22 December, 2024
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La Costa Smeralda piange Alfonso Iantosca Il leggendario cuoco e pizzaiolo del Pomodoro e del Romazzino è scomparso lo scorso mese di marzo. Aveva 82 anni.

La Costa Smeralda piange una delle sue colonne. É morto il mese scorso, all’età di 82 anni, Alfonso Iantosca, storico cuoco e pizzaiolo del Romazzino e del Pomodoro. Fofò, come in Costa Smeralda lo chiamavano tutti, era arrivato a Porto Cervo nel ’63, agli albori di quella che negli anni successivi diventerà una delle località turistiche più famose al mondo. Negli anni d’oro della Costa Smeralda, Fofò era diventato il pizzaiolo preferito del principe Karim Aga Khan, la fama delle sue pizze arrivò a precederlo conquistando i palati di sovrani, industriali, attori e sportivi di tutto il mondo. I sovrani di Giordania, dopo essere rimasti folgorati dalla pizza di Alfonso Iantosca, avevano fatto recapitare una lettera col timbro reale nella quale chiedevano al pizzaiolo i segreti della sua mitica ricetta. Anche il re Gustavo di Svezia impazziva per le sue focacce al rosmarino. Monica Vitti andava matta per la pizza ai capperi e Ugo Tognazzi per le triglie al sugo. Ma il nome di Iantosca cominciò da subito a circolare tra le ville dei vip e i clienti degli alberghi di Porto Cervo: lo volevano tutti. Restano nella memoria le sue grigliate a Mortorio, con un barbecue improvvisato sulla spiaggia che richiamava personaggi famosi e gente comune.

Alfonso Iantosca era originario di Avellino e all’inizio degli anni Sessanta faceva parte dell’Arma dei Carabinieri. Mandato in Sardegna, scelse di rimanervi, ma in altre vesti: venne assunto dall’ e iniziò a sfornare pizze per i palati più esigenti del mondo. Una scelta di vita davvero sorprendente, ma molto azzeccata: «Ha amato la Sardegna e la Costa Smeralda per tutta la vita – racconta sua figlia, Claudia Iantosca – al punto che sua madre, in quegli anni, si impegnò per far emigrare negli Usa sia lui che i suoi due fratelli, miei zii. Mia nonna riuscì nell’intento, ma solo in parte: i miei due zii partirono e si stabilirono in America e vivono tuttora lì. Mio padre invece rimase in Sardegna. Si rifiutò di partire, e non sbagliò la scelta: ha vissuto una vita piena, entusiasmante, soddisfacente, e soprattutto è diventato un punto di riferimento per la cucina in Costa Smeralda». Le sue pizze, infatti, hanno contribuito a creare una istituzione come il Pomodoro di Porto Cervo, tuttora avvolto da un’aura leggendaria.

Dopo una lunga e impegnativa carriera (arrivava a cucinare anche 400 pizze al giorno, una sorta di macchina), Iantosca si è ritirato nel 1995, dopo oltre trent’anni passati tra i tavoli del Romazzino e del Pomodoro. Lo scorso mese di marzo, è scomparso. Un altro dei protagonisti dell’epopea della Costa Smeralda se ne è andato dopo aver contribuito, con il suo lavoro, a costruire parte del Mito.

iantosca bianco e nero iantosca festa romazzinoiantosca e tognazzi iantosca festa romazzino 3

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Ieri giovedì 14 aprile 2016, presso l’Ambito territoriale scolastico di Cagliari, i funzionari e dirigenti dell’Inail guidati dal direttore regionale dell’Inail per la Sardegna, Enza Scarpa, insieme con il dirigente dell’Ambito territoriale scolastico di Cagliari Luca Cancelliere, hanno incontrato i dirigenti scolastici dei 44 Istituti scolastici secondari di II grado dell’Ambito territoriale scolastico di Cagliari per illustrare loro il progetto “In-formazione in sicurezza. Take it easy. Il futuro è nelle tue mani”. 

