24 November, 2024
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Questo pomeriggio, alle ore 17.00, nella sala Remo Branca, in Piazza Municipio, a Iglesias, l’associazione culturale “Miele Amaro” e l’associazione “Amici della Vita Sulcis” propongono un incontro su “Storie di alcolismo”, letteratura, disperazione, rinascita. Partecipano Simonetta Uccheddu, operatrice di strada; Giorgio Pisano, giornalista; Gianni Stocchino, presidente dell’associazione “Miele Amaro“; Germano Orrù, docente universitario; Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione “Amici della Vita”.

B16-0029 AMICI DELLA VITA PENTOLACCIA

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La rivolta ha un unico volto: l’uomo e la donna del Sulcis rivendicano la propria dignità attraverso un’identità persa!

Il sole la fa da padrone suoi volti ormai stanchi di chi, stamane alle nove, era già in fermento per organizzare una spedizione verso un «modo più equo di stare al mondo».

Osservo le persone che ancora sono presenti in piazza, sono quasi le tredici, un gruppetto di giovani è seduto per terra in cerchio, uno poco più in là chiacchiera, tre stan sopra il tetto del vecchio dopolavoro e con un megafono continuano a dire qualche parola inerente alla manifestazione che volge al termine… scatto delle foto e poi mi fermo a parlare con loro.

Sono esausti, desiderosi di rientrare a casa, ma decidono di rilasciarmi un’intervista… eccola, e a voi il compito di tirare le somme di un momento decisivo per «la rivendicazione della propria dignità attraverso un’identità persa».

Maurizio Sanna arriva da San Giovanni Suergiu, è il rappresentante dei giovani che, nel 2008, hanno dato vita ad un comitato spontaneo, formato dai figli della crisi, da ex rappresentanti d’istituto. Maurizio è diplomato al Liceo Artistico di Iglesias, ma non ha ancora trovato un lavoro. Mi presenta Ivan Sais, un ex studente di Villamassargia. I due mostrano un carattere ed un approccio molto diversi tra loro: Maurizio sembra pacato mentre Ivan appare come più adirato, anche lui è disoccupato, nonostante si sia diplomato, hanno entrambi circa 28 anni e sono lì a chiedere quel qualcosa di negato a tanti giovani in Italia, a tanti ragazzi in Sardegna ma, in particolar modo a tanti uomini e donne del Sulcis Iglesiente, la provincia più povera del nostro tanto amato Stivale.

Ivan forse, a suo dire, diventerà il “pensionato delle lotte del territorio”… ed io sorridendo aggiungo: «In fondo è giusto che ci siano nuove facce, nuovi volti che combattano uniti in un fronte comune per il raggiungimento dello stesso obiettivo», e anche Ivano e Maurizio ne sono convinti.

Poi continuano a raccontare… stamane chiassosi e determinati, avevano una voglia tremenda di portare a casa “i fatti”, sono preoccupati per il loro futuro, si vergognano di appartenere alla provincia più povera d’Italia, sono pronti a tutto pur di raggiungere la meta, perché i loro genitori ed ancora prima i loro nonni in questo ci hanno creduto, ora soffrono insieme ai loro figli e ai loro nipoti. A Maurizio ed Ivan e non solo a loro, bensì a tutti i nostri giovani, non interessa una politica che esiste già, loro vogliono, pretendono e gridano a gran voce il volere una politica nuova, per il rilancio del territorio stretto ormai in un sepolcro.

Si avvicina Daniele Corrias, è stanco, stremato, ma si ferma ugualmente con noi… è il rappresentante d’istituto della scuola superiore IPIA di Carbonia.

«Stamane, quando sono arrivato ero “un po’ così…”, ora sono un pochino più speranzoso, più fiducioso… certo avrei voluto vedere in piazza più disoccupati, più alunni…più artigiani e magari anche più commercianti, spero che tutti possano comprendere l’importanza della protesta ed unirsi al più presto alla battaglia».

