L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ha espresso soddisfazione per la ripartizione dei fondi europei per la pesca.
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L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro di ieri a Roma nel quale la Commissione delle politiche agricole della Conferenza delle Regioni ha deciso la ripartizione delle risorse.
«La Sardegna vede più che duplicata la sua quota di fondi europei per la pesca (FEAMP): 18 milioni di euro che vogliamo mettere in moto nel minor tempo possibile, attraverso il coinvolgimento degli operatori del settore – ha sottolineato Elisabetta Falchi – l’accordo è un ottimo risultato, ottenuto attraverso un intenso lavoro di mediazione con le altre Regioni: partivamo infatti da una posizione penalizzata dovuta alla storica debolezza sulle risorse assegnate e abbiamo ottenuto un riequilibrio.»
Il FEAMP è il fondo per la politica marittima e della pesca dell’UE per il periodo 2014-2020 ed è la continuazione di quello che è stato il FEP (Fondo europeo pesca) nel ciclo di programmazione 2007-2013. Tra gli obiettivi, promuovere una pesca e un’acquacoltura competitive e sostenibili, favorire l’attuazione della Politica comune della pesca e promuovere uno sviluppo territoriale equilibrato. La quota comunitaria assegnata all’Italia per il quinquennio 2015-2020 è di 537 milioni e 262 mila euro: poco meno del 50% viene gestito dallo Stato (nella fattispecie, dal Mipaaf); la restante somma, cioè quasi 284 milioni, è ripartita tra le Regioni.
«Nel precedente ciclo di programmazione, il 75% delle risorse era appannaggio delle Regioni ex-Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) e alla Sardegna restavano briciole: solo il 2,8% del totale, poco meno di 8 milioni – ha spiegato l’assessore Falchi -. Con una trattativa serrata, in corso da diverso tempo, siamo riusciti a riequilibrare la situazione, anche grazie al riferimento ai criteri comunitari di assegnazione del FEAMP, sui quali siamo abbastanza forti.»
Il passaggio successivo e “urgente”, conclude la titolare dell’Agricoltura, ora è quello di «organizzarsi per spendere subito queste risorse attraverso la predisposizione di bandi a misura di azienda e che abbiano ricadute reali: per questo convocheremo quanto prima le imprese e le loro rappresentanze per concordare i criteri». Uno strumento importante per la facilitazione della spesa è anche «la creazione di nuovi Gruppi di Azione Costiera (GAC): siamo pronti, come Regione, ad accompagnare le istanze territoriali».
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