Il progetto, destinato agli studenti delle scuole secondarie di II grado e articolato in moduli distinti per anno di iscrizione, costituisce un percorso formativo-didattico in materia di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. 

7.1 - INAIL 1 7.2 - INAIL 2

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Si è svolta nella commissione Autonomia l’audizione del  deputato Francesco Sanna (Pd) sulla proposta di legge costituzionale n.3212, di cui è primo firmatario, tendente alla modifica degli articoli 27, 28, 43, 44 e 45 dello Statuto sardo, nonché della modifica della rubrica del titolo V dello stesso che si propone di trasformare da “Enti locali” in “Rapporti tra la Regione e gli Enti locali”.

La proposta di modifica statutaria si propone, in sintesi: di trasferire l’esercizio del potere regolamentare dal Consiglio alla Giunta; di attribuire al Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) il potere di iniziativa legislativa nelle materie di competenza; di eliminare dallo Statuto speciale il riferimento alle tre province storiche (Cagliari, Nuoro e Sassari);  di indicare nella Carta autonomistica della Sardegna che l’ordinamento delle autonomie locali è basato sui Comuni; di inserire in Statuto la città metropolitana, quale forma tipica di aggregazione di comuni; di prevede che la fusione dei comuni e la creazione di un nuovo comune avvenga per legge regionale rinforzata, richiedendo per la sua approvazione la maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio; di consentire la creazione di un nuovo comune solo in caso di popolazione almeno pari a 10.000 abitanti; di prevedere il referendum consultivo sulla proposta di fusione o nuova costituzione di comuni.

Francesco Sanna ha rassicurato i commissari sulla possibilità di approvazione (doppia lettura alla Camera e al Senato) delle modifiche costituzionali ed ha dichiarato disponibilità ad accogliere eventuali proposte del Consiglio regionale per introdurre ulteriori modificazioni alla Carta autonomistica.

L’esponente della maggioranza che sostiene il governo Renzi ha inoltre affermato che le modifiche statutarie, qualora approvate, «potrebbero rappresentare “la cornice” istituzionale per la riforma degli Enti Locali varata, di recente, dal Consiglio regionale».

I consiglieri della maggioranza intervenuti, Roberto Deriu (Pd), Salvatore Demontis (Pd) e Annamaria Busia (Sovranità, democrazia e lavoro) hanno espresso favore per il trasferimento in capo alla giunta dei poteri regolamentari e nel corso dei rispettivi interventi hanno posto l’accento su alcune questione specifiche attinenti la possibilità di introdurre la legislazione delegata (Deriu) nonché riferimenti agli ambiti territoriali strategici con riferimento alla “rete metropolitana” come forma particolare di unione dei comuni (Demontis) e sulla doppia preferenza di genere (Busia). 

Il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus (Sel), richiamata la risoluzione del Consiglio regionale, approvata nel giugno 2014 su proposta della commissione, che indica il cosiddetto “percorso delle riforme”, ne ha ribadito la validità ed ha espresso soddisfazione e apprezzamento per il varo della legge sugli Enti locali a cui – così ha affermato Agus – seguirà una nuova legge Statutaria che dovrà coordinarsi con la riforma della legge n. 1 inerente l’organizzazione della Regione.

Nel merito della proposta di legge costituzionale oggetto dell’audizione dell’onorevole Francesco Sanna, il presidente della commissione Autonomia ha riaffermato la necessità di un “ulteriore lavoro di istruttoria” in vista dell’espressione del richiesto parere. 

Francesco Sanna 1 copia

 

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Si è tenuta questa mattina, in Consiglio regionale, una conferenza stampa del presidente Gianfranco Ganau e dai rappresentati dei comitati promotori del referendum anti-trivelle, in programma domenica 17 aprile 2016.

