24 November, 2024
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Ospedale Santa Barbara

Il riordino della rete territoriale delle cure primarie deve essere adottato secondo le stesse procedure valide per il riassetto della rete ospedaliera. L’assessorato regionale della Sanità, invece, molto furbescamente, sta cercando di eludere le norme considerandolo un documento di governo (si veda la delibera del 2 dicembre/60), e non di programmazione, così come invece dovrebbe essere. Una procedura che, ammessa in violazione della legge, nasconde molte insidie e spiana la strada ad eventuali impugnazioni. E ancora: non garantisce alcun risparmio sui costi della Sanità. L’unico risultato, infatti, è la riduzione delle prestazioni mediche.

Non si sognino scorciatoie procedurali: l’argomento è troppo serio per derogare alle norme di legge. L’articolo 12 della legge regionale N° 10/2006 indica inequivocabilmente la strada da seguire: siamo infatti davanti ad atti di programmazione generale di competenza del Consiglio regionale. Non ci sono altri percorsi e non sono ammessi cambi di rotta.

Quello che invece stanno facendo i commissari delle aziende sanitarie, complici gli uffici dell’assessorato della Sanità, è distruggere il sistema delle cure territoriali. Non a caso, dai Comuni giungono segnalazioni che riportano la chiusura di ambulatori medici. Ed è la prova di quale sia il disegno della Giunta: smantellare il sistema senza coinvolgere il Consiglio regionale, allo scopo di avere la strada libera. Ma il dovere di approfondire il tema della riorganizzazione è di tutti, ed è inammissibile che diventi materia esclusiva della Giunta regionale e della maggioranza.

I manager commissari stanno dando il peggio di loro stessi, distruggendo la vera missione dell’assistenza sanitaria per favorire le più becere logiche di potere. L’Assessorato sta forzando la mano, convinto di poter giocare con la pelle dei sardi facendo leva su escamotage legislativi che, però, rischiano di trasformarsi in un boomerang. Noi, invece, ci opponiamo con forza a questo atto di arroganza pura e chiediamo il rispetto della legge.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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Layout 1

Si acuiscono le divisioni tra CISL e CGIL emerse negli ultimi giorni sulla mobilitazione del territorio iniziata il 1° febbraio. Dopo il botta e risposta di ieri sera tra il segretario generale della CGIL Roberto Puddu e il segretario generale della CISL Fabio Enne, tra i principali promotori della mobilitazione, non condivisa dalla CGIL.

Stamane Roberto Puddu ha così commentato nel suo profilo facebook, la replica di Fabio Enne al comunicato della CGIL, entrambi pubblicati integralmente su www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com .

«Non saprei davvero cosa aggiungere al nostro comunicato (e dico nostro perché è di TUTTA la CGIL) che risponde alle richieste e anzi alle pretese formulate con urla a mezzo stampa. Certe affermazioni fatte da chi ha storia ben diversa dalla nostra e da chi, incoerentemente, si accompagna con responsabili, oggi sofferenti per la perdita del potere, delle peggiori nefandezze materiali e morali nei confronti del lavoro nel territorio e non solo, ed altri in perenne campagna elettorale, stanno a dimostrare ancora di più la correttezza della nostra decisione. Noi le bandiere, come parti della stessa CISL (sulla quale dovrebbe avere attenzione il segretario generale di quella organizzazione) non le ammaineremo mai, perché facendolo rinunceremo alla nostra identità e rappresentanza. Cosa che solo a pensarla, per quanto mi riguarda personalmente, mi porterebbe a trarne immediatamente le conseguenti conclusioni! Ma che volete… capisco che abbiamo differenti considerazioni della Organizzazione che abbiamo l’onore di rappresentare. Per questo e perché ognuno di noi ha il suo stile, condivido nella mia pagina la lettera del mio “collega”, dalla quale però se togliamo le offese, l’innalzamento dei toni, l’immaginazione del forte gesticolare e la presunzione della suprema ragione alla quale annettere tutti e tutto (magari anche le parti della sua stessa Organizzazione che non lo seguono e ai quali nega la possibilità del confronto unitario dei rispettivi gruppi dirigenti). Ecco se togliamo quelle poche cose, che qualificano chi scrive, a me non pare rimanga molto.»

Alle 12.24 Fabio Enne ha replicato ancora al segretario generale della CGIL, con un comunicato che riportiamo pure integralmente.

