25 November, 2024
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Giuramento allievi carabinieri

Per la prima volta è stata raggiunta l’autosufficienza per il sistema trasfusionale del Sulcis Iglesiente. Un momento di tregua alla perenne carenza di sangue nel nostro territorio, è stato raggiunto  grazie ai donatori abituali della provincia e all’iniziativa congiunta ASL 7 – Comando della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias che sta inviando gli allievi volontari a donare il sangue. Grazie alla disponibilità di questi giovani la ASL di Carbonia Iglesias, non solo sta riuscendo a far fronte alle esigenze interne, ma periodicamente sta inviando il sangue ad altre strutture trasfusionali dell’isola.

L’iniziativa è nata a seguito di un corso di formazione iniziato nell’ottobre 2015 nei confronti di 350 allievi carabinieri i quali, sensibilizzati in tal senso, hanno manifestato la volontà di donare il proprio sangue; pertanto dal dicembre scorso (ricordiamo che nel periodo natalizio la ASL 7 si trovava in grave difficoltà per carenza di sangue), i ragazzi hanno cominciato questa lodevole attività di donazione consentendo di raggiungere l’importante e storico risultato.

L’auspicio, espresso in un incontro di qualche giorno fa tra il Commissario della Asl e e il Colonnello Sorrentino, è che la collaborazione continui in maniera pressochè stabile.

La Direzione coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che dedicano qualche ora del proprio tempo a questo importante gesto

La donazione di sangue non comporta alcun rischio per il donatore che oltretutto esegue “gratuitamente” tanti esami utili per verificare il proprio stato di salute.
Le donazioni possono essere effettuate presso le strutture trasfusionali di Carbonia (tel. 6683457) e Iglesias (tel. 07813922854) tutti i giorni feriali dalle ore 8 alle ore 12,30.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg e essere in buono stato di salute. Prima della donazione il donatore verrà valutato da un medico esperto in Medicina trasfusionale. Tutti i donatori riceveranno adeguato ristoro.

Nella ASL 7 si raccolgono oltre 7.000 unità di sangue all’anno, In alcuni periodi dell’anno, in linea con ciò che avviene in tutta Italia, le scorte diminuiscono per cui non si riesce a far fronte alle numerose richieste che aumentano di anno in anno.
La patologia thalassemica è quella che richiede il maggior numero di unità (oltre la metà delle emazie raccolte è destinata a questi pazienti che per la maggior parte sono persone adulte).

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Ospedale Sirai Carbonia

La Asl 7 di Carbonia ha pubblicato un avviso di mobilità ordinaria interna per titoli e colloquio per 2 posti di collaboratore professionale sanitario infermiere categoria D, da destinare alla struttura di endoscopia digestiva del presidio ospedaliero Sirai di Carbonia. Il termine per la presentazione delle domande scade il 24 marzo 2016.

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Domenico Rossi copia

Questa mattina l’Auditorium dell’Istituto Giovanni Maria Angioy di Carbonia, ha ospitato un convegno sul 155° anniversario dell’Unità d’Italia. Il convegno è stato voluto dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), in collaborazione con il comune di Carbonia e l’Istituto Angioy.

I lavori sono stati aperti dal dirigente scolastico Antonietta Cuccheddu e dagli interventi del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e del dirigente dell’ambito scolastico di Cagliari Luca Cancelliere. Sono intervenuti Gianluca Borzoni, rappresentante dell’Università di Cagliari; Marinella Ferrai Cocco Ortu, presidente dell’Istituto Storia del Risorgimento Italiano; il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, e una rappresentanza di studenti.
La banda musicale della Brigata Sassari ha suonato prima e durante la cerimonia. Era presenta anche una rappresentanza dei Bersaglieri in uniforme.

Vediamo ora l’intervista realizzata con il sottosegretario Domenico Rossi, con il quale abbiamo parlato anche di servitù militari e, in particolare, del futuro dei poligoni sardi (ricordiamo che dal 1995 al 1996 il generale Domenico Rossi ha guidato, da colonnello, il 1° Reggimento Corazzato di Teulada). Domani, nel corso del telegiornale, riproporremo l’intervista con l’on. Rossi e le interviste con il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e con il dirigente dell’ambito scolastico di Cagliari. Luca Cancelliere.

 

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Il 31° premio “Giuseppe Dessì” muove i primi passi. E’ online, infatti, il bando di partecipazione alla nuova edizione dell’annuale concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (nato a Cagliari nel 1909 e scomparso a Roma nel 1977), in programma dal 19 al 25 settembre a Villacidro, la cittadina del Medio Campidano in cui visse da giovanissimo e poi fonte d’ispirazione di tante pagine della sua produzione letteraria (in particolare il romanzo “Paese d’ombre”, vincitore del premio Strega nel 1972).

Il premio si articola nelle consuete due sezioni, Narrativa e Poesia. Possono partecipare opere in lingua italiana pubblicate dopo il 31 gennaio 2015. I volumi devono essere spediti (in undici copie) entro e non oltre il prossimo 20 giugno alla segreteria del premio presso la sede della Fondazione Giuseppe Dessì, via Roma n. 65 – 09039 Villacidro (VS). 

