18 July, 2024
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E’ in corso di svolgimento, nella sede del Seminario Arcivescovile di Cagliari, in via Mons. Cogoni 9, il 13° Congresso regionale delle Acli della Sardegna.

La giornata si apre con i saluti dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, ed entrerà nel vivo con la relazione del presidente delle Acli sarde Fabio Meloni. Seguiranno gli interventi dei rappresentanti istituzionali e dei delegati. E’ prevista, in particolare, la partecipazione del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, dell’assessore regionale della Sanità e dell’assistenza sociale, Luigi Arru, dell’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, del senatore Silvio Lai e della deputata Romina Mura.

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Archiviata la Coppa Italia, conclusa amaramente sul terreno di gioco in erba sintetica del campo del Centro federale di Sa Rodia, a Oristano, nella lotteria dei calci di rigore che hanno sorriso al Bosa (alla quale si riferiscono le fotografie allegate), il Carbonia ritorna al campionato che domenica vivrà la penultima giornata della stagione regolare, con il derby casalingo che lo vedrà ospitare il Carloforte. Con una vittoria (sarebbe la 17ª in 29 giornata), la squadra di Andrea Marongiu porrebbe una serissima ipoteca sl terzo posto finale, mentre resterebbe quasi certamente lontano il Bosa che, archiviata la sbornia di entusiasmo per la conquista della Coppa Italia, gioca a Senorbì, sul campo della squadra ultima in classifica, e non dovrebbe avere difficoltà a centrare i tre punti.

La giornata sarà con ogni probabilità decisiva per la promozione diretta della capolista Orrolese in Eccellenza regionale, traguardo per il quale le manca un solo punto e che cercherà di centrare nel confronto casalingo con il Guspini Terralba. La Monteponi, oggi quarta a un punto dal Carbonia, gioca sul campo del Sant’Elena, formazione attualmente settima in classifica.

La lotta per la salvezza vede protagonista il Carloforte, quart’ultimo in classifica con 27 punti, ormai cero di disputare il play out salvezza e di scena a Carbonia. Ultimi 180′ decisivi, invece, per conoscere quale sarà il suo avversario nella sfida salvezza, tra l’Atletico Narcao che domenica giocherà a Siliqua e all’ultima giornata ospiterà la Tharros, e il Girasole, domenica di scena a Oristano, con la Tharros, e tra otto giorni impegnata in casa con l’Arbus.

Completa il programma della penultima giornata, la partita Arbus-Quartu 2000.

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Piantagione di carciofi 5

L’Organismo pagatore nazionale in agricoltura (Agea) ha approvato oggi a Roma un decreto di pagamento relativo al PSR 2007-2013 della Regione Sardegna: l’importo complessivo è di 17.607.112 di euro, a saldo di 3.097 domande. «Attendevamo da un mese l’approvazione di questo decreto – commenta l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi -. La costante azione di pressione esercitata dall’Assessorato nei confronti di Agea comincia ad avere dei riscontri positivi».
I 17,6 milioni di euro sono così ripartiti: 11,5 milioni per la liquidazione delle domande relative alla misura 214 (cioè, interventi per agricoltura biologica, produzione integrata, difesa del suolo e tutela delle biodiversità), 1,25 milioni per la misura 126 (ripristino potenziale produttivo per eventi calamitosi), 2,9 milioni per la misura 121 (ammodernamento delle imprese agricole). I restanti 2 milioni di euro sono stati utilizzati per il pagamento di domande relative agli interventi per la trasformazione dei prodotti agroalimentari, per il miglioramento del benessere degli animali e per indennità compensative relative all’annualità 2014.
L’attenzione dell’Assessorato resta comunque alta: «Non possiamo ancora dirci soddisfatti: continueremo a monitorare quotidianamente l’andamento dei pagamenti e delle istruttorie – ha detto l’assessore dell’Agricoltura -. Ho già provveduto a chiedere ad Argea di potenziare l’attività istruttoria sulle domande presentate nel 2015 e di avviare l’iter procedurale per il riconoscimento dell’organismo pagatore regionale». «Il ritardo nelle liquidazioni e l’incertezza dei tempi sull’erogazione degli aiuti, legata alla criticità operativa dell’Organismo Pagatore Nazionale, non sono più tollerabili. Per questo abbiamo deciso di fare da soli – conclude l’assessore – assumendoci piena responsabilità operativa su tutto l’iter delle domande presentate nella nostra Regione».

