18 July, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha preso atto della decadenza del Consigliere Gianni Lampis per effetto della sentenza del Consiglio di Stato e con gli interventi dei relatori di maggioranza (Franco Sabatini, Pd) e di minoranza (Ignazio Locci, Fi) ha dato inizio all’esame della Manovra 2016-2018.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha comunicato che è pervenuta la notifica formale della sentenza del Consiglio di Stato relativa al ricorso promosso dal consigliere Gianni Lampis (misto-Fdi) contro il Consiglio regionale; subito dopo ha sospeso la seduta e convocato la Giunta per le elezioni.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato che la Giunta ha preso atto della sentenza che respinge il ricorso del consigliere Gianni Lampis contro la sentenza Tar che aveva dichiarato l’incompetenza degli organi consiliari ad individuare i cndidati subentranti, da cui consegue la decadenza dello stesso Lampis. La Giunta, ha aggiunto il presidente, si riunirà nuovamente domani alle 13.00 per ulteriori determinazioni.

Il consigliere Mario Floris (Misto) ha chiesto copia del verbale della Giunta; la richiesta è stata accolta dal presidente.

Subito dopo il Consiglio ha cominciato l’esame dell’ordine del giorno, con il Documento n.15/A-Documento di economia e finanza regionale (Defr), il Dl n.297/S/A (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l’anno 2016 e per gli anni 2016-2018-Legge di stabilità 2016 e relativi allegati, ed il Dl n. 298/A (Bilancio di previsione per l’anno 2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018). Per l’illustrazione del testo, il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd).

Nella sua relazione, Sabatini ha affermato che «la manovra 2016 è in linea con la precedente ed ha al centro il sostegno alla ripresa, i cui segnali ancora deboli ma chiari sull’aumento del Pil regionale e del numero degli occupati lasciano ben sperare; l’obiettivo principale è quindi quello di accompagnare questo processo, proseguendo col piano di investimenti dell’anno precedente ed attivando interventi equilibrati su vari comparti: lavoro, scuola, università, imprese e ambiente». Per dare corpo a questo progetto, ha aggiunto Sabatini, «è stata istituita una cabina di regia con il compito di coordinare tutti gli strumenti della programmazione unitaria e territoriale, assegnare indirizzi precisi all’utilizzo di risorse regionali nazionali e comunitarie, e sviluppare le azioni contenute nel mutuo per le infrastrutture che, già nel primo anno ha portato ad una spesa di 70 milioni che, nel 2016, contiamo di portare ad oltre 130». Un aspetto molto innovativo della programmazione territoriale, ha detto ancora Sabatini, «riguarda il riconoscimento della possibilità a sindaci e categorie produttive di decidere in modo autonomo le scelte per sviluppo economico dei loro territori, una sfida che abbiamo voluto raccogliere perché spesso nel passato molti piani non sono andati in porto ed ingenti risorse sono rimaste inutilizzate, in parte per colpa Regione e in larga parte per colpa di attori locali». Consolidare la crescita, ha continuato il presidente della commissione Bilancio, «significa soprattutto creare nuovi di posti di lavoro e, da questo punto di vista, i dati dell’Agenzia del lavoro e dell’Istat dicono che c’è un trend positivo, che può essere consolidato a condizione che si faccia bene la programmazione con un progetto chiaro, che avrà come cardini il mantenimento dell’attuale livello di pressione fiscale e il rilancio degli investimenti pubblici, non solo con il mutuo ma anche con l’accelerazione degli interventi programmati da Abbanoa ed Area, oltre al progetto Iscola». Resta poi il capitolo delle riforme strutturali, ha sostenuto Sabatini, «che il Consiglio deve accelerare a partire dalla riforma sanitaria, il cui disavanzo continua a preoccuparci; abbiamo sentito l’assessore e tutti i commissari per verificare l’attuazione dei piani di rientro e non c’è nessuna sovrapposizione fra l’attività della commissione di inchiesta, che si occupa dell’andamento della spesa nel passato, e della commissione Bilancio che fa un lavoro completamente diverso». Soffermandosi poi sulla vertenza entrate, Sabatini ha ribadito che «la Sardegna non può sostenere un accantonamento di 600 milioni l’anno» e che, dopo 10 anni, «bisogna ridiscutere con lo Stato l’accordo stipulato a suo tempo fra Soru e Prodi, perché prima c’era un differenziale positivo che ora si è azzerato». La manovra, ha detto in conclusione. «è equilibrata e dà risposta a molti settori, con priorità alla salvaguardia del lavoro; ci abbiamo messo qualche settimana in più ma ne è valsa la pena».

