17 August, 2024
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Mercoledì 25 maggio, dalle 9.15 alle 18.00, presso la Mediateca del Mediterraneo, a Cagliari, si svolgerà la finale di “Impresa in Azione”, il programma didattico promosso da Junior Achievement Italia – prima associazione non profit per la diffusione della cultura economico-imprenditoriale tra i giovani – sviluppato in Sardegna grazie alla partnership con Sardegna 2050, Open Campus, Scuolimpresa Sardegna con il supporto e la collaborazione dell’Europe Direct della Regione Sardegna.  Studenti, docenti ed esperti d’azienda di tutto il territorio si confronteranno con i 13 progetti d’impresa arrivati alle finali regionali.

Durante la giornata i partecipanti, oltre 150, saranno chiamati a presentare la propria idea imprenditoriale, sviluppata durante tutto l’anno scolastico grazie al supporto del docente coordinatore e di alcuni manager d’azienda che, volontariamente, hanno deciso di donare alcune delle loro ore lavorative per una attività di affiancamento agli studenti. Per convincere la giuria della validità dei propri progetti imprenditoriali, i giovani imprenditori esporranno i prodotti o i servizi ideati e realizzati negli stand espositivi (allestiti negli spazi della Mediateca), affronteranno un colloquio con i giudici e mostreranno un video-pitch contenente tutte le informazioni sulla loro mini-impresa. Al termine della giornata avranno a disposizione 3 minuti, per un ultimo appello, prima che la giuria emetta il verdetto finale.

I vincitori di questa prima fase regionale avranno la possibilità di partecipare alla competizione nazionale BIZ Factory, in programma a Milano il 6-7 giugno prossimi e di contendersi il titolo di Migliore Impresa JA 2016 che rappresenterà l’Italia alla JA Europe Company of the Year Competition a Lucerna, Svizzera.

Impresa in azione (www.impresainazione.it) è un programma di educazione all’autoimprenditorialità rivolto alle classi III, IV e V delle Scuole Superiori, sviluppato da più di 10 anni nelle scuole superiori di tutta Italia. Ha coinvolto quest’anno oltre 13.000 studenti tra i 16 e i 19 anni di 245 scuole su tutto il territorio nazionale e oltre 280.000 in Europa.

Riconosciuto dalla Commissione Europea come «la più efficace strategia educativa di lungo periodo per la crescita e l’occupabilità dei giovani», attraverso una metodologia didattica basata sull’imparare facendo e un curriculum ricco di iniziative e contenuti, offre agli studenti gli strumenti giusti per trasformare una semplice idea in una vera e propria impresa. Dall’anno scolastico 2015/2016, è accreditato tra i percorsi di alternanza scuola-lavoro ufficialmente proposti dal MIUR.

Quest’anno scolastico, in Sardegna, sono state coinvolte nel programma Impresa in azione oltre 21 classi appartenenti agli Istituti di Istruzione Superiore delle provincie di Sassari, Oristano e Cagliari che hanno visto la partecipazione di 395 alunni e la creazione di 14 mini-imprese.

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“I porti del Mediterraneo e la sfida per l’accoglienza” è stato il tema di una tavola rotonda, coordinata da Roberto Lai, presidente dell’associazione Arciere Onlus che si è tenuta venerdì 20 maggio nell’Aula consiliare del comune di Sant’Antioco. L’obiettivo della conferenza è stato quello di proporre una riflessione, all’inizio della stagione degli sbarchi di migranti, sul ruolo dei porti e dei comuni nel Mediterraneo, per meglio comprendere quanto le istituzioni già svolgono e quale ruolo può ricoprire la società civile. Dopo il saluto ai presenti del sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, si sono succeduti i temi svolti dei vari relatori. A promuovere la Tavola rotonda, a cui ha partecipato anche il vescovo di Iglesias Monsignor Giovanni Paolo Zedda, è stato il dottor Emiliano Abramo, responsabile per la Sicilia della Comunità di Sant’Egidio, premiato con il prestigioso premio “Colomba d’oro per la Pace 2015” dall’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRAD) per l’importante lavoro di accoglienza in Sicilia.

