18 July, 2024
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Valerio Aspromonte, medaglia d’oro ai giochi olimpici di Londra 2012, in aula magna. Lo schermidore è testimonial del progetto su attività fisica e benessere negli over 65, curato dalla Scuola regionale dello sport del Coni con la supervisione di Mauro Carta, Massimiliano Pau e Andrea Loviselli, specialisti di Medicina clinica, Ingegneria meccanica e Scienze motorie. Un proficuo esempio di coordinamento e intesa tra istituzioni a favore dei cittadini

Giovedì 28 aprile, alle 11.00, l’aula magna del rettorato, in via Università n. 40, a Cagliari, ospita la conferenza stampa di presentazione del progetto “A chent’annos in salude”. Ai lavori prendono parte il rettore, Maria Del Zompo, il pro rettore, Francesco Mola, il direttore generale del Coni nazionale, Cecilia D’Angelo, il presidente della Federazione italiana medicina sportiva, Gianfranco Beltrami, il presidente del Coni regionale, Gianfranco Fara e il direttore scientifico Scuola regionale dello sport del Coni, Gian Mario Migliaccio.

Competenze mediche, sanitarie, ingegneristiche più ricerche e modelli didattici e comportamentali testati scientificamente dagli specialisti. Da un lato. Dall’altro, le iniziative sul territorio curate dal Coni Sardegna. Un mix produttivo e volto al futuro. Nel corso degli anni il Comitato olimpico regionale  ha cooperato in vari ambiti e con successo con l’Università di Cagliari. Da citare, il contributo in aree dello sport di élite, quale quella degli schermidori di vertice con il pluricampione Andrea Cassarà. Ma le attività hanno avuto per riferimento anche le fasce della popolazione più sensibili, come nel caso del progetto inerente la fascia degli ultra sessantacinquenni.

Nato in Sardegna, forte di importanti risultati scientifici internazionali, il progetto “A chent’annos in salude” è stato adottato a livello nazionale dal Coni. Terza età, salute, stili di vita, benessere ed equilibrio: dal progetto sono state pubblicate 46 ricerche su riviste autorevoli (Scopus e con alto Impact factor). Il metodo scientifico e di qualità è stato applicato alla popolazione ultrasessantenne. Con oltre 300 persone selezionate, 500 atleti e 8 team di ricerca, sono stati appurati i forti cambiamenti dovuti all’attività fisica. In particolare, su Qualità della vita, Miglioramento equilibrio, Efficienza cardio-polmonare, Capacità motorie, Composizione corporea, Riduzione  massa grassa e Valori medi. Il Coni Italia, dopo un anno di valutazioni e tavoli tecnici, ha ritenuto che il lavoro sia il modello più solido per una diffusione nazionale. Da qui, il ruolo del Coni in Sardegna, regione pilota con l’incarico di definire le linee guida nazionali da applicare nel 2017. Il progetto ha la supervisione dei docenti Mauro Carta (area medica), Massimiliano Pau (biomeccanica) ed è supportato dal corso di laurea in Scienze motorie presieduto da Andrea Loviselli.

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I ragazzi della Terza Scientifico del Liceo Giuseppe Garibaldi di La Maddalena, in collaborazione con l’Ente Parco, hanno intrapreso un’esperienza lavorativa nella settimana dal 18 al 22 aprile 2016 presso la sede dell’Ente Parco, in seguito al progetto dell’alternanza scuola-lavoro. L’iniziativa, frutto del decreto legislativo della Buona Scuola, ha come obiettivo quello di indirizzare gli studenti all’interno del mondo del lavoro.

Durante la settimana i ragazzi, guidati dai tutor dell’Ente Parco, si sono recati nei musei del Centro Educazione Ambientale, esaminando il laboratorio degli oli essenziali e imparando a riconoscere le varie specie essenziere e le fitopatie. Inoltre gli studenti sono stati impegnati nella visita guidata delle zone presso Arbuticci, sentiero verso Cala Napoletana e Cala Francese, per apprendere e cogliere al meglio la storia e gli aspetti naturalistici della propria isola. 

Questa esperienza si è conclusa con l’incontro tra gli studenti e il personale dell’Ente Parco di La Maddalena presso la sede centrale, esperienza che ha “radicalmente” cambiato l’opinione generale della classe riguardante il lavoro svolto all’interno dell’istituzione. 