Per la minoranza il relatore Ignazio Locci, di Forza Italia, ha osservato che «nonostante i proclami della maggioranza per noi la Sardegna non è affatto uscita dalla recessione ed i piccoli segnali di ripresa che si registrano in campo nazionale non hanno effetto sull’economia regionale; i dati sulla disoccupazione restano catastrofici e doppi rispetto alla media nazionale, in un quadro caratterizzato dall’assenza di politiche per il lavoro per i non più giovani che si sentono abbandonati dalle istituzioni, per non parlare della disoccupazione giovanile che avanza senza freni e supera il 30% nella fascia fra i 19 e i 34 anni». Uno scenario negativo che è tale, secondo Locci, non solo dal punto di vista economico. I sardi, ha aggiunto, «hanno fiducia nell’amministrazione regionale per appena il 37%, mentre prosegue lo spopolamento delle zone interne che tocca ora anche centri costieri e città». Sulla vertenza entrate, a giudizio di Locci, «emerge ancora una situazione precaria ed inadeguata, con accantonamenti che pesano per oltre 680 milioni e assieme all’obbligo del pareggio di bilancio freno i processi di spesa; nei fatti, l’accordo Soru-Prodi non si è mai realizzato perché lo Stato ha drasticamente compresso la spesa della Regione a causa del patto di stabilità, le norme di attuazione messe a punto dalla Giunta Pigliaru non sono state ancora recepite dal Governo e, nel frattempo, lo stesso Governo ha aumentato il contributo delle Regioni al contenimento della spesa pubblica fino al 2019, decisione che determinerà per la Sardegna un aumento della pressione fiscale nei prossimi anni». E’necessaria quindi una profonda revisione degli accordi fin qui raggiunti, ha sollecitato l’esponente dell’opposizione, «a cominciare dalla sanità il cui piano di rientro presenta molti dubbi e l’unica certezza di costi altissimi interamente a carico della Regione, con la conseguenza che ulteriori preziose risorse saranno sottratte agli interventi per lo sviluppo». Per noi, ha detto ancora Locci, «si possono recuperare risorse per almeno 200-250 milioni, invertendo una tendenza che, dopo due anni di governo Pigliaru ha prodotto solo grandi montagne di carta senza risultati e senza nemmeno le tanto sbandierate valutazioni sulle ricadute interventi; questa finanziaria, insomma, farà pagare ai sardi il prezzo molto alto di una politica miope e strabica e di una Giunta che si è rivelata incapace di sintonizzarsi con le reali esigenze dei sardi, dei piccoli comuni, delle periferie, prigioniera di un Cagliari-centrismo senza prospettive». Come centro destra, ha concluso, «proponiamo una alternativa credibile, autonoma, sociale, vicina alla Sardegna, con più semplificazione, più sbrurocratizzazione, più attenzione alla famiglia ed alla natalità, con un bonus di 200 euro a bambino, più lavoro con i cantieri verdi ma anche col sostegno alle imprese ed all’artigianato, puntando infine su una zona franca al consumo, superando la logica dei punti franchi e delle interferenze politiche romane». Presenteremo emendamenti in coerenza con questi punti, ha annunciato Locci, «per migliorare questa manovra».

Al termine dell’intervento del consigliere Locci, il presidente ha tolto la seduta. Il Consiglio riprenderà i lavori domattina alle 9.30 mentre alle 13.00 si riunirà la Giunta per le elezioni.

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«Non è  accettabile che nel 2016 in numerosi paesi della Sardegna non ci sia il segnale Rai». L’appello a che si ponga rimedio a questo limite arriva da Mario Cabasino, presidente del Corecom Sardegna.

«La Rai per molti centri non c’è a causa della mancanza di copertura del segnale. Ecco perché è ormai improcrastinabile un intervento risolutore della tv di Stato» ha detto oggi Mario Cabasino, il quale ha preso carta e penna e segnalato i disservizi alla società che gestisce i ponti, Rai Way, e al ministero dello Sviluppo economico. Le ultime lettere di protesta (in ordine di tempo) ricevute dal presidente del Comitato regionale per le comunicazioni sono quelle dei sindaci di Seui e Osilo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vice presidente del Consiglio regionale Eugenio Lai, che ha espresso pieno sostegno all’iniziativa del presidente Cabasino. «Non possiamo penalizzare in questo modo – ha aggiunto il consigliere di Sel – le popolazioni di Seui e di altri centri dell’Isola: tutti i sardi devono essere messi nelle condizioni di vedere  i programmi della Rai, altrimenti in questi casi non si può parlare di servizio pubblico.»

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L’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale ha sospeso il bando per la selezione dei Gal e delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo.

La sospensione opererà per il tempo strettamente necessario al perfezionamento delle procedure di recepimento degli indirizzi operativi contenuti nella delibera n. 12/10 dell’8 marzo 2016.

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L’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura ha prorogato i termini per la presentazione delle domande di aiuto per il ristoro dei danni subiti dagli imprenditori a causa degli eventi alluvionali del 2013.

Le domande di contributo dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 14 aprile 2016 tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata (pec) al Servizio territoriale di Argea Sardegna competente.

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Confartigianato Sardegna esprime soddisfazione per l’approvazione in Consiglio regionale della legge sulla panificazione. 

