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«Ci sono troppe “consulenze” legate ai progetti che sono stati messi in campo dal governo regionale con fondi europei, nazionali e del proprio bilancio.»
A dirlo è Giovannino Deriu, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista, che sottolinea come il consigliere regionale Alessandro Unali, a seguito di varie segnalazioni di cittadini, presenti nelle liste Insar e mai convocati per le selezioni e di alcuni disoccupati inseriti nei vari percorsi di Politiche Attive non adeguate, abbia inviato alcune richieste di accesso agli atti, direttamente alle Agenzie interessate e all’assessorato regionale del Lavoro.
«L’assessorato, tenuto ai controlli, dovrà prendere i provvedimenti necessari sulle eventuali irregolarità che dovessero essere riscontrate, ma la cosa che più ci sconcerta – dice ancora Giovannino Deriu -, è che i progetti e le ingenti risorse che si spendono, ci dimostrano che i soldi ci sono, ma sono utilizzati per attuare la solita politica dei bonus, degli incentivi, dei tirocini, della privatizzazione dei servizi, della formazione professionale che riproduce se stessa e che non produce lavoro vero. Progetti che umiliano e mortificano i lavoratori in mobilità in deroga che non percepiscono l’indennità da mesi, ma che vengono ripetutamente orientati, formati e “profilati” da più soggetti pubblici e privati, senza prospettive concrete. A fronte, infatti di consulenti ed enti privati lautamente remunerati, selezionati con modalità di natura privatistica, eserciti di disoccupati sono vittime di continui progetti sperimentali di dubbia ricaduta. Giovani costretti ad emigrare e ultracinquantenni umiliati nella loro dignità di lavoratori e in continuo tirocinio formativo.»