«E’ parso significativo scegliere proprio la località di Sant’Antioco in quanto comune di periferia coinvolto nelle buone pratiche di accoglienza, terminale di una rotta di sbarchi, quella di barconi salpati dall’Algeria-  ha spiegato Emiliano Abramo – che potrebbe essere ancora più trafficata a causa della chiusura del corridoio balcanico e a causa delle difficoltà in territorio libico.»

Tra i relatori, il Direttore Marittimo della Sardegna Centro-Meridionale, Capitano di Vascello, Roberto Isidori, ed il tenente di vascello elicotterista comandante dell’ufficio Marittimo di Sant’Antioco, Diego Leone, che hanno esposto i numeri degli interventi di salvataggio in mare e l’attività che viene svolta dalla Guardia costiera. Il vescovo si è soffermato invece sui valori cristiani dell’accoglienza e dell’impegno della chiesa per favorire il processo di integrazione. Interessante l’intervento del deputato Mario Marazziti, presidente della commissione Affari sociali della Camera dei deputati, che ha spiegato l’operatività e gli sforzi del governo sul versante immigrazione dando atto alla grande opera verso i migranti svolta dalla Comunità di Sant’Egidio.

«La piramide della vita: infanzia, giovani, età fertile e anziani si è appiattita – ha sottolineato Mario Marazziti -. I risultati degli sforzi del governo verso la famiglia si vedranno tra vent’anni. In questo contesto i migranti, anche se è difficile da capire, possono essere una risorsa e una garanzia di occupazione. Viviamo – ha concluso Marazziti – in un momento di grandi difficoltà ma anche di arricchimento perché un popolo senza anima non esiste.»

E’ stato un convegno ricco di temi umani, civili e sociali svolto alla presenza di tanti cittadini e di rappresentanti dell’Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito e diverse associazioni impegnati nel controllo delle frontiere e con il compito, che sta diventando ogni giorno più impegnativo, di salvare la vita a tanti disperati che solcano il mare a bordo di barconi fatiscenti per raggiugere l’Europa che non li vuole, e vivere in un mondo senza più guerre e povertà.

Tito Siddi

I porti del Mediterraneo

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Prosegue senza sosta il programma di presentazioni e dibattiti inseriti nel cartellone della XV Mostra regionale del Libro in Sardegna, in corso a Macomer nell’area fieristica delle ex Caserme Mura. La penultima giornata, sabato 21 maggio, si è aperta nel padiglione Tamuli nel segno di Vico Mossa e della recente iniziativa, promossa dal Comune di Serramanna e dalle edizioni Ilisso, per valorizzare la figura e le opere dell’architetto che ha avuto tanta parte nella storia urbanistica sarda.

Il rinnovato interesse nei confronti di Mossa si deve alla recente pubblicazione  da parte di Ilisso de “I cabilli”, unico romanzo della sua ricca produzione, un’opera a carattere autobiografico, in cui, raccontando di sé e della sua vicenda personale, Mossa disegna un affresco delizioso di una comunità che poi non è diversa da quella di tanti altri centri dell’Isola in quel periodo storico. La presentazione del romanzo ha offerto anche lo spunto per parlare di un’altra operazione importante, la sistemazione del suo archivio personale in seguito alla recente donazione fatta dalla famiglia al comune di Serramanna.  Dopo l’intervento di Guido Carcangiu e di Enrico Pinna, il Mossa architetto, urbanista e progettista, è stato raccontato attraverso l’illustrazione di una carrellata di documenti censiti e catalogati dall’archivista Alessandra Mocci: duecentosessanta rotoli, 114 cartelle, 3000 foto, sette volumi e 1200 lettere che raccontano il lungo e prolifico periodo tra il 1932 e il 1990.

