I lavoratori locali del cantiere Area di via La Spezia: «Il blocco del cantiere ci impedisce di lavorare».
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Il blocco e l’occupazione del cantiere di via La Spezia nel quale sono in corso i lavori per la realizzazione di appartamenti sociali commissionati da Area, ha portato i quindici lavoratori a scrivere un’accorata lettera agli organi d’informazione.
«Il 1° aprile il cantiere è stato bloccato e occupato da un gruppo di disoccupati guidati dal sindacalista della Cisl Daniele Mele – scrivono i quindici lavoratori, tutti provenienti dai comuni del territorio, come sottolineano nella lettera firmata -. Il signor Mele chiede che nel cantiere vengano assunti disoccupati locali. Scriviamo questa lettera per chiarire che tutti gli operai che lavorano nel cantiere sono del Sulcis Iglesiente, comprese le ditte in subappalto: si può verificare facilmente leggendo il cartello affisso in cantiere e il signor Mele ne è a conoscenza.»
«Vogliamo denunciare con questa lettera che si è bloccato un cantiere dove lavoravano quindici persone – si legge ancora nella lettera – che con il cantiere bloccato sono disoccupate. Inoltre l’appalto è finalizzato alla costruzione di case a canone popolare e la protesta può allontanare la consegna della casa a tante famiglie di Carbonia che ne hanno bisogno.»
«Siamo disoccupati e non capiamo per quale motivo un sindacato che dovrebbe tutelarci stia mettendo a rischio il nostro posto di lavoro. Che obiettivi ha la protesta se tutti noi siamo già del Sulcis? Perché la Cisl ci sta danneggiando? Facciamo appello alla Cisl e ai lavoratori disoccupati che hanno tutta la nostra solidarietà – conclude la lettera – e gli chiediamo di riflettere e di farci tornare a lavoro.»
In serata abbiano sentito Daniele Mele che ha annunciato l’interruzione dell’occupazione del cantiere.
«Abbiano interrotto l’occupazione – spiega Daniele Mele – e la prossima settimana avremo un incontro chiarificatore con l’impresa. La nostra azione non è rivolta a danneggiare i lavoratori che comprendiamo benissimo quanto abbiano bisogno di lavorare, quanto a tutelare i loro stessi diritti, perché sono costretti ad accettare una situazione per niente dignitosa. Area dovrebbe vigilare maggiormente sulla gestione degli appalti, per verificare se vengono rispettati i più elementari diritti dei lavoratori. La battaglia che portiamo avanti da anni è questa: il lavoro deve essere garantito ai lavoratori con il rispetto di tutti i loro diritti e non si può accettare quel che spesso accade, che vede i lavoratori accettare, per estremo bisogno, condizioni di assoluta precarietà, che offendono la loro dignità di lavoratori e ancora prima di essere umani.»
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