18 July, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale A

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il presidente della commissione Governo del territorio, Antonio Solinas (Pd) e l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, hanno salutato con soddisfazione il varo della legge forestale, approvata ieri in Consiglio regionale con i voti dei soli rappresentanti del centrosinistra e con i gruppi di minoranza fuori dall’Aula, per protestare contro l’approvazione dell’articolo 48 che ha confermato l’attuale inquadramento contrattuale dei dipendenti dell’ex Ente foreste. Un atteggiamento che il capogruppo dei democratici ha definito “stucchevole” mentre Antonio Solinas non ha mancato di sottolineare come, sull’inquadramento degli operai forestali, dai banchi della minoranza abbia protestato anche chi «nella scorsa legislatura era alla guida dell’assessorato del personale».

«Una buona legge e una norma necessaria che segna un momento storico per la Sardegna – hanno sottolineato – perché allinea l’Isola al resto dell’Europa sul tema chiave della tutela e la valorizzazione del sistema forestale pubblico e privato.»

Il presidente della IV commissione ha ricordato i numeri dell’Ente che con Forestas si è trasformato in agenzia (6.500 dipendenti, 7 dirigenti, circa 400 amministrativi, 300 sedi dislocate in tutta l’Isola e 1.613 stagionali a tempo indeterminato da trasformare in full time) ed ha affermato che l’inquadramento di tutto il personale ex Ente Foreste nel comparto dei regionali con l’applicazione della legge 31 (così come auspicato dalla minoranza consiliare) avrebbe comportato, per il bilancio regionale,  oneri aggiuntivi e “non sostenibili” per oltre 17 milioni di euro e che molte delle assunzioni sono state fatte senza l’espletamento di concorsi pubblici (requisito necessario per l’accesso alla pubblica amministrazione).

«Assunzioni trasparenti» promettono per il futuro l’assessore e gli esponenti del Pd che escludono (così come denunciato dall’opposizione nel dibattito in Consiglio) un ridimensionamento del ruolo degli Enti Locali. «Con l’istituzione del comitato territoriale, di cui faranno parte anche quattro rappresentanti indicati dal Cal, scelti tra i sindaci in carica nei Comuni in cui siano presenti terreni amministrati da Forestas, garantiamo ruolo e funzioni agli Enti locali» hanno assicurato l’assessore Spano e il capogruppo Pietro Cocco, che hanno anche rimarcato la possibilità, per i Comuni, di stipulare convenzioni con Forestas per utilizzare il personale dell’agenzia per le manutenzioni, gli interventi urgenti anche di Protezione civile e a salvaguardia dei siti archeologici.

Ulteriori sottolineature positive hanno riguardato l’istituzione dell’albo delle imprese forestali, la certificazione forestale per i prodotti, la valorizzazione delle filiere di produzioni legnose e di quella del sughero a cui la legge riconosce valore strategico nell’ambito della politica forestale, nonché misure di semplificazione per le autorizzazioni e la cancellazione del consiglio di amministrazione dell’ex Ente foreste.

Pietro Cocco ha escluso inoltre penalizzazioni per le strutture ricettive («le norme previste dalla legge regionale sulle prescrizioni antincendi sono meno severe di quelle nazionali che, senza il provvedimento approvato ieri, avrebbero trovato piena applicazione in Sardegna e quindi le proteste dell’associazione degli albergatori sono parole fuori luogo») ed insieme con l’assessore Spano ed il presidente della commissione, Antonio Solinas, ha rassicurato circa i rischi per i premi Ue destinati al comparto agricolo. «Il rischio (denunciato in Aula da consiglieri del gruppo di maggioranza Sdl che non ha votato l’articolo 4 della legge Forestas) non sussiste – hanno dichiarato assessore, capogruppo e relatore di maggioranza – perché la definizione di bosco (superficie minima di 2mila metri quadrati con copertura del suolo pari ad almeno il 20%, determinata con la proiezione delle chiome sul piano orizzontale) e i criteri con i quali si procede alla determinazione dei premi Ue per il comparto agricolo sono gli stessi che vengono utilizzati dal 2001».

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Nave Tirrenia

Onorato Armatori conferma la scelta di valorizzare il legame con il territorio Sardo facendo delle proprie navi delle ambasciatrici dei valori della Sardegna, attraverso l’incontro con una gastronomia ricca, peculiare e autentica.

Debutta in questa stagione anche a bordo di Tirrenia l’enogastronomia sarda in collaborazione con Ligabue – un gruppo che fa dell’eccellenza e dell’autenticità della ristorazione la sua bandiera – già avviata da tempo da Moby. Oggi a bordo della M/N Athara è stata presentata “l’anteprima” con “Sapori di Sardegna”, evento dedicato alle aziende sarde che forniscono i prodotti tipici del territorio che contraddistinguono i menù a bordo della flotta Tirrenia, con presentazioni e degustazioni dei prodotti di alcune delle principali aziende del territorio.