«Il buon gusto non costa niente, ma se non ce l’hai non lo puoi comprare. Basterebbe questa locuzione per rispondere alle fantasiose denigrazioni del Segretario della CGIL. Tutto ciò, però, non è rilevante per quelle migliaia di disoccupati che percorrono le strade del Sulcis Iglesiente e della Sardegna. Non è importante per i lavoratori dell’Alcoa e di tutte quelle aziende in crisi per le quali la politica e, oggettivamente, il sindacato ha voluto o potuto fare ben poco.»

Siamo stanchi di un sindacato che funge da cinghia di trasmissione del partito di riferimento. Siamo infiacchiti da un sindacato che occupa e agita la piazza solo per ragioni politiche. Il Sulcis Iglesiente è attraversato da un disfacimento sociale ed economico senza precedenti. Ovunque si scorgono macerie. La disgrazia è che siamo al cospetto finanche di una crisi di idee e di progettualità. Alzare la voce e manifestare il dissenso contro il Governo nazionale e regionale per denunciare l’inefficacia degli strumenti in campo, non ci sembra un atto di lesa maestà. Il Piano Sulcis rappresenta un fallimento.»

Non possiamo più perdere tempo. Non possiamo essere accondiscendenti nei confronti di nessuno. Le famiglie indigenti nell’Isola sono 108mila. La quota di famiglie in povertà, secondo l’Istat, è pari al 15%, una percentuale ben più alta di quella nazionale che risulta del 10,3%, e indiscutibilmente più elevata rispetto a quella delle regioni del Centro (6,3%) e del Nord (4,9%) del Paese. Ancora più alta risulta la percentuale nel Sulcis Iglesiente con i suoi 37mila disoccupati.

E’ in nome di quei poveri, di quelle famiglie, di quei disoccupati, di coloro che rischiano di perdere il lavoro che chiediamo insistentemente al Governo di ascoltarci.

Mio caro Segretario della CGIL, ho scelto di essere l’amico di quella moltitudine di persone in difficoltà, non di un partito.

Inoltre, La invito a concentrarsi ed occuparsi della Sua organizzazione e Le ricordo che l’assemblea organizzativa CISL del Sulcis Iglesiente, il 5 ottobre 2015, ha votato, praticamente all’unanimità (110 quadri e delegati favorevoli, 11 astenuti) il documento finale che prevedeva, tra i tanti obiettivi, la MOBILITAZIONE GENERALE POPOLARE.»

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Cristiano Erriu 2

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha presieduto ieri pomeriggio il tavolo tecnico tra la Regione e le organizzazioni sindacali, per iniziare a tracciare un percorso condiviso sui processi di trasferimento del personale delle Province verso altre Amministrazioni. In linea generale ha poi illustrato i capisaldi della riforma. L’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro, è stato rappresentato dal consulente Giovanni Coinu a causa di altri impegni istituzionali.

«Dobbiamo definire in tempi stretti – ha esordito Erriu – i criteri di trasferimento del personale che saranno poi recepiti con una specifica delibera di Giunta. Pertanto, è necessario precisare i rispettivi compiti e il sistema di cooperazione che ci attendono nelle prossime settimane, e governare questa fase in modo corretto e trasparente. Il frutto del lavoro istruttorio sarà poi presentato alla Conferenza permanente Regione-Enti locali.»

«Ora è necessario un aggiornamento del protocollo d’intesa tra la Regione e le organizzazioni sindacali sul riordino di servizi e funzioni – ha sottolineato l’assessore Erriu -. Occorre un percorso lineare e condiviso, per garantire tutti i lavoratori nel rispetto della continuità amministrativa. Nei prossimi mesi, anche le Unioni di Comuni dovranno dotarsi di pianta organica. La legge di riforma, inoltre, prevede che passino dalle Province alla Regione le funzioni relative a turismo, protezione civile e politiche attive del lavoro.»

I rappresentanti dei sindacati confederali regionali e delle Federazioni di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso apprezzamento per l’attenzione che è stata rivolta loro con la sottoscrizione di accordi che poi trovano puntuale attuazione con forme di confronto improntate sul reciproco rispetto dei ruoli. Nello spirito di proficua collaborazione, hanno chiesto di poter verificare quanto prima dati più chiari su cui sviluppare i criteri dell’accordo che si andrà a sottoscrivere. L’assessorato degli Enti locali renderà noto al più presto il prospetto delle macrofunzioni del personale delle Province, le quali resteranno in piedi sino al referendum nazionale fissato per ottobre 2016. Le parti si incontreranno nuovamente la prossima settimana per valutare lo stato di avanzamento dei lavori e condividere i contenuti del protocollo.

