Cristiano Erriu: «Stipendi e servizi essenziali della Provincia di Cagliari, e di conseguenza della Provincia del Sud Sardegna che ad essa subentra, non sono a rischio».
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L’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha rassicurato dipendenti e cittadini sardi sullo stato di salute della provincia di Cagliari e di conseguenza della provincia del Sud Sardegna che ad essa subentra, dopo l’avvio del riordino.«Stipendi e servizi essenziali – ha detto – non sono a rischio.»
«Le Province italiane – ha spiegato Cristiano Erriu – hanno subìto, come è noto, una drastica riduzione delle entrate derivante da un lato da una diminuzione del gettito delle entrate tributarie e dall’altro dal consistente taglio dei trasferimenti statali che, ad esempio nel 2014, è passato da 33,52 milioni di euro a 1,73 milioni di euro con una riduzione percentuale del 94,84%. La Sardegna è l’unica tra le Regioni italiane che ha costantemente assicurato, nella fase di attuazione del riordino degli enti locali, un netto incremento dei trasferimenti a favore delle Province. Infatti, il cosiddetto grado di dipendenza delle Province verso la Regione, si attesta negli ultimi due anni a circa il 52,54 %: un dato ampiamente superiore alla media nazionale (27,44%) e anche alla media registrata nell’insieme delle Regioni a Statuto speciale, che si attesta al 49,85%. In sostanza, le Province sarde si sostengono quasi interamente grazie al costante finanziamento da parte della Regione che, con le due ultime leggi di stabilità, ha garantito a tutto il sistema delle autonomie locali lo stesso livello di finanziamento e in particolare per le Province l’impegno finanziario non è venuto meno.»
«I dati – aggiunge l’assessore Erriu – indicano chiaramente che, come più volte garantito dalla Giunta regionale, il riordino del sistema delle autonomie locali non ha comportato una diminuzione dell’impegno finanziario della Regione ma al contrario, a fronte della riduzione del finanziamento statale, il sostegno alle Province sarde continua ad essere garantito dai trasferimenti regionali. E così sarà anche per il 2016. Inoltre, grazie al lavoro degli amministratori straordinari delle otto Province sarde, nel 2016 si è avuto e continueremo ad avere una consistente razionalizzazione delle spese del personale che, attraverso lo strumento dei pensionamenti anticipati e delle mobilità, passerà dai 1.800 dipendenti dell’inizio del 2014 ai 1.310 del 2016, i quali saranno ancora ulteriormente ridotti a 1.026 per effetto del trasferimento all’Agenzia per il lavoro di 284 lavoratori impiegati nei servizi per l’impiego.»
«Le Province italiane – ha spiegato Cristiano Erriu – hanno subìto, come è noto, una drastica riduzione delle entrate derivante da un lato da una diminuzione del gettito delle entrate tributarie e dall’altro dal consistente taglio dei trasferimenti statali che, ad esempio nel 2014, è passato da 33,52 milioni di euro a 1,73 milioni di euro con una riduzione percentuale del 94,84%. La Sardegna è l’unica tra le Regioni italiane che ha costantemente assicurato, nella fase di attuazione del riordino degli enti locali, un netto incremento dei trasferimenti a favore delle Province. Infatti, il cosiddetto grado di dipendenza delle Province verso la Regione, si attesta negli ultimi due anni a circa il 52,54 %: un dato ampiamente superiore alla media nazionale (27,44%) e anche alla media registrata nell’insieme delle Regioni a Statuto speciale, che si attesta al 49,85%. In sostanza, le Province sarde si sostengono quasi interamente grazie al costante finanziamento da parte della Regione che, con le due ultime leggi di stabilità, ha garantito a tutto il sistema delle autonomie locali lo stesso livello di finanziamento e in particolare per le Province l’impegno finanziario non è venuto meno.»
«I dati – aggiunge l’assessore Erriu – indicano chiaramente che, come più volte garantito dalla Giunta regionale, il riordino del sistema delle autonomie locali non ha comportato una diminuzione dell’impegno finanziario della Regione ma al contrario, a fronte della riduzione del finanziamento statale, il sostegno alle Province sarde continua ad essere garantito dai trasferimenti regionali. E così sarà anche per il 2016. Inoltre, grazie al lavoro degli amministratori straordinari delle otto Province sarde, nel 2016 si è avuto e continueremo ad avere una consistente razionalizzazione delle spese del personale che, attraverso lo strumento dei pensionamenti anticipati e delle mobilità, passerà dai 1.800 dipendenti dell’inizio del 2014 ai 1.310 del 2016, i quali saranno ancora ulteriormente ridotti a 1.026 per effetto del trasferimento all’Agenzia per il lavoro di 284 lavoratori impiegati nei servizi per l’impiego.»
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