Hanno presentato, infatti, i loro prodotti Arborea (primo polo produttivo del comparto lattiero vaccino in Sardegna), la fratelli Uccula, Su Sirboni (salumi), AC Tutto Pasta (il Pastificio Artigianale Sardo), La Casa del grano, i dolci di Corronca, e Stefano Rocca che porta a bordo la sua straordinaria bottarga. Per i vini sono presenti Cantina del Vermentino – Monti, Depperu, Gabbas, Cantina Santadi, Argiolas.

A dare il la, sono stati il presidente di Tirrenia CIN, Pietro Manunta, e l’amministratore delegato di Tirrenia CIN, Massimo Mura.

«Con Sapori di Sardegna – sottolinea Pietro Manunta, Presidente di Tirrenia Cin – ci siamo posti tre obbiettivi: il primo è qualificare sempre di più l’offerta a bordo delle nostre navi per dare agli ospiti il massimo comfort, il secondo legare sempre di più Tirrenia ai valori della Sardegna, il terzo essere il vettore privilegiato di questa terra meravigliosa. La nostra scelta di promuovere l’enogastronomia e il settore agroalimentare sardi è un’opzione fondamentale, un segno di qualificazione della vita a bordo, anche grazie alla storica collaborazione del Gruppo Onorato Armatori con la società di catering industriale Ligabue.»

A illustrare i prodotti, raccontare le ricette e condurre lo show cooking è stato chiamato Carlo Cambi, il critico gastronomico de La Prova del Cuoco (Rai 1) autore del best seller enogastronomico Il Mangiarozzo e uno dei più noti narratori del cibo.

«Ho accettato con entusiasmo – dice Carlo Cambi – l’invito di Tirrenia perché è la prova di come la gastronomia sia il più potente veicolo di racconto di un territorio. Unire la rinnovata efficienza e qualità di Tirrenia, ma anche il mito della nave, alla tradizione di un territorio unico come la Sardegna è una straordinaria occasione di valorizzazione dei prodotti dell’isola, ma per chi sale a bordo è anche il felice incontro con sapori autentici. Offrire ai tavoli di Tirrenia i profumi, le ricette e i sapori dell’isola fa del viaggio in nave un’esperienza e conferma l’opzione di Tirrenia di qualificare al massimo livello la propria offerta.»

A latere dell’iniziativa il presidente, Pietro Manunta e l’AD di Tirrenia-Cin, Massimo Mura, hanno presentato la partnership stretta di recente con CIPNES, il Consorzio Industriale Provinciale Nord Est Sardegna Gallura, piattaforma polifunzionale per lo sviluppo delle filiere produttive delle Sardegna articolata su un programma di marketing territoriale, percorsi formativi e di valorizzazione delle attività produttive attraverso focus sulle filiere agroalimentari, produzioni dell’artigianato artistico e produzioni e servizi del distretto nautico.

«La scelta di sottoscrivere questo accordo con CIPNES – sottolinea Massimo Mura, Amministratore Delegato di Tirrenia Cin – ci permette di rafforzare il rapporto con i produttori agroalimentari sardi non solo nell’area del consumo e dell’acquisto ma anche in quella della logistica per l’esportazione e la vendita dei prodotti oltre mare, che consideriamo un’opportunità unica.»

Moby, Tirrenia-CIN e Toremar sono compagnie del gruppo Onorato Armatori, leader del trasporto marittimo passeggeri e merci da cinque generazioni. Primo al mondo per numero di letti e primo in Europa per capacità passeggeri, il gruppo occupa fino a 4.000 dipendenti, tutti italiani, inclusi gli stagionali. Con le tre compagnie, il gruppo Onorato collega Sardegna, Sicilia, Corsica, Arcipelago Toscano e Tremiti con 47 navi, tutte bandiera italiana, con 41.000 partenze per 30 porti programmate per il 2016. I Fast Cruise Ferries del gruppo sono tra i primi al mondo per qualità: Moby è stata insignita del Sigillo di Qualità 2015/2016 e della prestigiosa Green Star sulle tre navi ammiraglie. Il gruppo Onorato ha inoltre una flotta di 17 rimorchiatori di ultima generazione che forniscono in nove porti italiani servizi quali assistenza alle manovre delle navi in porto e attività di salvataggio. Tramite la controllata Sinergest, Moby gestisce inoltre la stazione marittima Isola Bianca nel porto di Olbia.

 

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Scadono alle ore 17.00 del 26 aprile 2016 i termini per la presentazione delle domande relative alla concessione dei contributi per le attività di spettacolo dal vivo.
Gli organismi interessati dovranno far pervenire le domande tramite spedizione postale, corriere privato, consegna a mano al seguente indirizzo:
Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Servizio sport, spettacolo e cinema
Viale Trieste, 186 09123 Cagliari
o entro le ore 24.00 del 26 aprile 2016 mediante posta elettronica certificata (pec) al seguente indirizzo: pi.dgbeniculturali@pec.regione.sardegna.it
Sono fatte salve le domande di contributo già pervenute entro la scadenza ordinaria del 15 febbraio 2016.

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L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato il nuovo avviso per il finanziamento di “attività integrate per l’empowerment, la formazione professionale, la certificazione delle competenze, l’accompagnamento al lavoro, la promozione di nuova imprenditorialità, la mobilità transnazionale negli ambiti della Green & blue economy”.