Il pomeriggio si è aperto con un blocco di presentazioni dei volumi di tre autori coordinati da Paolo Lusci. “I giardini di Leverkusen” (Arkadia editore) di Ilario Carta, è una vicenda di formazione, a carattere autobiografico, in cui l’autore racconta del viaggio di un giovane che negli anni Settanta raggiunge il padre emigrato da tempo in Germania. Qui vive una serie di esperienze caratterizzate dalla scoperta di una realtà dura e gretta complicate dal rapporto conflittuale con il padre, che lo portano a rivedere le sue certezze di ragazzo.

Quindi è arrivato il turno di Marinella Caocci con il suo “Lunaesole” (Aipsa), un romanzo storico, ma anche una saga familiare, ambientata negli stazzi galluresi, nel secolo scorso, a cavallo tra le due guerre mondiali, narrata attraverso le vicende che un personaggio femminile, nonna Assunta, racconta di fronte al camino, luogo mitico, in cui la realtà, apparentemente ingarbugliata, sembra ritrovare un senso compiuto.

La chiusura è stata affidata a Luisella Sassu con il suo “Colpo di coda” (Condaghes), storia che la stessa autrice, partendo dal titolo, ha definito una metafora per il modo in cui i personaggi vivono esperienze e situazioni drammatiche da cui riescono a uscire con il classico colpo di coda. I protagonisti della storia, in cui si ritrovano gli elementi classici del giallo, scoprono, in certe situazioni, di possedere una forza che li aiuta a superare il momento critico.

Con Duilio Caocci (università di Cagliari) e Andrea Soddu (sindaco di Nuoro) si è tornati a parlare di Grazia Deledda e della prossima pubblicazione dell’opera deleddiana nelle Edizioni Nazionali promosse dal ministero dei Beni culturali. Nell’anno in cui ricorre il doppio anniversario: ottant’anni dalla morte e novanta dal conferimento del Premio Nobel per la letteratura, si assiste a un rinnovato interesse nei confronti della scrittrice nuorese e della sua vastissima produzione. Grazia Deledda, lo ha ricordato anche sabato sera Duilio Caocci, fa parte del gruppo di quegli autori cosiddetti “visionari” sardi per avere saputo – attraverso le intuizioni, la lungimiranza, la lucidità del pensiero e la grande capacità comunicativa – anticipare tanta parte dei temi al centro del dibattito politico e culturale dei decenni successivi.

La pubblicazione dell’Edizione nazionale dell’opera deleddiana è un’operazione importante che sarà realizzata anche attraverso un massiccio impiego della digitalizzazione. «Le prime due e le ultime due opere – ha anticipato Duilio Caocci – usciranno a fine dicembre, ma per vedere l’opera completa si dovrà attendere qualche anno».

Di lingua sarda hanno parlato invece Mario Sanna e Roberto Carta che hanno presentato la traduzione in limba sarda comuna – curata da Gianni Muroni, intervenuto alla presentazione – di un classico della letteratura mondiale: il “Don Chisciotte” di Cervantes. Lavoro meticoloso e certosino, che ha richiesto mesi di impegno durante i quali Muroni, ha tradotto un romanzo strutturato, non facile, che adesso è possibile leggere in sardo. La presentazione di “Don Chisciotte de sa Mantzia” (Condaghes) ha dato lo spunto per rimarcare anche l’utilità della traduzione in lingua sarda di opere importanti con l’intento di sostenere la diffusione della lingua e della cultura sarda.