Il compito di selezionare tre finalisti per ciascuna sezione fra tutte le opere che saranno pervenute (373 i volumi giunti l’anno scorso: 239 per la sezione narrativa e i 134 per la poesia) è affidato alla giuria presieduta da Anna Dolfi (professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze, socia dell’Accademia Nazionale dei Lincei e tra i più autorevoli studiosi dell’opera di Giuseppe Dessì); oltre a Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Massimo Onofri, Stefano Salis e al presidente della Fondazione Dessì, Christian Balloi, ne fanno parte da questa edizione due nuovi membri: Gigliola Sulis, professoressa associata di Letteratura italiana all’Università di Leeds, e Giuseppe Lupo, scrittore (ha vinto, tra gli altri, proprio il premio Dessì nel 2013 col romanzo “Viaggiatori di nuvole”) e docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano.

Dalle due terne di finalisti gli stessi giurati dovranno poi individuare e incoronare i vincitori, domenica 25 settembre a Villacidro, nella serata conclusiva della settimana culturale che, come sempre, fa da cornice al concorso letterario. Anche quest’anno, la dotazione del premio è di cinquemila euro sia per il comparto narrativa che per la poesia.

Giuseppe Dessì - Roma 1972 nello studio (m) Premio Dessì 2015 - (foto di Alessandro Loddi) Premio Dessì 2015 - (foto di Alessandro Loddi) (2)

 

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Industrie Portovesme 3

I consiglieri regionali di Forza Italia Ignazio Locci e Marco Tedde e dell’UDC Gianluigi Rubiu, hanno proposto lo stanziamento immediato di 50 milioni di euro (a valere per il 2016), destinati ai poli industriali di Portovesme e Porto Torres. Grazie alla Finanziaria attualmente in discussione in Consiglio regionale- sostengono – possiamo dare attuazione alla delibera di Giunta regionale (67/1 del 29/12/2015) per il riconoscimento delle aree di crisi industriale complessa (Portovesme e Porto Torres). Non possiamo aspettare i tempi del Governo che, evidentemente, è totalmente disinteressato alla situazione di grave difficoltà in cui versa la Sardegna, in particolare le aree che, fino all’avvento della crisi economica, si reggevano quasi esclusivamente sul comparto industriale. E se non sarà la Regione a muovere i primi passi concreti, Portovesme e Porto Torres rimarranno “aree di crisi industriale complessa” soltanto sulla carta.

«Per questo – spiegano Locci, Tedde e Rubiu – abbiamo presentato un emendamento aggiuntivo all’articolo 2 del DEF per riuscire a dare attuazione alla succitata delibera di Giunta attraverso 50 milioni di euro. Fondi senza i quali i progetti di riconversione e riqualificazione industriale di cui si parla nella delibera, non potranno essere attuati. Auspichiamo che la maggioranza di centrosinistra colga l’occasione di riscattarsi destinando risorse a un settore per il quale, fino a oggi, ha fatto pochissimo.»

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

In Consiglio regionale oggi si è conclusa la discussione generale sulla manovra finanziaria 2016-2018 e sono stati votati il passaggio agli articoli e l’ordine del giorno sul Defr.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale sulla manovra finanziaria 2016-2018.

Sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato di aver appreso che l’assessore dell’Industria ha annunciato la presentazione del nuovo il Piano energetico invitando i consiglieri regionali: «Noi siamo molto interessati», ha detto, «ma questo appuntamento si sovrappone con i lavori dell’Aula e chiediamo quindi il rinvio della presentazione perché vorremmo partecipare».

Successivamente il presidente ha dato la parola al primo consigliere iscritto a parlare, Fabrizio Anedda del gruppo Misto.

Anedda ha aperto il suo intervento affermando che «la finanziaria fa emergere la tremenda crisi della Sardegna nonostante alcuni indicatori positivi, ricordando però che nello stesso tempo tutte le forze sociali tracciano un quadro ancora preoccupante, per licenziamenti e moria di imprese». Come per 2015, ha aggiunto, «abbiamo un bilancio ingessato con spese obbligatorie che ipotecano gran parte le risorse disponibili, cosa che forse non interessa gran parte della maggioranza che questa mattina è stata assente dal dibattito, e forse significa che non si è capita la drammaticità della situazione». Passando ad esaminare la situazione dei singoli settori, il consigliere ha ricordato le forti criticità della sanità, dell’utilizzo delle risorse europee, del mancato accesso al credito per imprese, indebitare con l’erario e le banche». Servono dunque scelte coraggiose fra le quali Anedda ha indicato quella di un accordo con le due banche sarde «per dare più risorse ai settori manifatturiero ed agro alimentare, per esempio, e non alle solite partecipate, piene di personale ma sostanzialmente inattive». Quanto alle aree industriali di crisi di Ottana, Porto Torres e Portovesme, secondo Anedda «bisogna avere il coraggio di dire ai cassaintegrati che non ci sono più le condizioni del passato e che forse è meglio tornare all’agricoltura, puntando su una economia nuova fondata sul rilancio dell’edilizia, del patrimonio boschivo e dei nei punti franchi nei porti». In generale, ha concluso, «questa doveva essere una finanziaria di sinistra ma invece tutto è stato lasciato agli spiccioli degli emendamenti; la maggioranza deve stare più attenta a questo, perché la vera occupazione non è quella dei call-center che poi chiudono quando finiscono gli incentivi».

