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Il presidente della commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario e sull’adeguatezza dei suoi costi, Attilio Dedoni, ha formulato stamane una serie di richieste a conclusione dell’audizione dell’assessore della Sanità che ha partecipato ai lavori del parlamentino d’inchiesta che si riunirà anche questo pomeriggio, alle 17.30, per le audizioni dei commissari delle Asl e delle Aou della Sardegna.
Le richieste che verranno formalizzate nei prossimi giorni, nello specifico, sono le seguenti: i dati riferiti all’incidenza della spesa farmaceutica ed il suo andamento, i diversi costi di produzione nelle differenti aziende sanitarie, gli obiettivi aziendali raggiunti nelle singole Asl, le dotazioni del personale e la relativa distribuzione delle risorse umane, il lavoro interinale, gli appalti e i contratti di fornitura del sistema sanitario sardo.
Nel corso del suo intervento, l’assessore Arru, ha ripercorso le diverse iniziative che a partire dal 2014 hanno interessato il sistema della sanità isolana ad incominciare da quelle tendenti ad offrire un “quadro certo ed esaustivo della complessa situazione”. «Abbiamo attivato – ha dichiarato l’assessore – un piano di rientro e quindi accurati sistemi di controllo dei costi di produzione dei servizi per le singole Asl, così da lavorare per un efficientamento delle gestioni e da poterne valutare performance e risultati». Luigi Arru ha più volte rimarcato l’urgenza dell’approvazione del piano di riordino della rete ospedaliera ed ha sinteticamente esposto incongruenze e carenze dell’attuale organizzazione («ci sono ospedali che producono ricoveri per tre milioni di euro ma hanno un costo annuale di quindici milioni di euro») pur ricordando che «la Sardegna può contare su un buon sistema sanitario pubblico».
«Permangono ampi margini di miglioramento – ha spiegato l’assessore – ma abbiamo intrapreso una strada virtuosa, si pensi alla stabilizzazione della spesa nel 2014 e al blocco del costo della produzione nel 2015, ai risparmi conseguiti con gli appalti fatti con l’individuazione di un’unica Asl capofila o al 20% di risparmio registrato in alcune aziende sulla spesa farmaceutica territoriale».
L’assessore ha insistito sulla necessità di opportune scelte politiche («noi abbiamo fatto il possibile per fornire un quadro esaustivo del sistema sanitario e dei bisogni di salute in Sardegna») ed ha concluso ponendo un quesito non secondario ai commissari: «Sono sufficienti 2.9 miliardi di euro per garantire la sanità in Sardegna?».
Il capogruppo dei Popolari-Socialisti, Pierfranco Zanchetta, ha concordato sull’urgenza delle scelte politiche ed ha fatto riferimento all’ipotizzata chiusura del punto nascita della Maddalena mentre il suo omologo della minoranza, Angelo Carta (Psd’Az) ha posto l’accento sulle problematicità inerenti il project financing di Nuoro. «Auspico un approfondimento in Consiglio regionale sul tema – ha affermato l’assessore – e ricordo come la relazione dell’Anac certifichi la complessità di una situazione che minaccia di spostare il rischio di impresa dagli operatori privati al pubblico».
Particolarmente critico l’intervento di Roberto Desini (Sovranità, democrazia e lavoro): «Voglio sottrarmi alla cappa di ipocrisia che aleggia nella commissione e pretendo un’inchiesta “vera” sui costi della sanità in Sardegna». L’esponente della maggioranza ha affermato che «la sanità sarda è ostaggio della politica» ed ha denunciato «connivenze tra gli apparati burocratici e politici». Desini ha citato il caso della Asl di Sassari, dove, a suo giudizio, sono presenti 140 amministrativi in più rispetto alla pianta organica ed ha preannunciato un dossier sul passaggio del personale ex Ipab alla Asl anche alla luce di un recente pronunciamento della Corte dei Conti per un caso analogo in Sicilia.
Concetti ripresi anche dal capogruppo di Sel, Daniele Cocco, che ha lamentato le lungaggini delle liste d’attesa ed ha citato casi di mala gestione, invitando inoltre l’assessore ad esprimersi sulle deroghe al blocco del turnover. L’esponete della maggioranza ha quindi chiesto lumi sull’incarico facente funzioni di direttore della Asl di Sassari ricoperto dalla medesima persona che ricopre l’incarico di direttore di distretto ad Alghero.
Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha invece ribadito i compiti che sono propri della commissione d’inchiesta («verificare i costi e la gestione della sanità negli ultimi dieci anni attraverso la verifica puntuale e completa di dati e documenti utili») nonché ha evidenziato i positivi risultati registrati in termini di contenimento della spesa, a partire dal 2014, soprattutto in riferimento al fabbisogno lordo per il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (lea).
«Mi sento autorizzando a denunciare pubblicamente ogni segnalazione politica, ad incominciare da quelle inerenti i concorsi nelle Asl», ha dichiarato l’assessore Arru in sede di replica ed in riferimento agli interventi di Roberto Desini e Daniele Cocco, «e ricordo che mi sono rivolto al comandante della Guardia di Finanza per promuovere un monitoraggio di tutte le attività del sistema sanitario, nonché al comando dei Nas per svolgere funzioni pro-attive nelle verifiche delle diverse strutture, anche alla luce dei recenti accadimenti che hanno avuto eco nelle cronache regionali e nazionale».
Ribadita la necessità di poter disporre, in tempi rapidi, della documentazione necessaria per compiere analisi puntuali approfondite, il presidente della commissione, Attilio Dedoni, ha quindi dichiarato conclusi i lavori della mattinata ed ha confermato le audizioni dei commissari delle Asl, nel pomeriggio, a partire dalle 17.30.