Contemporaneamente la lingua sarda era protagonista anche nel Padiglione Filigosa dove, coordinati dal giornalista Vito Biolchini, hanno discusso di “Lingue locali e varietà di italiano” gli studiosi Silvia Marcato, Cristina Lavinio e Maurizio Virdis. Ordinario di Linguistica italiana all’Università di Udine (dove dirige anche il Centro internazionale sul plurilinguismo), Marcato ha illustrato la situazione friulana, «sicuramente vitale perché intorno alla lingua si riscontra un rinnovato interesse, anche se non mancano le contraddizioni di una produzione editoriale in friulano talvolta lontane dai reali bisogni delle comunità». Il dibattito si è poi spostato sulla situazione sarda e il dibattito sull’opportunità di introdurre uno standard. «Certamente serve, ma non risolve i problemi di una lingua» ha continuato Marcato. Posizione condivisa da Maurizio Virdis: «Il problema non è lo standard ma il percorso della sua condivisione e un serio recupero lessicale. Tutte le lingue esprimono un modo di vedere il mondo ed è per questo che vanno preservate». Più critica la posizione di Cristina Lavinio, secondo cui «in Sardegna, davanti ad una lingua costruita a tavolino c’è stata una levata di scudi. Bisogna fare i conti con la realtà e favorire soprattutto lo sviluppo delle parlate locali». «In ogni caso la vedo dura per la Sardegna – ha concluso Marcato – senza soluzioni condivise ogni sforzo è vano. Uno standard per definizione può scontentare qualcuno ma non averlo è peggio».

La serata al padiglione Tamuli si è chiusa all’insegna del teatro con il libro dell’attore e regista Mario Faticoni “Un delitto fatto bene”, edito da Carlo Delfino e presentato alla Mostra da Natalino Piras. Il libro ripercorre i cinquant’anni di carriera dell’artista veronese di nascita ma sardo di adozione, che ha tracciato anche un bilancio artistico non solo personale ma di tutto il movimento teatrale isolano. «Il teatro in Sardegna oggi è morto. Dopo una stagione di grandi speranze, oggi le promesse della costruzione di una società culturale matura sono state tradite e la nostra isola fa i conti con una crisi di cui non si vede l’uscita».

La serata si è conclusa al padiglione Filigosa dove Andrea Congia e Ludovica Careddu (associazione “Tra Parola e Musica”) hanno proposto una bella rappresentazione, con lettura integrale e accompagnamento musicale, della novella di Grazia Deledda “La festa del Cristo”, tratta dalla raccolta “Chiaroscuro”.

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Lettera x Giampaolo Puddu retro

COMUNICATO PREVENTIVO PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI RELATIVI ALLE ELEZIONI COMUNALI DEL 5 GIUGNO 2016 (PRIMO TURNO) E DEL 19 GIUGNO 2016 (EVENTUALE TURNO DI BALLOTTAGGIO) ai sensi della legge 22 febbraio 2000 n. 28 e in conformità delle norme dell’Agcom

LA CIRRONIS GIAMPAOLO DITTA INDIVIDUALE, SOCIETA’ EDITRICE DEL QUOTIDIANO ONLINE www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

comunica

che intende mettere a disposizione su questa testata spazi per la diffusione di messaggi politici elettorali, ai sensi e nelle forme di legge. Gli spazi di propaganda saranno offerti a pagamento a tutte le liste, candidati, partiti politici che ne facciano richiesta nel pieno rispetto del principio di parità di trattamento ed in base all’ordine temporale di prenotazione. I messaggi saranno accompagnati dalla dicitura “messaggio elettorale” e dall’indicazione del nome e cognome del committente.

Le tariffe dei banner, spot e video sono depositate e consultabili da chiunque vi abbia interesse in apposito documento depositato presso la propria sede in Carbonia (CI), Via Cristoforo Colombo, 20 – tel 0781 670155 – 328 6132020 – email: giampaolo.cirronis@gmail.com

Il pagamento dovrà essere effettuato contestualmente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione.

Le richieste di pubblicazione di messaggi elettorali, oltre al soggetto richiedente, devono specificare la data di pubblicazione e la consegna dei materiali per la stampa e dovranno pervenire presso la sede della società editrice del quotidiano online www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com , entro 3 (tre) giorni lavorativi precedenti la pubblicazione.

I messaggi elettorali saranno pubblicati fino al penultimo giorno prima della data delle votazioni.

