Mentre l’Anas accelera le procedure per il nuovo ponte e la circonvallazione, Sant’Antioco rilancia per la soluzione del tunnel.
[bing_translator]
Un nuovo ponte, per il quale le procedure sono ormai avviate, o un tunnel? Il dubbio è emerso chiaro in occasione del recente convegno svoltosi a Sant’Antioco, con gran parte della popolazione locale orientata alla seconda soluzione, e il tema è più che mai d’attualità dopo l’annuncio dato ieri da Anas, il soggetto esecutore dei lavori, sull’approvazione del progetto preliminare per la realizzazione del nuovo ponte e della circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta.
«Verrebbe da pensare – attacca Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, tra i più convinti sostenitori della soluzione tunnel – che questo improvviso scossone all’iter sia stato dato allo scopo di bruciare i tempi e spegnere l’entusiasmo della maggioranza degli antiochensi che lotta per dire la propria. Noi non abbiamo alcuna intenzione di rimanere in silenzio mentre qualcun altro decide il nostro futuro. Siamo convinti che ci siano ancora i margini per discutere e vagliare ogni ipotesi contemplabile per il nuovo collegamento terrestre tra l’isola e la terra madre e che non tutte le opzioni siano state vagliate: non è da escludere, ad esempio, la soluzione del ponte amovibile, che risolverebbe numerosi problemi, sia in merito all’impatto ambientale, sia in termini economici. Ma, soprattutto, creerebbe una strada del mare finalmente accessibile a tutte le imbarcazioni.»
«Riserve, inoltre, sussistono sulla circonvallazione – aggiunge Ignazio Locci -: un’opera che non ha alcun senso e che è il frutto di un’urbanizzazione vecchia di decenni. Confido, dunque, nel buon senso della Giunta regionale e in particolare dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, affinché si dia finalmente ascolto alla voce della comunità. Si tratta di opere pubbliche che hanno necessità del massimo consenso ed è doveroso per chi decide tentare il tutto per tutto per trovarlo. Poi si viaggia spediti, e di sicuro i fondi a disposizione non si vaporizzeranno se si prende un altro po’ di tempo. Spero, infine, che il sindaco Mario Corongiu non si pieghi di fronte ai poteri forti e si ponga, invece, quale rappresentante dei cittadini che amministra. Del resto – conclude Ignazio Locci -, per sua stessa ammissione il novanta per cento della popolazione non vuole il nuovo ponte.»