18 July, 2024
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Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha scritto una lettera al commissario straordinario della ASL 7, Antonio Onnis, per chiedere che il progetto per la “riqualificazione della cura a domicilio dei pazienti in area critica con il coinvolgimento dei caregiver e degli assistenti alla persona” sia ridefinito sulla base delle indicazioni della Regione.

Il comune di Carbonia ha ricevuto una nota con cui la Regione comunica che, entro il 30 gennaio 2016, la ASL avrebbe dovuto concludere la fase di reclutamento dei pazienti da coinvolgere nella sperimentazione. Entro i 10 giorni successivi devono essere inviati alla Regione i progetti sperimentali, predisposti congiuntamente dal Comune, dalla ASL e dalla persona interessata o da un suo familiare.

«Ad oggi non è pervenuta al nostro Comune – scrive Giuseppe Casti – alcuna comunicazione in merito da parte della ASL e questo potrebbe comportare un rallentamento nella tempistica. Vi sono, inoltre, elementi di difformità nella attuazione del progetto tra quanto previsto dalla Regione e quanto comunicato dalla ASL ai destinatari del progetto. La Regione, infatti prevede che il reclutamento degli infermieri coinvolti avvenga presso “le unità di rianimazione che hanno in carico il paziente”, mentre nella comunicazione della ASL si parla genericamente di “personale infermieristico esperto”.»

Giuseppe Casti fa notare ancora che «il progetto prevede che il team di rianimazione valuti il livello di conoscenze acquisite e relative autonomie nella gestione sicura del paziente critico, mentre la ASL intende affidare tale valutazione al “team di infermieri esperti”. Per la Regione, nella 4ª fase del progetto, caregiver e assistenti familiari devono procedere in autonomia, sostenuti dall’intervento dell’infermiere di rianimazione per 3 volte la settimana, con il coordinamento del coordinatore infermieristico della rianimazione di riferimento. La ASL prevede, invece, che “fino alla data definita il caregiver e gli assistenti familiari individuati, procederanno in autonomia sostenuti dall’intervento dell’infermiere esperto. Il coordinamento di tale processo assistenziale sarà a carico del coordinatore infermieristico esperto di area critica che, qualora ne ravveda la necessità, si raccorderà con la U.O. di riferimento e/o con la rianimazione”. Emergono, dunque, sostanziali differenze nella realizzazione del progetto, tali da poter pregiudicare gravemente la sua efficacia, nonché limitare in modo significativo la partecipazione di pazienti e familiari.»

Per questo motivo, il sindaco di Carbonia chiede di prevedere «una ridefinizione del progetto in linea con le indicazioni date dalla Regione, in modo da garantire una sperimentazione qualitativamente efficace, che possa portare  ad un reale miglioramento nella cura e assistenza a persone e famiglie già così duramente provate».

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Case via Ogliastra 2

Martedì 9 febbraio 2016, a partire dalle ore 15,30, presso la Sala Polifunzionale (consiliare) del comune di Carbonia, in Piazza Roma, sotto i portici, si procederà al sorteggio pubblico tra i concorrenti che hanno conseguito lo stesso punteggio nel “Bando di concorso per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica – case popolari – ubicati nel territorio del Comune di Carbonia”.

Il sorteggio sarà effettuato in ordine decrescente di punteggio.

Il sorteggio tra i concorrenti, che hanno conseguito lo stesso punteggio, è indispensabile per la formazione della graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi ERP, come stabilito dall’art. 10 comma 7 della L.R.13/89.

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Francesco Medda ''Arrogalla'' e Giacomo Casti Antas Teatro - Rendez-vous comique

Sesta e ultima giornata, domani (domenica 7 febbraio) a Villacidro, della settimana culturale promossa dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” per il trentennale del concorso letterario intitolato al grande scrittore sardo.

