del sistema idrico regionale una compensazione per i gravi disservizi patiti nei mesi scorsi dagli utenti della cittadina della Romangia.

Il 18 settembre 2015 il sindaco del Comune di Sorso, con ordinanza sindacale n°25, vietava l’utilizzo dell’acqua di rete per scopi alimentari, a causa della marcata presenza di nitriti che rendevano l’acqua non potabile. «Il divieto è rimasto in vigore per quaranta giorni, senza che Abbanoa facesse qualcosa per sopperire al disservizio, come, per esempio, distribuire acqua potabile con le autobotti», denunciano i rappresentanti CD. «I cittadini, oltre al disagio patito, hanno subito anche un danno economico, visto che sono stati costretti ad acquistare acqua minerale da utilizzare in cucina». Analoghe difficoltà son state provocate dalla sospensione dell’erogazione dell’acqua di rete nelle ore notturne, andata avanti da agosto a novembre 2015, costringendo la popolazione di Sorso a costosi e disagevoli approvvigionamenti alternativi.

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Gli allievi dell’innovativo incubatore di cultura imprenditoriale dell’ateneo di Cagliari si avviano alla finale del 19 febbraio. Otto finalisti all’evento, ospitato al Conservatorio Pierluigi da Palestrina, con in palio premi per oltre 80mila euro. Sul sito unaveraimpresa.it iscrizioni e il primo video di un percorso vincente. Domenica 14 sorpresa speciale in piazza Yenne

Domani, 13 febbraio, www.unaveraimpresa.it è disponibile il primo video che descrive la fase d’avvio del percorso del Contamination Lab. I ragazzi selezionati per il CLab-Unica partecipano al processo di contaminazione di competenze, talenti, idee. In un’intensa giornata di Team bulding, gli allievi scoprono l’importanza del gruppo e delle idee condivise. Le immagini, suggestive e accattivanti, narrano un mondo di opzioni, competizione e confronto. Per domenica 14 febbraio, piazza Yenne ospita un evento speciale legato al CLab dell’ateneo di Cagliari.

Il CLab-Unica, apripista e leader nazionale giunto alla terza edizione, fa capo a un percorso inedito raccontato con i video di “Una vera impresa”. Il progetto  estende la contaminazione anche al di fuori del contesto universitario e trasmette un concetto di Università innovativa e aperta al territorio. Su queste frequenze è nato un reportage in quattro puntate su alcuni momenti caratterizzanti le varie tappe del Contamination Lab dell’ateneo.

La campagna di comunicazione ha per testimonial Fabio Aru e si sviluppa con quattro video che descrivono altrettante “tappe” del percorso di formazione interdisciplinare del CLab – direttore scientifico Maria Chiara Di Guardo. Un percorso rappresentato con l’impiego di termini e tecnicismi che rimandano al mondo sportivo e, in particolare, a quello delle due ruote. Ovvero, La partenza, La scalata, La fuga e La vittoria. I filmati, come accennato, sono consultabili sul sito unaveraimpresa.it . Il video conclusivo sarà incentrato sulla finale che si tiene venerdì 19 febbraio dalle 15 al Conservatorio di musica “Pierluigi da Palestrina”. Il form recuperabile sul sito www.unaveraimpresa.it consente l’iscrizione alla finale.

Yenetics, Bautifulbox, Jara, Hexacharge, Need for Nerd, Bxtar, Phytoness e Educhair sono gli otto team ammessi alla finale. Una giuria di investitori, giornalisti, operatori del mondo della finanza e di imprese multinazionali attribuisce premi in denaro e servizi per oltre 80mila euro forniti da enti e aziende partner e sponsor del progetto. Tra queste, Regione Sardegna, Sardegna Ricerche, Crs4, Fab Lab, Confindustria Giovani, Conservatorio della musica di Cagliari, Startup Cagliari, Banca di credito cooperativa, Banca di Cagliari, Open Campus, Hub/Spoke, Cagliari calcio, Grafiche Ghiani, Publikendi e Agra.