Obiettivo dell’iniziativa quello di promuovere attività integrate, funzionali alla creazione di posti di lavoro in comparti e settori che mostrano potenzialità di crescita e sviluppo, attraverso l’attivazione di sinergie tra politiche di sviluppo locale e politiche della formazione e dell’occupazione, con il coinvolgimento diretto delle realtà economiche e sociali del territorio.

Due le linee di intervento:
Linea A – progetti strutturati a carattere regionale negli ambiti della Green & Blue Economy in cui rientrano i percorsi di formazione professionale finalizzati al conseguimento di una certificazione di competenze e all’inserimento lavorativo e i percorsi di formazione e accompagnamento alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo ;

Linea B – progetti a carattere sub-regionale negli ambiti della Green & Blue Economy
In cui rientrano percorsi per la certificazione di competenze e l’inserimento lavorativo e percorsi di creazione d’impresa e promozione del lavoro autonomo

Le risorse finanziarie ammontano complessivamente a 26.126.942,39 euro.

Le agenzie formative interessate dovranno presentare le candidature on line esclusivamente attraverso la procedura telematica disponibile sul portale “Sardegna Lavoro”.

Queste le scadenze:
– dalle ore 9.00 del 28 giugno fino alle ore 13.00 del 22 luglio 2016 per la linea A;
– dalle ore 9.00 del 14 giugno fino alle ore 13.00 del 1° luglio 2016 per la linea B.

Una volta conclusa la procedura di caricamento telematico del dossier di candidatura, il soggetto proponente dovrà stampare la ricevuta di acquisizione della candidatura e trasmetterla tramite posta elettronica certificata, entro il 25 luglio 2016 per la Linea A ed entro il 4 luglio 2016 per la linea B all’indirizzo: lavoro@pec.regione.sardegna.it .

Quesiti di carattere generale attinenti alle disposizioni dell’avviso potranno essere presentati esclusivamente tramite e-mail all’indirizzo: lav.formazione.faq@regione.sardegna.it.

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Luigi Arru 2

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, ha dato il via libera alle “Linee di indirizzo per l’adozione del nuovo Protocollo d’intesa tra Regione e le Università” e al Regolamento, con dotazione organica, dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. Per quanto riguarda l’accordo Regione-Università, sono stati individuati gli obiettivi comuni alla base del nuovo Protocollo d’intesa: prima di tutto dovrà essere garantita la compatibilità tra l’organizzazione delle attività assistenziali e la sostenibilità dell’attività didattica e scientifica. In particolare, si prevede nell’allegato alla delibera, “la Regione dovrà garantire nella definizione degli indirizzi e nella approvazione degli atti aziendali, le attività assistenziali coerenti e necessarie allo svolgimento delle funzioni istituzionali di didattica e di ricerca dell’Università”.

Tra i punti inseriti nelle Linee di indirizzo c’è il riferimento ai posti letto necessari per consentire l’attività didattica, che saranno assegnati “sulla base degli indirizzi impartiti dalla programmazione regionale, dei vincoli imposti dalla normativa vigente in materia, nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”. Sarà, comunque, assicurato il rispetto del rapporto minimo tra studenti del Corso di Laurea di Medicina, specializzandi e posti letto (uno ogni tre studenti). Il Protocollo dovrà essere firmato entro il mese di giugno, fino ad allora varrà l’intesa siglata nel 2004.

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Elisabetta Falchi 11

La presentazione delle domande attraverso il nuovo Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) e l’introduzione della procedura a sportello sono previste dagli indirizzi attuativi per il Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020 approvati dalla Giunta regionale con una delibera proposta dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. «Con le procedure a sportello vogliamo accorciare i tempi, ottimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione e premiare la qualità progettuale – sottolinea l’assessore dell’Agricoltura -. L’efficienza di spesa della Regione è migliorata notevolmente ma per questo nuovo ciclo di programmazione vogliamo renderla ancora più spedita. Per quanto riguarda il PSR in chiusura, negli ultimi 20 mesi siamo riusciti invece, con un impegno enorme e grazie a un ottimo lavoro di squadra degli uffici, a spendere oltre 450 milioni, circa il 99% della disponibilità finanziaria: tutto ciò fa ben sperare per il futuro e costituisce una base solida per la programmazione 2014-2020, innescando un sistema di continuità e favorendo quindi il rafforzamento del settore».

 

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge forestale della Sardegna.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’art. 48 (Personale dell’Agenzia) del disegno di legge n. 218/A – Giunta regionale – Legge forestale della Sardegna.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha sottolineato che «l’articolo merita una attenzione particolare perché rischia di creare nel sistema regionale una evidente disparità di trattamento, in quanto quello dell’ente foreste è l’unico personale cui non si applica la legge 31, mentre nel tempo sono stati regionalizzati un po’ tutti, anche di provenienze molto diverse». Se il problema sono le risorse, ha avvertito, «che si trovino anche per l’Ente foreste come sono state trovate per gli altri lavoratori, è una situazione senza logica che riguarda numerosissimi lavoratori a cominciare dal personale semestrale che, sempre a differenza di altri, non ha ottenuto la stabilizzazione con i casi emblematici della Sardegna centrale e del Sulcis a differenza, per esempio, di quelli operanti nel Nord Sardegna». Quanto al contratto fermo da un anno e mezzo nonostante lo sblocco derivante da norme nazionali, Pittalis ha sottolineato che «nella stessa finanziaria le risorse assegnate sono del tutto insufficienti; noi, con i nostri emendamenti vogliamo superare questi problemi e valorizzare finalmente le risorse umane dell’ente foreste, attendiamo un segnale dalla maggioranza».

