17 August, 2024
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Con un incontro con la scrittrice turca Esmahan Aykol si è chiusa ieri a Macomer la XV Mostra regionale del Libro in Sardegna, una manifestazione voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzato dal Comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta, che ha curato la programmazione insieme a Simonetta Castia, presidente degli editori sardi..

Intervistata da Michele De Mieri, l’autrice del recente “Tango ad Istanbul”, edito da Sellerio, ha parlato dei personaggi dei suoi libri ma anche della situazione interna turca, sempre più difficile per intellettuali e giornalisti. «Oggi chiunque cerca di scappare dalla Turchia ed io, che da anni vivo a Berlino, sono invidiata dai miei amici – ha spiegato -. Il mio paese ha conosciuto una involuzione incredibile, eravamo quasi arrivati ala democrazia e invece siamo tornati indietro agli anni ’50 e questo è inaccettabile. Molti giornalisti sono rimasti disoccupati solo per avere osato criticare il presidente Erdogan e il suo partito. Per il momento gli scrittori non sono ancora stati colpiti ma non sappiamo ancora per quanto questo durerà. Di sicuro io non penso alle conseguenze di quello che scrivo, non mi faccio molte domande su quello che mi potrebbe succedere perché questo potrebbe essere un freno. Se non facessi così non potrei più andare avanti con la scrittura».

Esmahan Aykol ha parlato anche del personaggio protagonista dei suoi noir, la libraia tedesca Kati Hirsche trapiantata a Istanbul. «Mi piaceva provare a raccontare col paradosso ciò che ho vissuto in Germania. I tedeschi hanno molti pregiudizi nei confronti dei turchi e li trattano tutti allo stesso modo. In questo modo volevo in un certo senso vendicarmi e dimostrare che anche Istanbul può essere una città molto più accogliente di Berlino».

L’altro incontro che ha caratterizzato l’ultima giornata della Mostra è stato quello che nel pomeriggio ha visto gli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni parlare di Sergio Atzeni e del suo rapporto con la città di Cagliari.

«Raccontare Cagliari è stato uno dei motivi che mi ha spinto a scrivere racconti, perché non c’era una descrizione della città nella nostra letteratura. In questa dichiarazione di Atzeni mi ci ritrovo, così nei suoi intenti» ha spiegato Milena Agus, che ha proseguito: «Così come per Atzeni, anche per me la Sardegna va raccontata tutta, anche io come lui ho questo obiettivo».

«Qual è lo spirito di Cagliari che Atzeni ha capito per primo? La città ha una dote che forse non hanno tantissime altre città: è leggera, perché alleggerisce la vita dei suoi abitanti. Perché ha il mare dentro. E dopo la guerra ha mostrato di voler rivivere», ha aggiunto Agus.

«Sono contento di essere qui in un anno che segna per la Mostra un rinnovamento che spero continui» ha esordito Sergio Atzeni. «Già nel suo primo libro l’”Apologo del giudice bandito”, Atzeni raffigura Cagliari come una città plurietnica e plurilinguistica. Sulla città Atzeni aveva però anche uno sguardo paesano. Era, dunque, in grado di guardare a Cagliari in due modi differenti e complementari».

A lungo si è preso atto che Cagliari non era una delle realtà sarde più raccontate dalla letteratura, «ma dopo Mannuzzu e Atzeni la vita in tutti i centri dell’isola si è equiparata, ogni paese è un po’ periferia di Cagliari. Trovare distinzioni non ha senso, neanche nei nostri libri», ha concluso Angioni.

La mattinata si era aperta con Diego Corraine che ha presentato “Su printzipeddu” di Antoine de Saint Exupery, tradotto dalla casa editrice Papiros in sardo, tabarchino, algherese e maltese, per poi proseguire con “Francesco Dore. Un medico dalla Barbagia al Parlamento”, edito da Ilisso e presentato da Francesco Dore e Bachisio Porru.

