17 August, 2024
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Cristiano Erriu

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha partecipato stamane all’incontro con i sindaci del Sulcis Iglesiente sugli scenari delineati dalla legge 2/2016, che individua le nuove articolazioni amministrative e territoriali, svoltosi nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, su iniziativa dei sindaci di Carbonia, Giuseppe Casti, e di Iglesias, Emilio Gariazzo.

«La Regione non lascia soli i comuni nel percorso verso i nuovi assetti legati al superamento del sistema delle province – ha detto Erriu -. La Giunta mette a disposizione dei comuni risorse finanziarie e figure qualificate in questa delicata fase di costruzione dei nuovi assetti. Sono anche previsti strumenti di perequazione per le realtà più svantaggiate. È un percorso graduale in cui la Regione è pronta a sostenere i singoli territori che comunque sono chiamati a compiere scelte fondamentali per il loro futuro.»

L’assessore degli Enti locali, davanti agli amministratori del Sulcis Iglesiente, ha ribadito il valore strategico delle Unioni dei Comuni «che rappresentano il cuore della riforma e che devono essere il più possibile forti e strutturate e rispecchiare un ambito ampio per far fronte, in modo efficace, ai nuovi compiti e alle nuove responsabilità. Le divisioni e l’eccessiva frammentazione possono costituire uno svantaggio competitivo per i territori e un ostacolo a una gestione associata delle funzioni e al processo virtuoso di collaborazione intercomunale. Una dimensione adeguata invece può aiutare a risolvere i problemi. La scelta spetta, comunque, ai comuni in piena autonomia, la Regione rispetterà le decisione che verranno assunte».

Cristiano Erriu, in queste settimane, sta illustrando, in città e paesi della Sardegna, i contenuti e le opportunità connesse al riordino degli enti locali.

«Tutta l’Isola discute – ha concluso Erriu -, sono convinto che con scelte nette e motivate si possano superare le criticità e le incertezze legate al superamento del sistema delle province.»

Nel telegiornale di domani, martedì 8 marzo, trasmetteremo un ampio passaggio dell’intervento di Cristiano Erriu.

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Il general manager Federico Pasquini guiderà la Dinamo nei prossimi due mesi al posto del dimissionario Marco Calvani. Lo ha annunciato questa mattina il presidente Stefano Sardara, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al coach dimissionario.

«Arrivo da un incontro con la squadra e credo che il modo più esauriente per farvi capire la situazione sia riferirvi le cose che ho detto al gruppo. A inizio stagione, dopo tre mesi, durante la conferenza stampa nel post partita di Bologna coach Meo Sacchetti ha dichiarato “O questa squadra non va bene per me o io non sono l’allenatore per loro” – ha detto Stefano Sardara -; dopo tre mesi accade la stessa identica cosa con coach Marco Calvani. A questo punto mi pare chiaro che il problema non siano gli allenatori ma la squadra, non credo sia un problema di quadratura tecnica o tattica bensì cerebrale o di attributi. Quando si parla di gare in cui si va avanti punto a punto posso capire, ma ieri eravamo sopra di 11 punti, il crollo visto nella partita di ieri non è il primo né una novità. Noi arriviamo da settimane di allenamenti perfetti e ci squagliamo durante le partite. Questa è una dinamica che abbiamo vissuto la prima volta a Milano, dove siamo arrivati in fiducia al termine forse della migliore settimana di allenamenti degli ultimi cinque anni. Nonostante questo, ci siamo sciolti perdendo pesantemente. Crediamo sia necessario lavorare sull’aspetto psicologico con un gruppo dalla tenuta mentale ballerina. Le strade da percorrere erano tre: proseguire con un allenatore come Marco Calvani, tecnico che ha portato una grande qualità del lavoro all’interno società, oppure cercare un nuovo allenatore o infine affidare la squadra ai due assistenti. Tre soluzioni che però non sono percorribili singolarmente, per questo siamo arrivati alla quarta: affidiamo la squadra a Federico Pasquini per i prossimi due mesi, ricordo a tutti che ha un contratto come general manager fino al 2020. In questo momento è la persona giusta perché conosce l’ambiente, conosce singolarmente i giocatori. Ci mettiamo tutti la faccia e cerchiamo di raddrizzare una stagione nata storta. La prima cosa da fare è questa e cercare di portare a casa il miglior risultato: ringrazio Federico per la disponibilità mostrata nel voler trovare una soluzione all’interno alla società. Sento il dovere e il piacere di ringraziare Marco Calvani per quanto dato in questo periodo, ritengo fosse l’allenatore ideale per approccio ed etica del lavoro, purtroppo arrivato nel momento sbagliato.»