Il vice capogruppo Marco Tedde ha manifestato fiducia in una riflessione ulteriore della maggioranza perché, ha ricordato, «l’articolo sembra la fattoria degli animali di Orwell dove tutti erano uguali ma alcuni più degli altri, è la stessa situazione del personale dell’ente foreste su cui grava una sperequazione che bisogna assolutamente superare cosa che la stessa maggioranza aveva provato a fare nel testo originario della legge che poi è stato stravolto». Lo schema della contrattazione privata senza la Regione, ha concluso Tedde, «non è più sostenibile da nessun punto di vista a cominciare da quello giuridico».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha messo l’accento sul fatto che «ci sono voluti 47 articoli per immaginari il maggior numero possibile di vincoli sulla materia forestale, mentre poi in un solo articolo che riguarda le risorse umane dell’Agenzia ci si ritrova nell’impossibilità di andare avanti, dimenticando che non c’è alternativa all’inserimento dei lavoratori nelle previsioni della legge 31 sul personale della Regione». Con questo testo, ha protestato, «6.000 lavoratori dell’ente foreste resteranno in serie B per colpa del percorso normativo offensivo che la maggioranza ha messo in piedi, mentre in altre situazioni si sono seguite strade diverse con criteri diversi per arrivare ad una soluzione e solo in questo caso viene negato l’inquadramento nei ruoli dell’amministrazione regionale».

Il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) ha osservato che «l’articolo sta creando molte aspettative soprattutto all’esterno, noi potevamo fare finta di niente ed andare avanti ma abbiamo scelto di occuparci del problema e di fare la riforma, però bisogna riconoscere che oggi non ci cono condizioni finanziarie per transito nei ruoli del personale regionale». Poi, ha aggiunto, «ci sono altri problemi nati dopo il trasferimento alla Regione del personale di altre Agenzie, perché dipendenti dell’ente foreste molti non hanno fatto alcun concorso seguendo altri percorsi interni di carriera». Ora, ha proseguito Solinas, «dopo le 312 stabilizzazioni effettuate con risorse dell’ente ne restano più di 1.600 che, peralro, perderebbero diritto alla disoccupazione; noi diciamo quindi che confermiamo lo schema del contratto nazionale, dove comunque la Regione può dire la sua attraverso la conferenza Stato-Regioni più l’integrativo assegnato al Coran che si occupa del personale regionale». Conclusa questa fase, ha terminato, «c’è l’impegno a rimettere mano all’inquadramento complessivo del personale».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, ha detto di capire ma solo in parte la posizione di Solinas aggiungendo però che «c’è un problema a monte, un sistema aziendale che non risponde più alle attuali esigenze della Sardegna e ciò avviene, voglio segnalarlo, mentre qualcuno si sta spartendo posti in una Agenzia che ancora non c’è». L’opposizione non ha fatto barricate, ha sostenuto, «ma credo sia necessario a questo punto che la minoranza lasci l’Aula perchè si stanno facendo cose assurde sulla pelle dei lavoratori dell’ente foreste proteggendo in modo illegittimo alcune posizioni e questa è molto più di una marchetta; se si vuole fare una riforma seria ci siamo, altrimenti i favori interni fateveli da soli, ci sono disparità vergognose che non si possono avallare».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha affermato che «il Consiglio ha il dovere di fare leggi uguali per tutti e in questo caso la Giunta ha fatto meglio della sua maggioranza con il rinvio ad un disegno di legge successivo da emanare entro 180 giorni; dobbiamo tutelare i diritti di tutti come abbiamo già fatto passando alla Regione i dipendenti delle ex Ipab ed è giusto dunque tornare allora all’impostazione della Giunta per fare tutti gli approfondimenti necessari prendendoci il tempo che serve, anche perché i pareri legali ci dicono che stiamo andando incontro a profili di illegittimità costituzionale per violazione di alcune norme del pubblico impiego».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu è partito da un dato molto semplice, quello relativi alle superfici boschive «che sono aumentate e dobbiamo andarne orgogliosi riconoscendo il giusto merito dell’ente foreste che ha consegnato alla Sardegna una ricchezza che ha aumentato il suo valore». Anche per questo dobbiamo, a suo avviso, «occorre dare dignità ai lavoratori dell’ente riconoscendo il loro diritto di entrare a far parte del personale della Regione; c’è uno sforzo economico che dobbiamo fare e dobbiamo ragionare anche sulla parte normativa del contratto che richiede altro tempo, però non possiamo chiudere la legge oggi e lasciare senza risposte migliaia di persone».