«Oggi è un bel giorno per il settore della panificazione in Sardegna – commenta Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna -. La legge appena approvata dal Consiglio regionale rappresenta una importante notizia per tanti artigiani del settore ma anche per i consumatori che non si troveranno più davanti a spiacevoli sorprese.»

«Era necessario proteggere l’attività di panificazione e migliorare l’informazione al consumatore è ciò è stato fatto – aggiunge Maria Carmela Folchetti – la Sardegna era priva di uno strumento fondamentale che mettesse i fruitori nelle condizioni di riconoscere subito il vero “pane sardo” e il “vero pane fresco” da quello importato.»

Per Confartigianato Sardegna era anche necessario tutelare le imprese che, anche in questi anni di crisi e calo dei consumi hanno comunque tenuto con forza e determinazione, sorretti dalla loro qualità. Sopravvivenza che negli ultimi due anni era stata messa in pericolo dalla concorrenza sleale del falso pane fresco.

L’associazione artigiana esprime anche apprezzamento su tutte le attività di sensibilizzazione e promozione che si potranno attuare, soprattutto se fatte in maniera coordinata fra gli assessorati competenti.

«Ora è necessario vigilare affinché tutto questo venga applicato – conclude Maria Carmela Folchetti – occorrerà prestare particolare attenzione agli aspetti di controllo affinché tutti i protocolli vengano applicati.»

Pane

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Ospedale Santa Barbara

L’Unità Operativa di Pneumologia del Santa Barbara di Iglesias aderisce alla Giornata Mondiale del sonno. Venerdì 18 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, gli operatori del centro saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno informazioni sui disturbi respiratori del sonno come la Sindrome delle apnee ostruttive (OSAS)

“Il  buon sonno è un sogno raggiungibile”. E’ questo lo slogan proposto per la nona edizione della giornata mondiale del sonno che si celebrerà venerdì 18 marzo, organizzata dalla world association of sleep medicine. L’UO di Pneumologia del Presidio Ospedaliero Santa Barbara di Iglesias aderisce all’iniziativa organizzando una giornata di “porte aperte” durante la quale, dalle 9.00 alle 13.00, i medici e gli operatori del centro saranno a disposizione degli utenti per fornire informazioni e coordinare un momento di confronto.

Verrà illustrata l’attività che il Centro svolge in supporto a chi soffre dei disturbi del sonno, in particolare soffermandosi sulla sindrome delle apnee ostruttive (OSAS), la più diffusa, con un’incidenza del del 24% negli uomini e del 9% nelle donne. Questa patologia, ancora oggi sottostimata e sottodiagnosticata, ha gravi conseguenze a lungo termine quali la morbilità cardiovascolare, ipertensione arteriosa, aritmie, infarto, ictus, deficit cognitivi.

Ha inoltre esiti immediati alla sonnolenza diurna: gli infortuni sul lavoro e gli incidenti stradali, tra le conseguenze più tragiche: il problema oggi è ancora più attuale alla luce del recente decreto ministeriale che riguarda l’impossibilità di rilasciare la patente a chi soffra di questa patologia.

La diagnosi precoce della sindrome e il trattamento idoneo, risultano pertanto di estrema importanza nel prevenire la comparsa delle varie patologie ad essa collegate, con un conseguente miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita.

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Ieri, martedì 15 marzo, l’aula magna della facoltà di Ingegneria e architettura ha ospitato la presentazione della campagna Withyouwedo, iniziativa di crowdfunding di Telecom Italia. La campagna mira ai progetti caratterizzati dall’uso di tecnologie digitali negli ambiti dell’innovazione sociale, della diffusione della cultura digitale e della tutela dell’ambiente.

«L’università, le imprese e le scelte degli studenti delle scuole superiori: abbiamo il dovere di orientare e far conoscere quel che fanno i dipartimenti, di dare importanza alla ricerca, alla cultura dell’innovazione. La partita – ha detto il rettore, Maria Del Zompo – riguarda noi, le aziende locali e nazionali. Imprese che ci danno fiducia e interagiscono. Le classifiche? Metteteci ad armi pari e ce la giochiamo. Poi, ci giudicate». Il rettore non ha dubbi: «Ci piace vivere in un’isola, con i pro e contro. Ma chiediamo di gareggiare alla pari per provare ad essere tra i migliori». Dal quadro generale alla presentazione dell’iniziativa Withyouwedo.

«L’interazione con Telecom Italia dimostra che ce la siamo guadagnata. Abbiamo sostenuto l’iniziativa, siamo orgogliosi del rapporto con il territorio e le  imprese, testimonianza di un ateneo dalle due fasi, crescita e applicazione. Il crowfunding serve per crescere e andare in questa direzione. Il progetto di Angela Serpe è frutto di tenacia e lavoro». Per Annalisa Bonfiglio, pro rettore all’Innovazione, un’occasione «utile per il confronto e la maturazione, indispensabile per scegliere al meglio i propri percorsi di studio, sviluppo e ricerca». 