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Si è conclusa questa mattina, al Centro Servizi Losa di Abbasanta, la prima parte della giornata dedicata alla Protezione civile. L’iniziativa, organizzata dalla Regione Sardegna, è indirizzata ai Comuni sardi e alle associazioni di volontariato, in assemblea nel pomeriggio per l’approvazione delle disposizioni sulla Rappresentanza regionale del volontariato di Protezione civile. Due gli eventi della mattina: la presentazione delle nuove Linee guida per tutte le Amministrazioni comunali, dopo il passaggio fatto con l’Anci, e il confronto con i Comuni della costa sui criteri di funzionamento del piano di salvamento balneare. «Stiamo portando avanti la costruzione di una Protezione civile più forte per l’Isola, lavorando al Piano regionale di Protezione civile Sardegna e restando accanto ai sindaci» ha spiegato l’assessore della Difesa dell’Ambiente con delega alla Protezione civile Donatella Spano, che nel pomeriggio ha salutato e ringraziato i volontari delle 163 associazioni sarde. «Il vostro lavoro è fondamentale, lo fate con grande professionalità e grandi benefici per tutta l’Isola: tutta la Giunta esprime il ringraziamento per ciò che fate. Siamo qui – ha aggiunto l’assessore Spano – per dare il benvenuto a questa nuova fase che vedrà le associazioni sempre più integrate all’interno del complesso Sistema di Protezione civile».
L’assessore, che ha anche espresso solidarietà e vicinanza agli amministratori comunali vittime di intimidazioni, ha sottolineato l’importanza dei piani comunali di protezione civile: «Abbiamo sviluppato le Linee guida per la pianificazione comunale in modo da consegnare agli amministratori un valido supporto tecnico alla redazione. I piani sono infatti il principale strumento per agire nelle situazioni di emergenza». L’esponente dell’Esecutivo ha invitato i Comuni a lavorare in sinergia, a livello intercomunale, sia nella redazione dei nuovi piani che nell’aggiornamento. «Avere cultura di protezione civile significa innanzitutto avere cultura di prevenzione e autoprotezione» ha detto Donatella Spano ripercorrendo le tappe che hanno portato al sistema attuale da una situazione di partenza poverissima, sottolineando come la sicurezza del territorio e la prevenzione e gestione dei rischi siano priorità fondamentali della strategia di sviluppo regionale. «La Sardegna ha cambiato passo in tema di protezione civile e questo deve essere chiaro. Per il resto massima disponibilità a lavorare insieme ai Comuni, anche al di là del fatto che ci sia già stato un confronto con l’Anci sulle Linee guide».
I piani comunali di protezione civile costituiscono il principale strumento per agire nelle situazioni di emergenza adottando i provvedimenti necessari per far fronte alle operazioni di primo soccorso, di utilizzo del volontariato, di informazione alla popolazione delle situazioni di rischio, organizzando le procedure di intervento da parte dell’Istituzione comunale nei confronti dei propri cittadini. A supporto dei comuni, la Giunta ha deliberato le Linee guida, che tengono conto anche conto delle indicazioni di febbraio del Dipartimento nazionale della Protezione civile con la Direttiva Temporali.
Spazio alle 73 Amministrazioni della costa, nella seconda parte della mattinata, per affrontare il tema del salvamento a mare. «Dobbiamo usare in modo razionale le risorse affinché i nostri luoghi di balneazione siano più sicuri», ha detto l’assessore Donatella Spano, che ha invitato le Amministrazioni a inviare quanto prima le informazioni per completare la banca dati e procedere con i criteri di assegnazione, sui quali ci si sta confrontando con gli amministratori. La Giunta ha destinato 800mila euro per il salvamento a mare. È il doppio della cifra dell’anno scorso grazie all’integrazione, per la prima volta, delle risorse regionali con quelle statali. Un’altra importante novità: le risorse non transiteranno dalla Regione alle Province per poi arrivare ai Comuni ma saranno erogate direttamente a questi ultimi. «In questo nuovo scenario possiamo considerare il 2016 come un anno di sperimentazione per trovare assieme le migliori soluzioni possibili».
Donatella Spano 6