I ragazzi sono rimasti entusiasti dall’esperienza vissuta: «Non conoscendo l’Ente Parco – scrivono gli studenti – avevamo l’impressione che fosse un Ente poco integrato nella realtà maddalenina ma entrando in contatto con l’ambiente lavorativo, ci siamo resi conto che c’è un aspetto a noi sconosciuto. All’apparenza potrebbe sembrare che sia un lavoro che non richiede molto impegno ma in realtà c’è un grande lavoro dietro».

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E’ iniziata con un video dalle immagini molto forti la presentazione del libro “Memoria negata”di Marisa Brugna, presso la biblioteca comunale di Iglesias, giovedì 7 aprile.

«La vita mi ha tolto tanto… però poi mi ha ridato..» sono le prime parole di Marisa al pubblico e poi ci regala un abbraccio simbolico ed un applauso per essere andati a sentire «storie lasciate fuori dalla storia», un dramma vissuto dai civili vissuti in un campo profughi per lungo tempo… “campo profughi” e la mia testa scatta, prosegue, ho raccontato tanto in questo libro e nel pubblicarlo ho ricevuto molti consensi, ma… non bastano a riscattarmi da un’offesa che ancora brucia!

«Sono stata una bambina che viveva chiusa in un reticolato, con un poliziotto all’ingresso, ho indossato abiti militari e porto ancora i segni del ricordo di essere stata molestata. Ero una bambina diversa che non poteva giocare con gli altri, mi vestiva la Croce Rossa, facevo la fila per il cibo.

Mi guardavano con derisione…

Ero una bambina che lì dentro è diventata donna, una bambina che ha assorbito la propria identità, non avevamo niente, solo fame e miseria… ma abbiamo traghettato la nostra identità, abbiamo cantato le nostre canzoni e cucinato i nostri piatti…

Mamma andava a servire, papà lavorava ogni volta che lo chiamavano, entrambi ci raccomandavano sempre di fare da bravi, di avere creanza! Ma io ero arrabbiata… perché dovevo rispettare tutti… mio padre era stato sputato e additato come sporco profugo.

Gli eroi non sono solo con le armi, ma anche quando riescono a trascinare la propria vita… mio padre lo era!

Avevo poco più di 6 anni, credevo di partire per un viaggio, ero ignara di quel che a poco sarebbe successo, stavo per iniziare a vivere un dramma e non lo sapevo ancora… intorno a me tutti piangevano, dalla barca salutavano il loro Paese… non lo avrebbero più rivisto… i croati avrebbero occupato le loro case…

Ero piccola e anche in un campo profughi quando si è piccoli si gioca… ma i discorsi dei grandi ti entrano dentro… vedi la morte in faccia… i vecchi, ma poi anche i giovani con la tubercolosi… vivi tra gli scarafaggi e i pidocchi… vivi sotto tendoni di plastica.

Poi, un bel giorno, ti dicono che devi raggiungere il preventorio, ti promettono che starai bene ma… non ti avvisano della cattiveria della direttrice che, gelosa del rapporto tra me e la maestra, inizia a punirmi, a isolarmi, a staccarmi dalle compagne e a quel punto… non ho più fame, mi vengono i conati di vomito, vorrei scrivere alla mamma che me ne voglio andare, ma lei mi fa scrivere che sto bene e voglio rimanere. La direttrice continua a trattarmi male… mi fa segare la legna in mezzo alla neve e mi obbliga a chiamarla mamma…

Quanto era cattiva… un giorno mi obbligò a rimangiare la minestra di lenticchie che avevo vomitato!

Non mi permetteva di bere ed io non riuscivo a mandar giù quel mangiare schifoso…

Un giorno la mamma venne finalmente a trovarmi, la direttrice mi fece uscire a pranzo con lei, mi chiese di rimanere ancora ed io accettai… era vestita a lutto…la nonna, mi disse, la nonna non c’è più!

Dopo due mesi rientrai al campo… mi mancava la nonna e con altre bambine mi affezionai ad un signore del posto, ci faceva giocare, noi ci divertivamo ma… lui… nel frattempo ci toccava… un giorno mi fece male…

Mi confessai, lo raccontai ma tutto fu messo a tacere, non ottenemmo giustizia perché non c’era stata violenza.

Quell’episodio mi cambiò, diventai un po’ trasgressiva, rubacchiavo, diventai cattiva con la mamma… a scuola però ero brava… tanto brava!