Mario Puddu e Massimo Pittau hanno legato il loro nome di studiosi alla redazione di due opere monumentali quali “Su Ditzionàriu de sa Limba e de sa cultura sarda” (giunto alla sua seconda edizione ed edito da Condaghes) e il “Nuovo dizionario della Lingua Sarda”, edito da Domus De Janas. Nell’incontro, moderato da Antonio Ignazio Garau, Puddu ha confermato la sua concezione di lingua sarda onnicomprensiva di ogni variante mentre Pittau ha riportato l’attenzione sul tema della difesa dalle lingua soprattutto a partire dai banchi di scuola, «dove gli insegnanti dovrebbero obbligatoriamente conoscere una variante del sardo e usarla insieme all’italiano nel corso delle loro lezioni».

Massimo Pittau è stato anche protagonista dell’incontro successivo, la presentazione del libro “Credenze religiose degli antichi sardi” (edito da Della Torre). Lo studioso ha affascinato la platea rievocando le antiche simbologie dei nuragici, comuni a quelle dei popoli del bacino del Mediterraneo. «Dal punto di vista etnografico la nostra è un’isola antichissima ed è sorprendente che qui ancora si ritrovino segni di un passato remoto. La Sardegna è un esempio chiarissimo di museo all’aperto», ha concluso.

La figura dell’accabadora è tornata d’attualità negli ultimi anni ma a smontarne ogni pretesa di veridicità è Italo Bussa, autore de “L’accabadora immaginaria” (Della Torre). Sollecitato dalle domande del giornalista Antonio Rojch, l’autore ha rievocato la nascita di questo vero e proprio mito (nato nel Settecento con l’Angius e rilanciato nell’Ottocento con il romanziere Carlo Varese) di cui però non ci sono prove storiche di alcun genere. «E anche l’accabadora di cui parla la studiosa Dolores Nurchi» ha specificato Bussa, «mette in pratica un rituale magico non certamente violento».

Nel pomeriggio il programma di presentazioni è proseguito con il libro “Manuale di indipendenza nazionale” (Edizioni Della Torre) di Franciscu Sedda. «Internamente allo stato italiano la Sardegna e pochi altri hanno titolo per reclamare l’indipendenza» ha spiegato l’autore. «L’idea di Italia non è recente ma nasce con l’imperatore Ottaviano Augusto per il quale però la Sardegna era solo una provincia. Nella storia italiana noi sardi ci troviamo solo da 150 anni. La nostra dimensione è di essere nazione e ce l’hanno detto i nostri dominatori per primi. Il mondo è in fermento, non è vero che l’indipendenza ci può essere solo con la violenza, e l’esempio scozzese è evidente. Guardare agli altri che ce la fanno può darci il coraggio, essere indipendentisti non è essere in contrasto con l’europeismo ma anzi è un modo per riformare l’idea di un continente unito. Non è un caso che in Europa oggi ci sono dieci stati più piccoli della Sardegna e nel mondo cinquanta più piccoli di noi. Il Manuale vuole far scaturire un dibattito su argomenti sui quali dovremmo confrontarci con costanza».

«Questo sentimento legato alla Sardegna sta crescendo ed è un fatto positivo», ha commentato il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu. «L’isola sta soffrendo il fallimento di una stagione autonomistica. Un popolo come il nostro non può essere rappresentati in Europa dall’Italia con scarsi parlamentari e spesso inadeguati».

Il pane in Sardegna è sempre stato molto più che un alimento. A raccontarne storie e segreti è stata Antonietta Dettori che al Padiglione Tamuli ha presentato il volume “La sacralità del pane in Sardegna” di Marisa Iamundo De Cumis (Carlo Delfino Editore). “Il pane è sempre stato il fulcro della vita comunitaria, presente in tutte le feste” ha spiegato la studiosa. «A partire dagli anni sessanta però molti tipi di pane hanno iniziato a scomparire e con essi la ricchezza culturale delle nostre comunità. Ora queste ricerche ci restituiscono un patrimonio che altrimenti rischiava di andare disperso definitivamente».

