19 July, 2024
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L’assessorato regionale del Lavoro, nell’ambito del programma operativo regionale Fse 2014-2020, ha rettificato l’avviso pubblico “Più turismo più lavoro” – annualità 2016 destinato alla concessione di contributi per l’allungamento della stagione turistica.
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata a partire dalle ore 10.00 del 28 aprile 2016 ed entro le ore 14.00 del 10 maggio 2016 esclusivamente attraverso i servizi “online” del Sistema Informativo Lavoro (Sil) sulla base del form online.
La finalità dell’avviso è quella di favorire l’offerta turistica del territorio attraverso la concessione di aiuti alle imprese del turismo ricettivo, in termini di aiuti all’occupazione, per garantire una maggiore stabilità dei lavoratori promuovendo sia la stipula di contratti stagionali più lunghi, ma anche trasformando i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato o assumendo con contratti a tempo indeterminato sin dall’origine.

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La risoluzione n. 16 del 13 aprile 2016, approvata all’unanimità dalla commissione Agricoltura del Consiglio regionale, segna una tappa fondamentale nella realizzazione del percorso normativo, già avviato dall’articolo 22 della legge regionale 8 agosto 2006 n. 13, che deve portare allo svolgimento da parte dell’Agenzia regionale Argea delle funzioni di organismo pagatore delle risorse del programma di sviluppo rurale della Sardegna.

Durante la discussione in Commissione si è svolta l’audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura e del Direttore generale dell’Agenzia Argea, «nel corso della quale è stata espressa da parte dell’assessore la volontà di dare immediato avvio alle procedure di attivazione dell’organismo pagatore regionale nel rispetto di un preciso cronoprogramma che prevede il mese di aprile 2017 come termine ultimo per la piena operatività del medesimo».

La Commissione consiliare dell’Agricoltura, sottolineando l’urgenza dell’immediata attivazione di tutte le misure necessarie ad assicurare la tempestiva erogazione dei contributi europei alle imprese agricole già in condizioni di gravissima crisi, con voto unanime dei presenti invita  pertanto la Giunta regionale e l’assessore Elisabetta Falchi:

«1. ad adottare nell’arco delle prossime settimane la deliberazione necessaria a delegare l’Agenzia Argea alla presentazione presso il ministero per le Politiche agricole della domanda di riconoscimento come organismo pagatore regionale;

2. a dare mandato agli uffici dell’Agenzia Argea a procedere con la massima urgenza all’espletamento di tutte le ulteriori procedure necessarie per lo svolgimento da parte dell’Agenzia medesima delle funzioni di organismo pagatore, da concludersi, se possibile, entro il 2016.»

Antonio Gaia – che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello al Governo regionale – sottolinea che si tratta di un importante risultato che suggella l’impegno corale, non solo dei componenti la Quinta Commissione, ma di tutto il Consiglio regionale a fianco dei nostri allevatori e agricoltori per la risoluzione definitiva del drammatico problema legato agli inaccettabili ritardi nell’erogazione dei contributi comunitari spettanti alle imprese agricole della Sardegna.

Le campagne del Parteolla copia

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Il periodo pre-estivo (aprile-maggio) è fondamentale per le società che lavorano nel settore vacanze. Hotel, villaggi vacanze, agenzie di viaggio lavorano a pieno regime per preparare la stagione estiva. Oggi vi presentiamo uno dei gruppi leader mondiale nella gestione di hotel e resort di alto livello: Starwood. Il gruppo Starwood è proprietario dei più belli hotel al mondo sotto le insegne Sheraton, Le Meridien, Westin, Luxury Collection…

Le figure che lavorano nel gruppo Starwood sono tantissime e altrettante ne cerca soprattutto nel periodo estivo.