«Non voglio fare il solito discorso del chi siamo e da dove veniamo – ha aggiunto Stefano Sardara -: sappiamo chi siamo e sappiamo anche che quando sono arrivato l’obiettivo era garantirci un futuro solido. Questa società si è ritagliata un posto e un ruolo all’interno della pallacanestro italiana e lo vogliamo mantenere. Attenzione, non siamo una club di blasone come possono essere altri, non abbiamo quei mezzi e quella storia, ma quello che ci siamo coltivati e zappati con le nostre forze non vogliamo metterlo in discussione o vanificarlo. Oggi abbiamo fatto uno step rispetto al passato, lo vogliamo consolidare rispetto a quanto successo: se non faremo i playoff va bene, lo accetteremo, ma prima voglio giocarmela fino all’ultimo minuto.»

Marco Calvani è apparso molto emozionato: «Buongiorno a tutti, faccio un passo indietro e vi do un flash del passato, quando venivo da avversario ed ero molto colpito dall’ambiente, dalla presenza e la partecipazione del pubblico, dal fatto che i tifosi sostenessero la squadra – ha esordio il coach dimissionario -. All’epoca mi domandavo se mai avrei avuto la fortuna di andare a Sassari. È successo e sapevo che difficoltà potessero esserci, arrivavo dopo un allenatore che aveva vinto tutto e avevo solo una strada da seguire: provare a vincere qualcosa o fare campionato di assoluta eccellenza. Così non è stato e c’è rammarico perché c’è stata la possibilità di giocarmi un bonus che non sono riuscito a sfruttare. Mi dispiace perché sarei rimasto qui 10 anni, chissà che un domani non ci possa essere un ritorno. Ringrazio tutti quanti, chi mi ha sostenuti e chi mi ha criticato che mi ha spronato a fare meglio, non avrei mai fatto una cosa del genere se non qui. Ma se sei circondato da persone speciali che ti trattato dimostrando un grande spessore umano gli devi rispetto; Stefano e Federico mi hanno sempre sostenuto anche dopo sconfitta toste come con Trento e Milano. Per me è stata un’assoluta spontaneità e naturalezza nel dare dimissioni. Mi dispiace davvero tanto – ha concluso Marco Calvani – di non essere riuscito a dare a questa piazza ciò che meritava».

Federico Pasquini.

Federico Pasquini.

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Gianmario Demuro 2

L’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, ha partecipato sabato alla quarta edizione dell’Open Data Day 2016, a Cagliari, al Lazzaretto di Sant’Elia.
«Gli Open Data – ha detto Demuro – rappresentano una grande opportunità di crescita sociale ed economica e un ambito su cui scommettere per trovare nel futuro immediato nuovi spazi per tanti giovani alla ricerca di un lavoro».
Le parole di Demuro erano rivolte agli oltre cento studenti degli istituti superiori “Giua” e “Scano”, impegnati, nell’arco della mattinata, in un hackaton sotto la guida di un gruppo di esperti informatici.
«Per le nuove generazioni il sistema degli Open Data deve essere una sfida da affrontare con grande curiosità. Bisogna, soprattutto, comprendere le straordinarie potenzialità legate a un uso corretto di tutte le informazioni che possono riguardare aspetti di grande rilievo, come lo sviluppo economico, le condizioni ambientali, l’utilizzo delle risorse pubbliche. Secondo un recente studio della Commissione Europea nei prossimi cinque anni, nel Vecchio Continente, il mercato dei dati aperti potrebbe creare un giro di affari di 325 miliardi. Tutto questo – ha detto Demuro – acquista un significato particolare in una regione come la Sardegna considerata la culla della cultura digitale per il fondamentale contributo di un gruppo di pionieri che ha capito prima degli altri le potenzialità della rete.»
L’assessore Demuro ha poi ricordato ciò che l’esecutivo sta facendo nel campo dei dati aperti.
«Si parte dalla considerazione – ha sottolineato l’assessore Demuro – che tutti i dati prodotti dalla pubblica amministrazione possono essere consultati e utilizzati in modalità libera e senza costi, per valorizzare i principi della trasparenza e della partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano. Nell’ampio scenario dell’Agenda Digitale, che deve sostenere il processo di digitalizzazione della Sardegna, abbiamo previsto un potenziamento dell’operatività del portale opendata.regione.sardegna.it che oggi ha 561 dataset disponibili.»
L’Open Data Day, che ha avuto il patrocinio della Regione e del comune di Cagliari, è stato organizzato dal Circolo Giuristi Telematici con la collaborazione del Crs4 e del Gruppo Utenti Linux Cagliari.