Dalla tradizione alla contemporaneità, con i drammi dei sardi rimasti senza lavoro. Daniela Murgianu e Marco Siddi hanno condotto sul campo un’indagine sfociata nel volume “Senza futuro. Storie vere di chi ha perso il lavoro e la speranza” (Cuec Editrice). Un racconto impietoso, «fatto di tante storie di ragazzi costretti a lasciare l’università per aiutare le loro famiglie di provenienza o cinquantenni obbligati all’emigrazione» ha spiegato Murgianu. «Questa è la tragedia che io nostri politici non vogliono vedere»ha proseguito Siddi. Cosa si può fare? «Serve un sostegno psicologico per chi perde il lavoro, perché chi è in difficoltà spesso rimane isolato anche all’interno della sua stessa famiglia», ha concluso Siddi.

Realizzato nel 2011, ha vinto tanti premi in molti festival nazionali e internazionali. Il film “Sos mortos de Alos” del regista Daniele Atzeni ha emozionato il pubblico del Padiglione Filigosa. Ispirato a “Il Dio petrolio” di Francesco Masala, il film è in realtà un finto documentario che racconta la storia di una comunità isolana che passa da una economia agropastorale ad una industriale, fino ad essere sterminata da una nube tossica fuoriuscita dalla fabbrica. L’unico sopravvissuto a distanza di tanti anni ricorda e racconta. «La voce narrante e il materiale d’archivio girato da Fiorenzo Serra a Gairo vecchia danno vita ad un cinema di confine, un ibrido tra diverse forme espressive, cinema e letteratura», ha spiegato il regista, intervistato da Tore Cubeddu. «Il film è certamente un omaggio all’opera di Francesco Masala ma altri due romanzi lo hanno ispirato Passavamo sulla terra leggeri di Sergio Atzeni e Il giorno del giudizio di Salvatore Satta». Il film è stato accolto ottimamente fuori dalla Sardegna, «dove in tanti hanno creduto che si raccontasse una storia vera. Anche nella nostra isola le reazioni sono state buone, forse anche perché i danni prodotti dall’industrializzazione selvaggia sono sotto gli occhi di tutti».

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Scadrà il 31 maggio il bando dell’unico concorso italiano di world music, il “Premio Andrea Parodi”, organizzato per il nono anno dall’omonima Fondazione e la cui fase finale è prevista a Cagliari dal 13 al 15 ottobre 2016, con la direzione artistica di Elena Ledda e la conduzione di Gianmaurizio Foderaro ed Ottavio Nieddu.
Il concorso del “Premio Andrea Parodi” intende valorizzare le nuove tendenze nell’ambito della musica dei popoli o “world music”, ovvero artisti che mescolano la cosiddetta musica folk o etnica con suoni e modelli stilistici di diversa provenienza.
Le domande di iscrizione al concorso dovranno essere inviate tramite il format presente su www.fondazioneandreaparodi.it , dove è anche disponibile il bando completo.
Dovranno contenere:
– 2 brani (2 file mp3, provini o registrazioni live o realizzazioni definitive; indicare con quale dei due brani si intende gareggiare);
– testi ed eventuali traduzioni in italiano dei due brani;
– curriculum artistico del concorrente (singolo o gruppo);
Per iscriversi occorre essere maggiorenni e autori o coautori del brano in gara. Il concorso è gratuito ed aperto ad artisti di tutto il mondo.
La Commissione artistica istituita dalla Fondazione selezionerà, in maniera anonima, da otto a dodici finalisti.
Il premio consiste in una somma in denaro erogata a copertura di tutti i costi di master class, eventuale acquisto o noleggio di strumenti musicali, corsi e quant’altro il vincitore sceglierà per la propria crescita artistica e musicale, per un importo massimo di 2.500 euro. Un ulteriore premio è la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi. Inoltre, verrà offerta al vincitore l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2017 del Premio Andrea Parodi, dell’“European jazz expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli e del Negro Festival di Pertosa (SA).
La manifestazione è nata per omaggiare un grande artista come Andrea Parodi, passato dal pop d’autore con i Tazenda ad un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music, collaborando fra l’altro con artisti come Al Di Meola e Noa. Le precedenti edizioni sono state vinte nel 2015 da Giuliano Gabriele Ensemble (Lazio), nel 2014 da Flo (Campania), nel 2013 da Unavantaluna (Sicilia), nel 2012 da Elsa Martin (Friuli), nel 2011 da Elva Lutza (Sardegna), nel 2010 dalla Compagnia Triskele (Sicilia), nel 2009 da Francesco Sossio (Puglia).
La manifestazione è realizzata grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna, la Fondazione di Sardegna, il Comune di Cagliari, dei Partecipanti Aderenti e degli sponsor. I partner del Premio sono: European Jazz Expo, Premio Bianca d’Aponte, Negro Festival, Folkest, Nuovo Imaie, Consorzio Cagliari Centro Storico, Jazzino – Jazz Club, Cagliari, Boxoffice Sardegna. Media Partners: Radio Rai Live 7, Radio Montecarlo, Radio Popolare, Sardegna1, Roxy Bar Tv, Unica Radio.
È possibile sostenere la Fondazione Andrea Parodi attraverso la destinazione del 5×1000 e attraverso contribuzioni in denaro. Sul sito della Fondazione si possono trovare tutte le informazioni.

