22 November, 2024
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Sardegna: i numeri del gambling, la situazione legislativa e la lotta alla ludopatia.

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Francesco Pigliaru

La Sardegna è una delle regioni d’Italia più coinvolte dal fenomeno del gioco d’azzardo. L’isola detiene un primato poco invidiabile: è, infatti, la primatista per attività autorizzate a ospitare le slot machine in termini di densità. Per essere precisi, ogni 10.000 abitanti si contano 22 esercizi commerciali che al proprio interno hanno delle “macchinette”.

La provincia sarda con maggior propensione al gioco è invece Nuoro: all’interno del suo territorio si contano 32 sale da gioco e affini ogni 10.000 abitanti. Ci sono poi altri dati sensibili, che attestano la distribuzione uniforme del settore Giochi nel territorio sardo: nel 2014 si contavano 242 agenzie di scommesse o ‘corner point’ e l’astronomica cifra di 12.053 slot machine attive, cifra che non sono certo diminuite nell’ultimo anno.

In perfetta linea con i trend nazionali, le slot machine dominano a livello statistico: la Sardegna conta un volume di gioco pari a 1.008.000 e una spesa media per giocatore è di 233 euro. Non è un caso che qui, il fenomeno ludopatico, superi la media nazionale.

Attualmente gli assistiti dall’Assi. Gap (Associazione Sarda Studio Interventi Gioco d’Azzardo Patologico), in collaborazione con i Serd (Servizi per le Dipendenze) sono 300. I giocatori a rischio Gap arrivano a 3 milioni, mentre, coloro che hanno già superato questa soglia sono 800.000.

Lo scorso anno, la Regione ha avanzato una proposta di Legge che permettesse di contrastare il crescente fenomeno del GAP.
Le principali norme messe a punto sono:
1) il divieto di collocare apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali posti a una distanza, determinata dalla Giunta regionale entro il limite massimo di cinquecento metri da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette e luoghi di aggregazione giovanile e oratori;
2) stabilire la competenza dei servizi per il trattamento delle dipendenze istituiti in ciascuna azienda sanitaria locale i quali devono essere dotati di almeno un nucleo operativo specializzato nel trattamento terapeutico del gioco d’azzardo patologico (GAP);
3) promuovere fattive reti di collaborazione fra i comuni, le scuole, le associazioni, i volontari e le ASL, mediante attivazione di iniziative culturali per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico;
4) si istituisce il Comitato tecnico regionale per la prevenzione e il contrasto al GAP con la missione di studiare e monitorare il fenomeno del GAP in Sardegna e fungere da organo tecnico qualificato per informare gli organi di governo della Regione e proporre le azioni adeguate nella lotta alla dipendenza da gioco.
5) si prevedono, al fine di non incentivare gli esercizi commerciali a installare le slot, interventi a sostegno delle attività che scelgono di non installare o disinstallano apparecchi per il gioco lecito, tramite riduzioni dell’Irap e la concessione di finanziamenti e benefici economici.

Il fenomeno del gambling è molto sentito in Sardegna. Lo si capisce dall’iniziativa del sindaco di Budoni, Giuseppe Porcheddu. In un comune di 5.060 abitanti, con quattro slot ogni 1.000 abitanti, il primo cittadino ha deciso di destinare un bonus di 500 euro a tutte le attività commerciali che decideranno di toglierle o a quelle che non le installeranno.

E’, quindi, in atto una vera e propria crociata nella regione isolana per combattere un fenomeno che, si estende a macchia d’olio e rischia di mettere in ginocchio più di una famiglia con soggetti predisposti a fenomeni di dipendenza patologica del gioco.

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito http://consiglio.regione.sardegna.it/ ed al sito www.slotsgratisonline.it nella sezione Blog.

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