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Aeroporto Elmas 1 copia

Il ministero delle Infrastrutture ha avviato un’istruttoria tecnica sulla possibilità di esenzione della tassa di imbarco per i passeggeri in partenza o diretti in Sardegna. Lo ha detto ieri l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, a margine dell’incontro con l’Ufficio di Gabinetto del ministro Graziano Delrio.
«In seguito alla decisione del Governo nazionale di gravare con ulteriori 2,5 euro il costo dei biglietti aerei, aumentando l’addizionale sui diritti di imbarco, abbiamo immediatamente scritto una lettera al ministro e chiesto e ottenuto un incontro urgente con i suoi collaboratori: la risposta è stata tempestiva – ha aggiunto l’assessore – e già a partire da oggi si stanno valutando le soluzioni percorribili al riscontro della nostra richiesta.»

L’ulteriore aumento dell’addizionale sui diritti di imbarco si ritorcerebbe molto negativamente sulla Sardegna e sui sardi, sostanzialmente costretti all’uso del trasporto aereo per la maggior parte degli spostamenti.

«Ecco perché chiediamo a Palazzo Chigi di ripensare e di rimodulare, riguardo agli aeroporti isolani, l’applicazione della tassa – aveva subito dichiarato l’assessore dei Trasporti -: la deroga sarebbe non un trattamento di favore ma il semplice riconoscimento dello svantaggio causato dalla condizione di insularità che la Regione rimarca costantemente e i cui problemi e costi il Governo si è impegnato a mitigare.»

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Palazzo della Regione 3 copia

Ieri mattina, negli uffici di viale Trento, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha incontrato gli amministratori di alcuni dei territori coinvolti nelle attività legate alla Base aerea di Decimomannu, ricevuti insieme alle rappresentanze sindacali. Motivo della riunione, valutare e condividere la situazione attuale e le sue prospettive, in termini di criticità e opportunità, alla luce della notizia di disimpegno da parte dell’Aeronautica tedesca.
«L’interlocuzione con il Governo nazionale sulla presenza militare in Sardegna è aperta e intensa – ha detto Francesco Pigliaru -. Per quanto riguarda la Base di Decimomannu, nella comunicazione fatta alle istituzioni locali il Comando tedesco ha illustrato motivazioni che nulla hanno a che fare con la condizione specifica della Sardegna. Ciò detto, rimane la nostra disponibilità a valutare eventuali richieste che arrivino dai tedeschi come dal Governo italiano, finalizzate al mantenimento della loro presenza. Valutazioni che faremo in intesa con le comunità interessate.»
Il presidente della Regione ha ricordato le posizioni di questa Giunta approvate e votate nel luglio 2014 dal Consiglio regionale. «Ci siamo impegnati a perseguire il riequilibrio e il ridimensionamento della presenza militare in Sardegna, così come a lavorare per la riconversione dei poligoni nel segno della ricerca e dell’innovazione. La situazione di Decimo sottolinea la nostra posizione – ha concluso Francesco Pigliaru -. Le Basi diventino occasione per catalizzare investimenti in ricerca, innovazione e tecnologie che, nate in ambito militare, possono essere sviluppate in senso duale, così da essere utili all’intera società.»

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Paolo Maninchedda 12 copia

Una nuova legge stabilisce quali e quanti comuni sardi, fra quelli che attualmente non fanno parte del sistema idrico integrato, potranno continuare ad avere un approvvigionamento autonomo e quali, invece dovranno confluire in Abbanoa.

La legge 221 del 28 dicembre 2015, che fissa le nuove regole in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali, è entrata in vigore martedì, e ieri mattina l’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda ha incontrato i sindaci dei comuni riuniti nel comitato GASI (Gestioni Autonome Servizio Idrico) per stabilire un percorso con cui arrivare alla giusta soluzione per ciascuno.

La legge 221, infatti, molto attesa proprio perché contiene disposizioni per garantire l’accesso universale all’acqua, permette di mantenere l’autonomia idrica solo in presenza di alcune circostanze specifiche, come l’approvvigionamento da fonti qualitativamente pregiate, sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette o in siti individuati come beni paesaggistici, l’utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico.