Emilio Usula (Soberania-Indipendetzia), ha esordito dicendo che «non è facile fare una valutazione compiuta della manovra, tenendo comunque presente che siamo alla seconda finanziaria ed è il momento della piena responsabilità senza trovare attenuanti». Noi Rossomori, ha continuato Usula, «siamo forza di governo e ci assumiamo la nostra parte di responsabilità ma solo quella e riteniamo che questo bilancio sia povero rispetto ai bisogni che vogliamo aggredire ed alle risposte che vogliamo dare, soprattutto in materia di lavoro». Il collega Sabatini dice che bisogna consolidare la crescita e creare posti di lavoro in una fase di difficoltà, attraverso investimenti privati e pubblici? Sono d’accordo, ha affermato Usula, «abbiamo lavorato per questo per aumentare le risorse disponibili per rispondere al bisogno di terra esausta lasciata da anni in abbandono dalle amministrazioni di centro-destra». Entrando nel merito delle proposte del partito, il consigliere ha ricordato la sua richiesta «di conoscere risorse gestite anche da Sfirs, presentando su questo punto con altri 9 consiglieri un pacchetto di emendamenti che non ritiriamo; abbiamo chiesto anche chiarezza su somme non utilizzate o non impegnate da fondi di garanzie o rotazione, ma stiamo aspettando queste risposte da metà febbraio, così come attendiamo notizie su altri fondi di società in liquidazione come l’ Insar, sono soldi della Regione e dei Sardi e vogliamo sapere». Quanto al mutuo per le infrastrutture, per Anedda «non è chiaro cosa stia producendo per nostre imprese ed i territori, e quali spazi ci siano per enti locali; in questi passaggi c’è l’anima politica di questa maggioranza, l’anima del nuovo modello di sviluppo che chiede la nostra gente, il cuore del progetto con cui vogliamo creare posti di lavoro per famiglie per aggredire le povertà». Infine, la vertenza entrate che, a giudizio di Anedda, va rilanciata con più forza, «perchè siamo stati troppo deboli e il rapporto di collaborazione non può essere in equilibrio se non ci sono risposte concrete». Nonostante queste grandi difficoltà, ha concluso il consigliere, «va riconosciuto che molto si sta facendo di positivo, ma dico No ad emendamenti-marchetta perché rappresentiamo la Sardegna; proporremo solo emendamenti generali su lingua, cultura, per la quale chiediamo più attenzione».

Angelo Carta, sardista, ha dichiarato che «intervenire su manovra è complicato anche perché la Giunta afferma di voler sostenere la ripresa con strumenti adeguati ma la ripresa non c’è se non per uno zero virgola ed anzi incontriamo ogni giorno solo operai che hanno perso lavoro ed ammortizzatori ed artigiani che dicono di non farcela, quanto agli strumenti di sostegno, che siano risorse o atti normativi, le prime sono scarsissime e dal punto di vista normativo non c’è niente». Le cose da fare per invertire la rotta? A giudizio di Carta «cancellare l’aumento Irap superando ogni ambiguità, istituire la zona franca trattata finora con troppa sufficienza dimenticando che metterebbe nelle mani della alla Regione una fortissima leva fiscale, puntando poi su semplificazione ed accelerazione delle procedure degli appalti pubblici, sostegno alle zone interne non solo a parole». Perché la Regione, ha chiesto l’esponente sardista, «non studia come spostare da Cagliari una parte delle 32.000 buste paga della Regione, come spostare la sede Consiglio a Nuoro e della Giunta ad Oristano? Si potrebbe fare senza togliere nulla a Cagliari e senza chiedere permesso allo Stato, la Regione sarebbe al centro della Sardegna e più vicina ai cittadini». Sulla vertenza entrate, ha detto concludendo, «ha ragione Sabatini, è stata una scelta scellerata che ci sta costando troppo, così come va rivendicata una vera tariffa unica tariffa unica su rifiuti, perché Cagliari paga meno di Nuoro eppure prende l’acqua dal centro della Sardegna».

Il capogruppo di Popolari-Socialisti, Pierfranco Zanchetta, seppur dichiarando di condividere le preoccupazione espresse dal sardista Angelo Carta, sui territori “dimenticati” dalla Regione ha invitato i colleghi della minoranza ad evitare “demagogiche lamentazioni” ma di tenere a mente il comune obiettivo di favorire e sostenere la crescita delle nostre comunità e dell’intera Sardegna.

«Quando ci si strappa le vesti – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – ci si dimentica anche di aver avuto la responsabilità di governo ed è per questo che le analisi vanno fatte a tutto tondo e avendo come punto di riferimento l’ultimo decennio».