Withyouwedo opera attraverso una piattaforma online che facilita l’incontro tra domanda e offerta di fondi per lo sviluppo di progetti e ricerche. Il crowdfunding – volto su progetti di Innovazione sociale, Cultura digitale, Tutela dell’ambiente – si rivolge a cittadini, imprese e istituzioni profit e no. Ai lavori è stata presentata la campagna promossa dalla ricercatrice dell’Università di Cagliari, Angela Serpe, che per il recupero di materiali preziosi da apparecchiature elettroniche dismesse ha raccolto oltre 90mila euro.

«Si può recuperare oro, palladio e argento. Il recupero, la gestione e il riciclo non è semplice: la nostra sfida è quella di studiare metodi alternativi sostenibili e selettivi, con i reagenti giusti e adeguati per i materiali. Vogliamo arrivare – dice la professoressa Serpe – a un percorso con rifiuti zero. Occorrono risorse, ne abbiamo recuperate di importanti grazie al crowfunding di Telecom. Possiamo creare un piccolo modello utile a centrare il bersaglio».

All’evento è intervenuto Angelo Melpignano (Telecom Italia): «Il crowfunding significa trovare chi coopera e vi aiuta a migliorare il vostro progetto. Trasparenza, marketing, validazione dell’idea e aggiornamento continuo per un percorso innovativo. Create un video convincente e accattivante. Ma siate accorti, ponderate in rischi e valutate bene pro e contro. I social? Abbiamo approntato la nota “Sei passi” per rendere vincente il vostro progetto».

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il testo unificato sulla panificazione.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Testo unificato 93-290 (Disposizioni in materia  di tutela della panificazione e delle tipologie da forno tipiche della Sardegna). Avviando la discussione generale, il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza del provvedimento, la consigliera del Pd Daniela Forma.

Nel suo intervento, (Pd) ha ricordato che il pane rappresenta «una componente per eccellenza della tradizione occidentale e contadina, un prodotto ricco di significati culturali e valoriali il cui ciclo produttivo è fortemente legato alla terra, mentre le diverse forme che lo contraddistinguono contribuiscono fortemente all’identità mediterranea e sarda in particolare». Ora le modalità di produzione sono cambiate, ha proseguito, «ed il consumatore ha a disposizione una scelta molto vasta, pur non avendo in realtà gli strumenti per riconoscere le diverse tipologie del prodotto, con particolare riferimento al pane fresco di giornata ed ai suoi contenuti nutrizionali». Si tratta inoltre, ha detto ancora la Forma, di un settore che in Sardegna presenta numeri importanti. oltre 1.000 piccole imprese, 4.000 addetti e 350 milioni di fatturato, più un indotto importante legato al sistema agricolo ed alla produzione di grano, un contesto che esalta la nostra ricchissima tradizione». La legge, ha precisato, «valorizza la panificazione quotidiana legata al prodotto fresco, tutela ed informa correttamente il consumatore, migliora la formazione dei panificatori, organizza meglio le imprese con un apposito contrassegno regionale, pone le basi di una vera e propria filiera». Una legge, ha concluso, «molto attesa dagli artigiani della panificazione che vanno ringraziati per il loro contributo propositivo, a testimonianza dell’interesse concreto di tutta la categoria».

Per la minoranza, il relatore Luigi Crisponi (Riformatori), ha premesso che, in molti casi, l’ordinamento regionale lascia vuoti normativi e «quello del pane è sotto questo profilo un esempio emblematico». La caratteristica migliore del testo, ha continuato, «è quello di rappresentare una disciplina organica della materia, tutelando le capacità degli operatori e dando al consumatore quella trasparenza che finora è mancata, senza dimenticare il dato positivo del recepimento dei suggerimenti della Confcommercio e dell’associazione di categoria, che hanno dato un contributo importante in tutte le fasi della legge, a cominciare dalla riconoscibilità del pane fresco, passaggio che consentirà di superare finalmente le mistificazioni che hanno finora contraddistinto il mercato di questo prodotto». Ora, al contrario, «i consumatori potranno conoscere modalità di preparazione e conservazione, avranno precise garanzie sulla sicurezza dei trattamenti e la qualità degli ingredienti utilizzati; sono le basi più solide per lo sviluppo e la modernizzazione per le imprese che potranno puntare con decisone su qualità ed aggiornamento professionale». Operatori del settore e Regione, ha poi auspicato, «sono chiamate ad un processo più ampio di valorizzazione di tutta la filiera sarda dall’agricoltura alla distribuzione, attraverso il registro regionale che garantisce la specialità delle nostre produzioni tipiche come il pane carasau con le protezioni doc e igp, un bel passo in avanti per la filiera sarda e per i consumatori». Dopo la finanziaria, ha concluso, «bisognerà però individuare anche specifiche risorse economiche per far crescere ulteriormente il progetto».