Alla fine della quinta elementare volevo dare l’esame di ammissione, ma ero povera e non avevo i soldi per andare a lezione… la mia compagna era ricca… lei sì che aveva i soldi… avrebbe dato l’esame di ammissione anche se non era brava quanto me.

Allora un giorno, stanca delle sue angherie, arrabbiata perché mi veniva negato qualcosa che mi meritavo, mi nascosi tra i cespugli e vedendo dove andava Emma, la mia compagna ricca, la seguii.

Impavida dissi alla signorina che le dava lezioni private, che volevo studiare…

Inizialmente lei mi rimproverò, ma poi mi lasciò seguire con Emma…

Appena scoprì le mie capacità mi disse di voler parlare con mia madre.

Qundo rientrai ormai tutti si erano accorti della mia fuga e mi stavano cercando.

Il giorno dopo mi obbligarono a riandare da quella signorina in compagnia di mia sorella per chiedere scusa per il disturbo arrecato.

Questa bambina sta sfidando il mondo intero e io la voglio preparare gratis, disse la signorina a mia sorella.

Emma fu bocciata… ed io divenni una studentessa modello! Una di quelle con i voti delle figlie di papà!

Dopo 50 anni quasi per caso scopro dove vive la signorina…quella signorina… la signorina Andreina Frassini, la ringrazio, le porto dei fiori… lei commossa mi dice… nessuno lo aveva mai fatto.

Nel febbraio del 1959 finalmente la mia profuganza finiva… con la mia famiglia ci trasferimmo in Sardegna… un’isola in cui mi trovai subito bene… il destino poi di lì a poco rese questo legame indissolubile… diventai la moglie del signor Murgia!

La vita mi ha tradito… però mi ha anche dato tanto… ho apprezzato tutto, in virtù del nulla!

Ogni giorno è una conquista!

Ora ho 3 figli che onorano questo cognome sardo e tra i nipoti ne ho uno di 18 anni che è venuto in Istria con me… che mi ha accompagnato a vedere dove hanno vissuto i bisnonni… la terra che si è inchinato a raccogliere per metterla in un barattolo e portarla con sé.

Un nipote, il caro Mattia, che ha fatto sua la mia storia arrivando a raccontare questo disagio in un tema scolastico… lasciando tutti increduli…

Solo poche parole al professore che ha dubitato non fosse farina del suo sacco… Il mio testimone passerà a lui! Non me lo distolga…

Questo libro che oggi vi ho presentato ha avuto tanti consensi insperati, inaspettati… di ciò sono molto contenta…

Questa memoria è il collante che tiene insieme la nostra identità… dobbiamo ricordare il passato… bisogna conoscere per ricordare, insegnare e comunicare, esternare, raccontare la verità.»

Una verità tenuta nascosta, una verità svelata pian piano, un passato che lascia ferite aperte, ferite che anche a distanza di tempo chiedono di essere curate, un’infanzia rubata e martoriata da ricordi crudi, da privazioni, da parole non dette, da desideri repressi… un’infanzia che Marisa ha avuto il coraggio, l’ardire di raccontare nel suo libro… quasi a voler gettare un ponte tra quei tempi lontani e il nostro oggi…

Un libro per riflettere, per evitare di ripetere nefandezze umane che hanno seminato morte e che hanno dilaniato i cuori lasciando traumi indelebili.

Nadia Pische

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Nella mattinata di oggi, 25 aprile 2016, festa della Liberazione, ad Iglesias si è voluto rendere omaggio a questa giornata, in un modo completamente diverso dal solito.

“Una truppa” di bambini, insegnanti e genitori, si sono radunati intorno al monumento del caduti per deporre ai suoi piedi “truppette” di pace, pacifisti realizzati nelle aule per uscire e andare incontro al futuro, un futuro che vuole sentire solo voci di gioia, un futuro che vuole vedere i colori della pace e chi meglio dei bambini può portare avanti questo testimone?

Solo loro, anime innocenti, possono gridare col vero tono di voce, la voce della sincerità… w la pace!