Cosa avete chiesto al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti?

Semplicemente di unirsi a noi…

E cosa si è rivelato propenso a fare, «per voi e con voi?»

Ci ha ascoltato e si è messo subito all’opera per produrre, insieme ad un gruppo di rappresentanti, un documento da indirizzare all’attenzione del governatore Francesco Pigliaru e del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Alla vostra attenzione rimetto integralmente il testo del volantino distribuito in occasione della manifestazione…

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Che altro dire se non fate sentire le vostre voci… non lasciamoci morire senza neanche provare a combattere ma… una cosa, anzi alcune non dobbiamo dimenticare: tenere i toni pacati, non mostrarsi aggressivi, non ricorrere alla forza, non far della giusta protesta un modo per passare dalla ragione al torto. Non insultare, chi forse non compie appieno il proprio dovere, ma invitarlo a riflettere per raggiungere insieme la giusta meta… non lanciare accuse o ingiurie ma ragionare e trovare una soluzione oggi per noi tutti e domani per i nostri bambini e le nostre bambine… il futuro del territorio forgiamolo insieme… UNITI NELLA LOTTA.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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Pietro Cocco 4 copia

«Nel tentativo di disegnare a tutti i costi uno scenario a tinte fosche per le autonomie locali della Sardegna, soprattutto per mascherare la propria inefficienza, il centrodestra continua ad operare in modo coerente con la propria azione politica e amministrativa che da sempre li contraddistingue. Ovvero, la politica del rinvio perenne, l’uso incompleto dello strumento del referendum mai accompagnato da nessuna proposta organica di riassetto, un atteggiamento miope e cinico nei confronti del personale di Comuni e Province, la totale incapacità di dare risposte alle attese dei cittadini amministrati che da troppi anni assistono ad un progressivo scadimento da parte degli enti locali nell’erogazione dei servizi proprio a causa dei limiti normativi regionali e nazionali.»

Lo dice Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

«In realtà – aggiunge Pietro Cocco -, il centrosinistra al governo della regione ha approvato una riforma profondamente innovativa per il sistema degli enti locali della Sardegna che sancisce la scomparsa delle Province, istituisce la Città metropolitana, rafforza il ruolo delle Unioni di Comuni, attribuisce ai sindaci un ruolo di governo dei territori attraverso il potenziamento degli strumenti di associazionismo comunale. Una riforma che non prevede nuovi oneri finanziari e consente, mediante le nuove forme di cooperazione intercomunale, un effettivo risparmio o quantomeno a costi invariati di Fondo unico, un deciso miglioramento del rapporto costi-efficacia nell’erogazione dei servizi e delle funzioni.»

«Altro che occasione mancata – conclude Pietro Cocco – è il concreto avvio di una stagione di riforme, frutto di una lunghissima concertazione, non declamate ma realizzate sul serio.»

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L’arte espressionista per una “Mobilit-Azione” in nome della cultura e della libertà d’espressione: al Teatro Centrale di Carbonia domanigiovedì 4 febbraio, alle 20.45, va in scena lo spettacolo di “corpi in esposizione” del Teatro Actores Alidos, ideato e diretto da Gianfranco Angei, pensato come un variegato racconto per quadri sul dramma dell’esistenza umana, inserito nella stagione de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna.

Un’affascinante e coinvolgente pièce (ideale prosecuzione del percorso iniziato con “(S)mobilit-azione – Esposizione s/composta di corpi in r/esistenza disse/minati nel teatro”) per una riflessione sul ruolo dell’arte – e in particolare del teatro – nella società, attraverso l’osmosi e la contaminazione di codici e linguaggi differenti caratteristica del postmoderno, alla ricerca di una nuova estetica capace di raccontare il presente.