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Il 23 maggio 2016, Giornata della Legalità, si commemora il XXIV Anniversario della strage di Capaci (23 maggio 1992) in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i loro agenti di scorta. Il Coordinamento Nazionale dei docenti della Disciplina dei diritti umani, in occasione di tale giornata, intende ricordare  tutte le vittime di mafia che hanno dato con sacrificio la propria vita per costruire una società migliore, con giustizia e legalità.

La scuola ha un compito centrale nel contrasto della criminalità e delle mafie, combattendo la paura e lavorando in funzione di una concreta educazione al rispetto delle regole sociali e delle leggi. A tal proposito si invitano le scuole di ogni ordine e grado a sensibilizzare gli studenti affinché non ci sia solo il ricordo, la commemorazione fine a se stessa, ma che sia stimolo alla riflessione su quanto accaduto e sulle ragioni che ne hanno determinato la tragedia. Ogni comunità educativa scolastica diventi una sentinella di legalità: le periferie attraverso le istituzioni scolastiche possano diventino baluardo della cittadinanza responsabile.

È importante che il ricordo sia seguito da incontri, seminari e interventi formativi che possano aiutare le nuove generazioni a maturare una consapevolezza critica nel leggere la realtà e guidarle nelle scelte, a partire dai semplici contesti di vita quotidiana, verso la legalità, perché «ognuno può fare la sua parte, per grande o piccola che sia». (Giovanni Falcone).

Siamo convinti, che, ancora di più oggi, solo attraverso l’educazione alla legalità e ai diritti umani si possano diffondere i valori dell’etica morale, della giustizia, del rispetto della persona umana, della libertà, della democrazia nelle future generazioni.

Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone anno bandito  un concorso per gli studenti delle Scuole di ogni ordine e grado dal titolo “Diamo forza al nostro impegno. Partecipazione attiva per lottare contro le mafie”,  per far riflettere i giovani studenti sulla rilevanza dei fatti accaduti «affinché non venga reso vano il lascito di quei cittadini che hanno profuso il loro impegno nella lotta contro le organizzazioni criminali».

Un prezioso stimolo agli studenti viene fornito dal giudice Antonino Caponnetto durante un convegno “Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi! L’avvenire è nelle vostre mani. Ricordatelo sempre!” (Antonino Caponnetto, Firenze, 8 novembre 2010. Auditorium S. Apollonia, convegno “I giovani sentinelle della legalità”)

Letizia Fragassi

Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani

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Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi mercoledì 25 maggio. alle ore 10.00. All’esame dell’assemblea ci sarà il disegno di legge n° 325 (disposizioni relative alla commissione per le attività di verifica per la stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili. Modifiche all’articolo 4, comma 32, della legge regionale 11 aprile 2016, n. 5 – legge di stabilità 2016).

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Un finale nel nome di Sergio Atzeni e della scrittrice turca Esmahan Aykol, ospite d’eccezione della quindicesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna che si chiude domenica 22 maggio a Macomer. Lo scrittore cagliaritano sarà ricordato da due autori del calibro di Milena Agus e Giulio Angioni che, in un incontro coordinato da Paolo Lusci alle ore 16.00 al Padiglione Filigosa, interverranno sul tema “Sergio Atzeni: uno sguardo su Cagliari”.

La giornalista e scrittrice Esmahan Aykol è nata invece a Edirne e oggi vive tra Istanbul e Berlino. Nel nostro paese è conosciuta per i romanzi “Hotel Bosforo” (2010), “Appartamento a Istanbul” (2011), “Divorzio alla turca” (2012) e “Tango a Istanbul” (2014), tutti editi da Sellerio. Con lei, a partire dalle ore 20.30, Michele De Mieri dialogherà non soltanto sul suo personaggio letterario (la libraia Kati Hirsche, sempre alle prese con misteriosi delitti) ma anche della attuale situazione di un paese come la Turchia, oggi è al centro di dinamiche complesse legate alla crisi mediorientale, alla libertà di stampa e alla lotta al fondamentalismo islamico. Aykol interverrà sul tema “Radici come storie”, scelto per connotare questa edizione della Mostra voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzato dal Comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta, che ha curato la programmazione insieme a Simonetta Castia, presidente degli editori sardi.