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Domenica 17 aprile, dalle 7.00 alle 23.00, si terrà il referendum popolare abrogativo, previsto dall’articolo 75 della Costituzione, relativo alle trivellazioni in mare al termine delle concessioni in essere.

Questo il quesito riportato sulla scheda: “Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?’.

Chi vuole l’abrogazione di questa norma deve votare Sì. Chi la vuole mantenere deve votare No.

Per votare occorre essere muniti di carta d’identità o altro documento di identificazione (con fotografia) e della tessera elettorale.

Perché il referendum sia valido occorre che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto e che la maggioranza dei votanti si esprima con un Sì.

I risultati degli scrutini, che inizieranno nella stessa giornata di domenica, saranno pubblicati sul sito internet del Ministero dell’Interno www.interno.gov.it

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Palazzo della Regione 1 copia

La Giunta regionale, su proposta del presidente, Francesco Pigliaru, ha approvato le linee direttive per le nuove zone franche con natura doganale in diverse aree della Sardegna e le delibere per Olbia e Sulcis. L’obiettivo è superare la crisi economica rafforzando le condizioni per agevolare lo sviluppo, potenziare le imprese che già operano in Sardegna e attirare nuovi investimenti.
La delibera approvata, in esecuzione dello Statuto di Autonomia e del decreto legislativo 75 del 1998, riguarda l’inquadramento generale per l’istituzione di zone franche franchi, legittimamente definite all’interno della normativa statutaria ed europea. Si tratta di una delibera quadro, che offre gli strumenti per il coordinamento complessivo delle zone franche doganali, considerate come strumento di politica economica. Le zone franche verranno ora istituite su iniziativa dei territori interessati, in base a piani di sviluppo territoriali, che dovranno prevedere la sostenibilità economica dell’intervento.
Sulla scorta di quanto previsto dalla delibera quadro, la Giunta ha poi approvato due proposte coerenti con il percorso definito che riguardano le zone franche non intercluse proposte dal comune di Olbia e, per l’area di Portovesme, Seruci, Sant’Antioco, definita nell’ambito della strategia del Piano Sulcis. Le delibere approvate oggi saranno ora inviate alla competente Commissione del Consiglio regionale per il parere di merito per tornare a breve in Giunta per l’approvazione definitiva. Ultimo passo sarà l’istituzione vera e propria delle zone franche, prevista con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Abbiamo messo ordine in una vicenda che fino ad oggi aveva goduto più delle attenzioni della propaganda che delle cure della Pubblica Amministrazione – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru -. Una possibilità delineata dallo Statuto e mai attuata, rafforzata da un decreto legislativo nel lontano 1998, ha finalmente oggi un percorso attuativo chiaro e ben delineato per tutte le amministrazioni locali che vorranno concretizzarlo. Olbia e Portovesme, dal canto loro, possono proseguire nell’itinerario già intrapreso. La Giunta ha fatto il suo dovere e compiuto un significativo passo in avanti nell’esercizio pieno, da parte dei Sardi, delle possibilità che già oggi gli ordinamenti statali e europei riconoscono loro.»
La Giunta, fermo restando l’imprescindibile rispetto dei vincoli di bilancio, è impegnata nell’esame e nello studio di tutti gli strumenti di rilievo fiscale, anche quelli non aventi carattere doganale, per la verifica della loro effettiva realizzabilità e per la ricerca della configurabilità giuridica più idonea ad innescare un processo di sviluppo nell’Isola. Per avere più peso nell’Unione Europea e nei rispettivi Stati, e per accrescere le possibilità di creare una zona a fiscalità di vantaggio intesa come misura compensativa dello stato di insularità, la Giunta regionale sta valutando l’ipotesi di costituzione di una macroregione, composta da Sardegna, Corsica e Baleari, accomunata da problemi e svantaggi economici e strutturali simili.