Sul suo sito web si contano a livello globale oltre 7mila offerte di lavoro. La catena Starwood possiede strutture ricettive anche in Italia dove è alla ricerca di diverse figure professionali sia stagionali che a tempo indeterminato, ma se conoscete un po’ le lingue straniere vi consigliamo di partecipare anche alle tantissime posizioni aperte in tutto il mondo, la vostra sarà un’esperienza lavorativa molto formativa. Per candidarvi alle assunzioni Starwood Hotels…

L’articolo integrale è consultabile nel sitohttp://www.diariolavoro.it/lavoro_starwood.html 

Starwood

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Questo pomeriggio, la Piazza Anfiteatro, a Carbonia, ha ospitato una manifestazione «contro le lobby che stanno chiudendo il Sulcis», organizzata dal gruppo Unidos che ha il suo leader nel parlamentare Mauro Pili. Nel corso della manifestazione è stata avviata la class action contro le bollette Enel.

Alle 17.30 Luciano La Mantia, leader locale del gruppo Unidos fondato da Mauro Pili, presenta al pubblico di Carbonia presente, il candidato a sindaco Andrea Corda.

Poche parole e lascia il microfono al giovane che con entusiasmo inizia a parlare raccogliendo da subito numerosi consensi.

Uno stralcio del suo discorso…

«Carbonia è una città che perde giovani, il 25% della popolazione è sopra i 60… Carbonia è una città che presenta criticità…

Noi vogliamo dare un segnale di speranza… io non voglio essere un sindaco che sta dentro l’ufficio, voglio stare in mezzo a voi, voglio stare tra la gente!

Forse non lo sapete ma da quest’anno il sindaco di Carbonia sarà anche il presidente della rete urbana e si ritroverà a coordinare 20 comuni… dovrà avere un’ottica sovracomunale…

Io per terminare il mio programma aspetto i vostri suggerimenti…

Io voglio essere un sindaco che salvaguarda questi posti di lavoro… Alcoa, ex Ila, Eurallumina, ma allo stesso tempo voglioproporre qualcosa in alternativa. La città muore, al centro ci sono almeno 27 serrande abbassate…e lo sono perchè tanti lavoratori hanno perso il posto…

Occorre diversificare il settore… Sapete che di tutti i turisti che vengono in Sardegna solo il 2% arriva nel Sulcis Iglesiente…

Dobbiamo imparare a salvaguardare il turismo… non solo quello balneare, ma anche quello architettonico e archeologico…senza parlare poi delle tante terre che qui intorno potrebbero essere coltivate e dar così il via alla filiera corta con un abbattimento dei prezzi dei prodotti che guadagnerebbero anche in qualità…»

Il candidato poi prosegue parlando del centro intermodale, “cattedrale del deserto”, inadeguato e poco attrezzato, senza servizi igienici o box informazioni turistiche e ancora di come si potrebbero proporre al centro parcheggi con disco orario per un ricambio più equo delle automobili.

Quindi conclude il suo discorso ribadendo che il suo programma deve essere concordato e compartecipato con i cittadini «Non vi prometto posti di lavoro ma… ci metterò il cuore!»

Numerosi applausi che lo accompagnano nel lasciar il posto al deputato Mauro Pili.

Anche l’ex sindaco di Iglesias, nato a Carbonia 49 anni fa, precisa che vuole assolutamente che si salvino i posti di lavoro nel polo industriale di Portoscuso… chiede un applauso per gli operai di Ottana, perché «la lotta non è solo per loro ma per tutti. La solidarietà sta nel non chiudere iniziando a costruire qualcosa di nuovo, continuiamo a vivere di indennizzi… ma noi vogliamo essere liberi, senza ricatti e senza condizionamenti. Vogliamo una città che da grigia diventi a colori!»

Affronta poi il problema bollette Enel che hanno sforato e per cui la classe politica non ha fatto niente e passa quindi a rimarcare l’importanza di andare a votare per “le trivelle”.

Facciamo vedere una Sardegna che non china il capo, cerchiamo di reagire… noi andremo in giro a testa alta, con la schiena dritta, a viso aperto per dare un segnale chiaro e per ridare ai cittadini di Carbonia il ruolo da protagonisti… ormai perso da tempo.