Fabio Aru 1

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Si è conclusa il 9 febbraio, l’emergenza nel porto di Portovesme, con la partenza della nave Jongluer solo dopo che la stessa aveva ottemperato alle irregolarità riscontrate e dopo aver dato adeguata garanzia del pagamento di tutte le operazioni di bonifica conseguenti all’inquinamento provocato la mattina del 29 gennaio, quando una strana macchia maleodorante è apparsa sulla superficie del mare all’interno dello scalo commerciale di Portovesme. Da subito era scattata l’emergenza e la Guardia Costiera aveva attivato il piano antinquinamento, coordinando le operazioni e svolgendo indagini per accertare il responsabile dell’evento. Le analisi dei campioni prelevati in mare hanno dimostrato lo sversamento di gasolio (successivamente quantificati in 200 litri) e la comparazione con il combustibile di tutte le navi presenti in porto ha confermato i sospetti della Guardia Costiera: Il Comandante e l’Armatore, la cui nave Jongluer (Bandiera Saint Vincent & Grenadines) al momento dell’evento stava sbarcando acqua di zavorra per motivi di stabilità, sono stati quindi diffidati dal Comandante del Porto ad adottate immediatamente tutte le misure opportune per eliminare e prevenire gli effetti dannosi dell’inquinamento da loro provocato e deferiti all’Autorità Giudiziaria.

La Guardia Costiera ha accertato le cause dell’inquinamento attraverso un ispezione dettagliata a bordo della nave, nel corso della quale ha scoperto che, a causa di un’irregolarità strutturale, l’acqua di una cassa di zavorra era stata contaminata dal gasolio di un deposito adiacente. Durante i controlli è stata anche riscontrata la mancanza di idonea cartografia e il malfunzionamento del generatore di emergenza. A seguito delle gravi deficienze riscontrate è stato quindi emesso un provvedimento di fermo, sbloccato il 9 febbraio con la partenza della nave.

Mercantile Jongluer

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si sono svolte questa mattina le audizioni degli assessori degli Enti locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu, e della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, in IV commissione. 

L’assessore degli Enti locali ed Urbanistica Cristiano Erriu illustrando alla commissione Governo del territorio, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) i principali contenuti della finanziaria 2016, per la parte di competenza, ha detto che «entro la fine dell’anno sarà completato il nuovo sistema informativo sui beni paesaggistici che fornirà ai Comuni strumenti operativi moderni ed efficienti per adeguare i Piani urbanistici al Ppr».

Oltre al nuovo sistema informativo, l’assessore si è soffermato sulla legge n.29 per il recupero dei centri storici per la quale sono state presentate 286 istanze, ora in corso di valutazione. «E’un segno di grande interesse da parte dei Comuni e dei privati –  ha spiegato – che ci consentirà di intervenire su parti del territorio destinate ad importanti funzioni pubbliche ma in parte degradate o poco valorizzate; l’obiettivo strategico è quello di intervenire per riordinare il tessuto urbanistico, con una particolare attenzione alle periferie».

«E’ poi iniziata – ha aggiunto Erriu – la fase di ampliamento del Ppr verso le zone interne della Regione con lo studio e l’analisi dei paesaggi rurali storici, un lavoro lungo ed articolato che, una volta concluso, completerà la pianificazione urbanistica del territorio.»

Per quanto riguarda la nuova legge urbanistica, l’assessore ha affermato che «la Giunta ha già predisposto un testo nel quale si stanno inserendo le integrazioni necessarie dopo l’approvazione della riforma delle Autonomie locali; successivamente sarà sottoposto ad una fase di consultazione pubblica al termine della quale sarà approvato dalla Giunta e trasmesso alla commissione ed al Consiglio».

Nel corso della sua audizione, l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, ha detto che «la parte della finanziaria relativa all’ambiente va inquadrata nel ciclo della programmazione unitaria e la novità più significativa di quest’anno è rappresentata dall’avvio di grandi interventi strutturali di bonifica, attesi da anni, dei siti industriali inquinati del Sulcis, di Porto Torres e La Maddalena, che possono contare su una dotazione finanziaria di oltre 140 milioni di euro che contiamo di integrare con ulteriori risorse provenienti dal Piano nazionale per il Sud.»

«Il capitolo-bonifiche – ha proseguito l’assessore – comprende anche l’amianto e per questi interventi è necessario sia accelerare le procedure di spesa rispetto al 2015, quando le risorse erano state assegnate alle province, che individuare fondi per la sostituzione dell’amianto con materiali eco-compatibili.»

