5 November, 2024
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I gruppi di minoranza chiedono un dibattito in Consiglio comunale, a Teulada, sul Mega Resort tra Malfatano e Tuerredda.

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I gruppi di minoranza “Insieme per Teulada” e “Trasparenza e Rinnovamento” chiedono un dibattito in Consiglio comunale, a Teulada, sul Mega Resort tra Malfatano e Tuerredda.

«Un Consiglio comunale straordinario – sostengono Francesca Monni, Alessandro Serafini, Marina Lai e Giacomo Piras – per fare chiarezza sul progetto del mega resort sulla costa tra Capo Malfatano e Tuerredda. Non vorremmo trovarci di fronte un film già visto con la replica del caso Baia delle Ginestre.»

«Vogliamo vederci chiaro. Il progetto della Sitas è un’opportunità unica per il paese – evidenziano i rappresentanti dei gruppi consiliari di minoranza -. Le amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi 25 anni hanno sempre espresso la propria volontà, peraltro unanime, di portare avanti l’investimento tra Tuerredda e Malfatano ritenendolo fondamentale quale garanzia di sopravvivenza di una comunità in grande difficoltà. Ora occorre approfondire la questione in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione e alla presentazione di un nuovo progetto per la valutazione di impatto ambientale.»

Quattro alberghi, quattro residence, ville, seconde case – con un totale di oltre 2.500 posti letto – spazi per lo svago ed il divertimento, un campo da golf da 18 buche in uno degli angoli più suggestivi della costa meridionale. Un disegno che si ritaglia in 189mila metri quadri spalmati su 394 ettari di costa. La Società iniziative turistiche agricole sarde – una holding sotto l’egida dei gruppi Toti, Benetton e Caltagirone – ha messo gli occhi su uno dei paradisi della Sardegna. Senza fare però i conti con gli ostacoli delle associazioni ambientaliste. Immediati i ricorsi contro il progetto. Atto conclusivo lo scorso febbraio, con la pronuncia della Corte di Cassazione che ha ritenuto illegittima la procedura seguita per il rilascio delle autorizzazioni, con lo spezzettamento del progetto in cinque comparti. Una pronuncia che prefigura lo spettro di nuove demolizioni, dopo quelle del residence Baia delle Ginestre, con ulteriori strascichi giudiziari e contenziosi per i risarcimenti.

La Sitas ha presentato un nuovo progetto per la ripresa dei lavori. «La nostra non è una posizione contro gli ambientalisti. Siamo per la politica del fare, non certo mirata alla distruzione – rimarcano Monni, Serafini, Lai e Piras -. Auspichiamo che, per la valutazione di impatto ambientale in via semplificata, con la Sitas che ha presentato un nuovo progetto in Regione, siano presenti tutti gli organi tecnici competenti e le stesse associazioni ambientaliste, in modo da fugare qualsiasi dubbio e dar gambe così al progetto dell’albergo, indispensabile a dare una boccata d’ossigeno ai diversi disoccupati locali. Siamo convinti che il Consiglio comunale debba decidere il destino del progetto, in grado di dare una spinta decisiva allo sviluppo del territorio – concludono i gruppi “Insieme per Teulada” e “Trasparenza e rinnovamento” -. Lo sviluppo del turismo rimane per il nostro paese l’unica ancora di salvezza. Ecco perché, chiediamo che tutto il Consiglio comunale, con il sindaco in testa, rimarchi la richiesta della comunità di portare avanti il progetto in tempi certi. Una rivendicazione che dovrà poi essere rappresentata presso tutte le sedi istituzionali coinvolte nelle fasi di approvazione chiedendo, nei limiti del rispetto della norma, la massima celerità possibile, onde evitare un possibile disimpegno degli investitori attuali o futuri.»

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