Si comincia alle 10.00 al Mulino Cadoni con la terza e conclusiva sessione della tavola rotonda dedicata appunto a ripercorrere il cammino del Premio Dessì iniziato nel 1986. Dopo le testimonianze e i contributi di ospiti e giurati, al centro dei due incontri in programma quest’oggi (sabato 6), domattina (domenica 7) è il turno di alcuni dei vincitori del concorso villacidrese in anni diversi: Franco Cocco e Mariagiorgia Ulbar, primi nella sezione poesia rispettivamente nel 1999 e nel 2015, e, per la narrativa, Roberto Piumini (vincitore nel 1995), Giulio Angioni (2005), Alessandro De Roma (2007), Michela Murgia (2009) e Giuseppe Lupo (2013).

Divertimento per grandi e bambini, nel pomeriggio, con “Rendez-vous Comique” della compagnia Antas Teatro di San Sperate, in scena alle 17.00 nella palestra in via Stazione: uno spettacolo dai colori allegri e scanzonati, diretto e interpretato da Stefano Farris con Raimonda Mercurio, che racconta l’incontro tra due clown.

Infine, alle 20.30, sipario sulla settimana villacidrese con le suggestioni narrative e musicali diDub Versus” dell’attore Giacomo Casti e del musicista elettronico Arrogalla (al secolo Francesco Medda). Un progetto consegnato di recente alle dieci tracce dell’omonimo disco (prodotto da Zahr Records e Altrove con il supporto di Antas Teatro): un viaggio circolare tra pagine e versi di Omero, Dante, Cervantes, Alvaro Mutis, Derek Walcott, Gramsci, Sergio Atzeni, Giulio Angioni, Aquilino Cannas, Fabrizio De André, e composizioni elettroacustiche, echi dub, risonanze etniche, paesaggi sonori. Come il cd si avvale qui e là dei contributi di vari musicisti (in particolare di , vero regista del suono e terza anima del progetto), così domani (domenica 7) a Villacidro Dub Versus sarà impreziosito dagli interventi narrativi della scrittrice Michela Murgia e da quelli cantati di Elena Ledda (già presente anche in uno dei brani del disco).

Le celebrazioni per il trentennale del Premio Dessì sono organizzate col contributo del comune di Villacidro, dell’assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, del ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Fondazione Banco di Sardegna, del Consorzio industriale provinciale Medio Campidano-Villacidro, del GAL Monte Linas e della Banca di Sassari.

 

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Il Comitato popolare per la difesa del Sulcis Iglesiente, al quale aderisce il Movimento Partite Iva guidato dal coordinatore, Elio Cancedda, prosegue il pressing sulle amministrazioni comunali del territorio per raccogliere direttamente dai sindaci un impegno formale: «Per favorire un serrato confronto istituzionale con le forze sociali promotrici della mobilitazione popolare». Finora hanno sottoscritto il documento i sindaci di Sant’Antioco, Calasetta, Musei, Iglesias, Perdaxius, Gonnesa, Villamassargia, Piscinas, Masainas, Sant’Anna Arresi, Portoscuso, Villaperuccio, Santadi.

«Stiamo dalla parte dei giusti; stiamo dalla parte di chi soffre, e continueremo la nostra azione nell’interesse generale – afferma Elio Cancedda -. Purtroppo, abbiamo perso altri tre anni attendendo che il Piano Sulcis dispiegasse benefici effetti. Oggi le cose sono notevolmente cambiate in peggio, e il Piano Sulcis è superato dagli eventi!»

«Non possiamo più stare inermi davanti all’assenza di soluzioni immediate e concrete del governo regionale e nazionale. Noi non giriamo la faccia a chi vive nell’angoscia – aggiunge Elio Cancedda -. Il Movimento Partite Iva ha più senso di responsabilità di quanto abbia fatto emergere il blasonato segretario della Cgil del Sulcis, Roberto Puddu, che nei suoi comunicati ha reciso qualsiasi possibilità di dialogo con il Comitato popolare. Il nostro senso di responsabilità si declina non solo nello stare accanto alla nostra categoria, ma persino nello stare vicino ai lavoratori lasciati soli a patire il dramma dell’inoccupazione. Stiamo parlando di oltre 2.000 lavoratori che, negli ultimi 3 anni, hanno perso il lavoro in conseguenza della cessazione dell’attività di circa 1.000 Partite Iva. In pratica hanno chiuso, in paragone, 3 stabilimenti Alcoa!»