Il consigliere Gianmario Tendas (Pd) ha ringraziato in apertura i due consiglieri che hanno formulato la proposta e poi la commissione per il lavoro svolto, «che colma una grossa lacuna a livello normativo per la Sardegna che non disponeva di una norma specifica, a differenza di altre Regioni». I punti qualificanti della legge, ad avviso di Tendas, «sono la tutela del consumatore, il miglioramento della parte igienico-sanitaria, la formazione professionale molto utile per le nuove imprese, la costituzione di una filiera, cui sono molto attente le organizzazioni di categoria». Il settore, ha ricordato, «è stato colpito dalla crisi ed è emerso dalle audizioni in commissione che, a livello più generale, occorre portare avanti una riflessione profonda sulla produzione della materia prima come il frumento duro che in pochi anni è passata da 90.000 ettari ai 33.000 attuali; ciò significa che la materia prima della produzione non supera il 20% del totale, mentre il resto arriva da Canada o Ucraina, costituire una filiera vuol dire invece ricostituire un intero ciclo produttivo che parte dall’agricoltura».

Il consigliere Pietro Comandini (Pd) ha espresso convinta soddisfazione per la nuova legge che, ha affermato, «dà dignità ed importanza al settore agroalimentare, strategico per la Sardegna e per il nuovo modello di sviluppo che si vuole costruire, colmando oltretutto un vuoto in un comparto importante per l’economia regionale, come già emerso in sede di Expo e, con molte iniziative, a livello nazionale». Con questa Regione, ha aggiunto Comandini, «si difendono al meglio le nostre tradizioni identitarie ed i tratti distintivi di una economia come la nostra legata alle produzione di grande qualità, senza tralasciare la tutela dei consumatori, spesso ingannati da cuna comunicazione indistinta, e la costruzione di una filiera economico-produttiva che, anche attraverso marchi di qualità ed albi specializzati degli operatori, garantisce lo sviluppo della nostre migliori capacità artigiane».

Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha ringraziato, in qualità dei presidente della V commissione, ha ringraziato il presidente e la conferenza dei capigruppo per aver favorito l’approdo in Aula della proposta di legge unificata, prima dell’avvio dell’esame della legge finanziaria ed ha sottolineato l’impegno e il buon lavoro svolto dai consiglieri primi firmatari, Daniela Forma (Pd) e Luigi Crisponi (Riformatori) e dall’intera commissione della Attività produttive. Ricordate le numerose audizioni svolte, Lotto ha quindi sinteticamente esposto gli obiettivi soddisfatti dal testo unificato, ad incominciare dalla difesa dei consumatori, dalla promozione delle attività di artigiani e agricoltori e dalla netta divisione di ciò che è pane fresco (prodotto giornalmente) da tutto ciò che invece non lo è.

Il presidente della commissione ha quindi evidenziato l’introduzione, all’articolo 6, un contrassegno regionale che può essere utilizzato solo da coloro che informano i consumatori sulle materia prime utilizzate, sui tipi di lievito, sulle tecniche produttive e il tipo di forno.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha confermato il voto favorevole alla proposta di legge ed ha evidenziato come la sintesi sulle norme per la tutela dei pani tipici e dei panificatori veda come protagonisti due consiglieri regionali del nuorese, “dove cioè la tradizione della panificazione è una realtà di eccellenza che è stata esercitata sempre tenendo conto della tutela del consumatore e della sua soddisfazione”. L’esponente della minoranza ha espresso soddisfazione inoltre per le azioni di contrasto ai fenomeni dell’abusivismo ed ha dichiarato “pieno sostegno per una norma che colma un vuoto legislativo e ci dà occasione di valutare se siano necessari ulteriori sostegni”.

Il vice presidente della Giunta, Raffaele Paci, ha dichiarato pieno sostegno all’iniziativa legislativa e ed ha ringraziato presentatori e commissioni per il lavoro svolto. L’assessore ha quindi ribadito la strategicità degli interventi di filiera nell’agroalimentare ed ha ricordato che l’agroalimentare rientra nella cosiddetta “strategia di specializzazione intelligente” e che “può rappresentare uno  dei punti di forza della Regione”.

Raffaele Paci ha ricordato inoltre il parere positivo espresso dalla commissione Bilancio per il piano di sostegno alle piccole imprese (interventi a partire da 15mila euro) con procedure “a sportello” e “a catalogo”. «Bene puntare fortemente sull’agroalimentare – ha concluso l’assessore – per rilanciare il settore e l’occupazione in Sardegna».

Il consigliere Gianfranco Congiu (Sovranità, democrazia e lavoro) ha dichiarato il voto favorevole del gruppo per il passaggio agli articoli ed ha ribadito pieno sostegno al testo unificato esitato dalla V commissione. L’esponente della maggioranza ha definito “un preciso messaggio politico” la decisione di discutere in Aula la legge per la tutela dei panificatori e la valorizzazione dei pani tipici, prima dell’esame della legge  finanziaria: «Diciamo forte che è un atto di indirizzo forte per le politiche agricole». «La politica cerealicola – ha aggiunto Congiu – è un punto fondante del nostro futuro e la filiera della panificazione deve trovare una piattaforma politica anche nel piano di sviluppo rurale». Il consigliere di Sdl ha espresso rammarico per l’assenza dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi.