L’assessore si è poi soffermata, fra l’altro, sul Piano dei rifiuti sottolineando «la forte spinata alla tariffa unica grazia alle premialità assegnate ai Comuni virtuosi; stiamo comunque aggiornando il Piano in previsione dell’istituzione di una Autorità unica per la quale c’è già un Disegno di legge della Giunta che va però armonizzato con la riforma degli Enti locali».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola, anche con accenti critici provenienti da Sel soprattutto sulla insufficiente dotazione finanziaria assegnata ai “cantieri verdi”, i consiglieri regionali Eugenio Lai di Sel, Salvatore Demontis del Pd, i capigruppo di Cps Pierfranco Zanchetta e di Sel Daniele Cocco ed Antonello Peru di Forza Italia.

La commissione ha poi avviato insieme all’assessore una riflessione sulla riforma dell’Ente foreste che, in base ad un Disegno della Giunta, dovrebbe essere trasformato nell’Agenzia “Forestas”. Il presidente Antonio Solinas ha sintetizzato i punti sui quali si ritiene necessario un approfondimento. «Il primo riguarda – ha ricordato Solinas – le spese necessarie per la trasformazione, voce passiva senza ricadute sull’attività». Inoltre, «solleva non pochi dubbi il percorso piuttosto farraginoso (anche in considerazione dell’esperienza non positiva delle agenzie agricole) relativo al trasferimento dei beni dell’Ente foreste, che prima dovrebbero essere trasferiti all’assessorato degli Enti locali e poi assegnati alla nuova Agenzia». «Infine – ha concluso Solinas – c’è un problema complessivo di governance nel senso che appare oggettivamente difficile che una realtà complessa come l’Ente foreste, con 150 basi operative in tutta la Sardegna e circa 7000 dipendenti, possa essere ben guidata da un vertice sostanzialmente monocratico, formato da un amministratore unico ed un direttore generale”.

L’assessore Spano, nel dichiarasi disponibile ad ogni ulteriore fase di confronto, ha messo l’accento sul fatto che «la proposta dell’Agenzia non riguarda tanto la governance quanto la funzione, perché col nuovo assetto giuridico l’Ente diventerebbe a tutti gli effetti un braccio operativo della Regione con capacità di operare su tutto il territorio, mentre attualmente la sua attività è circoscritta ad aree ben delimitate».

Sul trasferimento dei beni, la Spano ha ricordato che «si tratta di un passaggio necessario per risolvere questioni ancora aperte riguardanti il periodo in cui esisteva l’Azienda foreste demaniali, ed anche vantaggioso in termini fiscali perché l’Agenzia non pagherebbe più l’Imu agricola, che ora pesa per circa 3/400.000 euro».

La commissione, che ha “in carico” il disegno di legge, si è riservata una ulteriore verifica delle parti del testo ritenute meritevoli di approfondimento.