 

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Entra nel vivo il Premio Marchionni, il concorso d’arte contemporanea lanciato a dicembre dal museo Maggma (Museo d’arte grafica del Mediterraneo Marchionni, con sede a Villacidro) per ricordare la figura di Dino Marchionni, sopraffino incisore e insegnante di educazione artistica, che nel 1954 lasciò la sua Urbino per insegnare a Villacidro, dove rimase sino alla fine della sua vita.

Ai primi di maggio la giuria di qualità (composta da Umberto Palestini, Alessandra Redaelli, Adriano Corsi, Francesco Martani, Giorgio Sorrentino, Vitaliano Angelini) ha scelto le 30 opere finaliste per ciascuna delle due sezioni, grafica e pittura.  Il 19 giugno i lavori saranno esposti al Magmma  in occasione della premiazione finale, dove rimarranno fino alla fine del mese.

Sono circa 900 le opere arrivate in questi mesi da diversi paesi – Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Svizzera, Slovenia, Grecia, Ucraina, Russia, Polonia, Perù, Messico, Israele, Iran, Marocco – e visionabili nella galleria creata sul sito www.premiomarchionni.it.

«Si tratta di lavori – sottolinea il direttore artistico del Maggma, Walter Marchionni – di altissima qualità e frutto dell’estro di artisti già affermati, come dimostra il fatto che tra questi spiccano il vincitore di una delle passate edizioni del Premio Arte Mondadori e alcuni finalisti del Premio Arte Laguna e del Premio Celeste.»

Tra le 60 opere in semifinale, la giuria ne selezionerà 30, cioè 15 per ogni sezione. Ai due vincitori andrà un premio in denaro di 2.500 euro.  Per i primi 15 classificati di ogni sezione è inoltre previsto un Premio speciale: l’esposizione della loro opera in una mostra itinerante che toccherà il Museo Cà La Ghironda di Bologna, il Palazzo Collegio Raffaello, di Urbino, e l’Archivio Galleria Lazzaro Milano. Saranno anche assegnate tre residenze d’artista (di cui due riservate ad artisti stranieri) di dieci giorni, che comprendono anche un’esposizione finale.

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Radio Carbonia International è la nuova WebRadio cittadina dedicata ai giovani e meno giovani, che hanno dovuto abbandonare la nostra splendida isola per cause di forza maggiore e vivono ai quattro angoli del mondo. Il progetto nasce per dare voce a tutte le istanze del territorio, ma non solo. La realizzazione sarà possibile anche grazie all’apporto di tanti giovani, pronti a scommettere su Radio Carbonia International. RCI si distinguerà per i programmi tematici, culturali, musicali e, con la collaborazione di associazioni sportive del territorio, darà voce a tutte le attività sportive e hobbistiche ed alle passioni che caratterizzano il nostro territorio.

Notiziari locali, a tutte le ore del giorno e della notte, permetteranno a gli emigrati di essere sempre aggiornati su tutto ciò che riguarda la loro terra, uno spazio dedicato agli artisti emergenti locali, rubriche sulla cucina tipica del Sulcis Iglesiente, programmi di intrattenimento musicale con tutte le novità e la migliore musica proveniente direttamente dall’isola di Sardegna.

