A Iglesias, non si ferma la mobilitazione del Comitato per la salute in aperta contestazione del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera.
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A Iglesias, non si ferma la mobilitazione del Comitato per la salute in aperta contestazione del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera deliberato dalla Giunta regionale e in corso di attuazione da parte della direzione della Asl 7 di Carbonia. Per domani mattina è stata organizzata l’ennesima manifestazione di protesta che si concluderà davanti al CTO ma oggi, intanto, il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha diffuso una nuova nota molto critica, nella quale evidenzia i numeri che – a suo parere – sancirebbero la fine della qualità del servizio sanitario nel Sulcis Iglesiente.
«Le premesse – scrive Valentina Pistis – sono le delibere della Giunta regionale, la n. 38 del 28.07.2015 e la numero 6/15 del 2.2.2016 che certificano la fine della qualità della sanità iglesiente. L’ultima delibera spazza ogni dubbio: definisce il Sirai stabilimento di I livello ed il CTO stabilimento con funzioni di base e di completamento DEA, riabilitative e opedale di comunità, mentre il Santa Barbara Stabilimento con ruolo da ridefinire. Tale riorganizzazione, in tutti i casi, necessita di un ulteriore passaggio, quello consiliare (Consiglio regionale). La procedura, dunque, non si è conclusa.»
«Non si comprende, pertanto, sulla base di quale disposizione – aggiunge Valentina Pistis – il commissario della ASL 7 ha deciso di chiudere il Santa Barbara e riorganizzare i reparti e i servizi. Certamente tale direttiva non è pervenuta dalla Regione considerata la lettera dell’assessorato regionale della Sanità che certifica l’errata condotta del Commissario. Allora si tratta di capire quali sono gli effetti delle azioni del Commissario. Si tratta di comprendere quali vantaggi o svantaggi hanno prodotto i trasferimenti, le chiusure ed il ridimensionamento dei Servizi.»
«Nell’anno 2014 – sottolinea ancora Valentina Pistis – il Valore complessivo della produzione della ASL 7 ammontava ad € 36.569.438,70, nell’anno 2015 ammontava ad € 34.151.534,80 (con una perdita secca di oltre due milioni di euro), nel 2016 avendo come dati quelli relativi al primo trimestre (negativi rispetto al primo trimestre 2014 e 2015), ipotizzando una proiezione (ottimistica) si arriva ad € 31.105.852,60. Dunque, si perdono € 5.463.586,14. E’ chiaro che la flessione nel 2015 e quella più consistente del 2016 andrà ad incrementare la mobilità passiva che nel 2014 ammontava ad € 38.449.480,23, a fronte di una mobilità attiva di soli € 7.142.453,52. Senza dimenticare che ad oggi vi sono circa 100 parti in meno rispetto all’anno scorso e che i tempi di attesa medi per la specialistica ambulatoriale si sono enormemente dilatati. Per mero esempio, per una visita cardiologia al Sirai i tempi medi di attesa medi sono di circa 292 giorni a fronte dei tempi standard di 30 giorni.»
«Insomma un quadro che denota l’impoverimento della sanità iglesiente e sulcitana. Per queste ragioni – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – chiediamo un intervento immediato del presidente della Giunta regionale e le dimissioni del Commissario.»
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