Mobilit-Azione” è una performance/ installazione, interpretata da Valeria Pilia, Manuela Sanna, Roberta Locci, Valeria Parisi, Manuela Ragusa, Michela Atzeni, Felice Montervino, Federico Saba e Mariano Anni, che si ispira alle avanguardie del primo Novecento per rappresentare le infinite contraddizioni, le differenze e le ingiustizie, l’astrazione del potere e la distanza siderale tra governanti e sudditi, la ferocia della guerra e i mezzi di distruzione di massa, il mito del consumismo e l’omologazione, la corruzione della coscienza e la pericolosa vertigine del potere. 

La potenza evocativa del teatro, la sua capacità di far accadere tutto nella dimensione dell’hic et nunc, “qui e ora” direttamente sotto lo sguardo degli spettatori, sollecitando una reazione e un’empatia profonda si intreccia alla fusione di etica ed estetica dell’Espressionismo, capace di dar voce alle emozioni, a ciò che avviene oltre le apparenze, attraverso “gli occhi dell’anima”.

Una trama onirica e visionaria, sospesa tra realtà e sogno, per un vivace affresco della società, da cui affiorano debolezze e vizi e (rare) virtù, il ritratto di un’umanità sofferente, prigioniera di assurdi riti come di pregiudizi e paure, ma quasi ignara della propria condizione: la tristezza celata sotto il belletto delle convenienze, dietro la maschera irridente della morte in un tragico cupio dissolvi, scaturisce dalla rinuncia agli ideali, alle speranze, al desiderio di trasformare e migliorare il mondo.

La verità lascia il posto ad una piacevole menzogna, ci si consola in un’illusione di felicità, abbandonandosi ad un’orgia consumistica, rinunciando all’essere per il gusto dell’apparire, ma resta nel fondo della coscienza una vaga consapevolezza di quel che siamo e dovremmo essere, dei diritti e dei doveri, dell’ingiusto predominio della forza, del pericolo di un ritorno alla barbarie e della perdita della bellezza.

Mobilit-Azione” è un manifesto della ribellione contro i tagli alla cultura, simbolo di una perdita di significato e valore di quel patrimonio materiale e immateriale costruito attraverso secoli e millenni, fatto di idee e intuizioni, passioni e creatività: una scelta dissennata, perfino incostituzionale, che parrebbe risultato di una precisa volontà di ostacolare ed eliminare ogni forma di dissenso, ogni spazio di riflessione, discussione e confronto sulla società e il bene comune. L’arte in tutte le sue forme e declinazioni ha rappresentato uno dei punti più alti della civiltà, l’espressione di un sapere in cui si fondono tecnica e talento, immaginazione e dialettica con il passato, frutto del genio individuale e insieme di una memoria collettiva, al fine di suscitare emozioni, in una sintesi perfetta di etica ed estetica.

La rivolta degli artisti si esprime attraverso il linguaggi della scena, con chiari rimandi alla pittura, in una sequenza di quadri animati che si compongono e scompongono affrontando temi cruciali in forma allegorica, con i toni grotteschi della satira, smascherando l’ipocrisia e il perbenismo, le ingiustizie e gli abusi del potere, mostrando l’orrido volto della guerra e dello sfruttamento a fronte del triste banchetto dei “grandi” della terra, ironicamente trasfigurato in danse macabre.

Uno spettacolo di forte impatto, e grande eleganza, che risolve attraverso la cifra espressionistica, nel duplice senso di una critica dei valori della borghesia, del materialismo e dei processi di mercificazione, e della rivelazione dei tormenti dello spirito in un’epoca travagliata e irta di contraddizioni. In un raffinato, e moderno kabaret, sfilano le icone del potere e della corruzione, tra musica e canzoni e numeri di clownerie, in un divertissement dall’umorismo decisamente “nero”, capace di far sorridere (delle nostre disgrazie presenti, passate e future) e pensare.

Nella finzione del teatro, si ottiene la più profonda verità, intuibile al di là delle apparenze; e come sottolinea Gianfranco Angei nelle note di regia: «A cavallo tra visibile ed invisibile, tra sogno e realtà, la nostra azione teatrale (da sempre impegnata a far coincidere arte e vita), così come il colore nell’Espressionismo, non vuole significare bensì esprimere, senza distinzione tra corpo e anima.»