Zanchetta è quindi entrato nel merito delle principali azioni contenute nella Manovra, ad incominciare dall’aver scongiurato l’aumento delle tasse ed ha proseguito il suo intervento auspicando una “forzatura” con lo Stato per il riconoscimento dell’insularità.

Il capogruppo Upc ha quindi evidenziato “la leggera ripresa” certificata dai principali indicatori economici: «C’è la ripresa nel mercato del lavoro e delle produzioni e c’è un miglioramento nei della sanità».

«Sostenere la ripresa è l’impegno – ha proseguito – ed è un punto fermo di una rotta già tracciata». Zanchetta ha concluso con alcune considerazioni riguardanti la cosiddetta crisi della politica: «Vogliamo recuperare il ruolo della politica anche all’interno di una manovra finanziaria, vogliamo cioè dare un’anima politica alla legge finanziaria».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha evidenziato come da sempre sia stato attribuito un ruolo centrale al dibattito sulla legge finanziaria in Consiglio Regionale, lamentando che senza un “vero dibattito” non si può capire quale sarà l’indirizzo e il verso dello sviluppo futuro.

L’esponente della minoranza ha lamentato quindi la carenza di dibattito e l’assenza di risposte da parte dell’esecutivo e soprattutto la mancanza di “risposte per i sardi con questa manovra”. «Se analizziamo il bilancio – ha proseguito – vediamo che i settori più importanti dall’artigianato, al commercio, al turismo, alle scuole, sono state di fatto definanziati».

Dedoni ha quindi insistito, preannunciando interpellanza e mozione, sul funzionamento del sistema informatico regionale e su tutto ciò che attiene i relativi  stanziamenti, appalti, affidamenti, nonché quali risparmi si siano realizzati con il Sisar, il Sisal, etc.

Il capogruppo dei Riformatori ha quindi criticato la chiusura dell’ufficio di Bruxelles («però aprite un ufficio di lavoro in Svizzera») e gli scarsi impieghi realizzati («60 milioni») con il muto sulle infrastrutture da 700 milioni di euro.

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha definito il dibattito in corso sulla finanziaria “la solita liturgia, con la minoranza che attacca e la maggioranza che si difende”. «Questa – ha ammesso Cocco – sarebbe dovuta essere la nostra prima legge finanziaria ma dobbiamo dirci già fortunati se gli indicatori negativi sono rimasti immutati rispetto allo scorso anno, visto la gravità della situazione». A giudizio del capogruppo Sel nel corso degli ultimi giorni sono intervenute modifiche migliorative alla manovra: «Abbiamo ripristinato i fondi per le politiche sociali e mantenuto intonso il fondo unico per gli enti locali».

Daniele Cocco ha quindi ricordato una serie di momenti importanti che attendono il centrosinistra (rete ospedaliera e riforma sanitaria) ed ha auspicato azioni di “perequazione” tra i territori, a seguito dell’approvazione della riforma degli enti locali.

Il consigliere di Sel ha quindi  ripreso l’intervento del suo collega Carta per rilanciare la proposta di trasferire a Nuoro l’Ente foreste ed ha così concluso il suo intervento: «Abbiamo un’idea della Sardegna ma abbiamo a che fare con risorse scarse e per questo dico che serve far sentire la nostra voce verso lo Stato perché si possano utilizzare anche i cosiddetti accantonamenti».

In apertura del suo intervento, il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha riconosciuto alla maggioranza di aver puntato molto nella sua azione politica sul concetto di stabilità finanziaria. «Per le agenzie di rating e per le istituzioni europee la stabilità è il primo elemento della qualità amministrativa. La Sardegna ha ottenuto una valutazione positiva ma i giudizi vengono dati sulla base delle variabili finanziarie trascurando l’economia reale – ha sottolineato Rubiu – i giudizi non tengono conto dei beni e dei servizi prodotti e del livello dei consumi».

Secondo il capogruppo dell’Udc, la stabilità finanziaria non basta a risolvere i problemi dell’Isola. «La crescita è ancora debole. Le cause principali sono la disoccupazione, l’aumento dei flussi migratori, la fuga dei cervelli sardi. Per arrestare questi fenomeni – ha rimarcato Rubiu – bisogna investire sul lavoro e sulla produzione».

L’esponente della minoranza ha quindi annunciato la presentazione di alcuni emendamenti per intervenire sulla sanità, sollecitare politiche attive del lavoro, tutelare i lavoratori in utilizzo, prevedere un sostegno a settori come l’artigianato, l’agroalimentare, la cooperazione giovanile, l’agricoltura.

Da Rubiu è poi arrivato l’invito alla Giunta perché affronti in modo più deciso il confronto con lo Stato. «La vertenza entrate e la questione degli accantonamenti limitano le prerogative statutarie  e rendono impossibile il pareggio di bilancio. La Sardegna non ha libertà di gestione della spesa pubblica, occorre  pretendere dallo Stato una rimodulazione degli accantonamenti. La realizzazione di un’area del Mediterraneo con fiscalità di vantaggio consentirebbe di valorizzare il lavoro e sostenere le imprese. Questo è il bilancio della Quaresima – ha concluso Rubiu – una finanziaria di digiuno, restrizioni e astinenza che rappresenta al meglio la fase religiosa che stiamo attraversando».

