15 November, 2024
HomeIndustriaEuralluminaIl Premier Matteo Renzi ha incontrato oggi i lavoratori dell’Eurallumina con l’on. Francesco Sanna.

Il Premier Matteo Renzi ha incontrato oggi i lavoratori dell’Eurallumina con l’on. Francesco Sanna.

[bing_translator]

Il Premier Matteo Renzi ha incontrato oggi i lavoratori dell’Eurallumina che da due giorni manifestano davanti alla Camera dei deputati, per sollecitare una soluzione alla lunga vertenza per il rilancio dello stabilimento di Portovesme, fermo ormai da oltre 7 anni.

Con il Premier, c’erano il sottosegretario al CIPE, Luca Lotti, e il deputato del Partito Democratico Francesco Sanna che nel pomeriggio ha diffuso una nota sui contenuti dell’incontro.

«L’incontro – racconta Francesco Sanna – si è svolto nella saletta davanti allo studio del Presidente, dove normalmente si ricevono gli ospiti importanti. Davanti ad un caffè, si è ripercorsa la lunga vicenda di Eurallumina: dalla chiusura della produzione, passando per gli accordi di programma, il contratto di sviluppo con INVITALIA e l’avvio delle procedure di valutazione di impatto ambientale e autorizzative della significativa ristrutturazione dello stabilimento di Portovesme dove si produce l’allumina, il primo stadio (dopo l’estrazione mineraria della bauxite) per l’ottenimento dell’alluminio e delle sue leghe. Sullo specifico dossier di Eurallumina, il presidente del Consiglio ha risposto positivamente alla richiesta formulata dai lavoratori, di uno sforzo di coordinamento finale da parte del Governo di tutte le istituzioni coinvolte – come previsto dagli accordi a suo tempo siglati – per poter concludere positivamente la fase delle autorizzazioni e iniziare l’investimento di ristrutturazione.

La discussione si è poi allargata alle altre “cose da fare” per rilanciare lo sviluppo della Sardegna sud occidentale. Centrale la vicenda ALCOA, per la quale Renzi ha confermato di avere presto in programma un incontro con i vertici di GLENCORE (e lì gli si sono illustrate le sinergie operative della ripartenza di Eurallumina, che farebbe diventare “a chilometri zero” la fornitura della materia prima dello stabilimento ALCOA).»

«Poi si è parlato delle bonifiche – aggiunge Francesco Sanna -, dell’attrattore turistico rappresentato dalle strutture minerarie dismesse e dall’aiuto che può venire da un Parco Geominerario che riprenda a funzionare con la partecipazione delle autonomie locali, della possibilità di rafforzare per dimensione e qualità una ricettività turistica rispettosa del paesaggio e dell’ambiente. E ancora: della possibile coesistenza e crescita di un settore agroalimentare e della pesca (e qui gli diciamo sulla necessità di aumentare le quote di pesca delle tonnare sarde, sia per il richiamo turistico, sia per la possibilità di trasformazione in loco e tracciabile di un prodotto di successo in tutto il mondo).

Il presidente ha ricordato la sua “scoperta” – al laboratorio del Gran Sasso – del progetto ARIA, che l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’università americana di Princeton, la Regione Sardegna realizzeranno nella miniera Carbosulcis di Seruci (Gonnesa).  Gli si è spiegato che anche nella completa riutilizzazione di quelle infrastrutture minerarie per fini scientifici e produttivi – anche se non più estrattivi – passa la possibilità di uno sviluppo diversificato del Sulcis, che non vanifichi e faccia scomparire le competenze minerarie di decine di giovani già formati.»

«E’ una chanche da non perdere anche la riconversione di circoscritti ambiti industriali, che potrebbero ospitare senza ulteriore consumo del suolo a Portovesme uno degli stoccaggi del Gas Naturale Liquido della Sardegna, così come ENEL va invece invitata a mettersi nelle condizioni di fare sinergia con la possibile realizzazione di uno stabilimento per la produzione di etanolo.

Di tutte queste cose, il presidente del Consiglio si è impegnato a tener conto, nella fase conclusiva della redazione del Patto per la Sardegna, che sottoscriverà con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nella sua prossima visita nell’Isola.

Durante la riunione – conclude Francesco Sanna -, i lavoratori non si sono tolti il casco protettivo, non per maleducazione, ma per auspicio di doverlo rimettere ogni giorno, nel loro stabilimento di nuovo in marcia.»

Eurallumina a Roma 2 Sciopero Eurallumina

Il Carloforte ha bat
Una tartaruga "Caret

giampaolo.cirronis@gmail.com

Rate This Article:
NO COMMENTS

LEAVE A COMMENT