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Sabato 16 e domenica 17 aprile, Carbonia ospita la tappa di apertura della “Primavera Sulcitana”. La kermesse, giunta alla seconda edizione, è organizzata dall’Associazione Primavera Sulcitana con il patrocinio e la collaborazione del comune di Carbonia.

La due giorni sarà un susseguirsi di cultura, tradizioni, festa, promozione, divertimento, socializzazione, musica e tanto altro ancora.

Dalle 16.30 di sabato 16 sino alla notte e dalle 10.00 di domenica sino alla notte le vie del centro si trasformeranno, grazie alle presenza di un centinaio di esposizioni, in un’importante vetrina capace di far conoscere le tantissime risorse che la città e il territorio sono in grado di offrire a cittadini e turisti.

Piazza Roma sarà la “casa” delle tradizioni sulcitane, con la presenza di gruppi folk dei Comuni del territorio, degli artisti che realizzeranno le rispettive opere in presa diretta. La Piazza ospiterà anche diversi appuntamenti dedicati all’archeologia e un’area per i più piccoli. Nella saletta del Portico, vicino al teatro Centrale si potrà visitare la Mostra di Angelo Litarru.

Via Gramsci, via Manno e via Fosse Ardeatine ospiteranno laboratori artigianali e di cucina tipica; laboratori di formaggio e ricotta, produttori agroalimentari ed enogastronomici, cantine locali e street food.

Piazza Marmilla, area Anfiteatro, ospiterà  un vero e proprio festival del cibo con diverse portate cucinate a vista. Nell’area food, dove saranno allestiti circa 200 posti a sedere, saranno a disposizione anche punti dedicati alla birra artigianale. Per la domenica sono previsti degli “show cooking”, dimostrazioni di cucina dal vivo guidati da diversi chef, tra cui Manuele Fanuntza. L’area sarà allietata con sottofondo musicale che, intorno alle 20.30, lascerà lo spazio all’esibizione di due gruppi locali:  sabato 16 i Molly’s Chamber e domenica 17 i KenzeNomi.

Nei due giorni anche i Musei saranno impegnati a far conoscere la città di Carbonia. Nell’area museale di Villa Sulcis  e nel Museo PaleoAmbienti Sulctani (grande Miniera di Serbariu) saranno presenti diversi laboratori, mentre il Museo del Carbone, nella Grande Miniera di Serbariu, avrà l’ingresso a prezzo ridotto.

Due i momenti principali della Primavera Sulcitana a Carbonia. Sabato 16 aprile alle ore 18.30, i “bambini della Primavera Sulcitana”, in rappresentanza di tutti gli appuntamenti della Kermesse, sfileranno per le vie del centro (via Gramsci, via fosse Ardeatine, via Manno, Anfiteatro di Piazza Marmilla), seguiti dai gruppi folk del territorio, vestiti con abiti tradizionali. Saranno coinvolte circa 250 persone. Al loro arrivo saranno accolti, tra gli altri, dal Sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti. La sfilata è l’inaugurazione ufficiale della manifestazione che coinvolgerà quasi tutti i Comuni del Sulcis.

Domenica 17 aprile alle 19.30, tanti ragazzi dell’istituto Beccaria di Carbonia, coordinati dalla compagnia teatrale “La Clessidra” sfileranno per il centro città: indossando gli indumenti tipici del lavoro minerario, rievocheranno le origini di Carbonia.