Allegate le interviste del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, in qualità di delegato dell’Assemblea regionale sarda nel Comitato  nazionale costituito dai Consigli regionali della Basilicata, delle Marche, della Puglia, del Veneto, della Calabria, della Liguria, della Campania e del Molise; del capogruppo di Forza Italia Sardegna, Pietro Pittalis in qualità di delegato supplente del Comitato nazionale; della  presidente di Legambiente Sardegna, Annalisa Columbu; della portavoce del comitato “No trivelle in Sardegna”, Daniela Concas; e, infine, del portavoce del coordinamento associazioni della Sardegna “Vota sì per fermare le trivelle”, Giorgio Vargiu.

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Il segretario della Federazione lavoratori pubblici della Difesa in Sardegna, Antonio Lello Perra, promuove una battaglia che oltrepassi i confini della Penisola contro il blocco dei contratti, che continua dal 2010.

«A seguito del ricorso vinto grazie alla Federazione davanti alla Corte Costituzionale, che mira ad ottenere la condanna del Governo a risarcire i ricorrenti per il mancato rinnovo dei contratti dal 2010 al 2015 e la mancata riapertura dei tavoli contrattuali con adeguate risorse, come prevede la sentenza della suprema corte – spiega Perra -, non si deve certo abbassare la guardia. Anche perché nulla è stato fatto per risarcire i lavoratori.»

E’ già partita anche nell’isola una sorta di class action promossa dalla Confederazione Generale Sindacale – un ramo della federazione – con un appello urgente ai vertici dell’Unione Europea: «La confederazione si batterà per difendere e salvaguardare le prerogative dei dipendenti del pubblico impiego con un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo – aggiunge Perra -. E’ incomprensibile l’attacco concentrico sull’iniziativa del nostro sodalizio venuto da più parti sindacali, che invece di fornire soluzioni e indicare percorsi per sanare l’enorme danno subito ai lavoratori pubblici con il blocco dei contratti preferiscono invece contrastare le iniziative altrui».

TG 1 MARZO 2016 2

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Municipio Carbonia 99 copia

In occasione del referendum del 17 aprile 2016, al fine di venire incontro alle esigenze degli elettori, il comune di Carbonia ha attivato i seguenti servizi straordinari:

Rilascio carte d’identità

il servizio per il rilascio o il rinnovo della carta d’identità è garantito presso il Front-Office del palazzo comunale, in piazza Roma sotto il portico, nei seguenti orari straordinari:

– sabato e domenica: dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.

Richiesta duplicato tessera elettorale:

il servizio, viene garantito dall’Ufficio elettorale centrale aperto in via Della Vittoria, presso la scuola media Sebastiano Satta (ingresso dal cancello, lato palestra).

Giorni e orari:

        giovedì  mattina fino alle 13.00 e la sera dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

        venerdì  e sabato  dalle ore 9.00 alle ore 18.00.

        domenica  dalle ore 7.00 alle ore 23.00

Telefono: 0781 672702 e 0781 672701. E-mail: rerriu@comune.carbonia.ca.it

per la richiesta dei duplicati della tessera elettorale, il servizio è attivo anche presso gli uffici delle ex circoscrizioni di Cortoghiana e Bacu Abis, nei seguenti orari straordinari:

   Venerdì, dalle 15.30 alle 19.30 a Bacu Abis e Cortoghiana;

   Sabato, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 a Cortoghiana e dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 a Bacu Abis;

   Domenica, dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 21.00 a Cortoghiana Bacu Abis.

Si precisa che presso la sede di Bacu Abis viene effettuato il ritiro della richiesta del duplicato e successivamente il rilascio della nuova tessera. Per tale motivo è necessario che la richiesta sia inoltrata per tempo                                     

Servizio di accompagnamento dei disabili

Il servizio sociale in collaborazione con le associazioni di volontariato, ha organizzato il servizio di trasporto presso i seggi elettorali di persone anziane e disabili con difficoltà di deambulazione. Il servizio è gratuito.

Le persone interessate possono fare richiesta di accompagnamento telefonando al  numero 0781 694487 presso il Comune secondo il seguente calendario:

venerdì: dalle ore 14.00 alle ore 19.00;

sabato: dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La commissione sanità presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha ascoltato, nell’ambito delle audizioni sulla riforma della rete ospedaliera, i Rettori delle due Università sarde.

