Con il piano solo di Manuel Magrini al Bflat, questa sera cala il sipario, a Cagliari, sulla 19ª edizione della rassegna Forma e Poesia nel Jazz.
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Giunge al traguardo della sua diciannovesima edizione Forma e Poesia nel Jazz, la rassegna organizzata a Cagliari dall’omonima cooperativa; il sipario aperto due sabati fa si chiude domani sera (sabato 28 maggio) con Manuel Magrini, giovane talento del pianoforte, atteso in solo al Bflat, il jazz club in via del Pozzetto (Quartiere del Sole), a partire dalle 22 con ingresso gratuito.
Venticinque anni compiuti a dicembre, il pianista umbro (di Assisi) si è formato al Conservatorio di Perugia (dove si diploma col massimo dei voti nel 2013), ma si è avvicinato presto anche al jazz, che ha iniziato a studiare seguito da Ramberto Ciammarughi. Il suo bagaglio di esperienze conta già esibizioni in rassegne importanti (come Umbria Jazz 2015, Torino Jazz Festival, “Giovani Titani” di villa Celimontana, la Casa del Jazz di Roma), riconoscimenti e collaborazioni con musicisti come Ares Tavolazzi, Ellade Bandini, Gabriele Mirabassi, Fabio Zeppetella, Maurizio Giammarco, Massimo Manzi, John Arnold e Johnathan Kreisberg. Questa sera, a Cagliari, Manuel Magrini presenta il suo album d’esordio, “Unexpected”, in uscita il mese prossimo per Encore Jazz l’etichetta fondata da Roberto Lioli, che con questo disco inaugura la sua linea Young, dedicata ai talenti emergenti della nuova scena jazzistica.
In “Unexpected” (inaspettato, imprevisto), Manuel Magrini affronta «quella che è la forma più intima e allo stesso tempo forse più complessa per un pianista, il piano solo», come afferma. Il titolo dell’album ha più significati: «Innanzitutto, parla della mia storia, racconta, piena di eventi e incontri che non avrei mai immaginato di fare e che mi fanno sentire parte di un bellissimo disegno. ‘Imprevista’ è stata la genesi del disco (…) che mi ha permesso di fissare idee alle quali stavo lavorando da tempo. ‘Imprevista’ anche la scaletta (nonché l’intera session di registrazione): parte con due brani noti seguiti da mie composizioni, arriva all’astrazione con la suite delle impro (composizioni estemporanee improvvisate in studio) e, con una forma a chiasmo, torna a miei brani e conclude con altri due standards famosi».
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