A difesa della finanziaria si è invece schierato il capogruppo di “Sovranità, Democrazia e Lavoro” Roberto Desini. «Non è la legge che avrei voluto – ha esordito Desini – mi sarebbe piaciuto avere più risorse a disposizione ma respingo con forza le critiche dell’opposizione quando dice che è una finanziaria senz’anima».

Desini ha ricordato la disponibilità mostrata dalla maggioranza quando ha deciso di rivedere l’aumento di Irap e Irpef dopo il confronto in aula. «Si è fatta una finanziaria che tiene conto della realtà: oltre la metà del bilancio è assorbito dalla spesa sanitaria. Questa è la vera sfida – ha rimarcato il capogruppo di Sdl – bisogna mettere mano al più presto alla riforma della sanità».

Desini ha poi evidenziato il fatto che la manovra finanziaria non abbia previsto tagli al Fondo Unico per gli Enti locali. «La maggioranza di centrosinistra-sovranista va incontro ai comuni, è una scelta politica per salvaguardare la spina dorsale delle istituzioni. I comuni sono per i cittadini la prima porta alla quale bussare».

L’esponente della maggioranza ha infine sollecitato una soluzione in tempi rapidi delle partite ancora aperte con il governo centrale.  «Serve un atteggiamento deciso sugli accantonamenti. La cifra di 680 milioni è spropositata – ha affermato Desini –  la battaglia deve andare di pari passo con quella per le norme di attuazione dello Statuto in materia di entrate fiscali».

A fianco della Giunta regionale si è schierato anche il capogruppo del Pd, Pietro Cocco. «Questa finanziaria è la conseguenza di quelle approvate nelle legislature precedenti – ha detto Cocco – fa specie sentire alcune critiche come quelle dell’on. Zedda. Questa maggioranza ha fatto di tutto per spendere i fondi europei non spesi nella scorsa legislatura».

Rivolto poi al consigliere Michele Cossa, Cocco ha rivendicato il merito di aver portato a compimento la riforma degli Enti Locali. «In precedenza non si è fatto nulla, noi abbiamo portato a termine una processo riformatore. E’ buono? Non lo sappiamo. L’esperienza ci dirà sé è stato fatto bene. Se così non sarà, si potrà correggere e migliorare. Non è vero che è una riforma cagliaricentrica ma un intervento che punta a rendere più diretto il rapporto tra Regione e comuni».

Stesso atteggiamento, secondo Cocco, è stato assunto dalla maggioranza per il miglioramento del sistema sanitario: «Per la prima volta dopo vent’anni si dettano regole certe per la sanità sarda – ha proseguito il capogruppo del Pd – dall’altra parte invece non si è fatto niente. La sanità incide per più del 50% sul bilancio regionale, 3.450 milioni di euro sono una cifra strabiliante sulla quale non si può non intervenire, non si può continuare a mettere la polvere sotto il tappeto. Noi tentiamo di riorganizzare il sistema, risparmiando ma evitando di lasciare i territori scoperti».

Cocco ha poi parlato degli interventi sulla scuola: «Sono stati presentati progetti importanti come “Iscola” che inietta denari consistenti per combattere dispersione scolastica e per rivitalizzare i plessi scolastici consentendo agli studenti di studiare in aule decorose».

In conclusione del suo intervento, Cocco ha puntato l’attenzione sul lavoro. «Il tema vero è la grande difficoltà sul fronte dell’occupazione – ha concluso Cocco – su questo bisogna intervenire. C’è una timida ripresa con 30mila posti di lavoro in più. Non basta, è vero, il varo del piano energetico regionale rappresenta una prima risposta, diciamo cosa pensiamo sul rilancio del sistema energetico».

Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, ha invitato il capogruppo del Pd a chiedere scusa all’on. Zedda. «Se Cagliari ha aperto 19 cantieri è grazie all’azione di Alessandra Zedda che da ex assessore della Programmazione si è attivata per rendere operativi i finanziamenti a favore della città capoluogo. Si parli a ragione veduta e con dati certi quando si rivolgono accuse di questo tipo».

Pietro Pittalis ha poi parlato di “evidente imbarazzo” della maggioranza amplificato certificato dagli interventi dei capigruppo del Misto e di Soberania e Indipendentzia  Anedda e Usula che hanno preso le distanze dalla finanziaria. «Al posto di Paci mi sarei dimesso – ha detto Pittalis – i gruppi minori chiariscano cosa vogliono fare. Non è sufficiente dire non va bene, traetene le conseguenze. La verità è che non contate nulla, c’è un presidente ombra Paolo Maninchedda, il resto è affidato all’improvvisazione di una Giunta che non ha una via maestra. La dimostrazione è questa finanziaria».