L’ultima giornata della quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna, proporrà ben dieci appuntamenti. I primi quattro avranno luogo in mattinata al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura. Si inizia alle ore 10.30 con Diego Corraine che presenta “Su printzipeddu” di Antoine de Saint Exupery, tradotto dalla casa editrice Papiros in sardo, tabarchino, algherese e maltese. Modera l’incontro Tore Cubeddu.

“Francesco Dore. Un medico dalla Barbagia al Parlamento” è invece edito da Ilisso che sarà presentato alle ore 11.00 dal suo autore Francesco Dore e da Bachisio Porru.

Il programma prosegue alle ore 11.30 nel segno della lingua sarda e di due dei suoi più importanti studiosi: Mario Puddu (che presenterà la seconda edizione rivista e ampliata del suo “Ditzionàriu de sa Limba e de sa cultura sarda”, edito da Condaghes) e Massimo Pittau (autore del “Nuovo dizionario della Lingua Sarda”, edito da Domus De Janas). Modera l’incontro Antonio Ignazio Garau.

Alle ore 12.30 l’ultimo appuntamento della mattinata vedrà protagonisti, presentati da Antonio Rojch, Massimo Pittau e Italo Bussa, autori dei volumi “Credenze religiose degli antichi sardi” e “L’accabadora immaginaria” (entrambi editi da Della Torre).

Dopo l’incontro delle 16.00 dedicato a Sergio Atzeni, il programma prosegue al Padiglione Tamuli con due incontri alle ore 17.00 e alle ore 17.30: nel primo Franciscu Sedda, insieme ad Antonio Onorato Succu, presenterà il suo “Manuale di indipendenza nazionale” (Edizioni Della Torre); nel secondo Daniela Murgianu e Marco Siddi illustreranno “Senza futuro. Storie vere di chi ha perso il lavoro e la speranza” (Cuec Editrice). Entrambe le presentazioni saranno coordinate da Paolo Lusci.

Gli appuntamenti delle ore 18.00 e ore 19.00 al Padiglione Tamuli vedranno invece protagonisti Antonietta Dettori che presenterà “La sacralità del pane in Sardegna” di Marisa Iamundo De Cumis (Carlo Delfino Editore) e il regista Daniele Atzeni, di cui verrà proiettato il film “Sos mortos de Alos”, ispirato all’opera di Francesco Masala “Il Dio petrolio”. Moderano Tore Cubeddu e Giancarlo Zoccheddu.

Inoltre anche domenica, dalle ore 16.30 alle 19.30, sarà possibile effettuare un Tour nel centro storico e nei luoghi della mostra con carrozza a cavalli, con sosta presso il museo etnografico “Le arti antiche” e letture a cura di Rita Atzeri della compagnia teatrale “il Crogiuolo”.

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E’ in programma dal 23 al 30 maggio, nella sala “Rita Lepori“, a Iglesias, la XVI edizione del Festival Nazionale della Musica “Gian Piero Cartocci”, concorso riservato agli alunni dei corsi ad indirizzo musicale di tutta Italia, organizzato dall’Istituto Comprensivo “Pietro Allori”.

Il progetto, coordinato dai docenti di strumento, è nato con lo scopo di fornire agli alunni un’importante occasione di crescita attraverso il confronto reciproco, di stimolare lo studio della musica, di premiare l’impegno giovanile, di incentivare la produzione di composizioni specifiche per le orchestre scolastiche e di valorizzare il ruolo formativo delle scuole medie in campo musicale.