Un progetto fortemente voluto e ideato da Emanuele Ledda, ballerino e coreografo, insegnante di danza e già ideatore e fondatore di RadioDanza, con la collaborazione di Gemma Rumore, laureata in Scienze dell’educazione, insegnante e referente presso un’università privata telematica, appassionata al mondo della radio, nel quale ha maturato varie esperienze).

Radio Carbonia International sarà in onda dal 1° luglio: appuntamento alle ore 10 per seguire le prime trasmissioni in diretta.

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Cento ore di gare, 1.600 atleti, venti artisti per la dieci giorni nel campus del Cus Cagliari. Musica, cultura e aggregazione dal 27 maggio al 5 giugno: undici discipline con quattro new entry: calcio balilla, badmington, crossfit e scacchi. L’evento curato dall’associazione Il paese delle meraviglie, prevede cerimonia inaugurale, sfilata, serate a tema, concerti e music contest.

Venerdì 27 maggio si apre con la cerimonia inaugurale e la sfilata delle rappresentative la quarta edizione di Ateneika. L’Ateneo – con in prima fila il pro rettore vicario, Francesco Mola – segue e supporta i giochi con attenzione. La manifestazione riservata agli studenti dell’Università di Cagliari, si disputa nel campus Cus Cagliari di Sa Duchessa. L’evento si chiude con le premiazioni, domenica 5 giugno.

Discipline sportive, aggregazione e socializzazione, cultura, musica e spettacoli per dieci giorni con il coinvolgimento degli studenti dell’ateneo: è questo uno dei grandi traguardi di Ateneika. Dalle 7.500 presenze del 2013 alle 32mila dello scorso anno, con 20 artisti, sette sport e un budget di 92mila euro (29mila nel 2013) AteneiKa cresce e si rafforza. Oltre milleseicento gli atleti iscritti per oltre cento ore di gare e partite. La rassegna coinvolge anche oltre un centinaio di volontari.

Una sfida infinita. Rivolto agli studenti e alle studentesse iscritti all’Università di Cagliari per l’anno accademico 2015/16, l’evento prevede gare maschili e femminili di atletica (100, 400 e 1.500 m, salto in lungo, lancio del peso), badminton (singolo, doppio), basket (3vs3, 5vs5), calcio balilla (1vs1, 2vs2), calcio a 5, crossFit (in collaborazione con CrossFit Kasteddu), nuoto (25, 50 e 100 stile libero, 25 dorso, 25 rana, 25 delfino, 100 misti), pallavolo (torneo misto, max 3 giocatori maschi in campo contemporaneamente), tennis (singolo, doppio e doppio misto), tennis tavolo (singolo, doppio e doppio misto) e scacchi.

Spettacoli e cultura. Il calendario – tuttora in fase di completamento, sono attese varie sorprese – prevede, tra l’altro, i concerti di “Marta sui tubi”, una performance al femminile con Giorgieness, Sara Loreni, Chiara Effe, la serata “sarda” con Claudia Aru, l’AteneiKa Music Contest e Closing party. L’iniziativa viene seguita anche da un gruppo di studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione, coordinato da Elisabetta Gola. E’ prevista la copertura mediatica della manifestazione su social e web.

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logo Trenitalia

Trenitalia è uno dei motori dello sviluppo del nostro paese. Anche se da un po’ di anni l’azienda è stata sdoppiata in due rami diversi: Trenitalia per i treni e Ferrovie per l’infrastruttura, a livello lavorativo è restata un’unica entità difatti le pagine lavoro dei due siti convergono.

Trenitalia, che resta un’azienda statale, è sempre stata attenta alle politiche del lavoro, soprattutto, se giovanile. 

Da sempre organizza incontri all’interno delle università per presentarsi agli studenti e spiegare l’ambiente del lavoro in azienda. 

Inoltre organizza stage, e offre anche tante opportunità a diplomati e si vanta, a ragione, di essere una delle aziende al mondo…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_trenitalia.html .