Rivolto all’assessore Raffaele Paci, Pittalis ha poi stigmatizzato la presenza sul sito della Regione della valutazione dell’Agenzia di rating Fitch sulla solidità della finanza regionale: «C’è un falso nella comunicazione che va eliminato dal sito della Regione – ha detto il capogruppo del Pd – la valutazione dell’Agenzia parla di taglio totale dell’Irap e Irpef che invece non sono state eliminate dalla Giunta ma solo sospese.  State ingannando i cittadini con una falsa comunicazione. Dite quanto state pagando un’Agenzia che ipotizza miglioramenti sulla base di provvedimenti che non esistono. Voi avete reintrodotto l’Irap, mentre  l’addizionale Irpef è stata congelato per questo esercizio».

Contestati da Pittalis anche i dati sull’aumento degli occupati. «Si è parlato di14mila posti di lavoro in più. Da dove arrivano? In quali settori?La verità è che nell’industria sono 5000 in meno, 9000 nelle costruzioni, 16mila nel commercio e nelle attività alberghiere. Attenzione a leggere i dati: i posti di lavoro in più derivano dalle politiche fittizie de Job Act. Noi dell’opposizione continueremo a fare il nostro lavoro di controllo e di verifica e a mettere a nudo le vostre debolezze».

Nella replica della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci messo l’accento sul fatto, «rispetto ai tanti spunti emersi dal dibattito, è difficile tracciare le linee più importanti della manovra sulla quale non c’è alcun trionfalismo ma è sbagliato dimenticare i segnali positivi che ci sono, perché una frazione positiva è meglio di un dato negativo, a cominciare dalle cifre della disoccupazione». Noi preferiamo guardare la realtà, ha proseguito, «nella consapevolezza che i problemi non sono risolti, a cominciare dalla disoccupazione che è ancora al 26%, anzi è proprio a questo dato cui dobbiamo rispondere con una sintesi non trionfalista ma nemmeno appiattita sul tutto va male». I dati più recenti di Eurostat, ha detto inoltre Paci, «dimostrano che l’Italia è al di sotto della media europea e la Sardegna, in riferimento al Pil, è passata dal 78 al 72 per cento delle media europea nel periodo dal 2008 al 2014, superata da alcuni Paesi dell’Est». La nostra economia evidenzia ora segnali deboli ma positivi, ha aggiunto l’assessore, «che dobbiamo sostenere questi segnali anche con la finanziaria, con interventi strutturali rivolti ad accompagnare lo sviluppo e risanare la sanità, un compito quest’ultimo che riguarda tutti». Sulla sanità, ha continuato, «siamo intervenuti concretamente con 330 milioni in più rispetto al 2015 per il piano di risanamento che, ripeto, conviene a tutti e non ci sono alternative». Riferendosi al miglioramento del ciclo economico ed alla crescita delle entrate per 250 milioni, Paci ha ribadito l’azzeramento della preannunciata manovra fiscale sull’Irpef, precisando che ciò ha consentito «di liberare nuove risorse, annullando aumento Irpef e fissando la relativa aliquota al 2.9% la più bassa d’Italia, oltre all’azzeramento di 5 anni per nuove imprese». In sintesi, ha concluso, «non si sono aumentate le tasse, sono stati assegnati 330 milioni in più alla sanità senza intaccare le politiche coperte da fondi regionali, comprese le politiche sociali per 35 milioni, è stato mantenuto intatto il fondo unico per gli enti locali ed è stata decisa la destinazione di fondi europei per 1 miliardo soprattutto per le imprese; un impianto positivo che miglioreremo ancora in aula con ulteriori interventi su lavoro, cultura e università».

Prima del voto sul passaggio agli articoli, il presidente ha invitato i consiglieri ad esprimersi con eventuali dichiarazioni di voto.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia), contrario, ha sottolineato che «la finanziaria è condizionata da tutto ciò che accade nel Pd con un ulteriore deterioramento dei rapporti fra lo stesso Pd e le forze minori, le quali hanno detto chiaramente che la finanziaria non va bene; non sono problemi di piccole marchette ma riguardano questioni di fondo importanti, come dimostra la posizione dei Rossomori».

Per il Pd Roberto Deriu, favorevole, ha messo in evidenza che «anche con la finanziaria, il centro sinistra intende dare un segnale fortissimo all’università e soprattutto agli studenti con tutti i modi possibili e questa sarà una delle politiche qualificanti della manovra, non contro la Giunta ma in pieno accordo con l’Esecutivo».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia), favorevole, ha detto che «il logoramento della maggioranza interessa poco ai sardi, interessa molto di più non vivere la politica solo nelle buone stagioni; noi siamo per azioni efficaci, gli indicatori ricordati da Paci non li vediamo e lui stesso scrive, a proposito dei servizi per il lavoro, che il riordino non è nemmeno cominciato, mancano propri i presupposti e le politiche attive, il nostro giudizio resta negativo per l’assenza di temi importanti come famiglia, lavoro e semplificazione».

Il consigliere Mario Floris (Misto), contrario, ha lamentato che «parlare in questo Consiglio regionale non è difficile, è inutile, perché l’assessore Paci non ha raccolto nemmeno le proposte che gli sono state rivolte dal presidente della commissione Bilancio, e non solo da lui, in materia di revisione dell’accordo sulle entrate; o ci mettiamo in testa di trattenere in Sardegna il gettito fiscale o non ne usciremo mai, continuando a parlare di numeretti, non chiediamo niente più del dovuto ma questo è l’argomento principale».