«Roberto Puddu – aggiunge Elio Cancedda – scrive che non condivide il percorso del Comitato popolare anche perché la vasta e compiuta alleanza non può, paradossalmente, comprendere parti opposte che sono, e rimangono, responsabili di disastri di cui pagano le conseguenze i lavoratori e il territorio e, dunque, non ha dubbi; siamo noi i responsabili dell’attuale condizione di disastro. Non si è nemmeno sognato di parlare di chi governa la regione e la nazione. Evidentemente le sue vicinanze affettive non glielo permettono.»

«Noi continueremo il nostro percorso con la marcia su Cagliari il 16 febbraio – conclude Cancedda -, un percorso sociale che guarda ai più deboli. Questa mobilitazione è loro, e di nessun altro. Si può condividerla e sostenerla, o si può girare la faccia come sta facendo il segretario Cgil, Roberto Puddu.»

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È sempre difficile intervenire in una polemica senza aggiungere ulteriori elementi divisivi, soprattutto se si  è parte, ma, anche se questo non è il mio intento, provo ugualmente a dire la mia rispetto alla mancata partecipazione della CGIL alla manifestazione di lunedì scorso.

Non so francamente chi siano questi ragazzi che a nome e per conto dei disoccupati si ergono a giudici della ns Organizzazione. Non so chi li abbia eletti o chi rappresentino effettivamente ma ben venga che i ragazzi si diano una organizzazione anche autonoma e slegata, se credono, dalle Organizzazioni Sindacali, per  rivendicare la costruzione di una società per loro più inclusiva. Dovrebbero a mio avviso farlo un po’ meno sporadicamente e con ancora più convinzione.

Conosco però Fabio e con lui numerosi colleghi della CISL e della UIL alcuni dei quali stimo personalmente, come in qualche circostanza ho avuto modo di dire loro. Insieme, e qualche volta anche da soli come CGIL, in rappresentanza dei lavoratori, abbiamo numerose volte intrapreso vertenze che ci hanno visto – e ci vedono ancora oggi – comunemente affrontare numerose e delicate crisi aziendali o istituzionali senza badare chi fosse la controparte.

Fabio, che è Segretario Generale, conosce perfettamente queste cose ed è per questo che ho trovato ingeneroso – e nella stessa misura offensivo – che abbia definito la CGIL “cinghia di trasmissione del governo regionale e nazionale”.

Noi, e i fatti lo dimostrano, non siamo la cinghia di trasmissione di nessuno e ricorrere a facili generalizzazioni è sintomo di mancanza di argomenti più validi. Non abbiamo MAI familiarizzato né con gli attuali Assessori Regionali ne con quelli che li hanno preceduti. La pratica del “tu” ostentato ad ogni pie sospinto o delle pacche sulle spalle non mai stata nostro patrimonio. Nell’ormai consistente tempo in cui mi occupo di sindacato abbiamo SEMPRE trattato tutti per ciò che erano, rappresentanti istituzionali. Né tantomeno possiamo essere considerati cinghia di trasmissione del governo nazionale del quale, a volte anche da soli, come CGIL abbiamo sempre e da subito denunciato l’insipienza e la dannosità per le lavoratrici e lavoratori.

La CGIL ha non solo condiviso la necessità di manifestare il grande disagio sociale ed economico del territorio ma, da sempre, ha promosso ed organizzato tutte le manifestazioni a sostegno delle numerose vertenze del Sulcis Iglesiente.

Ciò che invece NON abbiamo condiviso è il metodo di costruzione della manifestazione ed il fatto che un avvenimento di tale importanza si svolgesse insieme a coloro che a qualsiasi titolo hanno voluto utilizzare il disagio sociale per facile propaganda. Abbiamo ritenuto poco coerente manifestare con persone o movimenti politici  di vecchia data o che si apprestano a diventarlo che hanno: prima contribuito, per la ricerca di facile consenso, alla  chiusura della Provincia – unico ente sovracomunale che poteva legittimamente contribuire alla attuazione del Piano Sulcis di cui è stato promotore principale insieme alle OO.SS.; salvo oggi, sempre per una manciata di voti, chiedere urlando  la richiesta di nomina di una commissario ad acta per lo stesso Piano.