Per l’ateneo cagliaritano, la professoressa Maria Del Zompo ha messo in luce in apertura che la realtà universitaria opera seguendo il doppio registro della sanità e della formazione ed è quindi obbligata al rispetto di parametri diversi stabiliti sia dal ministero della Salute che da quello dell’Università e della Ricerca scientifica.

«Questo quadro di riferimento – ha spiegato – determina una stretta relazione fra corsi di studio, scuole di specializzazione e posti letto che ci spinge ad un impegno sempre maggiore per migliorare la qualità del nostro lavoro ma, nello stesso tempo, richiede una forte attenzione da parte delle Istituzioni.»

La professoressa Maria Del Zompo ha poi consegnato alla commissione una proposta di rete organizzativa sull’emergenza-urgenza articolata in 20 punti. «Siamo fuori dai parametri indicati dal Ministero dell’Università – ha precisato – ma come abbiamo detto anche al Ministero riteniamo che questa sia la dimensione adatta alla specificità della Sardegna».

Assente per impegni istituzionali il Rettore dell’Università di Sassari, il delegato per la sanità Alberto Porcu ha evidenziato che “la quota di 3.27 posti letto per 1000 abitanti che la riforma assegna alla sanità sassarese è notevolmente al di sotto di quella prevista dalla normativa nazionale e la stessa anomalia si rileva anche nel raffronto con Olbia, che ha una quota del 3.41”. Sono dati evidenti che «hanno motivazioni comprensibili ma non esplicitabili», ha continuato Porcu auspicando un significativo riequilibrio «senza il quale – ha concluso – il polo sassarese non sarebbe in condizioni di svolgere la sua funzione di hub che la stessa riforma gli attribuisce».

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha continuato il ciclo di audizioni sulla riforma della rete ospedaliera ascoltando l’Anci e le organizzazioni sindacali.

Il presidente dell’Anci Pier Sandro Scano, in apertura, ha respinto «l’impressione secondo la quale i Sindaci vogliono difendere lo statu quo, anzi sono perfettamente consapevoli di trovarsi di fronte ad una riforma radicale della sanità sarda e, per questo, sono molto attenti a vedere come si realizzerà in ogni paese l’equilibrio fra rete ospedaliera, rete dei servizi e struttura di emergenza-urgenza in una visione di sistema che ancora non c’è; questo è il sentimento comune che, fra l’altro, ha ispirato le grandi mobilitazioni registrate nei territori».

Scano ha poi invitato la commissione ad una riflessione sul rapporto fra geografia istituzionale (derivante dalla riforma degli Enti locali) ed organizzazione sanitaria sostenendo che «quella istituzionale, che necessariamente avrà tempi più lunghi, deve essere considerata prioritaria; sotto questo profilo non sarebbe utile considerare la scadenza del 1° luglio (data in cui si vorrebbe far partire la nuova rete) con rigidità».

«La riforma – ha concluso – deve dare ai sardi pari diritti a prescindere dal luogo di residenza, questo non vuol dire che si deve avere tutto dappertutto quanto che i servizi devono essere uguali; qui entrano in gioco le istanze dei territori alcune delle quali, come quelle del Sassarese e delle isole minori, appaiono degne della massima attenzione, in una ottica complessiva che non può prevedere aree intoccabili, Cagliari compresa.»

Successivamente la commissione ha ascoltato i rappresentanti sindacali del comparto sanità. Per la Uil Fulvia Murru ha parlato di una “mini-riforma” che lascia nell’incertezza questioni importantissime come le cure territoriali e l’emergenza-urgenza, lascia aperto il problema del coordinamento con la riforma degli Enti locali, sottovaluta l’emergenza del personale sottoposto ad un forte stress dal blocco del turn-over, apre un fronte carico di interrogativi con il Mater Olbia che «rischia di desertificare l’offerta sanitaria pubblica».