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La Giunta regionale ha approvato lo scioglimento del Consiglio comunale di Orgosolo e, su proposta dell’assessore degli Enti locali e con decreto del Presidente, ha nominato commissario straordinario sino alle prossime elezioni amministrative Felice Corda, dirigente dell’Ente Foreste della Sardegna ora in quiescienza.
Su proposta dell’assessore Virginia Mura, la Giunta ha approvato una delibera che destina parte delle risorse rendicontabili dei Programmi Operativi 2014-20 del Fse e del Fesr, del Programma Complementare di Azione e Coesione e dei Programmi dell’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea (nei limiti previsti da ciascun programma) per l’attribuzione di incarichi di alta professionalità a personale del ruolo unico regionale impegnato nella gestione, certificazione e controllo dei vari Fondi. L’intervento ha il fine di migliorare l’azione amministrativa e di ridurre le spese generate da queste attività ricorrendo, attraverso un meccanismo di incentivi, a figure già presenti nell’amministrazione.
Via libera su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda alla convenzione con la Sfirs, la Finanziaria della Regione, per le attività di assistenza tecnica e supporto al monitoraggio e controllo sull’attuazione del piano di ristrutturazione di Abbanoa, approvato dall’Unione Europea. La convenzione garantisce anche per il 2016 le attività necessarie all’attuazione delle misure previste nel piano di ristrutturazione – in particolare capitalizzazione, monitoraggio e controllo – e un adeguato supporto professionale.
L’esecutivo ha accolto l’intesa tra l’AIOP/AISSP (associazione italiana ospedalità privata) e la Regione per gli anni 2016-2018, che prevede nuovi tetti di spesa per l’acquisizione di prestazioni di assistenza ospedaliera. L’assessore Luigi Arru, preso atto che è in corso la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, ritiene opportuno confermare per le strutture ospedaliere private attualmente accreditate la metodologia per la determinazione dei tetti di spesa già individuata.

Palazzo della Regione 3 copia

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La Giunta regionale ha deliberato la ricostituzione del capitale della Sogeaal, società di gestione dell’aeroporto di Alghero. La cifra prevista dall’Esecutivo ai fini della ricapitalizzazione, per l’anno in corso, ammonta a 10 milioni di euro.
«Si mette così in sicurezza l’operatività dello scalo in attesa delle decisioni in arrivo da Bruxelles sulla procedura di infrazione relativa alla legge regionale 10 del 2010 – ha spiegato l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana -. A seguito del lungo lavoro portato avanti negli ultimi mesi, abbiamo peraltro riscontrato, dalla Commissione europea, segnali incoraggianti.»

«È confermato inoltre l’interesse di più investitori alla ricapitalizzazione della Sogeaal – ha aggiunto Massimo Deiana – sebbene la sottoscrizione dei privati resti anch’essa subordinata alla positiva definizione dell’indagine in corso da parte della UE. Di fatto, abbiamo lavorato a lungo per individuare un partner industriale che vantasse ampia credibilità internazionale, strategia che finora è stata colpevolmente trascurata.»