La serata si conclude con i saluti e i ringraziamenti di Luciano La Mantia mentre il pubblico si avvicina al banchetto predisposto per raccogliere le adesioni per la “class action”.

Di seguito alcuni scatti della serata…

Nadia Pische

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«L’imminente scadenza (31/12/2016) dei contratti tra la Regione e la società di servizi Ati-Ifras e la noncuranza della Giunta Pigliaru in merito al problema, creerà gravi ripercussioni sui livelli occupazionali.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«Stiamo parlando di 527 lavoratori, 300 dei quali impiegati nel Sulcis Iglesiente, che a breve si ritroveranno senza alcuna prospettiva lavorativa (dal mese di agosto decorreranno i primi licenziamenti) – aggiunge Ignazio Locci -. Come se non fosse già abbastanza il percorso di precarietà (si tratta principalmente di lavoratori socialmente utili) che in questi anni ha segnato la loro attività lavorativa.»

«È evidente che la società titolare delle convenzioni è stata messa all’angolo dalla Regione, che la sta inevitabilmente obbligando a ridimensionare il numero dei lavoratori (soltanto nel Sulcis le unità in meno dovrebbero essere 150). La risoluzione dei contratti, dunque, si traduce in una mazzata vera e propria, che rischia di ripercuotersi in primis sui lavoratori, in secondo luogo sulle attività (interventi principalmente di tipo ambientale) svolte da Ati-Ifras, consorzio di imprese che ha preso in carico oltre 500 dipendenti provenienti dal mondo dell’industria e delle miniere e che ha stipulato convenzioni con diversi enti locali per la cura del verde pubblico e il ripristino ambientale. Il rischio è che la fine del rapporto con la Regione obblighi il consorzio di imprese a licenziare tutta (o quasi) la forza lavoro.

A questo punto – conclude Ignazio Locci – mi chiedo se la Regione abbia delineato una strada da seguire per non mandare a casa le maestranze, scrivendo un’altra drammatica pagina nel mondo del lavoro: o se, invece, abbia in animo di prendere in mano la situazione per il loro immediato ricollocamento. La Giunta non perda tempo e chiarisca quale sorte spetta a questi lavoratori che, francamente, di disavventure ne hanno vissuto abbastanza.»

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Nuovi interventi, già programmati, stanno per essere attuati all’interno del Piano Sulcis. Più o meno in contemporanea sono stati pubblicati i bandi di gara per le strade nel Basso Sulcis (per un importo di 16 milioni di euro), il porto industriale di Portovesme (15,8 milioni), la strada periportuale della zona industriale (1,2 milioni), il nuovo collegamento dell’istmo di Sant’Antioco funzionale al programma di sviluppo della nautica (40 milioni) e altre opere di minore importo. Il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, sottolinea «l’importanza della tappa raggiunta nell’attuazione di un Piano importante per il territorio, dando atto dell’impegno a un insieme di amministrazioni che hanno contribuito al risultato».

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La commissione Sanità ha continuato oggi il ciclo di audizioni sulla riforma della rete ospedaliera ascoltando l’Anci e le organizzazioni sindacali.

Il presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano, in apertura, ha respinto «l’impressione secondo la quale i sindaci vogliono difendere lo statu quo, anzi sono perfettamente consapevoli di trovarsi di fronte ad una riforma radicale della sanità sarda e, per questo, sono molto attenti a vedere come si realizzerà in ogni paese l’equilibrio fra rete ospedaliera, rete dei servizi e struttura di emergenza-urgenza in una visione di sistema che ancora non c’è; questo è il sentimento comune che, fra l’altro, ha ispirato le grandi mobilitazioni registrate nei territori».

Pier Sandro Scano ha poi invitato la commissione ad una riflessione sul rapporto fra geografia istituzionale (derivante dalla riforma degli Enti locali) ed organizzazione sanitaria sostenendo che «quella istituzionale, che necessariamente avrà tempi più lunghi, deve essere considerata prioritaria; sotto questo profilo non sarebbe utile considerare la scadenza del 1° luglio (data in cui si vorrebbe far partire la nuova rete) con rigidità».