Il consigliere Mario Floris (Misto) ha ricordato che l’ente foreste nel suo assetto attuale «è l’esito di lungo percorso derivante dalla fusione fra l’azienda foreste demaniali e ispettorato ripartimentale delle foreste, per cui se facciamo come dice il consigliere Solinas sranno avvantaggiati solo alcuni sindacati che non vogliono perdere iscritti, mentre la Regione avrebbe ben altri vantaggi concerti assumendo il controllo della contrattazione senza subire aumenti incontrollabili di spesa, fermo restano che i dipendenti regionali devono avere un contratto unico».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha messo in luce che, da una parte, «c’è la necessità di tutelare i lavoratori ma, dall’altra, anche quella di non perdere di vista interesse pubblico». Il passaggio alla Regione di 6000 unità, ha ribadito Demontis, «costerebbe circa 18 milioni ed inoltre la mobilità di questo personale nel sistema Regione sarebbe molto complessa perché, nei fatti, molti lavoratori continuerebbero a svolgere le stesse mansioni; questa è la ragione per cui si propone il mantenimento del contratto attuale che non è comunque peggiorativo, anzi è la soluzione più corretta».

A Demontis ha replicato il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «La sua posizione rispecchia quella della Cgil – ha detto Pittalis – è singolare che si parli di interesse pubblico prevalente rispetto al diritto al lavoro, alla giusta retribuzione e a non essere discriminati dei lavoratori. Non esiste un problema di funzioni: i dipendenti dell’Ente Foreste continueranno a fare le stesse cose ma, a loro, deve essere esteso il trattamento economico e giuridico riservato a tutto il personale della Regione».

Pittalis ha poi ricordato il lungo iter seguito dalla legge: «Dopo un lungo confronto con le rappresentanze sindacali e le organizzazioni di categoria non si è riusciti a trovare una soluzione. Oggi certifichiamo il tradimento degli impegni – ha affermato il capogruppo azzurro – sarebbe servito maggior tempo, così si crea un vulnus, la sinistra si è dimenticata dei lavoratori». Messo in votazione, l’emendamento n.63 è stato respinto con 28 voti contrari e 18 a favore.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 3 (Zedda e più) per il quale il Presidente della IV Commissione Antonio Solinas ha invitato i presentatori al ritiro.

Il primo firmatario Paolo Zedda (Rossomori) ha dichiarato la disponibilità a ritirarlo ma ha voluto fare alcune precisazioni. «L’emendamento mirava a risolvere una situazione intricata. Ai dipendenti dell’Ente Foreste viene applicato un contratto privatistico pur operando in un comparto pubblico – ha detto Zedda – c’è poi un altro aspetto di natura previdenziale che non va sottovalutato. Attualmente i dipendenti dell’Ente beneficiano delle esenzioni Inps riservate ai lavoratori dell’agricoltura, non è automatico che le agevolazioni vengano riconosciute anche all’Agenzia Forestas che opererà in campo agricolo solo per il 20% delle sue attività. Sarebbe meglio prendersi 6 mesi di tempo per consentire alla Giunta di valutare tutte le problematiche».

Angelo Carta (Psd’Az) ha fatto proprio l’emendamento n.3 e chiesto la votazione a scrutinio segreto. Questo l’esito del voto: 27 contrari, 20 a favore e due astenuti. L’emendamento è stato respinto.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento n. 64. Il Consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha ribadito il giudizio negativo sulla norma e invitato la maggioranza a fare un passo indietro: «L’articolo 48 è illegittimo, porterà a una serie di contenziosi oltre ai 400 già aperti – ha detto Cherchi – tutte le altre agenzie regionali hanno reinquadrato il personale non si capisce perché non lo si voglia fare per Forestas. Sospendiamo l’articolo 48 e rimandiamolo eventualmente a un altro provvedimento legislativo».

Daniele Cocco, capogruppo di Sel, si è detto d’accordo con le argomentazioni dell’on. Cherchi. «Abbiamo acquisito l’impegno della Giunta per continuare l’interlocuzione avviata con il Governo perché si trovi una soluzione a un problema quasi insostenibile. L’assessore Demuro può ribadirlo in aula».

L’assessore agli Affari Generali Gianmario Demuro ha confermato che sono in corso una serie di interlocuzioni con il Ministero della Funzione Pubblica sulla contrattazione dei lavoratori forestali, problema che riguarda anche altre Regioni. «Nel momento in cui ci sarà una soluzione nazionale si potrà ridiscutere la norma – ha detto Demuro – c’è l’impegno della Giunta a un ulteriore approfondimento». Posto in votazione, l’emendamento soppressivo parziale n. 64 è stato respinto con 17 sì e 30 no.

Sull’emendamento soppressivo parziale n.65 è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro  Pittalis: «Ho ascoltato l’assessore – ha detto l’esponente della minoranza – è un modo per rinviare sine die la questione.  E’ un problema interno al nostro ordinamento, cosa c’entra il governo nazionale? E’ questo che ci sfugge. Capisco le difficoltà della maggioranza, ci sono i dipendenti che ci ascoltano, evitiamo che il dibattito abbia il sapore di una sonora presa in giro e che al danno segua la beffa».

Gianni Tatti (Udc) ha invitato la maggioranza a rivedere i contenuti dell’articolo 48 e a prevedere il passaggio di tutti i dipendenti dell’Ente Foreste al ruolo unico regionale disciplinato dalla legge 31.