Il consigliere dell’Upc, Antonio Gaia, ha annuncio il voto a favore suo e del gruppo “popolari e socialisti” ma ha auspicato l’introduzione di un marchio che sia garanzia di salvaguardia di usi, tradizioni e tecniche di lavorazione del pane per ogni singolo paese della Sardegna.

Il consigliere Marco Tedde (Fi), ha sottolineato le caratterizzazioni positive del pane e i “buoni obiettivi” della proposta di legge: «Tutela del consumatore  da messaggi ingannevoli e tutela dell’attività dei panificatori molto spesso trascurati come categoria».

Ha quindi preso la parola il capogruppo di Sel Daniele Cocco che ha lodato il modus operandi della commissione “Attività Produttive”. «E’ una legge costruita con il contributo di tutti gli addetti ai lavori – ha detto Cocco – una volta tanto il legislatore fa leggi utili ascoltando i suggerimenti degli operatori. E’ un buon esempio da seguire, così si risponde ai bisogni della comunità». Il capogruppo di Sel ha poi ricordato i numeri del settore (4.000 addetti e circa 350 milioni di fatturato annuo) auspicando un ulteriore sviluppo nel futuro. «La legge – ha concluso Cocco – mette in sicurezza i lavoratori e pone le basi per il potenziamento del comparto».

Secondo Fabrizio Anedda, capogruppo del Misto, il riconoscimento dell’attività di filiera come strumento di sviluppo dell’economia dell’Isola è la parte più importante della legge. «E’ un modello per favorire l’esportazione dei nostri prodotti tipici – ha detto Anedda – un esempio è la produzione del grano “Capelli”: ci sono imprese che incentivano questa produzione, serve però un marchio per essere competitivi a livello nazionale».

Gigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, dopo aver annunciato il voto favorevole al Testo Unificato, ha lodato il lavoro svolto in Commissione «E’ una legge scritta con la collaborazione dei panificatori e dell’intera filiera. Il pane non è solo l’alimento per eccellenza ma rappresenta anche le tradizioni, la cultura e la tipicità della Sardegna – ha detto Rubiu – la Commissione è riuscita a far emergere questo aspetto».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula.

L’Assemblea ha quindi approvato in rapida successione gli articoli 1 “Finalità”, 2 “Definizioni”, 3 “Esercizio dell’attività di panificazione”.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 4 “Responsabile dell’attività produttiva” per il quale è stato presentato un emendamento aggiuntivo, primo firmatario Luigi Crisponi (Riformatori), con il quale si propone l’introduzione in legge di periodici aggiornamenti formativi per i panificatori.

Il relatore di maggioranza Daniela  Forma (Pd) ha chiesto il ritiro dell’emendamento. Richiesta respinta dal proponente Luigi Crisponi. «La Regione alcuni anni fa ha eliminato il tesserino sanitario e ha creato grandi problematiche – ha detto Crisponi – le Asl intervengono a sanzionare le imprese perché manca un aggiornamento professionale obbligatorio sulle questioni igienico-sanitarie. La materia è delicata. Chiediamo aggiornamenti formativi da frequentare periodicamente, le imprese potrebbero beneficiarne per affrontare le difficoltà quotidiane».

Mario Tendas (Pd) ha annunciato il voto contrario all’emendamento: «Gli aspetti legati all’attività formativa dipendono da norme nazionali – ha detto Tendas – la tessera sanitaria è stata eliminata con la legge 155 del ‘97 che recepiva i regolamenti comunitari in materia. L’obbligo formativo iniziale e gli aggiornamenti periodici sono già previsti dalla normativa nazionale ed europea. Introdurre una norma specifica non farebbe altro che appesantire la legge».

Daniela Forma (Pd) ha spiegato i motivi della sua contrarietà all’emendamento. «L’obbligo formativo è previsto per elevare la qualità di chi si inserisce nel settore. Detto questo, in tutti i settori artigiani è l’esperienza maturata negli anni che fa sì che la qualità e la professionalità del singolo panificatore venga riconosciuta – ha sottolineato Forma – per quanto riguarda gli aspetti igienico-sanitari gli aggiornamenti sono obbligatori per legge. Ritengo non opportuno inserire nel testo l’obbligo di frequentare aggiornamenti periodici perché già previsti dalla normativa nazionale».

Ha quindi preso la parola il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto che, dopo aver affermato di comprendere le ragioni che hanno spinto il consigliere Crisponi a proporre l’emendamento, ha paventato il rischio che la proposta introduca forme di discriminazione tra diverse categorie. «Chi vuole far bene l’artigiano è giusto che si aggiorni – ha detto Lotto – non riteniamo però di obbligare per legge la gente ad essere brava».

