Francesco Scifo (Movimento Sardegna Zona Franca): «Le zone franche della Sardegna sono oggi realtà».
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Il via libera della Giunta regionale al procedimento per l’attivazione delle zone franche con natura doganale in diverse aree della Sardegna, è salutato con grande soddisfazione dai movimenti che da anni si battono in Sardegna per il progetto delle zone franche.
L’avvocato Francesco Scifo esulta insieme a tutti i zonafranchisti per il lavoro del Movimento Sardegna Zona Franca, «premiato da una Giunta regionale che dietro una grande spinta e il fiato sul collo, ha alla fine deliberato ciò che Maria Rosaria Randaccio ha predicato fin dal 2012».
«E’ bello, dopo tanto lavoro, poter celebrare la vittoria della Sardegna: le zone franche della Sardegna sono oggi realtà. Il lungo cammino iniziato nel 1948, con l’approvazione dello Statuto autonomistico, è oggi arrivato ad un punto di svolta positivo e decisivo per lo sviluppo dell’Isola. Finalmente! Anche la Giunta regionale ha compreso l’importanza di questo strumento di politica economica: oggi le zone franche della Sardegna sono state attivate e con tre delibere adottate in accordo con lo Stato Italiano. Noi abbiamo fondato il Movimento Sardegna Zona Franca ed, a giusto diritto, possiamo dire di aver sollevato e portato avanti questo vessillo di indipendenza economica che era caduto nell’oblio fino al 2012.»
«La Giunta Pigliaru ha preso una decisione storica e, con lungimiranza non comune, si è avvalsa di tutte le competenze tecniche che noi potevamo fornirle, volentieri e gratuitamente, per il benessere di tutti. La svolta storica è stata la manifestazione del 16 febbraio 2016 quando, insieme ai valorosi lavoratori del Sulcis che da soli ci hanno accompagnato a manifestare, ci siamo recati dal presidente Pigliaru a chiedergli di portare a termine il lavoro iniziato da noi nel 2012: il Governatore ha accolto la nostra richiesta e ora, per la Sardegna, si apre una nuova era di prosperità e di lavoro. Un grande “Grazie” al Governatore Pigliaru che non si è fatto condizionare dai colori politici ed all’ing. Tore Cherchi che ha creduto alla nostra scommessa di progresso.»
«Adesso dovremo imprescindibilmente vigilare sul prosieguo della procedura – conclude Francesco Scifo -, cioè D.P.C.M. della Presidenza del Consiglio dei ministri e successiva comunicazione all’UE.»
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