In ogni caso, pur rispettando il diritto di ciascuno di manifestare il proprio o altrui disagio, Io personalmente non avrei partecipato ad una manifestazione senza le ns bandiere.

La CGIL da oltre 110 anni lotta in difesa dei lavoratori e anche se ciò che fa è perfettibile, è pur sempre l’Organizzazione che più di TUTTE si è battuta e si batte per le classi sociali più deboli. Per questo, per noi, non c’è alcuna ragione di partecipare ad una manifestazione senza le bandiere che ne sono simbolo. È per questo che riflettiamo su come migliorarne l’azione a tutela di tutti i lavoratori ed accettiamo con questa finalità consigli da tutti, respingendo però  al mittente le pretese di chi si sveglia di tanto in tanto, preferibilmente in concomitanza con le competizioni elettorali, e pretende, senza averne la levatura, di dare lezioni di morale e, senza avere una idea neanche a pagarla oro, si vorrebbe candidare  o ri-candidare alla gestione della cosa pubblica.

Per queste ragioni la CGIL, Noi, non ha/abbiamo partecipato alla manifestazione di lunedì scorso, Punto.

Non mi sembra questa una buona ragione perché chicchessia si senta autorizzato ad offendere.

Antonello Congiu Segretario FP CGIL

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Il dottor Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione Amici della Vita Sulcis, ha scritto oggi una lettera aperta a Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, dopo il suo intervento sulla destinazione del Punto nascite della Asl 7 di Carbonia.

Sindaco Casti,

dopo aver preso atto delle Sue dichiarazioni sul Punto nascite del Sulcis, ritengo di doverle proporre alcune riflessioni sicuro della Sua attenzione, saggezza politica e competenza amministrativa. Arriviamo subito al cuore della riflessione, Lei sostiene che «Punto nascite e presidio di emergenza devono convivere nello stesso ospedale», l’affermazione ribadita in più occasioni se estrapolata dalla realtà della nostra Comunità sembrerebbe sostenibile ma un Uomo saggio come Lei non può avere trascurato alcuni aspetti, non trascurabili. Il suo amore per Carbonia è paragonabile al nostro per il Sulcis, le sue aspirazioni per le prossime elezioni sono identiche alle nostre per il futuro di una Comunità disorientata, sconfitta e senza speranze se i politici come Lei non cominciano a sognare in grande, scordarsi delle prossime elezioni e tracciare il solco per le prossime generazioni, i suoi e i nostri figli. La sua squadra e, probabilmente, i suoi concittadini, ogni mattina le ricordano che nascere a 25 chilometri da Carbonia è umiliazione insopportabile, che senza tentennamenti i muscoli vanno gagliardamente esposti ma, siamo di fronte a sfida tra culturisti o condivisione tra amministratori animati del bene e interesse del Sulcis? Le sue opinioni esprimono il sentimento dei 2/3 del Sulcis pertanto se riunissimo i sindaci Lei sarebbe, senza combattere nell’arena, il gladiatore che vince a tavolino ma pensi per un attimo di rappresentare non una parte ma il futuro di tutti, potrebbe, forse, trasformarsi nel portavoce di un territorio.

Caro Giuseppe, rifletti,

il Dipartimento Pediatrico che da anni, prima, molto prima di saperti sindaco di Carbonia noi sognavamo anche per Te per il Sulcis e per la Sardegna sud occidentale prevedeva l’accorpamento di tutte le risorse (Punto nascite, Chirurgia Pediatrica, Pediatria, Neonatologia, Radiologia e Cardiologia Pediatrica, Terapia intensiva, Neuropsichiatria Pediatrica) al CTO di Iglesias ma fidati non per il campanilismo che talvolta traspare dal tuo sguardo e dalle impulsive affermazioni da partigiano. La sanità è competizione nell’Amore per la malattia, la sofferenza e la Vita Debole, non può trasformarsi in un braccio di ferro tra Carbonia e Iglesias. Insieme, presi per mano, siamo chiamati a trovare soluzioni in sanità come negli altri settori della desolante realtà territoriale sperando affranchino le nostre genti, dalla rassegnazione, non impermalirti, che la politica ha seminato, ed esplosivamente la trasformino in protagonista. La battaglia di Carbonia sul punto nascite sarebbe condivisibile se decidessimo di trasferire tutti i servizi dedicati al Bambino al Sirai e realizzare a Carbonia il “Dipartimento Pediatrico” se invece, la grinta Tua e del tuo partito si limita al punto nascita devo francamente dichiararti la nostra delusione, la più tenace contrarietà e insinuare il sospetto che sei interessato alle prossime elezioni e molto meno al futuro del Sulcis.