«La riforma – ha concluso – deve dare ai sardi pari diritti a prescindere dal luogo di residenza, questo non vuol dire che si deve avere tutto dappertutto quanto che i servizi devono essere uguali; qui entrano in gioco le istanze dei territori alcune delle quali, come quelle del Sassarese e delle isole minori, appaiono degne della massima attenzione, in una ottica complessiva che non può prevedere aree intoccabili, Cagliari compresa.»

Successivamente la commissione ha ascoltato i rappresentanti sindacali del comparto sanità. Per la Uil Fulvia Murru ha parlato di una “mini-riforma” che lascia nell’incertezza questioni importantissime come le cure territoriali e l’emergenza-urgenza, lascia aperto il problema del coordinamento con la riforma degli Enti locali, sottovaluta l’emergenza del personale sottoposto ad un forte stress dal blocco del turn-over, apre un fronte carico di interrogativi con il Mater Olbia che «rischia di desertificare l’offerta sanitaria pubblica».

A nome della Cgil, Roberta Gessa ha affermato che, «si tratta di una riforma che parte dalla testa anziché dalla base e dimentica pilastri come la rete dei servizi e l’Areus», evitando inoltre di affrontare alcuni nodi centrali della sanità pubblica: prevenzione, presa in carico del paziente sul territorio, liste d’attesa. Una riforma con queste lacune «rischia di far implodere il sistema – ha concluso – anche perché tutte le piante organiche delle aziende sarde sono fortemente sottodimensionate».

Critico anche Davide Paderi della Cisl, nei confronti di una riforma «che dice cosa bisogna fare in modo giusto ma sbaglia non indicando come si deve fare, aprendo una fase di transizione carica di incertezze in un settore delicatissimo». Secondo Paderi, poi, «dalla riforma è assente il problema del lavoro e lo sblocco parziale del turn over non è sufficiente a risolvere la situazione di molti reparti che stavano letteralmente scoppiando».

Giacomo Meloni, della Css, ha messo l’accento sulle carenze di una riforma che «contiene scelte interessanti ma poi non stanzia risorse e non ha il coraggio di fare scelte coerenti», esprimendo poi preoccupazione per la presenza di una struttura come il Mater Olbia che «potrebbe sottrarre risorse preziose alla sanità pubblica».

L’Ugl infine, con Lino Marroccu, ha segnalato alla commissione che la riforma dimentica colpevolmente quello che dovrebbe essere il cuore del cambiamento del sistema sanitario, le liste d’attesa: «Nel settore privato bastano pochi giorni ma nel pubblico ci vogliono mesi».

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Il persistente ritardo dei pagamenti dovuto alla lentezza e inefficienza di Agea nei pagamenti, sta portando la Regione a pensare alla costituzione di un organismo pagatore regionale che funzioni e assicuri tempi certi alle aziende. Lo ha detto ieri l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi durante l’audizione davanti alla Quinta commissione del Consiglio regionale.

«Nei giorni scorsi, insieme ai colleghi assessori di altri Regioni – ha aggiunto Elisabetta Falchi –, abbiamo indirizzato al ministro Maurizio Martina una lettera per segnalare le gravissime dilazioni di AGEA: questa situazione, che non riguarda solo la Sardegna ma anche altre Regioni come Marche, Sicilia e Lazio, non è più sostenibile e tollerabile.»