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Carciofi

L’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, è intervenuta al convegno “La produzione e la commercializzazione dei carciofi: tendenze e prospettive del nuovo PSR 2014/2020”, ospitato ieri nella sede dell’Agenzia Laore, in località Pardu Nou a Siamaggiore (OR) nell’ambito degli eventi previsti dalla Sagra del Carciofo.

«È ora di rivedere il nostro approccio alle sagre per renderle autentiche vetrine dei produttori locali e strumento di valorizzazione dei loro prodotti – ha detto Elisabetta Falchi -. Il carciofo spinoso è una delle eccellenze agroalimentari della Sardegna. È un prodotto storico delle nostre campagne che, negli anni scorsi, ha avuto difficoltà a trovare spazio nell’export, ma che ha tutte le carte in regola per varcare il mare verso l’Italia e il nord Europa in maniera più redditizia per i nostri produttoriì. L’interesse riscontrato all’Expo milanese dello scorso anno dalle nostre produzioni di eccellenza e dal carciofo spinoso, protagonista di uno degli incontri, infatti, ci spinge a muoverci su due direttrici: prima di tutto sostenere e rilanciare, con le misure del PSR 2014/2020, la produzione e commercializzazione dei carciofi. Col prezioso supporto dei sindaci – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – occorre coordinare e mettere finalmente in circuito gli eventi: non più momenti locali, scollegati e non comunicanti, bensì tappe di un percorso ragionato, capace di attirare visitatori non solo da un paese all’altro, ma da tutta la Sardegna e da fuori.»

«In questo modo – ha sottolineato ancora l’assessore dell’Agricoltura -, oltre a valorizzare le energie del luogo che tanto impegno dedicano all’organizzazione di queste manifestazioni, potremmo proporre un “format” più innovativo delle sagre tradizionali, che attragga visitatori senza mettere in secondo piano i prodotti e gli agricoltori: penso, per esempio, alla presenza di un grande cuoco che rivisiti le ricette tipiche, a momenti di riflessione focalizzati sui produttori, a spazi di vendita che siano autentica vetrina del territorio e delle sue vocazioni.»

«Il buon cibo e la buona cucina – ha concluso Elisabetta Falchi – sono al centro dell’attenzione del grande pubblico, anche televisivo: è un’opportunità che, attraverso sinergie tra enti locali, organizzazioni di categoria e Regione, non possiamo lasciarci sfuggire per portare a quante più persone possibili la nostra enogastronomia.»

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Il presidente della Dinamo Stefano Sardara.

Il presidente della Dinamo Stefano Sardara.

Bologna ha espugnato il PalaSerradimigni (85 a 91, primo tempo 45 a 40) e il coach della Dinamo Marco Calvani si è dimesso. Un girone fa, dopo la partita persa a Bologna, il presidente Stefano Sardara decise di esonerare il coach del “Triplete” Meo Sacchetti, arrivato a fine ciclo, ma risultati alla mano, emerge chiaramente che quella scelta non ha dato frutti positivi, con la squadra ancora più in difficoltà che rischia seriamente di non centrare neppure la qualificazione ai play-off scudetto.

«Prima di parlare della gara – ha detto a fine partita Marco Calvani – vi informo che ho chiamato il presidente e il manager e ho rassegnato le dimissioni, perché credo che nel tempo in cui sono stato qui abbia trovato persone splendide come Stefano Sardara e Federico Pasquini, – e cito loro due per citare tutti – che mi hanno sempre messo nelle condizioni di lavorare bene e di intervenire sul mercato, e siccome io la mattina voglio continuare a guardarmi allo specchio, devo rispetto a questa gente. Dimissioni è un vocabolo che non rientra nel mio scenario ma quando ci si trova davanti a persone oneste che hanno fatto tutto ciò che hanno fatto per la Dinamo e per Sassari, credo che il minimo che possa fare è essere onesto con loro e quindi se io sono il problema, mi tiro indietro. Ho comunicato questo al presidente, che ha preso atto di quello che io gli ho detto ma si è riservato di dare una risposta.»