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Un viaggio tra passato e futuro nell’archeologia industriale di Cagliari: l’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari apre le porte per svelarsi ai visitatori. Sabato 28 maggio, dalle ore 11.00 alle ore 18.40, e domenica 29, dalle ore 10.30 alle ore 18.50, sarà possibile conoscere gli interni di quella che fu una delle prime grandi fabbriche della Sardegna ad offrire un impiego stabile ed una buona remunerazione alla manodopera, anche femminile.

Il complesso, edificato sulle vestigia di un convento del 1400 e destinato oggi ad ospitare la “Fabbrica della Creatività”, si racconta attraverso due giornate di visite guidate, laboratori ed attività dopo l’articolato intervento di recupero finanziato dagli Accordi di Programma Quadro “Beni Culturali” e “Sensi Contemporanei” e con fondi POR FESR 2007-2013 della Regione Sardegna. Le operazioni hanno interessato circa la metà del complesso: oltre10.000 di superficie coperta, sui 22.000 mq. di superficie complessiva.
Il progetto è stato perfezionato seguendo l’evoluzione dello scenario attuale e tiene conto dei cambiamenti avvenuti nel campo della produzione e fruizione di contenuti culturali, con riferimento alla crescente esigenza di poter disporre di soluzioni tecnologiche innovative che ne incrementino le potenzialità, anche sotto il profilo economico e sociale. La Manifattura diventerà, infatti, il luogo in cui competenze creative, tecnologiche e digitali si incontreranno per sviluppare nuovi prodotti, servizi e modelli competitivi non solo nell’ambito culturale ma in tutti i campi a contenuto intellettuale, artigianale e dei servizi.

Sono previste visite guidate per adulti e bambini, laboratori per bambini dai 5 ai 7 anni e dagli 8 ai 10 anni e la proiezione del documentario di Raffaello Fusaro “Le favole iniziano a Cabras”, in omaggio alla figura di Pinuccio Sciola. Un momento di particolare suggestione prevede inoltre le testimonianze dirette degli ultimi lavoratori della Manifattura, che racconteranno la propria esperienza ai visitatori.

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E’ stato inaugurato questa mattina, all’ospedale Sirai di Carbonia, il nuovo blocco operatorio, alla presenza dei dirigenti della Asl 7 e delle massime autorità civili, militari e religiose. Arrivato a conclusione di un iter durato oltre dieci anni, il nuovo blocco operatorio si pone all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e funzionale, con apparecchiature di ultima generazione. Si compone di 4 sale operatorie e relative pertinenze, delle quali tre a destinazione chirurgica “flessibile” e una di maggiori dimensioni da dedicare alla chirurgia ortopedica-traumatologica, il tutto su una superficie di circa 1.500 metri quadri, al Piano terra del presidio, in immediata adiacenza con il Pronto Soccorso e la Rianimazione.

L’intervento è stato finanziato con risorse della legge 67 del 1998, per un importo complessivo di 4 milioni e mezzo di euro (a fronte di un finanziamento complessivo di circa 13 milioni di euro che ha riguardato anche la realizzazione della Hall del Presidio, i reparti di Cardiologia – Emodinamica e l’adeguamento dell’impianto elettrico. Le dotazioni tecnologiche e strumentali del blocco sono state acquistate con fondi FSC per un importo complessivo di 1.800.000 euro circa. Si tratta di arredi e strumentazioni di elevatissimo livello tecnologico. Il sistema di gestione informatica dei dati e delle immagini dell’intero sistema, innovano enormemente la conduzione delle attività chirurgiche del Presidio.

Durante il mese di aprile sono state condotte le attività di formazione del personale medico e infermieristico. Sono ancora in corso le attività di simulazione dei percorsi dei pazienti e degli operatori dagli ambienti di degenza e dal Pronto Soccorso alle Sale e viceversa e sono in fase di completamento le operazioni di collaudo e certificazione degli impianti.