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, ha rimarcato l’esigenza di introdurre ulteriori garanzie in un settore delicato come quello della panificazione. «Perché non si vuole dire in legge che l’igiene e la sanità garantiscono il consumatore? Quanti panificatori partecipano oggi ai corsi? Se li lasciamo liberi la legge non ha ragion d’essere – ha detto Dedoni – la norma deve certificare la qualità, il rimando alla legge nazionale non risolve la questione. La regione Emilia Romagna ha reintrodotto l’obbligo dell’aggiornamento professionale».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha annunciato il suo voto contrario all’emendamento. «La legge prevede già pesanti sanzioni all’articolo 12. E’ giusto essere garantisti, il pane che arriva sulle nostre tavole deve essere di qualità – ha detto Carta – l’emendamento però è un appesantimento della legge».

L’assessore Paci, a nome della Giunta, ha espresso parere conforme a quello della Commissione.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’articolo 4 che è stato approvato con 51 voti favorevoli e uno contrario mentre l’emendamento aggiuntivo è stato respinto con 32 no e 18 sì.

Dopo lo scrutinio il Consiglio ha approvato gli articoli 5 (Modalità di vendita) e 6 (Contrassegno regionale).

Sull’art. 7 (Registro regionale delle specialità da forno tipiche della Sardegna) il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto (Pd) ha sottolineato che si tratta di «un passaggio meno eclatante ma fra i più importanti, perché da oltre 10 anni si cerca di individuare marchi di qualità per alcune tipologie di pane tradizionale e di invitare la categoria a fare sistema». Stiamo però rischiando, ha avvertito, «di perdere pani di qualità come il carasau che viene prodotto da anni fuori dalla Sardegna, occorre quindi che la Giunta metta in piedi al più presto un gruppo di lavoro per avere ad ottenere alcuni marchi di origine registrati; ne va della difesa della nostra tradizione artigianale, perché abbiamo un panificio in ogni comune della Sardegna ed il pane sardo deve essere di nostra proprietà esclusiva favorendo l’esportazione del prodotto nei mercati internazionali».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha ricordato che quando parlava di vuoti normativi sarebbe stato il caso di aggiungere anche vuoti operativi. Il rischio paventato da Lotto esiste, ha affermato, «e senza tutela concreta di un brand peraltro riconosciuto ampiamente fuori dalla Sardegna il nostro prodotto è in pericolo, per cui dobbiamo usare questa leva economica ed è necessario uno sforzo importante della Giunta e degli assessorati interessati per bloccare la penetrazione sul mercato di prodotti che non solo sono diversi ma molto peggiori dei nostri».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha condiviso la proposta di Lotto e le osservazioni di Crisponi, ricordando che «la stessa pizza rischiava di non essere considerata più un prodotto nazionale e sarebbe grave ricadere nello stesso pericolo per la Sardegna se non si dovessero predisporre tutte le misure per difendere la qualità dei suoi prodotti». Dedoni ha poi lamentato l’assenza dell’assessore dell’Agricoltura «che invece è presente in occasioni pubbliche diverse dal Consiglio» ed aggiunto che «il richiamo rivolto alla Giunta dal presidente della commissione è emblematico dell’assenza dell’esecutivo da temi importanti per la Sardegna e la sua economia; è ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità, anche controllando in maniera rigorosa, ad esempio, le merci in ingresso su porti ed aeroporti sardi, argomento su cui grava un eccessivo e grave silenzio».

Il capogruppo di Forza Italia Pittalis ha detto fra l’altro che «la presenza o l’assenza dell’assessore Falchi non cambia molto, ciò che pesa è piuttosto la sua assenza dai problemi dell’agricoltura come denunciano le associazioni di categoria». Condivido l’intervento del presidente della commissione Luigi Lotto, ha continuato, «e ritengo quanto mai necessario portare in commissione con urgenza il problema della tutela dell’olio sardo, perché sono preoccupato per la posizione scandalosa e vergognosa assunta dal segretario del Pd Renato Soru in sede di parlamento europeo, con cui si è aperto senza alcuna regola ad una invasione dell’olio tunisino senza controlli senza di origine e qualità; il settore dell’olio è ugualmente importante nel nostro comparto agro-alimentare e bisogna intervenire al più presto raccogliendo il grido di dolore che arriva dai produttori».

Il vice presidente della Regione Raffaele Paci ha ricordato «senza alcuna vena polemica» che la competenza relativa alla legge in esame è dell’assessore Francesco Morandi. «che si trova all’estero per seguire la promozione turistica, mentre l’assessore Falchi ha partecipato alla prima fase dei lavori ma poi si è dovuta assentare per alcuni appuntamenti istituzionali e si è scusata». Penso di rappresentare degnamente la Giunta, ha concluso, e di fronte ad un testo che unisce due proposte di legge «ribadisco il ringraziamento al Consiglio penso che le polemiche siano fuori luogo».