La partita odierna è stata la fotografia di questa stagione della Dinamo, capace di momenti di gioco brillante ed efficace e, subito dopo, di cali di tensione improvvisi che vanificano tutto il lavoro svolto, favorendo le vittorie delle squadre avversarie.

Marco Calvani ha schierato inizialmente Petway, Mitchell, Logan, Akognon e Kadji; Giorgio Valli ha risposto con Pittmann, Vitali, Gaddy, Fontecchio e Odom. Bologna è partita meglio, trascinata da un super Pittman, in doppia cifra dopo soli tre minuti di gioco. È stato Kadji a sbloccare la Dinamo e a riportarla in parità dopo un parziale di 4-11 in favore degli ospiti. La Dinamo si è portata avanti con una tripla di Devecchi e una schiacciata di Alexander, che ha fatto esplodere il Palazzetto. Valerio Mazzola chiuso i primi 10’ con una tripla sul 26 a 24.

Nel secondo quarto, in evidenza Joe Alexander che ha messo a segno un break di 4 punti che ha permesso alla Dinamo di restare in vantaggio. Pittman ha firmato il -1 ma l’asse Mitchell-Alexander e un’ottima azione di squadra hanno riportato la Dinamo a un possesso pieno di distacco: 36 a 33. Dinamo avanti con Kadji e una tripla di David Logan e l’ultimo arrivato Akognon dalla lunetta ha chiuso il primo tempo con il massimo vantaggio sassarese +5: 45- a 40.

Al rientro dall’intervallo lungo la Dinamo ha allungato sul + 11 e la partita è sembrata incanalata a favore della Dinamo con Akognon, Logan e Alexander. Reazione bolognese con Fontecchio e Vitali: 56 a 51. Le triple di Akognon e Petway hanno tenuto a distanza Bologna ma poi Hasbrouk e Collins hanno piazzato due triple che hanno portato la squadra ospite al sorpasso.

La partita è filata via punto a punto, e Bologna ha chiuso il terzo quarto avanti di due punti: 65 a 67.

Nell’ultimo quarto la Dinamo ha reagito con orgoglio, con Mitchell, Akognon e Petway e la partita è tornata in parità a 2’41” dalla fine. Bologna ha piazzato un break di 5 a 1 e la Dinamo non è più riuscita a reagire, finendo col perdere ancora una volta davanti ai suoi tifosi, con il punteggio di 85 a 91.

La situazione è diventata assai critica e le dimissioni di Marco Calvani potrebbero portare ad una nuova svolta, dopo la fine del ciclo di Meo Sacchetti e la successiva mezza rivoluzione dell’organico.

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Parte lunedì 7 marzo l’edizione 2016 di “Storie Piccine”, progetto di sensibilizzazione alla lettura ad alta voce in famiglia, per genitori e bambini. L’evento rientra nelle attività di promozione del Progetto “Nati per Leggere”, realizzato dal Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, di cui il Comune di Carbonia è ente capofila, in collaborazione con la ASL 7 – Distretto Sanitario di Carbonia.

Gli appuntamenti fanno parte del programma nazionale “Storie Piccine”, che si svolge contemporaneamente in numerose città d’Italia, con azioni di promozione della pratica della lettura ad alta voce nei luoghi frequentati dalle famiglie con bambini piccoli e dalle famiglie in attesa del lieto evento.

Calendario

Lunedì 7 marzo, ore 10.30

Consultorio familiare Sant’Antioco (Incontro con genitori e bambini)

L’Albero dei Bambini

Lunedì 7 marzo, ore 10.00

Ambulatorio Pediatra di libera scelta Gonnesa

I Babalupi

Martedì 8 marzo, ore 11.00

Consultorio familiare di Carbonia (Incontro Percorso Nascita)

Quando sarò grande

Mercoledì 9 marzo, ore 16.00

Biblioteca comunale di Barbusi (Incontro genitori – bambini)

Storia raccontami, dimmi com’è

Giovedì 10 marzo, ore 16.30

Biblioteca comunale di Tratalias (Incontro con bambini 3-6 anni)