Emilio Usula (Soberania-Indipendentzia), favorevole, ha dichiarato che «nessuno può strumentalizzare le nostre posizioni, ribadiamo la lealtà verso la maggioranza senza rinunciare a fare le nostre proposte; siamo e restiamo forza di governo, convinti che, come abbiamo detto, Giunta e maggioranza saranno all’altezza».

Luigi Crisponi (Riformatori), contrario, ha definito imbarazzante «sentire tutto e il contrario di tutto e registrare posizioni contemporaneamente convergenti e divergenti, non si capisce dove si voglia arrivare al di là della mistificazione dei fatti; questa finanziaria, come quella precedente anche da questo punto di vista, è un luogo dove tutti si accapigliano per rincorrere il niente come emergerà dalla discussione degli articoli in molti dei quali saranno nascoste le solite marchette, questo incontrerà la nostra censura e comunque ci riserviamo di proporre i nostri emendamenti».

Oscar Cherchi (Forza Italia), contrario, ha ribadito che a suo giudizio la finanziaria rappresenta «la totale assenza di un progetto politico per la Sardegna; nessuno strumentalizza Usula ma ha detto cose molto diverse da quelle della maggioranza e, quanto a Deriu, la sua attenzione sembra rivolta più all’università che agli studenti, forse perché nella Giunta ci sono molti professori».  

Il consigliere Paolo Truzzu (Fd’I) ha dichiarato voto contrario ed ha affermato: «Si è persa un’occasione e si è assistito al solito rimpallo di responsabilità con poche proposte politiche». «Propongo quindi – ha concluso il consigliere della minoranza – che insieme con gli investimenti in cultura e università si investa sulla natalità per invertire l’inverno demografico».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha ricordato l’assenza di politiche attive del lavoro, per la formazione professionale e degli investimenti sul capitale umano, riportando le note critiche della Cisl. «Voto contro – ha dichiarato il consigliere della minoranza – ed a proposito di Università ricordo l’espropriazione fatta al Man e all’Università nuorese da parte della Regione».

La consigliera del gruppo Sovranità, democrazia e lavoro, Annamaria Busia , ha dichiarato voto favorevole ed ha rivolto ai colleghi l’invito all’astenersi dall’utilizzo del termine “marchetta”.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni (Riformatori) ha dichiarato voto contrario ed ha ribadito che “la finanziaria è senza anima” auspicando una revisione dei rapporti tra Regione e Università («ci sono troppi rivoli per la distribuzione risorse ma resta carente lo stanziamento per la ricerca»).

La consigliera Alessandra Zedda (Fi) ha dichiarato voto contrario ed ha sottolineato “l’onestà intellettuale della minoranza” e la “volontà positiva” da sempre dimostrata: «Quanto affermato oggi nel corso del dibattito è la verità, sui vostri ritardi, sul metodo con cui procedete nel fare le leggi e sulla spesa dei fondi comunitari».

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha espresso solidarietà alla collega Busia sulla questione dell’utilizzo del termine “marchetta” («anche se la questione non riguarda più solo il genere femminile»). L’esponente della minoranza, nel dichiarare il voto contrario ha domandato lumi sull’inserimento nel versante entrare del bilancio, del milione e 800mila euro dei fondi dei gruppi restituiti alla presidenza del Consiglio nella scorsa legislatura: «Avevamo deciso allora che quei fondi andassero nelle casse del Consiglio e non altrove».

Il presidente del Consiglio ha spiegato che lo sblocco dei fondi è stato deliberato con voto unanime dell’ufficio di presidenza.

Posto in votazione il passaggio agli articoli è stato approvato con 31 favorevoli e 15 contrari e si è passati all’ordine del giorno per l’approvazione del Defr 2016 (documento di economia e finanza regionale) sul quale hanno dichiarato voto contrario i consiglieri di Forza Italia, Ignazio Locci e Marco Tedde. Posto in votazione, l’ordine del giorno è stato approvato dall’Aula.

Il presidente a conclusione della seduta ha comunicato la convocazione della commissione Bilancio per l’esame degli emendamenti (domani alle 9.30) e dell’Aula per il proseguo dell’esame della manovra (domani mattina dalle 11.00 alle 13.00 e in seduta pomeridiana dalle 16.00 alle 20.00).

 

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La Giunta regionale, riunita in Consiglio regionale con il vicepresidente Raffaele Paci, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ha approvato la riprogrammazione di 236.400 euro di risorse risultanti da economie di spesa, già impegnate a favore dell’Agenzia Laore per lo svolgimento di azioni di informazione sulle produzioni a marchio di qualità e anche in concomitanza ad EXPO 2015. Serviranno, sempre tramite Laore, per l’organizzazione e il coordinamento degli eventi legati all’edizione 2017 del concorso internazionale di vini Grenaches du Monde, che sarà ospitata in Sardegna, nonché per la comunicazione relativa a questo importante appuntamento a partire già dal prossimo Vinitaly in aprile.