La franchezza spalanca le porte del rispetto e della condivisione.

Giorgio Madeddu

Iglesias, 6 febbraio 2016

AMICI della VITA Sulcis

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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Christian Eyenga e Marquez Haynes

Dopo la partenza di Marquez Haynes e gli arrivi di Tony Mitchell, Kenneth Kadji ed Emmanuel Josh Akognon, la Dinamo Banco di Sardegna ha annunciato la risoluzione consensuale del contratto con Christian Eyenga. La società biancoblù ha ringraziato il giocatore per il lavoro svolto in maglia Dinamo ed augura i migliori successi futuri che, nell’immediato, saranno a Torino.

Questa mattina, il coach Marco Calvani ha incontrato i giornalisti in vista della sfida contro l’Openjobmetis Varese che si giocherà domenica, alle 18.15, al PalaSerradimigni.
«Come tutti i processi lavorativi bisognerebbe avere continuità. Anche la partita con gli ungheresi non c’è stata piena continuità ma è sicuramente andata meglio. C’è  bisogno di muovere la classifica, di prendere, appunto, continuità nell’atteggiamento e nell’attenzione.»
«Credo che questa di Eyenga sia l’ultima partenza. Christian ha fatto la sua scelta, e come detto nei giorni scorsi dal presidente, la società lascia liberi i giocatori di scegliere se rimanere o cercare altre opportunità. Ci sarà forse il movimento di Ciccio Pellegrino, che ha un contratto anche per il prossimo anno, ma la società sta guardando e valutando attentamente il campionato di Legadue e una buona squadra in cui il giocatore abbia la possibilità di crescere e di fare esperienza.»

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Roberto Piumini Roberto Piumini, Patrizia Ercole e Andrea Basevi

Battute conclusive, domani (sabato 6) e domenica (7 febbraio) a Villacidro, per la settimana culturale in celebrazione del trentennale del Premio Dessì: una sei giorni invernale promossa dalla “Fondazione Giuseppe Dessì per riprendere e completare il programma della scorsa edizione del concorso letterario, la trentesima, appunto, che si è tenuta a settembre nella cittadina del Medio Campidano.

Tiene banco una tavola rotonda in tre parti, dall’emblematico titolo “Trentennando”, che, attraverso gli interventi e le testimonianze di ospiti, giurati e protagonisti di passate edizioni del premio, ne ripercorrerà il cammino intrapreso nel 1986. Si comincia domattina (sabato 6) alle 10.00 con i contributi delle autorità istituzionali: coordinati dal presidente della Fondazione Giuseppe Dessì, Christian Balloi, intervengono l’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna Claudia Firino, il parlamentare Siro Marrocu, il sindaco di Villacidro Teresa Pani ed ex amministratori locali come Angelo Concas (sindaco ai tempi della prima edizione), Vitalio Piras, Antonio Macchis, Concetta Vacca, Dimitri Pibiri (ex assessori alla cultura); e, ancora, Francesco Dessì, figlio dello scrittore, Anna Dolfi, Giancarlo Buffa (che leggerà un intervento di Leandro Muoni, membro della giura per lungo tempo, che non potrà essere presente), Gigi Dessì (primo segretario del premio) e due ex presidenti della Fondazione Dessì, Massimo Murgia e Giuseppe Marras.