All’Egas, Autorità di gestione dell’ambito unico regionale, spetterà il compito di gestire l’istruttoria attraverso cui individuare i comuni con le caratteristiche adeguate per poter mantenere la totale autonomia. Chi non ha i requisiti dovrà necessariamente confluire nel sistema idrico integrato, pena – così stabilisce la nuova legge – il commissariamento.

L’assessore Maninchedda, dopo aver spiegato i termini e le implicazioni della nuova normativa, ha comunicato ai sindaci il venir meno di qualsiasi competenza della Regione sulla materia – ormai incardinata su Egas – pur garantendo la piena disponibilità dell’assessorato a fornire ogni chiarimento o supporto nel percorso che porterà alla sua applicazione.

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La Dinamo cresce, ieri sera ha battuto lo Szolnoki Olaj per 90 a 74, centrando il secondo successo consecutivo in Eurocup e ora guarda al futuro con rinnovata fiducia ed ottimismo. Nonostante non abbia ancora potuto schierare i nuovi acquisti Kennet Kadji ed Emmanuel Josh Akognon, Marco Calvani ha presentato una squadra determinata, vogliosa di vincere per continuare la sua avventura in Eurocup e per dare una svolta in positivo a questa stagione, iniziata con molti alti e bassi dopo i trionfi della stagione del “triplete”.

Nel primo tempo, la Dinamo è stata letteralmente presa per mano dal suo uomo più rappresentativo, David Logan, che dopo la grande prestazione fornita a Brindisi, purtroppo non premiata dalla vittoria della squadra, ha realizzato ben 19 punti (21 alla fine, in soli 25’28” giocati). È stato Joe Alexander l’altro giocatore in serata di grazia, autore di 19 punti. In evidenza anche Tony Mitchell (10 punti e 8 assist), Brent Petway (12 punti, 4 rimbalzi e 2 assist), Jarvis Varnado (16 punti e 8 rimbalzi). Ma nella serata positiva della Dinamo hanno dato un apporto importante anche il capitano Jack Devecchi in difesa e Rok Stipcevic, con triple fondamentali.

All’inizio Marco Calvani ha mandato in campo Mitchell, Logan, Alexander, Stipcevic e Varnado, il collega ungherese ha risposto con Wittmann, Vojvoda, Borisov, Kovac e Gregory. La Dinamo è partita bene con un break di 9 punti firmato da Alexander e Logan e ha chiuso il primo quarto sul 24 a 13. Gli ungheresi hanno provato a risalire la china in avvio di secondo quarto con Vrbanc, ma David Logan è stato indomabile. Tre bombe da distanza siderale hanno ricacciato indietro lo Szolnok a -16: 36 a 20. Gli ospiti con un parziale di 10 a 4 hanno riportato lo svantaggio sotto la doppia cifra all’intervallo lungo: 42 a 36.

Lo Szolnok ha reagito in avvio di terzo quarto e si è portato a un solo possesso di distanza con la tripla di Burrell ma la reazione sassarese non ha tardato ad arrivare con Alexander e Logan e la Dinamo si è riportata a + 6: 55 a 49, chiudendo il terzo quarto anche sul +6: 61 a 56.

In avvio di ultimo quarto la Dinamo ha preso il largo con una tripla di Stipcevic e una schiacciata di Mitchell, “incendiando” il PalaSerradimigni. Il finale non ha avuto storia e la Dinamo è riuscita a mantenere aa proprio vantaggio la differenza canestri rispetto alla partita d’andata, vinta dalla squadra ungherese con un margine di 12 punti, chiudendo sul +16: 90 a 74.

Ora la squadra di Marco Calvani si giocherà la qualificazione mercoledì prossimo a Istanbul, contro il Galatasaray.

Domenica sera, alle 18.15, intanto, ritornerà il campionato al PalaSerradimigni, con la Openjobmetis Varese.

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Carnevale Carbonia 5 copia

Domenica 7 febbraio ritorna l’appuntamento con la tradizionale sfilata di carri allegorici per le vie di Carbonia. Il raduno di carri e gruppi è fissato alle 14.00 in Piazza Ciusa, con partenza alle 15.00, sempre da Piazza Ciusa.