Marco Tedde (Forza Italia) ha ricordato che «il programma di Pigliaru si proponeva di ridimensionare il ruolo dell’Ente Foreste. Questa legge lo fa ma riduce al lumicino le speranze dei dipendenti dell’Ente». Tedde ha poi invitato la Giunta a prendere una decisione: «Lasciate perdere le interlocuzioni e i tavoli, abbiamo bisogno di gente che decida e scelga – ha concluso l’ex sindaco di Alghero – ci sono tantissime sentenze della Cassazione che dicono che i dipendenti dell’Ente Foreste sono dipendenti pubblici».

Mario Floris ha ricordato che l’Ente Foreste ha 400 dipendenti tra dirigenti, funzionari e impiegati a fronte di 5000 operai a tempo determinato e indeterminato. «A loro si applica il contratto collettivo di lavoro. Fatta salva la posizione degli operai, il personale impiegatizio accede all’Ente Foreste con concorso pubblico – ha detto Floris – noi non chiediamo di far transitare tutto il personale nei ruoli unici regionali ma chiediamo di fare un contratto unico. Abbiamo due contratti: uno integrativo regionale e uno collettivo nazionale. Non si può andare avanti così».

Il capogruppo sardista Angelo Carta ha contestato le dichiarazioni dell’assessore Demuro: «Il suo non è un impegno che può essere accolto dai lavoratori, è una posizione che non ha né capo né coda – ha detto Carta – è un problema che riguarda la Sardegna che non ha nulla a che vedere con quello che capiterà fuori».

Antonio Gaia (Upc), rivolgendosi all’assessore Demuro, ha chiesto chiarimenti sulla possibilità di cambiare il profilo giuridico dei contratti senza toccare la parte economica. «Sarebbe la soluzione per 5.000 lavoratori – ha detto Gaia – se la strada è percorribile mi riservo di presentare un emendamento orale al testo dell’articolo 48».

L’emendamento 65 è stato respinto con 27 no e 19 sì.

Il presidente Pittalis ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 48. Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha annunciato l’uscita dall’Aula della minoranza. «La forza dei numeri non ci consente di apportare modifiche al testo. C’è una risposta muscolare della maggioranza- ha sottolineato Pittalis – per questo voteremo contro l’articolo 48 e poi lasceremo l’Aula. Non vogliamo essere corresponsabili di questa scelta».

E quindi intervenuto il consigliere Antonio Gaia (Upc) che ha chiesto una sospensione di due minuti accordata dal presidente Ganau.

Alla ripresa dei lavori è stato messo in votazione il testo dell’articolo 48 che è stato approvato con 25 voti a favore e 23 contrari. 

Si è poi passati all’esame dell’emendamento aggiuntivo n. 10. Il Capogruppo di Forza  Italia Pietro Pittalis ha confermato la decisione della minoranza di abbandonare l’aula e chiesto al Presidente di considerare l’assenza come assenza politica». Posto in votazione, l’emendamento n. 10 è stato respinto.

Senza i consiglieri della minoranza si è dunque proceduto con l’articolo 49 (Assunzioni) ed il relatore della maggioranza ha dichiarato parere favorevole per gli emendamenti n. 72 e n. 76, si è rimesso all’Aula  sul n. 69 ed ha invitato al ritiro i presentatori degli emendamenti n. 84 e n. 86. Dopo qualche minuto di riflessione l’assessore Donatella Spano ha dichiarato parere conforme a quello della commissione tranne che per l’emendamento n. 69 per il quale ha espresso parere contrario.

L’Aula ha quindi proceduto con l’approvazione dell’emendamento n. 72 che sostituisce la lettera a) del comma 1 e stabilisce, tra l’altro, che le mansioni di operario, sia a tempo determinato che indeterminato, prevedono la richiesta di avviamento presso i centri dei servizi per l’impiego competenti per territorio e le assunzioni devono essere effettuate tra i disoccupati residenti nel comune in cui insistono i cantieri.

Approvato anche l’emendamento n. 76 che alla lettera d) del comma 1 sostituisce le parole “tre anni” con “trentasei mesi”, mentre il consigliere del Pd, Franco Sabatini, ha annunciato il ritiro degli emendamenti 69, 84 e 86 ma ha ribadito “la convinzione che quanto proposto con le modifiche vada nel verso del giusto riconoscimento di un diritto per gli operai impiegati come amministrativi e a cui non sono state riconosciute le mansioni superiori svolte”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del consigliere Pd, Luigi Lotto, che ha ricordato come la questioni riguardi 25 dipendenti dell’ente foreste che, con qualifica di operaio, hanno superato una selezione pubblica per essere impiegati con mansioni di amministrativi. «Serve una soluzione di giustizia per riconoscere un diritto maturato», ha concluso Lotto, confermando però il ritiro dell’emendamento.

Approvato l’articolo 50 (Svolgimento di attività con specifica qualificazione o specializzazione), il relatore ha dichiarato parere favorevole all’emendamento aggiuntivo n. 77 (Sabatini e più) all’articolo 51 (Risorse per la contrattazione), a cui è seguito parere conforme dalla Giunta.