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La Giunta regionale ha approvato definitivamente la riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna., che ora passerà al vaglio del Consiglio regionale. La riforma è parte fondamentale del Piano Sanitario regionale, è stata inserita tra le azioni del Piano di rientro ed è uno dei tre tasselli cardine della riqualificazione del sistema sanitario regionale – insieme alla nuova rete delle cure territoriali (quindi la riorganizzazione dei servizi di cura assistenza socio-sanitaria sul territorio) e all’Areus, l’azienda regionale dell’emergenza/urgenza – voluta dalla Giunta Pigliaru e che permetterà un risparmio di 134 milioni in tre anni e il trasferimento di 250 milioni da parte dello Stato per l’edilizia ospedaliera.
«Dopo l’approvazione dello scorso luglio – spiega l’assessore della Sanità, Luigi Arru – è stata promossa una larga consultazione sul territorio regionale. Ho fatto oltre quaranta incontri con Sindaci, operatori e cittadini, spiegando quali miglioramenti porterà la nuova rete ospedaliera. La riorganizzazione dei attribuisce un ruolo preciso ad ogni presidio ospedaliero per dare servizi di qualità e sicurezza uniforme. Questa riforma è stata rimandata per troppo tempo, non possiamo più permetterci di ignorare indicatori nazionali che ci vedono agli ultimi posti per appropriatezza dei ricoveri e sicurezza. Stiamo riqualificando l’assistenza, senza tagli né chiusure.»
Nel corso di questi mesi, si è svolto il confronto con la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria e la Consulta regionale per i servizi sociali, sociosanitari e sanitari, con le Università di Cagliari e di Sassari, con i rappresentanti degli ordini e collegi delle professioni sanitarie. Parere favorevole è arrivato anche dalla Consulta generale di cittadinanza istituita con la legge 23/2014.
Tenuto conto dell’articolazione geografica regionale e della distribuzione demografica, la delibera approvata lo scorso luglio in via preliminare ha previsto l’individuazione di due principali poli sanitari, uno per l’area del Nord Ovest e l’altro per quella Sud Est, una facente capo al Santissima Annunziata di Sassari, l’altra all’Azienda Brotzu, che comprende San Michele, Oncologico e Microcitemico di Cagliari. A entrambe le strutture – definite di Dea di II livello, perché dotate di servizi importanti di emergenza e accettazione e della cardiochirurgia – sono stati collegati presidi di I livello e di base, secondo una classificazione stabilita dal Ministero della Salute.
All’hub di Sassari/Nord Ovest e Nord Est, afferiscono gli ospedali di I livello di Olbia e Nuoro e quelli di base di Alghero e Ozieri, di Tempio, di La Maddalena, di Lanusei. C’è poi il San Francesco di Nuoro come ospedale di I livello rinforzato, il San Camillo di Sorgono come ospedale di zona disagiata.
All’hub di Cagliari afferiscono gli ospedali di I livello Santissima Trinità di Cagliari, l’ospedale Sirai di Carbonia, Nostra Signora di Bonaria di San Gavino, il San Martino di Oristano e l’ospedale di base Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Ci sono poi il Mastino di Bosa, il Delogu di Ghilarza, Isili e il San Marcellino di Muravera come ospedali di zona disagiata. Il Policlinico di Monserrato viene definito presidio di I livello.
Gli ospedali di II livello hanno un bacino di utenza da 600 mila abitanti in su, quelli di I livello da 150mila abitanti in su, quelli di base dagli 80 mila abitanti in su.
Si parte 5.901 attuali, di cui 5.527 per acuti e 374 per post acuti: la riforma tende a riequilibrare il rapporto tra le due tipologie e porta i posti letto a 5790, di cui 4.801 per acuti e 989 per le post acuzie a 991.
Nel dettaglio, tra pubblico e privato, la Asl di Sassari passa da 1.307 posti letto a 1.097, la Asl di Olbia da 356 a 540, la Asl di Nuoro da 442 a 485, la Asl di Lanusei da 175 a 182, la Asl di Oristano da 520 a 524, la Asl di Sanluri da 176 a 212, la Asl di Carbonia da 323 a 297, la Asl di Cagliari da 2.602 a 2.447.
Recependo le richieste arrivate dai territori e relative alla classificazione e individuazione delle strutture ospedaliere, nel documento approvato in via definitiva si parla di “Presidio unico di area omogenea”, “Nodi della rete ospedaliera”, “Nodo della rete con attività integrata di didattica e ricerca”, “Nodi della rete territoriale, base rinforzato”, “Presidi ospedalieri di completamento privato” .
I presidi di zona disagiata potranno avere una articolazione organizzativa con funzioni chirurgiche da configurarsi in sede di predisposizione dell’Atto aziendale.
Per Alghero-Ozieri verrà monitorato in relazione alle esigenze epidemiologiche e demografiche, in vista di una possibile modifica della classificazione in presidio di I livello, con la contestuale istituzione della rianimazione.
Vengono individuate due Breast Unit, una nell’azienda Brotzu, la seconda all’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari.
L’ospedale di Lanusei sarà riferimento nella rete delle patologie tempo-dipendenti, inserito nel Centro Traumi di zona e nella Rete ictus.
Per quanto riguarda i punti nascita, si rimanda alle disposizioni nazionali relative alle aree montane.
Viene individuato un capitolo per l’assistenza sanitaria nelle Isole minori caratterizzate da eccezionali difficoltà di accesso (Carloforte e La Maddalena).
Nella versione definitiva, la riforma prevede flessibilità per le Asl nella suddivisione dei posti letto tra specialità affini, con la possibilità di modifica, previa autorizzazione regionale.
Ospedale Sirai 1 copiaOspedale Businco Ospedale Microcitemico copia Ospedale Brotzu Cagliari2Ospedale Santa BarbaraOspedale Binaghi Cagliari copiaCTO Iglesias copia