Nadia Pische

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Si è svolta stamane, in Piazza Roma, a Carbonia, la cerimonia della festa della Liberazione, con la deposizione di una corona d’alloro al lato dell’ingresso del Municipio, in piazza Roma. La corona è stata collocata sotto la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia. Nella targa si leggono le parole, sempre attuali, dell’antifascista Piero Calamandrei, ricordate, nel suo breve intervento, dal sindaco, Giuseppe Casti: “Uomini liberi che si adunarono per dignità, non per odio, decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo”. Partigiani e antifascisti che, oggi come allora, ci ricordano l’importanza di opporsi e rifiutare qualunque violenza e rigurgito fascista.

Hanno partecipato alla cerimonia rappresentanti di associazioni, organizzazioni sindacali, politiche e culturali e tanti cittadini. Era presente anche Modesto Melis, 96 anni, sopravvissuto ai campi di concentramento di Mauthausen e Gusen.

Allegati, due filmati, il primo sulla deposizione della corona d’alloro sulle note della banda musicale Vincenzo Bellini, il secondo un’intervista a Modesto Melis.

25 aprile 2016 2 25 aprile 2016 3 25 aprile 2016 4 Foto di gruppo 25 aprile Giuseppe Casti 2 Giuseppe Casti IMG_8240 Modesto Melis

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«A fronte dei 36,5 milioni di euro stanziati dal Piano Sulcis per incentivi alle imprese, dopo un’interminabile attesa solo 6,5 milioni vengono messi a disposizione: la montagna partorisce il topolino. Come mai una cifra così esigua rispetto alla somma iniziale?»

A dirlo è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«La domanda è legittima – aggiunge Ignazio Locci – giacché sorge il dubbio che si voglia utilizzare la tecnica delle piccole somme per controllare politicamente il flusso dei finanziamenti, e creare così nuovi padroni politici. Così non si risolve nulla, con il contagocce non si va da nessuna parte. Le imprese del Sulcis Iglesiente si aspettano le risorse per rilanciare il territorio e non i contentini manovrati ad arte che non smuovono l’economia moribonda del Sulcis.»

«Oltre ai 30 milioni del Piano Sulcis mancanti riservati alle nostre imprese, ci aspettiamo anche l’8% dei 500 milioni destinati alle imprese sarde. Non pensi il professor Paci che ci accontenteremo delle elemosine perché non rinunceremo nemmeno a un centesimo di quanto ci spetta. Auspico – conclude Ignazio Locci – che i colleghi consiglieri regionali eletti nel territorio vigilino affinché questo avvenga, indipendentemente dal colore politico di appartenenza.»

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Questo fine settimana il tour della Primavera sulcitana ha fatto tappa a Masainas. Splendida location quella che ha permesso agli espositori dell’artigianato e del gusto di presentare i loro prodotti.

Fuoco acceso e griglie ben disposte hanno accolto il maialetto arrosto che ha sprigionato nell’aria uno dei più tipici profumi della nostra cucina sarda che, unito a quello delle panade ai carciofi e a quello del pane, ha fatto da ottima cornice al bicchier di vino rosso caratteristico delle nostre tavole. Non sono certo mancati dolcetti e torrone che, con caramelle e zucchero filato, hanno colorato il mondo dei gusti dei bambini.

Simpatica partecipazione dei ragazzi dell’associazione Equilibristi che, coordinati dalla loro presidente Nadia, e col sorriso nel cuore, hanno portato in giro per gli stand il loro lavoro realizzato a mano, mostrando orgoglio e voglia di realizzarsi.

Musica varia e divertente si è propagata nell’aria sin dalle prime ore del mattino, quando la gente ha iniziato ad affacciarsi su quella splendida piazza che ti lascia intravedere all’orizzonte persino il suo splendido mare.

Un litorale fantastico e saggiamente valorizzato dal comune di Masainas, che i visitatori sabato e domenica giorni hanno potuto raggiungere a bordo del trenino turistico accompagnati dalla guida, che ha parlato del luogo dal punto di vista storico e della flora e della fauna presenti.

Giochi gonfiabili ed animazione hanno divertito i bambini che non hanno esitato a partecipare con entusiasmo… lo stesso entusiasmo che ci ha messo il vento per cercare di mandare a monte la festa… ma in Sardegna, si sa, è rara la giornata dove il vento non viene a bussare alle nostre porte.

Proprio per questo motivo, gli organizzatori hanno deciso di rinviare la tappa di Portoscuso e Buggerru per riproporla con condizioni meteorologiche migliori, a Buggerru sabato e domenica prossimi, a Portoscuso in una data ancora da definire.