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Search engine friendly contentSi è svolto questa mattina, nel palazzo di viale Trento a Cagliari, l’atteso confronto tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria, dei Lavori pubblici e degli Enti locali, Maria Grazia Piras, Paolo Maninchedda e Cristiano Erriu, e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno incontrato i sindaci del territorio (erano assenti soltanto tre sindaci) e i segretari regionali e territoriali di CGIL e UIL, per fare il punto sulla situazione del sistema industriale della zona (Centrale Enel, Portovesme srl, Eurallumina e Alcoa) e sullo stato di attuazione del Piano Sulcis.
Nel corso dell’incontro, il presidente Pigliaru, l’assessore Piras e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, si sono soffermati sulle principali questioni industriali. La centrale termoelettrica del Sulcis, destinata alla chiusura, grazie all’intervento della Regione sarà messa in sicurezza con il contratto di disponibilità che sarà stipulato da Terna con Enel, che si è impegnata a investire in efficienza e logistica. Anche la questione Eurallumina è in via di soluzione: la Giunta si è assunta la responsabilità di consentire la realizzazione di una caldaia a carbone che sostituirà la vecchia centrale migliorando sia l’efficienza energetica che quella ambientale. Sul fronte energetico, grazie alle interlocuzioni tra Giunta e Governo, la proroga del regime di superinterrompibilità e la stipula di contratti bilaterali consentono di mantenere attive sia la Portovesme srl che lo stabilimento di San Gavino, nonché tutte le aziende che usufruiranno dell’accordo. Infine, si torna a parlare dei progetti sul Biofuel, un investimento che vale 290 milioni di euro (non inseriti nel Piano Sulcis) finanziato da privati con capitale di prestito BEI. Dopo una fase di stallo iniziale, c’è una ripresa dell’iniziativa imprenditoriale. L’azienda, infatti, ha concordato un test industriale con l’Enel per l’utilizzo della lignina, prodotto di scarto nella produzione dei biocarburanti, come biomassa per alimentare la centrale termoelettrica. La decisione sull’investimento sarà presa dopo il test della lignina.
«Il Sulcis è un territorio su cui la Regione lavora a tempo pieno, su tutti i fronti – ha detto il presidente Pigliaru in apertura di incontro -. Il Piano Sulcis, come tutti i Piani, non è perfetto ed è certamente ancora migliorabile, ma è evidente che molte cose sono già state fatte e altre avviate e sostenute, dopo anni di ritardi inaccettabili. Ci siamo ritrovati ad affrontare questioni importanti come il salvataggio di Igea: sembrava tutto perso in partenza e invece le bonifiche si stanno finalmente muovendo, così come qualcosa si sta muovendo per Euroallumina. E se il bando per le imprese spinge le attività private con una buona dotazione finanziaria, per quanto riguarda Alcoa la Regione si sta impegnando a tutti i livelli, lavorando costantemente con Palazzo Chigi perché si arrivi a un risultato positivo. Crediamo nello sviluppo del Sulcis e il nostro sforzo è di lavorare in modo continuo e trasparente: se ci sono difficoltà coordiniamoci per superarle insieme.»
Lo stato di attuazione del Piano Sulcis al febbraio 2016 è stato illustrato dal Coordinatore del Piano, Tore Cherchi. «Tutti i 620 milioni previsti dal Piano sono stati impegnati e sono 70 gli interventi eseguiti, o in fase di esecuzione, di cui la metà di competenza degli enti locali – ha sottolineato Tore Cherchi -. Alcune importanti novità, comunicate oggi, riguardano il bando per le imprese Call For Sulcis, con una dotazione finanziaria di 32 milioni. A fine mese saranno pubblicati i primi bandi. Altre novità importanti interessano i lavori pubblici: l’Anas, infatti, entro febbraio manderà in appalto lavori per 56 milioni di euro. Gli interventi riguardano, tra l’altro, le strade del basso Sulcis, il nuovo ponte sull’istmo e la circonvallazione di Sant’Antioco».

Risultati soddisfacenti sta ottenendo anche l’intervento sulla fiscalità di vantaggio: ne stanno usufruendo circa 4mila imprese artigiane e del piccolo commercio del Sulcis. Non meno rilevanti sono le iniziative nel settore scolastico (5 milioni di euro), il programma di interventi per la bonifica e il risanamento ambientale nei siti industriali e minerari (attività in capo a Igea e ai Comuni interessati) e il programma sulle infrastrutture (in particolare i lavori per l’interconnessione dei bacini del Sulcis Iglesiente al sistema idrico regionale).
A chiudere l’incontro è stata l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ha evidenziato il clima costruttivo nel dibattito con amministratori locali e sindacati.
«Il quadro che emerge è positivo, anche se non mancano criticità già individuate e in via di risoluzione. Molte attività del Piano Sulcis interessano i lavori pubblici, dove si scontano i problemi legati a tutto il sistema del settore. Condividiamo perciò l’esigenza manifestata dai sindaci di un maggior coordinamento tra enti locali e Regione per superare le difficoltà e accelerare l’iter delle pratiche. Siamo anche consapevoli, e su questo – ha detto l’assessore Piras – condividiamo la preoccupazione dei sindacati, che nel Piano manca un intervento di tipo sociale che faccia da cuscinetto tra la situazione attuale e l’avvio delle iniziative imprenditoriali destinate a creare nuova occupazione. Occorre trovare un sistema di sostegno al reddito: pensiamo a un intervento da inserire all’interno della predisposizione dell’iter di dichiarazione di area di crisi complessa o dentro il Patto per il mezzogiorno in discussione con il Governo. Sul piano urbanistico l’adozione di un nuovo provvedimento regionale potrà dare una spinta ai progetti del settore turistico che attendono di essere realizzati”.»
Infine, la questione delle bonifiche. Igea, società in house della Regione sotto il controllo dell’assessorato dell’Industria, sta collaborando con alcuni Comuni nel quadro di progettazione delle bonifiche. In relazione all’intervento nell’area dell’ex Seamag di Sant’Antioco, l’assessore Piras ha detto che proprio ieri Igea ha presentato al ministero dell’Ambiente un cronoprogramma molto stretto di realizzazione dei lavori. Nel corso dell’incontro, i sindaci e i sindacati hanno riconosciuto gli aspetti positivi di quanto fatto finora ma hanno anche ribadito che occorrono adeguate politiche del lavoro e che è necessario sbloccare tutti gli investimenti del settore turistico che ancora attendono una nuova legge urbanistica.