Con l’entrata in funzione del blocco operatorio del Sirai si aggiunge un tassello fondamentale al percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera della ASL 7, così come previsto dal progetto regionale, che vede il Sirai di Carbonia struttura deputata alla gestione dell’emergenza-urgenza, CTO di Iglesias il presidio delle attività programmate e di elezione, con lo sviluppo dei reparti di week surgery e week hospital per la chirurgia e l’ortopedia, e il Santa Barbara dedicato alle attività ambulatoriali, come presidio di raccordo tra le attività ospedaliere e territoriali. Il nuovo modello organizzativo permetterà l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse tecnologiche, strutturali (ambienti di degenza, sale operatorie, ambulatori) e umane.

«Abbiamo raggiunto un importante risultato che garantirà ai nostri professionisti i migliori ambienti e le migliori tecnologie per operare con qualità e sicurezza – ha detto il commissario straordinario, Antonio Onnis -. Il percorso di riorganizzazione intrapreso e gli investimenti iniziati procedono senza sosta e presto anche il CTO di Iglesias sarà dotato di un blocco operatorio analogo, moderno e funzionale.»

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Inizia domani la settimana di lavoro per il Consiglio regionale e per le Commissioni consiliari. L’Aula si riunirà mercoledì 25 maggio alle 10,00. All’ordine del giorno il disegno di legge n 325/A “disposizioni relative alla Commissione per le attività di verifica per la stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili. Modifiche all’articolo 4, comma 32, della legge regionale 11 aprile 2016, n. 5 (legge di stabilità 2016)”, il disegno di legge 326/A “modifica della legge regionale 3 dicembre 2015, n. 31 (adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie)” e la nomina del Consiglio di amministrazione dell’Isre.

Per domani, 24 maggio, sono state invece convocate tre commissioni. In mattinata, alle 10,00, si riunirà la Sesta “Salute e politiche sociali”. Al primo punto dell’ordine del giorno la difficile situazione dei lavoratori Aias. La Commissione sentirà in audizione i vertici dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici. Successivamente, il parlamentino guidato da Raimondo Perra, sentirà i rappresentanti delle Conferenze territoriali socio-sanitarie e degli ordini e collegi delle professioni sanitarie su: 

1) Disegno di legge 321 (istituzione dell’Azienda sanitaria unica regionale (ASUR) e disposizioni di adeguamento dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5). 

2) Proposta di legge 37 (riorganizzazione sanitaria della Regione Sardegna), proposta di legge 78 (riforma del Servizio sanitario regionale). 

3) Proposta di legge 85 (modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5).

Nel pomeriggio si riuniranno invece la Seconda e la Quinta.

La Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale”, presieduta da Gavino Manca, è convocata per le 17.30. In programma l’audizione dell’assessore alla pubblica istruzione Claudia Firino sulle proposte di legge n. 36 (legge regionale per l’insegnamento della storia, della cultura e della letteratura della Sardegna nelle scuole); n.167 (norme volte ad incentivare l’insegnamento della lingua sarda nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 15 ottobre 1997, n. 26 (promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna) e n. 228 (norme per la tutela, ufficializzazione e promozione della lingua sarda e delle altre varietà linguistiche della Sardegna.

Alle 16,30 si riunirà il parlamentino delle “Attività Produttive”, presieduto da Luigi Lotto. In programma l’audizione dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras sulla P/104 “Proposta Piano Energetico Ambientale Regionale”. Compatibilmente con i lavori del Consiglio, la seduta della Commissione proseguirà nei giorni successivi con un nutrito ordine del giorno:

1. P/104 “Proposta Piano Energetico Ambientale Regionale. Parere di competenza ai sensi dell’art. 4 lett.I) L.R. 1/1977”;

2. P.L. 4 “Funzioni in materia di turismo e disciplina della ricettività dell’ospitalità e del turismo nautico in Sardegna”;

3. P.L. 104 “Disciplina dell’attività ricettiva di bed and breakfast (B&B)”;

4. P.L. 131 “Istituzione dei “marina resort”. Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 27 (Disciplina delle strutture ricettive extra alberghiere, integrazioni e modifiche alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22, concernente “Norme per la classificazione delle aziende ricettive e abrogazione della legge regionale 22 aprile 1987, n. 21)”;