Alle 17.00 la ripresa dei lavori vede invece la partecipazione di alcuni dei giurati che hanno contribuito nel corso degli anni alla crescita e all’affermazione del premio letterario, come Anna Dolfi (presidente della giuria dal 2010), Sandro Maxia, Giovanni Pirodda, Gianni Filippini, Stefano Salis, Giuseppe Langella, Mario Baudino e Massimo Onofri, coordinati da Duilio Caocci.

Al Premio Dessì si ricollega in un certo senso anche lo spettacolo che chiude la giornata: alle 20.30 nella palestra in via Stazione, è infatti di scena lo scrittore e poeta Roberto Piumini vincitore nel 1995 della sezione narrativa del concorso letterario, che torna a Villacidro con “Il portatore di baci”, un reading a due voci – la sua e quella di Patrizia Ercole – con Andrea Basevi (sue le musiche originali) al pianoforte. Tratto dal libro dell’autore lombardo “Le donne e i cavalieri” (Aliberti Editore, 2004), è la storia di un bacio affidato, consumato e riportato, nel tempo dei cavalieri e della cortesia: un racconto sull’impegno, la sorpresa e la generosità dell’amore.

Roberto Piumini sarà anche tra gli ospiti della terza e ultima sessione della tavola rotonda “Trentennando” che l’indomani mattina (domenica 7.00) riunirà a partire dalle 10.00 al Mulino Cadoni una qualificata rappresentanza di vincitori di passate edizioni del premio Dessì: Alessandro De Roma, Giuseppe Lupo, Giulio Angioni, Michela Murgia, Franco Cocco e Mariagiorgia Ulbar.

Alle 17.00 si ritorna nella palestra in via Stazione dove è di scena la compagnia Anta Teatro con “Rendez-vous Comique”, uno spettacolo per i più piccoli, dai colori allegri e scanzonati, che racconta l’incontro tra due clown. Diretto e interpretato da Stefano Farris con Raimonda Mercurio.

Infine, alle 20.30, sipario sulla settimana villacidrese con le suggestioni musicali e narrative del progetto “Dub Versus” (consegnato di recente alle tracce dell’omonimo disco) dell’attore Giacomo Casti e del musicista elettronico Arrogalla (al secolo Francesco Medda), impreziosito per l’occasione dagli interventi narrativi della scrittrice Michela Murgia e da quelli cantati di Elena Ledda.

Le celebrazioni per il trentennale del Premio Dessì sono organizzate col contributo del Comune di Villacidro, dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione Banco di Sardegna, del Consorzio Industriale Provinciale Medio Campidano-Villacidro, del GAL Monte Linas e della Banca di Sassari.

 Per informazioni, la segreteria della Fondazione Dessì risponde ai numeri 0709314387, 3474117655, 3406660530, e all’indirizzo di posta elettronica fondessi@tiscali.it .

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Bastione di Saint Remy 1 copia

Il gruppo del PSd’Az in Consiglio regionale propone una mozione per l’istituzione di una zona franca urbana nel quartiere storico di Castello a Cagliari. L’obiettivo è rivitalizzare il cuore antico della città. La mozione è ststa llustrata questa mattina, nella sala stampa del Consiglio regionale, dal segretario nazionale dei Quattro Mori, Christian Solinas, e da Mario Carboni, presidente della fondazione “Sardegna Zona Franca”.

L’idea è quella di creare un modello di Zfu a Castello (1.453 residenti per 939 nuclei familiari) per poi estenderlo al resto dei quartieri storici: Villanova (6.216), La Marina (2.680) e Stampace (6.954). «Il progetto non è rivolto solo a Cagliari – ha dichiarato Solinas – ma può rappresentare uno strumento efficace per rilanciare aree e quartieri delle altre città sarde e anche l’economia dei piccoli centri urbani  dell’interno, ad incominciare da quelli maggiormente interessati dal fenomeno dello spopolamento».

Gli esponenti del Psd’Az hanno quindi ribadito la netta distinzione tra l’area franca doganale del porto cagliaritano e la zona franca urbana e hanno elencato i vantaggi che dall’istituzione di quest’ultima ne deriverebbero alle imprese e ai cittadini in termini di esenzioni Irpef, Irap, Imu e versamenti contributivi per lavoro subordinato. Oltre alla fiscalità di vantaggio e allo sconto contributivo sarà possibile introdurre altre agevolazioni, come ad esempio l’offerta a bando di locazioni agevolate per botteghe, uffici e appartamenti di proprietà pubblica o nella disponibilità delle pubbliche amministrazioni.

