Fabio Enne (UST CISL): «Chiediamo il rispetto delle norme contrattuali e salariali per i lavoratori dell’AIAS».
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«Vengano rispettate le norme contrattuali e salariali dei lavoratori dell’AIAS.» Ad affermarlo è Fabio Enne, segretario generale UST CISL del Sulcis Iglesiente.
«L’Aias si regge con i denari pubblici – aggiunge Fabio Enne – ed anche per questo motivo che deve necessariamente rendicontare a dovere le proprie attività, curando i pazienti e salvaguardando l’attività dei lavoratori. Oggi, l’azienda ha oltrepassato ogni limite, sei mesi di stipendi in arretrato sono inaccettabili. All’orizzonte nessuna risposta e nessuna garanzia.»
«Chiediamo anche di verificare la possibilità di rimuovere il monopolio che si è venuto a creare negli anni in materia di servizi alla persona – sottolinea ancora Fabio Enne -, andando alla ricerca di altre aziende che possano operare nel rispetto degli utenti, delle loro famiglie e dei lavoratori. Annunciamo fin da ora forti azioni a tutela dei pazienti e degli stessi lavoratori. Un intervento serio per il ripristino dei servizi di cura dedicati alle persone non è più rinviabile. Vi è da aggiungere che anche i tentativi che si stanno mettendo in campo per arginare il danno economico procurato dalla mancata erogazione dei salari, attraverso un’anticipazione degli stipendi da parte della ASL è fallita miseramente in quanto l’AIAS non consegna le buste paga, certificazione del credito, per effettuare i rendiconti corretti.»
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