«Anche le organizzazioni di categoria, che veicolano il giusto malcontento degli imprenditori agricoli, sanno che le responsabilità di questo pesante disagio nella liquidazione delle pratiche sono da attribuire interamente all’Organismo pagatore nazionale: in questa specifica situazione, la Regione non è il bersaglio giusto – ha detto ancora la titolare dell’Agricoltura -. I miei annunci sugli sblocchi dei saldi erano motivati dalle comunicazioni che arrivavano da Roma, che per correttezza ho condiviso. Il problema è che AGEA ha già oggi pratiche istruite per circa 20 milioni di euro, ma non le liquida e questa situazione ci preoccupa fortemente anche perché dobbiamo avviare la procedura per la nuova Domanda unica e dei nuovi PSR. Di fatto, ora, è tutto in stallo». Secondo Falchi, «per il Premio unico, così ci è stato detto da Roma, un decreto previsto per la settimana scorsa è bloccato perché sono sorte difficoltà con il calcolo del titolo definitivo – ha spiegato -. Per il PSR, rimangono problemi di gestione della macchina complessiva di AGEA”.

Al momento, sono «in fase di pagamento Domanda unica 2015 e PSR degli anni 2013/2014 e, in parte, 2015 per le domande già istruite». «Se ritardo della Regione c’è stato – ha puntualizzato Falchi – ha riguardato in buona parte le domande per l’indennità compensativa 2015 che, per ora, non possono essere inserite a sistema perché non sono ancora disponibili gli appositi applicativi informatici». Ma, nei giorni scorsi, «abbiamo chiesto che i pagamenti vengano avviati mediante acconti, anche se non è stata completata l’istruttoria». In ogni caso, il ritardo lamentato dalle imprese agricole regionali è legato al fatto che «Argea, nell’ultimo trimestre del 2015, ha dovuto dare priorità all’istruttoria delle domande sull’Asse 1. Ma se anche avessimo completato le istruttorie per le pratiche relative all’Asse 2, di fatto le stesse non sarebbero state comunque pagate da AGEA, in quanto non risultano ancora saldate quelle istruite da settembre a dicembre». L’attività istruttoria «è stata rafforzata con l’obiettivo di completarla entro un mese, così da non provocare ulteriori attese quando verrà finalmente resa disponibile la liquidità».

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La Giunta regionale ha approvato il nuovo tariffario regionale per il trasporto pubblico, improntato su semplificazione, armonizzazione e accessibilità ed entrerà in vigore il 1 settembre con una significativa razionalizzazione delle tipologie di biglietti e la proposta di nuove soluzioni adeguate alle esigenze dell’utenza sarda.

«E’ un passaggio fondamentale, frutto di oltre un anno di studi, tiene conto delle più collaudate pratiche a livello nazionale e migliorerà sensibilmente le condizioni di viaggio degli utenti isolani» ha detto l’assessore Deiana ai giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione. La filosofia complessiva della riforma attribuisce al sistema tariffario un ruolo decisivo, per la costruzione di un trasporto pubblico unitario, attraverso il coordinamento e l’integrazione delle reti, delle modalità, dei servizi e delle informazioni.

«Il modello messo in campo, che fa seguito alle sperimentazioni attive da oltre un anno, pone a sua volta le basi per il prossimo varo nel 2017 del biglietto unico regionale, obiettivo dichiarato di legislatura – ha aggiunto Deiana -. Sarà quindi necessaria – ha spiegato sempre l’esponente della Giunta Pigliaru – l’armonizzazione di tutte le strutture tariffarie delle diverse modalità di trasporto, nei diversi ambiti comunali e intercomunali e tra tutti gli operatori della mobilità su gomma e su ferro, attraverso regole omogenee finalizzate all’accessibilità e alla fruibilità.»

Riguardo agli aspetti fondamentali della riforma,, si passa da 24 titoli di viaggio in ambito urbano e 45 extraurbano a 10 tipi di biglietti e abbonamenti. I titoli ordinari nominativi saranno tramutati in impersonali, migliorando quindi la flessibilità di utilizzo e razionalizzando i costi di gestione, emissione e vendita da parte delle aziende. L’armonizzazione del sistema tariffario, oltre le tipologie e la validità dei titoli di viaggio, riguarda diversi altri ambiti: i profili dell’utente, le regole di utilizzo, i costi e le fasce chilometriche.