Per l’istituzione della zona franca urbana (in Sicilia se ne contano 17, in Calabria 7, in Puglia 11 e 12 sono in via di attivazione in Lombardia) non sono necessari pronunciamenti al livello comunitario ma è sufficiente la promulgazione del decreto del governo, meglio se con una norma di attuazione dello Statuto speciale.

L’attivazione delle procedure necessarie per l’attivazione dell’iter per l’istituzione della zona franca urbana di Castello a Cagliari è, quindi, l’impegno rivolto al presidente della giunta e all’assessore della Programmazione, contenuto nella mozione presentata dai consiglieri del Partito Sardo d’Azione in Consiglio regionale. Sul medesimo argomento, anche il gruppo sardista del Comune di Cagliari ha preannunciato la presentazione di una mozione da sottoporre all’attenzione dell’Aula.

 

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Quante sono e come vengono spese le risorse che per legge ogni anno vengono destinate dalle fondazioni bancarie ai Comitati di Gestione e da questi ai Centri di Servizio per il Volontariato? Come la spesa si differenzia regione per regione e quali sono le criticità e i punti di forza del sistema di finanziamento del volontariato italiano? A queste domande risponde il “Compendio statistico sui Centri di Servizio per il Volontariato e sui Comitati di Gestione dei fondi speciali per il Volontariato in Italia”, una pubblicazione che verrà presentata sabato 6 febbraio, a Cagliari. Appuntamento a partire dalle ore 10.00 presso l’Auditorium della Banca Intesa San Paolo in viale Bonaria.

Alla presentazione prenderanno parte il curatore del Compendio, il sociologo e ricercatore Renato Frisanco, il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli, il presidente del Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale” Giampiero Farru, e il presidente della Consulta nazionale dei Co.Ge.
e componente del Co.Ge. Sardegna Carlo Vimercati.

Il Compendio statistico è promosso dalla Consulta nazionale dei Comitati di Gestione dei fondi speciali per il Volontariato e da CSVnet (Coordinamento dei Csv in Italia) e presenta un’ampia rassegna dei principali dati statistici riguardanti l’attività svolta dai due principali attori del sistema dei fondi speciali per il volontariato, con una lettura comparativa dell’andamento dei diversi sistemi regionali. 

I Comitati di Gestione dei fondi speciali per il volontariato sono i soggetti a cui compete l’amministrazione dei fondi speciali istituiti presso ogni regione e provincia autonoma in conformità all’art. 15 della Legge 11 agosto 1991 n. 266.
Essi sono composti da 15 membri, nominati da una pluralità di soggetti rappresentativi della composita realtà regionale (otto rappresentanti delle fondazioni di origine bancaria, quattro delle organizzazioni di volontariato maggiormente presenti sul territorio, uno della Regione, uno degli Enti locali e uno del Ministero del Welfare).
Attraverso lo svolgimento dei compiti assegnati dalla normativa i Comitati di gestione espletano fondamentali funzioni di controllo e di regolazione generale del processo di utilizzo dei fondi speciale per il volontariato istituiti in ogni regione.

I Centri di Servizio utilizzano i fondi speciali per il volontariato per la progettazione, la realizzazione e l’erogazione dei servizi destinati alle organizzazioni di volontariato (iscritte e non nei registri regionali) al fine di sostenerne e qualificarne l’attività.
Le attività tipiche attraverso cui i Centri di servizio realizzano le proprie finalità sono: a) approntamento di strumenti ed iniziative per la crescita della cultura della solidarietà, la promozione di nuove iniziative di volontariato ed il rafforzamento di quelle esistenti; b) offerta di consulenza e assistenza qualificata, nonché di strumenti per la progettazione, l’avvio e la realizzazione di specifiche attività; c) iniziative di formazione e qualificazione degli aderenti alle organizzazioni di volontariato; d) offerta di notizie, informazioni, documentazioni e dati sulle attività di volontariato.