«Abbiamo accolto la proposta dell’Associazione “Primavera Sulcitana”, che ringraziamo, nell’assoluta convinzione che questo tipo di iniziative siano da valorizzare e sostenere. Si tratta di manifestazioni valide e interessanti che possono concretamente contribuire a incentivare il turismo nella nostra città – afferma il sindaco, Giuseppe Casti – L’appuntamento del 16 e 17 aprile, che ben si affianca ai numerosi eventi e rassegne realizzate nei diversi anni, rafforzano l’impegno dell’Amministrazione comunale per la promozione turistica e culturale della nostra Città.»

Al fine di garantire la buona riuscita dell’evento e la sicurezza dei cittadini è stata disposta, dalle 14.00 di sabato 16 aprile fino alle ore 24.00 di domenica 17 aprile, la chiusura al traffico veicolare e il divieto di sosta in piazza Roma e strade confluenti, via Fosse Ardeatine, via delle Poste e via Gramsci, nel tratto compreso tra piazza Matteotti e via Brigata Sassari. Sabato 16 aprile, dalle ore 17.30 fino al termine della sfilata in abiti tradizionali, è stata disposta la chiusura al traffico e il divieto di sosta in via Gramsci, nel tratto compreso tra via Satta e via Brigata Sassari.

Ricordiamo cheMoby e Tirrenia sono i nuovi prestigiosi partner della “Primavera Sulcitana 2016″.

Grazie a Moby e Tirrenia è possibile partecipare alla tappa di Carbonia utilizzando i frequenti collegamenti quotidiani, ad esempio con la linea Livorno-Olbia a partire da € 36.08 o la Civitavecchia-Cagliari a partire da € 41.90 (tutto incluso). E per i residenti sardi, Tirrenia offre le convenienti tariffe flat, a partire da 14 euro (più tasse e diritti). È ancora valido fino al prossimo 31 maggio (per partenze fino al prossimo 31 dicembre) il buono sconto pari al 25% dell’importo pagato (al netto di tasse e diritti) su un nuovo biglietto per qualunque destinazione.

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La Sardegna, nell’arco degli ultimi sessant’anni, in fatto di fecondità ha registrato un clamoroso tracollo. Nel 1952, l’Isola deteneva il tasso record di 3,8 figli per donna, il migliore d’Italia. Nel 2015, invece, l’indice è stato di 1,1 figli per donna, il peggiore risultato su scala nazionale (dati Istat, Noi Italia 2016). È cresciuta, intanto, l’età delle madri sarde al primo nato (32,4 anni, nel 1995 era 30,5) così come il numero delle coppie senza figli. Complessivamente, nell’Isola il tasso di natalità è ormai sotto il 7 per mille (6,9, dati Svimez) mentre il tasso di mortalità supera il 9 per mille.

Le Acli, che monitorano costantemente lo stato di salute demografica della Sardegna, hanno registrato che, nel 2015, in ben 304 comuni sardi su 377 (l’80,6%) il saldo naturale della popolazione è stato negativo: in otto centri su dieci, in sostanza, i morti hanno superato i nati. Il fenomeno ha riguardato soprattutto i piccoli paesi interni – falcidiati dallo spopolamento – ma non ha risparmiato del tutto le città più grandi. Anche a Cagliari, per esempio, nel 2015 il saldo tra i nati e i morti è stato negativo (-891 unità) e la popolazione complessiva è di poco aumentata soltanto grazie al contributo degli immigrati (+1.319, dati dell’Atlante demografico del Comune).

Anche il saldo migratorio, tuttavia, è ormai negativo in tanti paesi della Sardegna. In 225 comuni sardi su 377 (circa il 60%) gli emigrati superano gli immigrati: si tratta, soprattutto, dei piccoli centri delle zone interne, dove la cicogna non arriva, i giovani scappano e neppure l’arrivo degli stranieri sembra capace di scongiurare una lenta estinzione.