Domani, a Masainas, si prosegue con la Primavera sulcitana che insieme alla sagra del carciofo non lascerà certo delusi i visitatori che vorranno recarsi a visitare gli stand, a gustare piatti o ad assistere agli intrattenimenti previsti per la giornata del 25 aprile.

Nadia Pische

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Disagi sul traghetto La Maddalena della Delcomar

Questa mattina sono stati registrati disagi durante le corse dei traghetti diretti sull’isola di San Pietro in occasione della “Sagra del cus cus tabarchino”. Alla partenza della nave “La Maddalena” delle ore 11.50, l’equipaggio ha annunciato che era stata raggiunta la capienza massima di persone trasportabili e ha negato l’imbarco a circa cinquanta cittadini e turisti regolarmente muniti del titolo di viaggio valido per quella corsa. Ne è nata una protesta dei passeggeri, che hanno occupato la rampa di imbarco del traghetto, impedendone la partenza. Sul posto, a sedare la protesta, sono intervenuti i militari della Guardia Costiera insieme al comandante del porto, il tenente di vascello, Rocco Chiuri e dopo, circa mezz’ora, assicurato l’invio di un traghetto addizionale, la nave ha potuto mollare gli ormeggi alla volta di Carloforte. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri di Iglesias.

L’Autorità Marittima effettuerà gli opportuni accertamenti sul caso, al fine di verificare che sia stata predisposta un’adeguata procedura di gestione delle carte d’imbarco da parte della società di navigazione Delcomar.

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Carbonia Calcio copia

Il Carbonia chiude la stagione regolare del girone A del campionato di Promozione regionale vincendo 3 a 0 a Terralba (doppietta di Giuseppe Corona – seconda consecutiva, terza stagionale in 16 giornate, nel corso delle quali ha realizzato complessivamente 9 reti – e terzo goal di Daniele Bratzu) ed aggancia al secondo posto il Bosa (5 a 5 con l’Orrolese, promossa direttamente in Eccellenza dalla scorsa settimana) che va ai play off con il Sorso (secondo nel girone B, dietro la promossa Ilvamaddalena, davanti a Usinese e Tempio, scavalcate a seguito del 2 a 2 maturato nel loro scontro diretto) per gli scontri diretti favorevoli (2 a 2 a Bosa, 0 a 1 a Carbonia). La squadra di Andrea Marongiu conclude così con un brillante piazzamento finale dopo la sfortunata finale di Coppa Italia, persa ai calci di rigore il 13 aprile proprio contro il Bosa, con tanti rimpianti per i traguardi sfiorati in entrambe le competizioni.
La Monteponi oggi non ha giocato per il rinvio della partita determinato dalla tragica scomparsa di un calciatore del Senorbì in un incidente stradale ma chiuderà comunque al quarto posto, alle spalle dei cugini del Carbonia.
In coda alla classifica, finale a sorpresa con la retrocessione dell’Atletico Narcao, bloccato sul pari casalingo, 1 a 1, dalla Tharros (goal di Lucas German Surber e pareggio di Gabriele Cossu) e scavalcato al terz’ultimo posto dal Girasole che ha battuto l’Arbus con un pirotecnico punteggio di 6 a 5. Il play out, in partita unica, vedrà il Girasole di scena sul campo del Carloforte che ha chiuso con una bella vittoria casalinga sul Siliqua per 4 a 3 (tripletta di Marco Cimmino e quarto goal di Nicola Lazzaro per il Carloforte; reti di Alessandro Ibba, Alessandro Podda – figlio del tecnico Titti Podda, e William Amorati per il Siliqua).

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La Piazza Oberdan e il monumento ai Caduti in una vecchia cartolina.

La Piazza Oberdan e il monumento ai Caduti in una vecchia cartolina.

Lunedì 25 aprile la città di Iglesias celebrerà il 71° Anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo con una cerimonia istituzionale che prevede, alle ore 10.45, la deposizione di una corona d’alloro nel Monumento ai Caduti di Piazza Oberdan.

L’appuntamento è fissato alle ore 10.30, in Piazza Municipio, per la partenza del corteo, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose.

In occasione dell’anniversario della Liberazione presso la sede dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in Via Gramsci, 13, si potrà visitare – dal 23 al 25 aprile , dalle ore 9.30 alle ore 12.00 – il Museo del Combattente ed il Sacrario Militare.