A nome della Cgil, Roberta Gessa ha affermato che, «si tratta di una riforma che parte dalla testa anziché dalla base e dimentica pilastri come la rete dei servizi e l’Areus», evitando inoltre di affrontare alcuni nodi centrali della sanità pubblica: prevenzione, presa in carico del paziente sul territorio, liste d’attesa. Una riforma con queste lacune «rischia di far implodere il sistema – ha concluso – anche perché tutte le piante organiche delle aziende sarde sono fortemente sottodimensionate».

Critico anche Davide Paderi della Cisl, nei confronti di una riforma «che dice cosa bisogna fare in modo giusto ma sbaglia non indicando come si deve fare, aprendo una fase di transizione carica di incertezze in un settore delicatissimo». Secondo Paderi, poi, «dalla riforma è assente il problema del lavoro e lo sblocco parziale del turn over non è sufficiente a risolvere la situazione di molti reparti che stavano letteralmente scoppiando».

Giacomo Meloni, della Css, ha messo l’accento sulle carenze di una riforma che «contiene scelte interessanti ma poi non stanzia risorse e non ha il coraggio di fare scelte coerenti», esprimendo poi preoccupazione per la presenza di una struttura come il Mater Olbia che «potrebbe sottrarre risorse preziose alla sanità pubblica».

L’Ugl infine, con Lino Marroccu, ha segnalato alla commissione che la riforma dimentica colpevolmente quello che dovrebbe essere il cuore del cambiamento del sistema sanitario, le liste d’attesa: «Nel settore privato bastano pochi giorni ma nel pubblico ci vogliono mesi».

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Volano le esportazioni delle imprese artigiane, medie e piccole della Sardegna Sono 368 i milioni di euro generati dall’export delle medie-piccole imprese e dell’artigianato in Sardegna nel 2015, che ha registrato una crescita del +32,3%, trainato dal boom dell’Ogliastra. Numeri molto positivi che però rappresentano, purtroppo, solo il 7,8% di tutte le esportazioni del sistema produttivo dell’isola.

L’analisi è realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato sull’export in Sardegna (dati Istat 2015) ha preso in considerazione i 9 settori dove è più alta la concentrazione delle MPI (medie e piccole imprese, ovvero artigianato) propense a vendere i propri prodotti all’estero ovvero Alimentare, Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili, Abbigliamento, pelle e pelliccia, Prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature), Altre manifatture, Tessili, Mobili, Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) e Stampa e riproduzione di supporti registrati.

Tutti positivi i trend provinciali con l’esclusione del Medio Campidano. La miglior performance percentuale è stata registrata in Ogliastra (+1888,8%) trainata da una importante commessa internazionale del settore impiantistico, seguita da Carbonia-Iglesias con +109%. Come detto, negativo il trend della provincia del Medio Campidano: -75,2%.

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L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato l’avviso per la realizzazione e il finanziamento dei “percorsi triennali di istruzione e formazione professionale (IeFP)” per il conseguimento di un titolo di qualifica rilasciato dalla Regione e riconosciuto a livello nazionale.

Potranno partecipare le agenzie formative (esclusi gli Istituti scolastici), singole o in raggruppamento temporaneo (RT) iscritte nell’elenco regionale dei “soggetti abilitati a proporre e realizzare interventi di formazione professionale”, macro-tipologia A.

I percorsi formativi, della durata di tre anni, saranno destinati ai giovani di età compresa tra 14 e 17 anni non compiuti per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione professionale e dovranno avere la durata annuale di 990 ore, per una durata complessiva di 2.970 ore.

Le agenzie formative dovranno presentare le candidature esclusivamente tramite la procedura telematica disponibile sul portale Sardegna lavoro a partire dalle ore 9.00 del 31 maggio ed entro le ore 13.00 del 14 giugno 2016.

Quesiti di carattere generale attinenti alle disposizioni dell’avviso potranno essere presentati esclusivamente mediante e-mailall’indirizzo di posta elettronica: lav.formazione.faq@regione.sardegna.it .