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Aeroporto Elmas 1 copia

L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha chiesto al Governo la deroga per la Sardegna sul aumento dell’addizionale sui diritti di imbarco.
La decisione del Governo nazionale di gravare di ulteriori 2,5 euro il costo dei biglietti aerei, rischia di penalizzare in maniera molto pesante soprattutto la Sardegna. È evidente che per l’Isola tale provvedimento ha un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altro territorio italiano. La Regione esige coerenza dal Governo, in particolar modo quando si tratta di affrontare il tema dell’insularità e chiede, dunque, che sia autorizzata una deroga specifica per gli aeroporti sardi. 
«L’ulteriore aumento dell’addizionale sui diritti di imbarco si ritorce molto negativamente sulla Sardegna e sui sardi – ha detto l’assessore Massimo Deiana -, sostanzialmente costretti all’uso del trasporto aereo per la maggior parte degli spostamenti. Ecco perché chiediamo a Palazzo Chigi di ripensare e rimodulare, riguardo agli aeroporti isolani, l’applicazione della tassa.»
L’assessore dei Trasporti spiega che «la deroga sarebbe non un trattamento di favore ma il semplice riconoscimento dello svantaggio causato dalla condizione di insularità che la Regione rimarca costantemente e i cui problemi e costi il Governo si è impegnato a mitigare».

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Sono stati depositati la proposta tecnica del Piano energetico ambientale, il rapporto ambientale, lo studio di valutazione di incidenza ambientale e la sintesi non tecnica. Ne dà comunicazione l’assessorato regionale dell’Industria.
Questi gli uffici dove saranno consultabili :
– Assessorato dell’Industria – Servizio energia ed economia verde – Viale Trento, 69 Cagliari;
– Assessorato della Difesa dell’Ambiente – Servizio valutazioni ambientali – Via Roma, 80 Cagliari;
– Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della sardegna (ARPAS) – area tenico scientifica – Via Carloforte 51 Cagliari;
– Provincia di Cagliari – Settore ecologia – Via Cadello, 9/b Cagliari;
– Provincia di Carbonia – Iglesias – Settore pianificazione – Via Fertilia, 40 Carbonia;
– Provincia del Medio Campidano – Settore pianificazione territoriale – Via Paganini, 22 Sanluri;
– Provincia di Nuoro – Settore ambiente ed energia – Piazza Italia 22 Nuoro
– Provincia d’Ogliastra – Servizio urbanistica, governo del territorio, informatizzazione, ambiente, rifiuti ed energia – Via Mameli, 22 Tortolì;
– Provincia di Olbia – Tempio – Settore 05 – Ambiente e sostenibilità – Via A. Nanni, 41 Olbia;
– Provincia di Oristano – Ufficio autorizzazioni ambientali – Via Carducci, 42 Oristano;
– Provincia di Sassari – Settore VIII – Ambiente e agricoltura, Via Monte Tignosu s/n – Località Baldinca – Li punti Sassari.
Chiunque abbia interesse , può presentare osservazioni, suggerimenti e proposte, fornendo ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.
Le eventuali osservazioni dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione del relativo avviso sul Buras ai seguenti indirizzi:
– Assessorato dell’Industria – Servizio energia ed economia verde in Viale Trento, 69 – 09100 Cagliari o tramite pec all’indirizzo: industria@pec.regione.sardegna.it;
– Assessorato della Difesa dell’Ambiente – Servizio valutazioni ambientali in Via Roma 80 – 09123 Cagliari o tramite pec all’indirizzo: difesa.ambiente@pec.regione.sardegna.it .