L’Aula ha quindi approvato l’articolo 51 e l’emendamento aggiuntivo n. 77 che alla fine del comma 1 stabilisce che l’ammontare massimo delle risorse destinate alle contrattazione collettiva possa essere integrato nella misura non superiore al 10% dei ricavi derivanti dalle attività economiche poste in essere dall’agenzia.

Approvato quindi l’articolo 52 (Patrimonio dell’agenzia) e di seguito l’articolo 53 (Norma finanziaria) e previa acquisizione dei pareri favorevoli di relatore e giunta, anche l’emendamento aggiuntivo n. 71 (Antonio Solinas e più) che modifica le parti riguardanti l’UPB e sostituisce il termine “legge finanziaria” con “legge di stabilità regionale”.

Approvato l’articolo 53 bis (Modifiche alla legge regionale 12\94), l’Aula con il parere favorevole di relatore e giunta ha approvato anche l’emendamento aggiuntivo n. 70 (Antonio Solinas e più) contente le disposizioni di prima applicazione della nuova norma. Via libera anche all’articolo 54 (Abrogazione di norme e disposizioni transitorie) e all’emendamento aggiuntivo n. 9 (Antonio Solinas) che aggiorna le norme abrogate con l’entrata in vigore della legge.

Dopo l’approvazione dell’articolo 55 (Entrata in vigore) il Consiglio ha ripreso l’esame degli articoli la cui discussione era stata sospesa nella seduta pomeridiana e così il presidente del Consiglio ha preannunciato la votazione del’articolo 4 (Definizioni di bosco e assimilate) e il consigliere di Sovranità, democrazia e lavoro, Piermario Manca ha contestato il contenuto del comma 2, laddove si precisa che costituisce bosco un’area non inferiore a 2.000 metri quadrati e larghezza maggiore di 20 metri, coperta da vegetazione arborea compresa la macchia mediterranea. Piermario Manca ha lamentato il fatto che la Regione sarda, al contrario di quanto fatto da altre Regione, non abbia legiferato in materia ed ha denunciato pericoli per il comparto agricolo sardo in riferimento al calcolo dei contributi comunitari. 

Il Consiglio ha proceduto con la votazione dell’emendamento n. 17 che non è stato approvato con 29 contrari e successivamente non sono stati approvati gli emendamenti n. 18, n. 22, n. 23, n. 25, n. 26, n. 28 e n. 30. Via libera invece, con parere favorevole di relatore e giunta, all’emendamento n. 78 che sopprime alla fine della lettera b) del comma 6 le parole “Unione Europea”.

Non approvati con successive e distinte votazioni gli emendamenti nn. 21, 4, 20, 19, 24, 27, 31 e 29.

Il consigliere Piermario Manca (Sdl) ha dichiarato voto contrario all’articolo 4 e il consigliere del Pd, Luigi Lotto, non ha nascosto perplessità sui possibili danni per il comparto agricolo ma si è detto fiducioso delle rassicurazione fornite dall’assessore sulle interlocuzioni intercorse con l’assessorato competente. Anche il relatore Antonio Solinas, ha dichiarato voto a favore ed ha affermato che “senza l’approvazione della norma i pericoli per il comparto agricolo sarebbero maggiori”. Concetto ripreso dall’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano che ha confermato le positive interlocuzioni con l’assessorato dell’Agricoltura ed ha spiegato che “al ministero dell’agricoltura è aperta la discussione sul punto e che un parte del cosiddetto collegato agricoltura è dedicata alla gestione del bosco e sarà dunque sul decreto attuativo che faremo pressione per aggiornare il decreto 227 e ci adegueremo alle novità che concorderemo in sede governativa”.

Il capogruppo di Sdl, Roberto Desini, ha chiesto la votazione elettronica ed ha preannunciato il voto contrario del gruppo. Anche il consigliere dell’Upc, Antonio Gaia, ha dichiarato voto contrario («Riflettete, e personalmente  non mi fido delle raccomandazioni perché bisogna fare massima attenzioni al rischio del blocco dei finanziamenti comunitari per gli agricoltori»).

Il capogruppo Daniele Cocco (Sel) ha posto l’accento sul rischio di possibili situazioni di disagio per il comparto agricolo ma non ah dichiarato il voto contrario.

Posto in votazione l’articolo 4 è stato quindi approvato con 21 favorevoli e 7 contrari mentre non è stato approvato l’emendamento aggiuntivo n. 5.

Dunque si è passati all’articolo 21 (interventi compensativi) e con parere contrario del relatore e della giunta non sono stati approvati gli emendamenti n. 50 e 51, mentre è stato approvato l’emendamento n. 1 che al comma 3 sopprime il periodo “gli interventi di trasformazione finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico”. Non approvato l’emendamento n. 52, successivamente è stato approvato l’emendamento n. 2 che al comma 4 sostituisce il periodo “In luogo del rimboschimento compensativo” con il seguente “Unicamente quando il rimboschimento compensativo risulti impossibile”.

