20 November, 2024
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A Sant’Antioco, “We love Turri”, l’orto botanico di Torre Canai, gestito da Italia Nostra, è di nuovo fruibile ai visitatori

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Torre Cannai 1 copia

Il 22 aprile 1970, circa 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. I gruppi che singolarmente avevano combattuto contro l’inquinamento da combustibili fossili, contro l’inquinamento delle fabbriche e delle centrali elettriche, i rifiuti tossici, i pesticidi, la progressiva desertificazione e l’estinzione della fauna selvatica, improvvisamente compresero di condividere valori comuni. Migliaia di college e università organizzarono proteste contro il degrado ambientale: da allora, il 22 aprile prese il nome di Earth Day, la Giornata della Terra. A Sant’Antioco la ricorrenza è stata ricordata con quattro giorni di eventi che hanno preso avvio il 22 aprile e si sono conclusi il 25 aprile 2016. Organizato dal “Circolo Fotografico F/7.1″ e da Italia Nostra, l’appuntamento che è stato chiamato proprio per la “grandezza” di Turri “We love Turri” con il duplice obiettivo di celebrare sia la Torre, sia l’“Earth day”. Potremo chiamarli “i magnifici sette”, parafrasando un vecchio e indimenticabile film Wester. Sono i sette giovani di Sant’Antioco componenti del circolo fotografico locale “f7.1” che hanno ideato il progetto “We love Turri” e che ha preso avvio nell’agosto del 2015 con la mostra benefica “Ritratto di un’isola”. L’iniziativa aveva l’obiettivo di ridare vita alla Torre Canai, rendendola di nuovo fruibile nella sua interezza, attraverso il recupero e la messa in sicurezza dell’importante giardino botanico, spazio verde ai piedi della struttura, che vanta un’importante varietà di specie autoctone. Con la vendita delle fotografie che componevano la mostra “Ritratto di un’isola”, il Circolo Fotografico F/7. è riuscito nell’impresa ed ha realizzato gli interventi programmati: per primo la messa in opera ex novo della staccionata che delimita l’orto botanico, creando così le condizioni per garantire la visita del sito grazie alla realizzazione di punti panoramici. Il sito, che potrebbe diventare un volano per il turismo isolano, ha infatti enormi potenzialità, sia per la fauna spontanea che cresce naturalmente in quel fazzoletto di terra, sia per la presenza di svariate specie di animali selvatici, in particolar modo l’avifauna che abitualmente si muovono tra la macchia mediterranea tipica della zona.

Tito Siddi

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