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Sono iniziati, in Sardegna, gli interventi per la banda ultralarga con fondi regionali della precedente programmazione.
Il dato è scaturito dalla conferenza stampa che si è svolta a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del sottosegretario con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli e dell’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro. I primi cantieri saranno aperti nel prossimo mese di marzo mentre la fine dei lavori è prevista per la primavera del 2017.
Anche altre 7 regioni stanno partendo in questi giorni con piani per la banda ultralarga (Abruzzo, Calabria, Marche, Lazio, Puglia, Lombardia, Toscana) per un totale di 700 Comuni. L’intervento diretto in Sardegna ha un costo di 56 milioni di euro (frutto anche del prezioso lavoro dell’assessorato dell’agricoltura che ha rimodulato i fondi destinati allo sviluppo rurale). Nell’isola saranno interessati 324 comuni per un totale di 507.577 cittadini e 278.768 unità immobiliari (UI). I primi cantieri apriranno nel prossimo mese di marzo. La fine dei lavori è prevista nella primavera del 2017.

Secondo i dati dell’ultima consultazione pubblica – quindi compreso questo intervento – al 2018 in Sardegna la copertura con reti Bul sarà dell’87 per cento (50 per cento investimenti privati e 37 per cento con soldi pubblici) mentre le unità immobiliari a fallimento di mercato saranno pari al 13 per cento (comunque molto al di sotto della media nazionale pari al 26,2 per cento).
Il fabbisogno totale in Sardegna per il raggiungimento degli obiettivi 2020 è pari a 279.175.305 euro. Le risorse disponibili a livello regionale (FESR/FEASR) per il raggiungimento degli obiettivi 2020 sono pari a 95.084.390 euro. Necessarie risorse aggiuntive dello Stato stimate in 184.090.915 euro.

«La Sardegna – ha dichiarato il sottosegretario Giacomelli – ha utilizzato al meglio le risorse disponibili e meritoriamente si colloca in cima alla classifica delle regioni italiane per la tempestività degli interventi. Voglio inoltre sottolineare il valore di questi progetti per lo sviluppo economico dell’Isola che vanta una consolidata esperienza nel campo delle nuove tecnologie.»

«È un dato di cui andare orgogliosi – ha commentato il presidente della Regione Francesco Pigliaru – ed è un esempio eloquente dei risultati ambiziosi che è possibile raggiungere attraverso la programmazione unitaria. L’approccio integrato permette un impiego intelligente delle risorse, che attraverso la collaborazione preziosa tra assessorati, come in questo caso, possono essere utilizzate per dare concretezza a una visione complessiva. Portare la banda ultralarga in centinaia dei nostri piccoli centri, soprattutto dell’interno, significa creare collegamenti digitali che sono fondamentali per garantire gli stessi servizi e gli stessi i diritti a tutti i nostri cittadini, così come per offrire a tutti i nostri giovani strumenti essenziali per la loro formazione.»

Gianmario Demuro 2