Tabella 1 – Popolazione sarda Provincia

Popolazione

1 Gen. 2014

Popolazione

1 Gen. 2015

variazione

Cagliari

560.827

561.925

1.098

Oristano

163.511

162.643

-868

Sassari

335.097

334715

-382

Nuoro

158.980

158.413

-567

Olbia-Tempio

158.518

159.950

1.432

Ogliastra

57.699

57.642

-57

Medio Campidano

100.676

100.141

-535

Carbonia Iglesias

128.551

127.857

-694

SARDEGNA

1.663.859

1.663.286

-573

Le statistiche elaborate dalle Acli mostrano quanto sia urgente pensare a un vero e proprio Piano per la natalità in Sardegna, che si ponga l’obiettivo di sostenere tutti coloro che vorrebbero mettere su famiglia ma non sono nelle condizioni di farlo. Un Piano da adottare attraverso una nuova Legge regionale per le famiglie, che individui veri e propri incentivi alla natalità e servizi coerenti con la formazione e la gestione quotidiana di un nucleo familiare.

«La politica e le istituzioni – spiega Fabio Meloni, presidente delle Acli della Sardegna – devono prendere atto dei numeri allarmanti sulla natalità e lo spopolamento e raccogliere la sfida di un futuro diverso per l’Isola. Le famiglie si sostengono certamente con gli sgravi fiscali e gli incentivi al reddito ma serve molto di più. Penso alla necessità di aiutare le giovani coppie nell’accesso al credito per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa. Penso all’urgenza di rendere più semplice per le mamme e i papà la conciliazione lavoro-famiglia, iniziando con il potenziamento dei servizi all’infanzia e coinvolgendo i privati in un progetto di rafforzamento del welfare aziendale. Solo così potremo tornare a crescere, invertendo le statistiche che oggi ci condannano a un lento declino.»

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TG 1 MARZO 2016 2

La commissione sanità del Consiglio regionale stamane ha sentito in audizione i rappresentanti della sanità privata. A nome dell’associazione di categoria, il presidente Andrea Pirastru ha espresso sulla riforma, a livello generale un parere positivo “con riserva”, una riserva che nasce sia dai cambiamenti che sono stati fatti rispetto alle prima proposta del febbraio scorso, sia dalla constatazione che «la riforma deve ancora essere riempita di contenuti, dal nostro punto di vista, per quanto riguarda le specialità da accreditare».

Dopo aver ricordato che in termini di budget «dal 2012 le assegnazioni di fondi alla sanità privata sono passate da 105 milioni a 99», Pirastru ha dichiarato che «le strutture private hanno un ottimo livello di appropriatezza che anche il settore pubblico potrebbe raggiungere generando risparmi per circa 50 milioni di euro l’anno».

«Il problema, ha sottolineato – è che le nostre prestazioni sono controllate con rigore e secondo parametri certi ma non altrettanto avviene nel pubblico e comunque non con criteri omogenei, che purtroppo cambiano non solo fra assessorato e aziende ma anche da un’azienda all’altra.»

«Come settore privato – ha aggiunto Pirastru – possiamo fare la nostra parte per arrivare ad una buona riforma, a cominciare dalla riduzione delle liste di attesa; ricordo in proposito che la Regione aveva stanziato fin dal 2011 risorse importanti (21 milioni, di cui solo 2 per i privati) per una riduzione significativa delle attese dei pazienti, ma questa disposizione è rimasta sostanzialmente inapplicata.»

Sul Mater Olbia il presidente della sanità privata sarda ha detto di non avere niente in contrario, precisando che «siamo imprenditori privati e non possiamo essere contro una impresa privata». «Piuttosto – ha osservato – è un progetto in piedi da 2 anni e ora si parla del 2017, data che non appare molto realistica; è chiaro comunque che pur non incidendo sul rapporto di 3.7 posti letto per 1000 abitanti quella struttura avrà un impatto sulle convenzioni, penso soprattutto alla pediatria visto che fra i promotori del progetto c’è il Bambin Gesù di Roma».