Sempre su proposta dell’assessore Falchi, la Giunta regionale ha dato via libera a una seconda delibera, relativa alle modifiche al regime di aiuti a favore delle produzioni lattiero-casearie ovine di qualità, che era stato approvato nel dicembre dello scorso anno e poi sottoposto a procedura di notifica alla Commissione Europea. Nelle scorse settimane, la CE aveva chiesto alcune modifiche per rendere il regime pienamente conforme alla legislazione pertinente, e in particolare agli Orientamenti UE per gli aiuti di stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020.

Vigneti copia

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Chiesa del Buoncammino

Lunedì 21 marzo, alle ore 19.00, Il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, benedirà la nuova Via Crucis artistica nel piazzale del Santuario della Vergine del Buon Cammino di Iglesias.

Si tratta di un’opera dell’artista iglesiente Stefano Cherchi, che ha arricchito le stazioni della via dolorosa con un’icona della Vergine apposta all’ingresso del Santuario. Il progetto artistico, nasce dalla felice intuizione di Mons. Carlo Cani, rettore del Santuario della Madonna del Buon Cammino, che invitò l’artista iglesiente Stefano Cherchi a cimentarsi in una artistica Via Crucis da collocare nel colle più caro agli iglesienti dove sorge il Santuario e il Monastero delle Sorelle Povere di santa Chiara. 

L’artista preparò una serie di bozzetti, che vennero pubblicati anche nel libro “Vi darò un cuore nuovo”, di Giampiero Maccioni (trapiantato di cuore il 26 ottobre del 1996), cui fece seguito la realizzazione della stessa Via Crucis, eseguita secondo la sequenza e l’iconografia già presentata attraverso i disegni realizzati con tecnica a grafite, donata alla diocesi e ora in bella mostra nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Operaio in Iglesias nel rione Campo Romano.

Il sogno di monsignor Cani, ora diventa realtà grazie al contributo della Fondazione Banco di Sardegna che ne ha finanziato la realizzazione e al patrocinio della Diocesi di Iglesias che ha curato la messa in opera e dell’Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”.

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Aeroporto Elmas 1 copia

Dal 23 al 30 marzo i posti totali messi a disposizione sino ad ora su tutte le rotte in continuità territoriale, andata e ritorno, sono 71.389, ovvero l’82 per cento di capienza in più rispetto a quanto previsto dal decreto. Alitalia e Meridiana hanno aggiunto complessivamente 32.173 poltrone sulle 39.216 previste. I voli totali, sempre riguardo a tutti i collegamenti, sono invece 441, 105 in più dei 336 stabiliti dalla norma istitutiva della Continuità territoriale aerea, corrispondenti a un incremento del 31 per cento.

Specificamente sulle rotte da Cagliari e da Alghero per Linate e Fiumicino, Alitalia ha aggiunto 20.178 posti, il 65 per cento in più della dotazione minima di 39.216, raggiungendo così un totale di 51.138. Meridiana invece ne ha reso disponibili 20.251, rispetto agli 8256 previsti, sulle Olbia-Roma e Olbia-Milano.

La Continuità territoriale aerea prevede costanti e tempestivi adeguamenti dell’offerta che consentono di aggiungere numeri importanti di voli laddove sia necessario. Come è accaduto nel periodo estivo e natalizio, il Comitato paritetico di monitoraggio ha chiesto e ottenuto anche per la settimana di Pasqua una preventiva e massiccia immissione di posti in vendita, per far fronte al prevedibile aumento della domanda. Laddove questo intervento si rivelasse ancora insufficiente, le compagnie saranno tenute a integrare la capienza in automatico sino alla disponibilità di capienza e di slot.

«Questo è il sistema previsto dal decreto che sarà in vigore sino a ottobre 2017 – dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana – siamo consapevoli che si tratti di una soluzione con delle criticità, stiamo lavorando a un nuovo modello in grado di superarle e contiamo di metterlo in campo – conclude l’assessore – con una stagione aeronautica di anticipo.»

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Michele Cossa

Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, intervenendo nel dibattito sulla legge di stabilità, ha detto che «il momento imporrebbe scelte forti, tali da dare prospettive ai giovani che sono costretti ad andar via per cercare lavoro e ai coraggiosi che scelgono di restare in Sardegna. Invece non c’è un progetto, e vengono fatte scelte illogiche e dannose».

«Il deficit della sanità è aumentato con i commissariamenti, che a dispetto di quanto annunciato continuano a conferire incarichi e a fare una strana politica delle assunzioni – ha aggiunto Michele Cossa -. Dall’altra parte si tagliano fondi a voci importanti ma irrisorie, come quelle per le Pro Loco, le bande musicali le compagnie dei barracelli, che con pochissime risorse riescono a fare moltissimo. Le Pro Loco sono un essenziale presidio delle identità e delle diversità locali, le bande musicali rappresentano a volte l’unica barlume di cultura musicale nelle comunità. E le compagnie di barracelli presidiano il territorio e l’ambiente di decine di comuni della Sardegna mobilitando migliaia di volontari che senza di esse non ci sarebbero. Uccidere queste realtà – conclude Michele Cossa – equivale a fare un danno enorme alla nostra Isola.»