La manifestazione è resa possibile dal lavoro congiunto dell’assessorato dello Spettacolo e dell’assessorato del Turismo del comune di Carbonia, della Pro Loco e del CICC (Centro Italiano della Cultura del Carbone).

L’iniziativa ha assunto, negli anni, una valenza di carattere sovra-comunale, che contribuisce a promuovere l’immagine della città di Carbonia e del territorio e che richiama numerosi visitatori.

Al momento, i gruppi iscritti sono circa una decina, mentre fuori concorso parteciperanno la banda Bellini e le statue viventi de La Clessidra Teatro. Gli organizzatori attendono nuove iscrizioni.

Per questa edizione saranno premiati i primi 11 classificati.

Per informazioni, per il ritiro e la consegna dei moduli di iscrizione, gli interessati possono recarsi presso:

– l’Ufficio Cultura, Turismo e Spettacolo, Torre Civica 3° piano, in piazza Roma, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.00 e il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio dalle ore 16.00 alle 18.00. Telefono: 0781 694416-417. E-mail: aderiu@comune.carbonia.ci.it; aloberto@comune.carbonia.ci.it

– la Pro Loco, in via Marconi 12, E-mail: proloco.carbonia@hotmail.it.it

I moduli possono essere scaricati anche dal sito www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Servizi Comunali – Servizio Cultura, Spettacolo e Turismo.

Le manifestazioni dedicate al Carnevale proseguiranno, domenica 14 febbraio 2016, dalle ore 15.00, presso il Centro anziani di via Brigata Sassari (ex sede dei servizi sociali del Comune), con la festa della pentolaccia aperta a tutti i bambini. La festa sarà arricchita con animazione, giochi e distribuzione di dolci e doni. La Pentolaccia è organizzata dalla Pro Loco, con il patrocinio del comune di Carbonia.

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«Dotare gli impianti sportivi del defibrillatore è un dovere civico.» Lo dice Piero Comandini, consigliere regionale del Partito Democratico.

«Come hanno dimostrato i drammatici eventi degli ultimi mesi – aggiunge Piero Comandini -, molte, troppe persone muoiono in conseguenza ad un arresto cardiaco, la possibilità di salvezza e di prevenire le conseguenze neurologiche permanenti dipendono dalla rapidità e dall’efficacia delle procedure di soccorso. Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Piero Comandini, che ha depositato un’interrogazione, rivolta all’assessore della Sanità Luigi Arru, in merito alla dotazione dei defibrillatori semiautomatici all’interno degli impianti sportivi e sul rilascio delle autorizzazioni al suo utilizzo.»

«Anche in attuazione della vigente normativa, ma soprattutto per la sicurezza di tutti gli atleti, è assolutamente necessario – sottolinea ancora Piero Comandini –l’installazione del Defibrillatore (DAE) in ogni palestra e ogni struttura sportiva, ma l’obiettivo deve essere anche quello di avere il maggior numero di persone formate e addestrate al suo utilizzo.»

«La formazione e la sensibilizzazione all’uso del defibrillatore sono elementi fondamentali per intervenire efficacemente, altrimenti si rischia di avere i DAE senza un operatore che possa garantirne il corretto uso. Fino ad ora l’autorizzazione all’uso dei DAE è stata di competenza esclusiva dei Centri Operativi 118, ma si potrebbe, di concerto con le parti interessate e in linea con la normativa – conclude Piero Comandini -, delegare ai soggetti/enti riconosciuti e/o autorizzati che hanno svolto la formazione il rilascio delle autorizzazioni.»

Piero Comandini 6

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Logo Esercito

Per il 2016 è indetto il 2° bando per il reclutamento nell’Esercito di 1.750 VFP 1, per incarico/specializzazione che sarà assegnato/a dalla Forza armata. Il reclutamento è effettuato in un unico blocco, con prevista incorporazione nel mese di giugno 2016. La domanda di partecipazione può essere presentata dal 3 febbraio 2016 al 3 marzo 2016.

Possono  partecipare al reclutamento coloro che sono in possesso dei seguenti requisiti:

a) cittadinanza italiana;

b) godimento dei diritti civili e politici;

c) aver compiuto il 18° anno di età;

d) non essere stati condannati per delitti non colposi;

e) non essere stati destituiti, dispensati o dichiarati decaduti dall’impiego in una Pubblica amministrazione;

f) aver conseguito il diploma di istruzione secondaria di primo grado (ex scuola media inferiore);

h) aver tenuto…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/esercito.html