Dopo l’intervento dell’assessore Paci, il Consiglio ha approvato l’art 7 e, a seguire, anche gli articoli 8 (Norme contro l’abusivismo nel settore dell’attività di panificazione) e 9 (Direttiva regionale).

Sull’art.10 (Valorizzazione della filiera sarda), primo firmatario il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi, è stato presentato un emendamento aggiuntivo che impegna la Giunta, anche di concerto con le associazioni di categoria, a realizzare «adeguate iniziative dirette a promuovere l’informazione e la sensibilizzazione sul consumo consapevole del pane».

Sull’emendamento hanno espresso parere favorevole sia la Giunta che il relatore di maggioranza Forma.

Il presidente della commissione Luigi Lotto (Pd) ha ripreso alcune dichiarazione del consigliere Pittalis sulla tutela dell’olio sardo, «argomento non secondario sul quale però va ricordato che rispetto al pane, sull’olio abbiamo marchi doc come sui formaggi e sui vini». Noi, ha sostenuto, «dobbiamo valorizzare il nostro prodotto ed avere questa capacità e, nello specifico, dobbiamo dimostrare che il nostro olio è migliore di quello tunisino come peraltro riconosciuto dalla comunità scientifica; non mi preoccupo più di tanto che l’olio tunisino entri per due anni sui nostri mercati, mi preoccupo che non riusciamo a vendere il nostro a più di 5 euro, mentre ne meriterebbe 30 o 40, questo deve essere l’impegno di tutti, non chiudere la frontiere ma aprirle per vendere meglio le nostre produzioni».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha ribadito l’importanza dell’argomento che a suo avviso «rappresenta il cuore del comparto agro-alimentare, proprio nel momento in cui stanno arrivano sulle nostre tavole lombrichi e vermi sulla tavole con il permesso dell’Unione europeo e viene consentito l’uso del latte in polvere per fare il formaggio; queste sono vere e proprie aberrazioni che vanno combattute». Con l’emendamento, ha chiarito, «si chiede proprio una campagna di consapevolezza per invitare il consumatore a preferire il pane buono, fresco e di qualità e di provvedere con fondi ordinari di bilancio, assieme ad associazioni di categoria, a realizzare iniziative indirizzate ad un consumo consapevole». Il pane carasau, ha concluso, «ha accompagnato la storia dei nostri genitori e deve essere riconosciuto patrimonio mondiale dall’Unesco, come orgoglio della nostra buona produzione; a questo deve lavorare la Regione».

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, ricordando di non essere tra i firmatari delle due proposte poi confluite nel testo unificato, ha definito gli argomenti «di enorme interesse» precisando tuttavia che, «se c’è grande consenso, meglio approvare subito la legge senza puntualizzazioni eccessive».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha osservato invece che «alcune puntualizzazioni sono necessarie per dire che non sono contro Soru per quel voto in sede di parlamento europeo, perché la Sardegna è in mezzo al Mediterraneo e la Tunisia vive un momento particolare, ho più paura di quello che non ha fatto Soru quando guidava la Regione, e di quello che non si è fatto neanche dopo per difendere la produzione agroalimentare sarda». Invece è importante qualificare sempre di più la nostra produzione, ha concluso, «facendo emergere la Sardegna da un profondo momento di crisi, ne parleremo da stasera discutendo la finanziaria».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito la sua convinzione relativa alla necessità di occuparsi della tutela dell’olio sardo. Il problema, ha dichiarato, «deve essere portato al più presto all’attenzione della commissione; non possiamo ignorare l’impatto di alcune direttive europee sulla nostra economia e serve una strategia da portare al tavolo nazionale ed europeo».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’art. 10 e l’emendamento proposto dal consigliere Crisponi, che il Consiglio ha approvato.

L’Aula ha quindi approvato con 51 voti a favore su 51 votanti l’articolo 11 (Vigilanza) e di seguito l’articolo 12 (Sanzioni) con 48 favorevoli su 48 votanti, poi l’articolo 13 (Disposizioni transitorie) con 50 a favore e un contrario e quindi l’articolo 14 che abroga 4 leggi in materia di pani tipici (52 a favore).

La consigliera Daniela Forma (Pd) ha proposto all’Aula un emendamento all’articolo 15 che aggiunge il 15 bis, stabilendo l’entrata in vigore della legge il giorno della pubblicazione sul Buras.

Il presidente ha proceduto con la votazione dell’articolo 15 (Norma finanziaria) che è stato approvato con 52 favorevoli su 52 votanti e dell’’emendamento aggiuntivo 15 bis, approvato con 53 voti favorevoli su 53 votanti.

Il testo finale della legge è stato quindi approvato all’unanimità con 52 voti a favore. Il presidente Ganau ha dunque dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato il Consiglio per questo pomeriggio alle 16.00.

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