Il Cagnulari Bàcco della Cantina Siddura ha vinto a Londra il Trophy Iwc.
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Un altro passo verso il biologico. La Cantina Siddùra punta sempre di più sulla tutela dell’ambiente e la genuinità del prodotto. Per raggiungere l’obiettivo ha scelto un tipo di coltivazione più naturale, completando un processo di trasformazione che da azienda convenzionale la identifica come “azienda integrata”. Uno status acquisito in questi giorni e definito ufficialmente (al termine di una procedura burocratica) da un disciplinare dell’Unione Europea, recepito dal ministero delle Politiche agricole e dall’agenzia regionale sarda Laore, che impone limiti più restrittivi rispetto ai consueti trattamenti chimici. In pratica, da quest’anno le attività saranno sottoposte a una serie di controlli periodici che verificheranno il rispetto del disciplinare e, di conseguenza, confermeranno la qualifica di azienda “green”. Le regole non devono essere applicate solo nella tenuta principale di Luogosanto ma anche in tutti vigneti da cui arrivano le uve dei conferitori dei vitigni Cannonau e Cagnulari. Anche loro sono obbligati a garantire uguali standard qualitativi.
L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo è “il Trofeo” all’Iwc (International Wine Challenge) per Bàcco, il Cagnulari della Cantina Siddùra. Ogni anno, la giuria IWC assegna delle medaglie d’oro ai vini considerati “best in class” e, successivamente, torna a degustare le sole medaglie d’oro, decretando i fuoriclasse di ogni categoria. Bàcco è stato considerato un “fuoriclasse”. Solo 13 vini italiani, sui 14mila in concorso provenienti da ogni parte del Pianeta, hanno ricevuto questo prestigioso premio e Bàcco è stato l’unico vino sardo a ottenere il Trophy Iwc. «Questo Cagnulari ha bisogno di una lavorazione sul campo davvero certosina – spiega Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra – infatti gli acini di questo vitigno autoctono hanno bucce molto sottili e rischiano di perdere la loro consistenza a causa degli sbalzi termici. Per questo motivo è necessario controllarli costantemente attraverso concimazioni fogliari e irrigazioni contenute».
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