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 È stato firmato questo pomeriggio, nel corso della prima giornata del Job Day che si sta svolgendo alla Fiera di Cagliari, un Protocollo d’Intesa tra l’Agenzia regionale per il Lavoro e l’omologa struttura Pȏle Emploi Corse. Il documento è stato sottoscritto dai due direttori, Massimo Temussi per l’Agenzia e Michel Castelli per Pȏle Emploi Corse.

L’obiettivo e le finalità del Protocollo d’Intesa sono la realizzazione di azioni positive a supporto delle politiche per l’occupazione e lo sviluppo dei territori, nelle due isole. Ad esempio sarà più facile realizzare partenariati internazionali per la presentazione di proposte progettuali nel quadro di programmi comunitari di interesse comune; le collaborazioni per la realizzazione di attività progettuali, di rilevanza internazionale, principalmente nell’ambito del turismo, della nautica e di tutti gli altri ambiti che permettono lo sviluppo dell’occupazione; lo scambio di strumenti e buone pratiche al fine di identificare e migliorare l’efficacia dell’azione degli organismi che curano l’implementazione delle politiche per il lavoro nelle due Regioni.

Le due agenzie, insomma, potranno d’ora in poi collaborare insieme all’elaborazione di progetti comuni, e stabilire una collaborazione fattiva su tutti i temi inerenti il lavoro.

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Search engine friendly contentUna nuova stagione di rapporti tra Sardegna e Corsica, con al centro i temi dell’insularità, svantaggi da superare e opportunità da cogliere. Questo il centro dell’incontro istituzionale e della prima giornata di lavoro comune tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il presidente della Corsica Gilles Simeoni, prima a Villa Devoto dove hanno incontrato la stampa insieme al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, poi in Consiglio per la riunione con i capigruppo dell’assemblea sarda.

Per Simeoni, in Sardegna su invito del presidente Pigliaru, è stato il primo viaggio istituzionale all’estero. Dopo la visita al Museo archeologico per ammirare le statue di Mont’e Prama, la delegazione del governo corso, composta Jean-Félix Acquaviva (Trasporti e montagna), Fabienne Giovannini (Agenzia Urbanistica e pianificazione territoriale), Jean-Christophe Angelini (Sviluppo economico) e Saveriu Luciani (lingua e cultura corsa, gestione idraulica), ha lavorato insieme ad alcuni assessori della giunta sarda in incontri separati, per mettere a fuoco gli ambiti di condivisione. Ai tavoli erano presenti Gianmario Demuro (Affari generali e riforme), Donatella Spano (Ambiente), Paolo Maninchedda (Lavori pubblici), Massimo Deiana (Trasporti), Francesco Morandi (Turismo) e Cristiano Erriu (Urbanistica). I punti sono stati fissati nella riunione generale, guidata da Pigliaru e Simeoni e in cui sono stati definiti i prossimi passi: gli uffici da subito al lavoro per affiancare ai dossier già avviati con le Baleari quelli aperti oggi con la Corsica, a metà marzo la visita istituzionale del presidente Pigliaru ad Ajaccio e all’inizio di maggio l’incontro a tre alle Baleari.