Posto in votazione il testo dell’articolo 21 è stato approvato e il presidente Ganau ha così potuto dichiarare aperta la votazione finale sul testo della legge forestale che è stata approvata con 31 voti favorevoli (i consiglieri della minoranza non hanno partecipato, per protesta, ai lavori a partire dall’esame dell’articolo 49).

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La Giunta regionale ieri mattina ha approvato due differenti delibere attuative della legge regionale n. 2/2016: la prima stabilisce lo schema definitivo dell’assetto territoriale delle quattro province e della Città metropolitana di Cagliari, la seconda prevede la nomina dei quattro amministratori straordinari delle Amministrazioni provinciali. Secondo quanto previsto dall’art. 25 della legge n. 2/2016, il territorio della Regione da oggi si articola nella Città metropolitana di Cagliari e nelle Province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna. Queste ultime saranno amministrate rispettivamente, che svolgerà anche il ruolo di commissario della Provincia di Cagliari. I quattro amministratori resteranno in carica sino al 31 dicembre 2016.
La circoscrizione territoriale della Provincia del Sud Sardegna corrisponde a quella della vecchia Provincia di Cagliari, ad eccezione dei 17 Comuni appartenenti alla Città metropolitana di Cagliari.

Palazzo Vice Regio 17 copia

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Monumenti Aperti 1

Dal 23 aprile al 29 maggio, da nord a sud delI’Isola lungo cinque fine settimana, in 45 comuni 13.000 volontari, in massima parte studenti di ogni ordine e grado, apriranno gratuitamente le porte e racconteranno le storie di quasi 700 luoghi della cultura per la più grande festa di valorizzazione dei beni culturali e del volontariato della nostra regione.

Un successo popolare che in questo ventennio ha confezionato numeri che testimoniano il forte impatto che la manifestazione ha sul territorio regionale e che è sintetizzabile in alcuni numeri chiave:

3 milioni di visite guidate realizzate gratuitamente da 100.000 studenti e 50.000 volontari che hanno riscritto e raccontato 1000 monumenti in 119 amministrazioni comunali.

Un entusiasmo, che da qualche anno ha contagiato anche il Piemonte dove sono tre le amministrazioni, tutte nella provincia di Cuneo, che aderiscono alla rete della manifestazione.

Questo il calendario completo: 23/24 aprile: Carloforte, Milis, Sant’Antioco, Sardara; 7/8 maggio: Alghero, Capoterra, Carbonia, Gonnosfanadiga, Marrubiu, Oristano, Pula, Sadali, San Gavino,  Monreale, Sanluri, Sassari, Villasimius; 14/15 maggio: Arbus, Bosa, Cagliari, Guspini, Lunamatrona, Ozieri, Padria, San Giovanni Suergiu, Sennori, Serramanna; 21/22 maggio: Cuglieri, Dolianova, Iglesias, Olbia, Porto Torres, Portoscuso, Quartucciu, Siddi, Villanovafranca; 28/29 maggio: Buggerru, Ploaghe, Quartu Sant’Elena, Selargius, Serdiana, Settimo San Pietro, Telti, Tortolì Arbatax, Usini, Villamassargia, Castiglione Tinella (CN), Mango (CN), Santo Stefano Belbo (CN)

Dei 48 comuni sono 5 quelli che partecipano per la prima volta: Milis, Villasimius, Lunamatrona, Usini e Castiglione Tinella (Piemonte).

Monumenti Aperti viene sostenuta economicamente dai comuni aderenti alla rete e, dall’edizione 2005, dai finanziamenti pubblici provenienti dagli Assessorati regionali del Turismo e della Pubblica Istruzione e Beni culturali. A queste risorse si aggiungono i proventi delle azioni di marketing e dall’iniziativa Un Euro per la Cultura.

Il programma completo e tutte le informazioni sui monumenti e sulle attività sono consultabili sul nuovo sito della manifestazione www.monumentiaperti.com

Impossibile riassumere le centinaia di monumenti e beni naturali. Fra i tanti segnaliamo la Spiaggia di Porto Giunco a Villasimius, Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, l’area archeologica delle Terme Maetzke a Porto Torres, il campanile della chiesa di San Ponziano a Carbonia che sarà visitabile fin quasi alla cima e il Tophet a Sant’Antioco.

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Venerdì 22 aprile, nella sala Conferenze della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, la Caritas diocesana di Iglesias organizza un convegno dal titolo “Economia migrante tra integrazione, lavoro e sfruttamento”.

L’iniziativa intende sollecitare una riflessione sugli aspetti positivi dell’immigrazione, vista come una risorsa per l’economia dei territori interessati dal fenomeno. Importante, infatti, è la presenza di lavoratori e d’imprenditori stranieri che contribuiscono all’economia locale anche in termini di lavoro, offerto non solo ai migranti, ma anche talvolta alla manodopera locale.

A fronte di quest’aspetto positivo, il convegno intende soffermarsi su un aspetto negativo, costituito dal fenomeno dello sfruttamento del lavoro: una piaga purtroppo molto diffusa nel nostro Paese (soprattutto al Sud), che toglie dignità alla persona, sottrae risorse al sistema fiscale, non contribuisce all’integrazione e soprattutto minaccia l’equilibrio sociale.

L’inizio è fissato alle 9.15.