Tu (non) sei piccolo

Giovedì 10 marzo, ore 16.00

Biblioteca comunale di Villamassargia (Incontro con bambini 3-6 anni)

Voci di bestie che in te fanno versi

Giovedì 10 marzo, ore 10.00

Ambulatorio Pediatra di libera scelta Gonnesa

I Babalupi

Venerdì 11 marzo, ore 9.30

Consultorio familiare di Carbonia ambulatorio ginecologico

Fiabe e storie da leggere insieme

storie-piccine-2016

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Lunedì 7 marzo ricorre il ventennale della legge 109/96 con la quale il parlamento stabilì l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. L’associazione Libera, che promosse la legge raccogliendo nelle piazze un milione di firme, festeggia l’anniversario con “BeneItalia. Beni confiscati restituiti alla collettività”, una giornata di riflessione e confronto sul tema, per raccontare i risultati raggiunti ma anche evidenziare i nodi e le contraddizioni da risolvere.

In Sardegna l’iniziativa si terrà a Gergei, dove, dalle ore 10.00 alle 17.00, il bene confiscato di Su Piroi sarà aperto e visitabile. È prevista la presenza di scolaresche, studenti, volontari, associazioni e istituzioni, per un momento di confronto e festa organizzato dal Libera Sardegna in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale” e con il progetto “Le trame del mondo”. Una giornata aperta alle istituzioni, alle amministrazioni e alla cittadinanza nello spirito di condivisione che ha sempre caratterizzato questo percorso.

La giornata rientra nel cartellone delle manifestazioni dal titolo “Verso il 21 marzo”, organizzate in vista della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa a livello nazionale dall’associazione Libera per non dimenticare le persone innocenti che nel nostro Paese hanno perso la vita nella lotta contro la criminalità organizzata. La Giornata si celebrerà il prossimo 21 marzo a Messina e in altre mille piazze d’Italia (tra cui Sestu).

La legge 109/96 per l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie ha rappresentato uno spartiacque nella lotta al crimine organizzato sia nel metodo, saldando l’aspetto repressivo con quello rigenerativo e sociale, sia nei risultati, con la restituzione alla collettività di migliaia di beni rubati dai poteri criminali.

Oggi sono oltre 500 le realtà in Italia che gestiscono quelle terre e quegli immobili, con l’onere non indifferente di trasformarli in luoghi di lavoro, di formazione, di cultura, di accoglienza e servizio alle persone deboli. In una parola, di speranza.

Lunedì 7 “BeneItalia” si articolerà in oltre centro appuntamenti in tutto il paese con visite guidate, incontri, biciclettate e iniziative sui beni confiscati alle mafie con la partecipazione di studenti, scuole, cittadini, associazione, scout e parrocchie, con lo scopo non solo di far toccare con mano il valore di queste esperienze ma anche di suscitare quell’impegno trasversale che da sempre garantisce il loro sviluppo e la loro continuità.

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Rifondazione Comunista interviene sul dramma dell’occupazione in Sardegna, sottolineando che sono stati realizzati pochi interventi di politiche attive costosi e inefficaci e che è necessario ricondurre le scelte a principi di etica e sobrietà.

«A fine dicembre – spiega il segretario regionale del PRC Giovannino Deriu – il presidente Pigliaru dichiarava “Creare lavoro è la cosa più importante. Il 2015 è stato l’anno della svolta, una svolta decisamente positiva. Nel 2016 dovremo fare ancora meglio” riferendosi, col suo solito fare propagandistico slegato dalla realtà, a dati sintetici su scala nazionale pubblicati dal Centro Studi Impresa Lavoro. Ancora oggi una gran confusione sui dati generata dai pasticci statistici del ministero del Lavoro con l’annuncio di agosto che annunciava 600mila nuove assunzioni a tempo indeterminato, poi dimezzate per errore statistico. La proliferazione disorientativa dei tre soggetti istituzionali (Istat, Ministero del Lavoro e Inps) che pubblicano i dati sul mercato del lavoro, genera confusione persino fra gli addetti ai lavori, e solo con future ricerche economotriche si stabiliranno i meriti relativi del jobsact e del contributo fiscale. Nell’attendere fiduciosi i dati veri da parte del Governo Renzi, certo è che la Sardegna continua a vivere una situazione drammatica con un tasso di disoccupazione del 18,6% e quella giovanile di oltre il 44% (ultimi dati annuali Istat pubblicati).