Altra novità della riforma è l’introduzione delle tariffe preferenziali per le categorie “studenti”, considerati tali sino a 35 anni, e per gli “over 65”, anche per i servizi ferroviari, coerentemente con la politica della Giunta volta a incentivare le fasce più deboli della popolazione all’uso del mezzo pubblico cittadino. Contestualmente, nell’emissione dei titoli, saranno aboliti i criteri della differenziazione basati sulle soglie Isee e saranno introdotti sconti, applicati a tutti, mediamente equivalenti a quelli determinati dall’indicatore della situazione economica. Il nuovo sistema è fortemente finalizzato a incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico locale per tutti i 12 mesi. E, rispondendo alle sollecitazioni delle associazioni studentesche, di cui si è fatta interprete l’amministrazione del capoluogo, gli abbonamenti riservati a universitari e alunni avranno validità annuale.

Le nuove tipologie dei biglietti. Di seguito le dieci tipologie dei titoli di viaggio previste dal nuovo sistema tariffario: corsa semplice (a tempo 90 minuti urbana o a tratta extraurbana e integrata metro e bus per Cagliari e Sassari, a tempo da 120 minuti urbana); carnet da 12 corse semplici da 90 minuti (urbane) o a tratta (extraurbana); biglietto giornaliero con validità 24 ore; abbonamento settimanale impersonale; abbonamento mensile impersonale; abbonamento mensile studenti; abbonamento mensile over 65; abbonamento annuale impersonale; abbonamento annuale studenti; abbonamento annuale over 65.

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I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per l’istituzione dell’Agenzia per l’incremento ippico e equestre della Sardegna (Aiies), per porre fine ai danni creati con la soppressione, decisa nel 2005, dell’Istituto di incremento ippico e rilanciare così le azioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’intero comparto equestre nell’Isola. E’l’obbiettivo della proposta di legge, illustrata questa mattina nella sala stampa del Consiglio regionale, dai consiglieri dei Riformatori, Luigi Crisponi (primo firmatario) e Attilio Dedoni (capogruppo) e sottoscritta anche dal coordinatore regionale Michele Cossa.

«Presentiamo una proposta agile e snella – ha dichiarato Crisponi – per restituire centralità al mondo equestre e riconsegnare ad allevatori, operatori ed appassionati un riferimento certo e efficace in grado di assicurare le attese risposte non solo sotto il profilo della biodiversità animale, della cultura, dello sport, del turismo e delle relazioni sociali ma anche sotto l’aspetto economico.»

Il capogruppo Dedoni ha ricordato l’analoga iniziativa in materia, promossa nella scorsa legislatura, ed ha espresso soddisfazione per la riproposizione di una legge che tende a riconsegnare all’istituenda Aiies il ruolo e le funzioni che – a suo giudizio – non hanno prodotto azioni adeguate, dopo il passaggio ad Agris delle competenze che erano in capo al già soppresso istituto di incremento ippico. L’esponente della minoranza consiliare ha quindi ricordato la tradizione ippica sarda e le grandi feste equestri dell’Isola, lamentando la mancata promozione sinergica soprattutto in chiave turistica. «Il cavallo è l’icona dell’identità sarda – hanno affermato i consiglieri dei Riformatori – ma il settore continua ad essere colpevolmente trascurato o scarsamente valorizzato, si pensi, ad esempio, che non c’è un istituto di scommesse sardo, né un gran premio e che l’ippodromo di Cagliari al Poetto è ridotto a deposito dei vecchi casotti».

Luigi Crisponi e Attilio Dedoni hanno quindi auspicato che la proposta per l’istituzione dell’Aiies possa essere agganciata nella discussione in corso nella Quinta commissione sulla proposta di legge n. 127 (Norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre).

La proposta illustrata dai consiglieri dei Riformatori si compone di 10 articoli e gli oneri derivanti dalla sua applicazione sono quantificati in un milione e mezzo di euro l’anno, compensati dai minori trasferimenti in favore di Agris. Per il personale in dotazione all’Aiies si prevede che sia prioritariamente assegnato quello che era impiegato nel soppresso Istituto di incremento ippico.

Cavallo