«La nostra proposta del patto tra isole prende corpo – ha detto Francesco Pigliaru al termine dei lavori -. «Oggi abbiamo scritto i titoli e definito le modalità secondo cui organizzare i contenuti. Come abbiamo detto due giorni fa a Bruxelles nella riunione con la presidente delle Baleari Francina Armengol, gli svantaggi dovuti alla discontinuità territoriale causano alle nostre regioni gli stessi problemi che, nel tempo, sono stati affrontati spesso in modo molto diverso, arrivando a risultati altrettanto diversi. Abbiamo deciso di comparare le esperienze – ha spiegato il presidente della Regione – ragionando insieme su trasporti, energia, turismo, sostenibilità e in generale sviluppo dei nostri territori, così fortemente caratterizzati dalla condizione geografica. Vogliamo confrontarci anche sui rapporti che ognuno di noi ha con il proprio governo centrale, sulle nostre visioni di autonomia, su quanto ne deriva in termini di responsabilità. Sardegna, Corsica e Baleari potranno presentarsi unite a discutere di insularità con l’Unione europea, e farlo partendo da una prospettiva condivisa e su cui si è lavorato congiuntamente. Non ci interessa formare un’associazione d’intenti – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma essere pragmatici, per raggiungere tutti più rapidamente i nostri obiettivi. È l’Europa a offrirci l’opportunità di pensare alle nostre isole come a una macroregione, sta a noi coglierla.»

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L’obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale, perché rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per molte patologie croniche, quali malattie cardiache e respiratorie, diabete di Tipo 2, ipertensione e alcune forme di cancro.

In Italia il 32% degli adulti è sovrappeso, mentre l’11% è obeso, in totale, oltre quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale. Per contrastare questa grave emergenza, l’arma più efficace è rappresentata da una corretta educazione alimentare, associata a uno stile di vita dinamico, in cui sia favorita l’attività fisica sin dall’età scolare. 

Quando però, le modifiche degli stili di vita (dieta, attività fisica, ecc.) non riescono da sole a risolvere il problema, una soluzione potrebbe provenire dalla chirurgia bariatrica, (quella branca della chirurgia il cui scopo è ottenere significativi cali ponderali) che negli ultimi decenni, grazie all’introduzione delle procedure laparoscopiche, è diventata più sicura e meno invasiva, riuscendo in molti casi a debellare alcune patologie come l’ipertensione o il diabete.

La chirurgia laparoscopica è una tecnica mininvasiva, che permette di intervenire sul paziente effettuando incisioni molto piccole (dell’ordine di circa un centimetro) attraverso le quali introdurre la strumentazione chirurgica, evitando, così, al paziente le  conseguenze estetiche, ma non solo, di una laparotomia. Grazie a questa tecnica, infatti, si riducono i rischi di infezione e di formazione di ernie incisionali, si ha una notevole riduzione del dolore e della possibilità di aderenze viscerali post-operatorie, con una conseguente   ripresa generale del paziente,  più rapida.

Il Centro di Chirurgia Laparoscopica Avanzata e di Chirugia dell’Obesità del Policlinico San Marco di Bergamo opera da 10 anni in quest’ambito, ed è il terzo per numero di pazienti trattati in Italia: «Nel nostro Centro – spiega il Direttore del Centro, dottor Stefano Olmi – operiamo con le tecniche laparoscopiche mininvasive circa 2000 pazienti ogni anno di cui 800 affetti da obesità  (con B.M.I. – indice di massa corporea – maggiore di 40, per i quali la chirurgia è consigliata)».

«Il nostro obiettivo principale – aggiunge Olmi – è quello di migliorare e in alcuni casi “salvare” la vita del paziente obeso, che grazie all’intervento riesce ad ottenere sia un notevole calo ponderale, sia un giovamento se non una remissione, di patologie come il diabete, l’ ipertensione e le apnee notturne. Gli interventi eseguiti per obesità sono: la sleeve gastrectomy, il mini-by pass, la plicatura gastrica ed il bendaggio gastrico e tutta la chirurgia detta redo che è mirata a correggere gli insuccessi di un intervento di chirurgia bariatrica precedente.»