5. P.L. 143 “Testo unico della disciplina delle strutture turistiche-ricettive della Sardegna”;

6. P.L. 196 “Norme in materia di turismo itinerante”;

7. P.L. 265 “Disposizioni per la promozione e lo sviluppo in Sardegna dell’escursionismo, del cicloturismo, del turismo equestre e del turismo itinerante in camper e moto”;

8. P.L. 272 “Disposizioni concernenti la rete escursionistica della Sardegna e valorizzazione delle attività escursionistiche e alpinistiche per l’attivazione e il mantenimento di un qualificato turismo montano sostenibile, utile per lo sviluppo socio-economico delle zone montane e dell’intera isola”;

9. P.L. 289 “Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 27″ (Disciplina delle strutture ricettive extra alberghiere, integrazioni modifiche alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22, concernente: “Norme per la classificazione delle aziende ricettive” e abrogazione della legge regionale 22 aprile 1987, n. 21). Modifica degli articoli 7, 21 e 22;

10. P.L. 311 “Disciplina e promozione dell’attività ricettiva di albergo diffuso”;

11. P.L. 320 “Norme in materia di turismo”.

Mercoledì 25 maggio alle 16,30, compatibilmente con i lavori del Consiglio, si riunirà infine la Quarta Commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità) presieduta da Antonio Solinas. All’ordine del giorno l’audizione dell’Amministratore unico della Delcomar sulle problematiche inerenti i collegamenti con le isole minori e l’esame delle proposte di legge n. 34 (Tutela e disciplina della raccolta dei funghi epigei e ipogei spontanei), n. 219 (Tutela e disciplina della raccolta dei funghi epigei e ipogei spontanei) e n. 284 (Norme per la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei spontanei).

Palazzo della Regione 2 copia

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frame spot Moby-Tirrenia

Le vacanze sono finalmente alle porte e molti cominciano a pianificare le partenze per le mete turistiche preferite, tra cui le spiagge da sogno di Sardegna, Sicilia, Corsica, Elba e Tremiti. Ma come arrivarci? Il modo migliore per raggiungere in assoluto relax il mare delle nostre Isole è viaggiare con Moby e Tirrenia grazie alle quali la vacanza comincia dal viaggio. 

L’essenza della fuga dalla routine quotidiana, il viaggio verso spiagge baciate dal sole non può che cominciare con le navi Moby e Tirrenia: è questo il concetto della nuova campagna Armando Testa, che comunica in modo ironico e impattante la vita di chi le sue vacanze con le due Compagnie le ha già prenotate.

Una campagna che conferma ed evidenzia la forza del connubio Moby-Tirrenia, che offre ai propri clienti una vasta scelta di tratte, orari e porti di partenza e, in alta stagione, partenze sia di giorno che di notte grazie al potenziamento delle corse verso le Isole.

Lo spot TV, la cui creatività è stata ideata da Giulia Ricciardi (art) e Lorenzo Marzetti (copy), sotto la direzione creativa di Erik Ravelo e Vincenzo Celli, è stato girato tra Milano e Livorno e prodotto da Blow Up, con la regia di Enrico Trippa.

E’ in onda anche una campagna radio, con divertenti soggetti in cui il tema delle vacanze e le caratteristiche della promozione vengono raccontati in modo originale. La produzione è affidata a Eccetera.

In parallelo è in corso anche una campagna stampa ed affissione dove fanno da testimonial due delle più importanti ammiraglie della flotta del Gruppo.

La pianificazione è a cura di Media Italia.

Con Moby e Tirrenia trovarsi sotto l’ombrellone sulle proprie spiagge preferite quest’anno è ancora più semplice e vantaggioso. È già in vigore da qualche giorno la grande offerta, valida fino al 31 dicembre 2016, con la quale è possibile viaggiare da e per la Sardegna a prezzi più che accessibili. Tariffe eccezionali su varie tratte: due passeggeri con un’auto potranno infatti viaggiare a partire da 65 euro (tutto incluso). Le tariffe si applicano sulle seguenti linee:

Livorno-Olbia-Livorno

Piombino-Olbia-Piombino

Civitavecchia-Olbia-Civitavecchia