Tali dati sono drammatici nonostante gli interventi messi in campo dal governo nazionale e regionale, quali il Programma Garanzia Giovani, (54 milioni) la misura Flexicurity (circa 15,6 milioni) (tirocini e bonus occupazionali) rivolta ai fuoriusciti dagli ammortizzatori sociali (circa 4.000), il progetto Ico (6 milioni e 800mila) e l’ultimo progetto annunciato denominato Programma CRIS – Contratto di ricollocazione (circa 6 milioni), contemplato nel jobsact di Renzi ed anticipato dalla Regione Sardegna, rivolto a 2.700 lavoratori in mobilità in deroga.

Alcuni esempi di progetti che ci dimostrano che i soldi ci sono, ma sono utilizzati per attuare la solita politica dei bonus, degli incentivi, dei tirocini, della privatizzazione dei servizi, della formazione professionale che riproduce se stessa e che non produce lavoro vero. Progetti che umiliano e mortificano i lavoratori in mobilità in deroga che non percepiscono l’indennità da maggio 2014, ma che vengono ripetutamente orientati, formati e “profilati” da più soggetti pubblici e privati, senza prospettive concrete. A fronte, infatti di consulenti ed enti privati lautamente remunerati, eserciti di disoccupati sono vittime di continui progetti sperimentali di dubbia ricaduta. Giovani costretti ad emigrare – conclude Giovannino Deriu – e ultracinquantenni umiliati nella loro dignità di lavoratori e in continuo tirocinio formativo.»

Giovannino Deriu

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Piazza Roma - Il Portico copia

La Giunta comunale di Carbonia ha approvato una delibera che prevede la realizzazione di una serie di laboratori di arti visive, musicali e multimediali, nell’ambito dei servizi distrettuali (PLUS) rivolti ai minori, adolescenti e giovani del distretto socio sanitario di Carbonia, di cui il nostro Comune è ente capofila. Una seconda delibera mette a disposizione delle iniziative dei giovani la saletta sotto il Portico di Piazza Roma, vicino al Teatro Centrale.

I due interventi rientrano nel programma di promozione della vita culturale della città, favorendo e organizzando, in collaborazione con diversi artisti, molteplici iniziative che contribuiscono a rendere vitale il tessuto sociale cittadino e a valorizzare il patrimonio artistico del territorio.

La saletta sotto il Portico, in questi anni, ha ospitato numerose iniziative e mostre, proposte anche da giovani talenti di Carbonia e del territorio, diventando una vetrina per le diverse forme espressive e artistiche e incentivando lo scambio di esperienze e il confronto, inteso come manifestazione di crescita culturale del Sulcis Iglesiente.

Questa volta un gruppo di giovani, che ha realizzato il video fotografico “Riflettendo sulle suggestioni delle tradizioni sarde”, esporrà i risultati del proprio lavoro, dal 9 al 20 marzo.

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Tango Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero_2 Tango 1

Il Teatro Centrale di Carbonia ospiterà venerdì 11 marzo, alle 20.45, lo spettacolo di danza  proposto dal CeDAC – Circuito Multidisciplinare della Sardegna, con il patrocinio del comune di Carbonia.

Lo spirito del tango argentino, quel pensiero triste che si balla, simbolo della passione, rivive sulla scena con Miguel Angel Zotto, stella internazionale, protagonista con Daiana Guspero e quindici danzatori di una performance avvincente sulle note emozionanti della Tango Sonos Orchestra.

Un percorso musicale e coreografico dove eleganza, sensualità e seduzione si fondono con l’energia del tango argentino. Con il suo nuovo spettacolo, il più straordinario ballerino e coreografo di sempre, Miguel Angel Zotto, amplifica l’intensità del tango attraverso gli arrangiamenti musicali originali live accompagnati dagli abbracci seducenti dei ballerini che riempiono la scena, riuscendo ancora una volta a coinvolgere ed emozionare il pubblico, grazie a quell’incredibile comunicazione tra corpi eleganti e morbidi che è il tango. Sul palco con Miguel Angel Zotto prenderanno forma lo stile incisivo e l’energia travolgente di Daiana Guspero, partner di Zotto e prima ballerina della compagnia argentina Tangox2, e le preziose sfumature che disegnano sul palco le coppie di ballerini dirette da Zotto.