Il polo di Bergamo, grazie all’alto livello dei servizi offerti, rappresenta per i pazienti con obesità grave, un riferimento a livello nazionale, a cui si rivolgono persone provenienti da tutte le regioni d’Italia con un’alta incidenza da quelle del sud, dove c’è una minor presenza di Centri specializzati per questo tipo di interventi. Per questo motivo e per poter seguire il paziente in ogni fase del proprio percorso terapeutico, il Policlinico San Marco ha aperto ambulatori su tutto il territorio nazionale, in particolare in Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sardegna e Sicilia, dove si riscontra un’alta percentuale di persone con problemi di obesità. In questi ambulatori lo staff dell’equipe chirurgica del Policlinico San Marco di Bergamo, dove sarà effettuato l’intervento, incontra il paziente sia durante le prime visite di valutazione pre-operatoria, in cui vengono eseguiti esami specifici come polisonnografie ed ecocardio, sia durante i controlli di follow-up da effettuarsi a cadenza periodica dopo l’intervento, per monitorare gli esiti della chirurgia e il buono stato di salute del paziente.

«Sono eleggibili al trattamento con la chirurgia bariatrica – prosegue Olmi – uomini e donne dai 18  fino ai 65 anni (come indicano le Linee Guida Sicob – Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità) anche se, per alcuni pazienti è possibile affrontare questo tipo d’intervento fino a 65 anni, sempre dopo la valutazione della nostra equipe medica multidisciplinare : devono, infatti, essere soggetti in buono stato di salute generale, ma con problemi di ipertensione o diabete mal controllato a causa dell’età, che potrebbero trarre giovamento da questa tecnica chirurgica.»

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Francesco Morandi 1 copia

Condivisione delle azioni realizzate negli ultimi due anni e rilancio dei temi chiave per sostenere la crescita della destinazione Sardegna. Al centro del confronto tra i 57 operatori e l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, presenti all’inaugurazione della Bit, le strategie della Regione per rafforzare il comparto, in crescita con numeri a doppia cifra rispetto al 2014. Lo stand isolano ospita prima di tutto diverse categorie del ricettivo, servizi, trasporto, associazioni, tour operator: in 500 metri quadri, strutturati come un business center, si susseguono per tutta la giornata incontri commerciali con buyer provenienti da tutto il mondo.
La promozione in Italia e nei mercati obiettivo internazionali, con particolare riferimento a destinazioni continentali quali Germania, Inghilterra, Francia, Svizzera e Spagna, senza tralasciare la crescente domanda proveniente dai Paesi del Nord, è uno degli argomenti in primo piano.

«La Regione fornirà tutto il supporto necessario e rappresenterà la cabina di regia alla quale riferirsi – dice Francesco Morandi -, nell’ottica del posizionamento del prodotto Sardegna, combinazione di eccellenze naturalistiche, ambientali, di storia, archeologia, identità ed enogastronomia, proposte in modo innovativo.»
L’immagine coordinata presentata in occasione dell’Esposizione Universale a Milano, ha fatto registrare consensi anche tra professionisti, buyer e testimonial d’eccezione, alla Borsa internazionale di Rho. Apprezzata la riconoscibilità e l’efficacia del messaggio, basato sulla qualità della vita, declinata come “Isola senza fine”, destinazione sempre appetibile in qualunque periodo dell’anno.

«La destagionalizzazione, continua l’assessore del Turismo – è la chiave di un’offerta coordinata e strutturata che punta sul turismo attivo e all’aria aperta e sulle importanti manifestazioni della tradizione, sportive e di interesse culturale come completamento del marino balneare che, anno dopo anno, mostra di avere sempre più appeal.»
Gli strumenti digitali per attuare un presidio dinamico sul mercato, captando e suscitando nuovi interessi, sono altri aspetti decisivi al centro del dibattito con i rappresentanti dell’industria turistica isolana. La web agency, i canali social, il portale SardegnaTurismo completamente rinnovato, rappresentano le soluzioni tecniche e operative che la Regione mette in campo per sostenere le iniziative di innovazione del settore e raggiungere tutti gli obiettivi condivisi.

«Abbiamo confermato un fronte compatto con gli operatori per lanciare un unico messaggio: la Sardegna è una destinazione che offre prodotti di grande qualità grazie all’impegno di qualificati professionisti: non vogliamo e non possiamo lavorare al di fuori dalle regole. Ci stiamo dotando degli strumenti normativi che consentano di avere una organizzazione chiara e riconoscibile sul mercato – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – e di contrastare qualunque pratica abusiva non rispetti questa prospettiva.»