Gli alunni di pianoforte, violino, flauto, clarinetto, sassofono, chitarra e percussioni delle 21 scuole in gara, si esibiranno in diverse formazioni (solistiche, da camera e orchestrali) proponendo un repertorio molto vario che spazia dalla musica classica, alle trascrizioni dalla musica leggera e anche composizioni originali.

Le premiazioni sono in programma il 30 maggio, alle ore 16.00, nella sala Lepori.

Sala Lepori Iglesias

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I Riformatori sardi hanno presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per sollecitare gli interventi per contrastare il dissesto statico di Bacu Abis.

«I fondi (5 milioni 447.000 euro) sono stati stanziati già dal 2008 – afferma Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori, primo firmatario dell’interrogazione – e dovevano servire per la demolizione e ricostruzione di alcuni edifici in condizioni statiche precarie, il recupero di altri edifici della zona, il rifacimento della rete fognaria per acque bianche e acque nere, l’espletamento delle necessarie indagini geognostiche ed il monitoraggio dei fenomeni di dissesto nella frazione di Carbonia.»

Una parte di questi finanziamenti (circa 400mila euro) è stata utilizzata da AREA per l’acquisto e la sistemazione di moduli abitativi provvisori (MAP) da utilizzare per ospitare, nelle more della ricostruzione, circa 20 delle 32 famiglie interessate. Ad oggi sono state ricostruite 5 palazzine quadrifamiliari, sono stati consolidati 2 edifici, rimangono da demolire e ricostruire 3 palazzine quadrifamiliari mentre alcune famiglie vivono da 6 anni nei MAP in attesa del collaudo di quelle ricostruite.

«Le famiglie la cui abitazione è in lista per la demolizione e ricostruzione hanno adempiuto a tutto quanto richiesto da AREA e Comune, anche per quanto riguarda la regolarizzazione di piccole sanatorie, tanto che il Comune ha dato le autorizzazioni definitive per gli interventi – aggiunge Michele  Cossa -.Adesso bisogna sbloccare l’intervento, anche perché stanno aumentando i rischi ed  il disagio per le persone, oltre alla lievitazione dei costi.»

«Chiediamo al presidente della Regione, Francesco Pigliaru – conclude Michele Cossa – di intervenire con urgenza per costringere AREA e Comune di Carbonia ad una immediata ripresa delle procedure e degli interventi, per una conclusione degli stessi nel minor tempo possibile. Se serve nomini un commissario ad acta.»

Bacu Abis copia

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Federico Pasquini guiderà la Dinamo Banco di Sardegna anche nella prossima stagione. La società guidatadal presidente Stefano Sardara ha annunciato di aver chiuso l’accordo con Federico Pasquini che ricoprirà anche il ruolo di general manager, con il quale aveva iniziato il campionato 2015/2016 prima con Meo Sacchetti, poi con Marco Calvani in panchina, fino alle dimissioni di quest’ultimo, quando il 7 marzo ha iniziato la sua avventura da coach della prima squadra.

Emiliano, classe 1973, Federico Pasquini ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 2000-2001, come vice a Castelmaggiore. Nelle due stagioni successive passa all’Orlandina Basket mentre nel 2004-2005 è assistant alla B.C. Ferrara, nella sua città. Dopo il passaggio a Castelfiorentino, dal 2007-2009 è stato alla Fortitudo Bologna come vice di Dragan Sakota prima e di Cesare Pancotto poi. Nel 2010 ha allenato a Napoli e nel 2011, a stagione iniziata, ha accettato la chiamata in Sardegna dell’allora presidente della Robur Sassari (B dilettanti), Stefano Sardara: Federico Pasquini ha portato la squadra alla salvezza e l’anno dopo, quando ha preso le redini della Dinamo Banco di Sardegna, il numero uno biancoblu lo ha voluto nel club come direttore sportivo, affidandogli successivamente l’incarico di general manager.

Federico Pasquini è uno dei protagonisti della straordinaria ascesa della Dinamo negli ultimi cinque anni, culminata cin la conquista dello storico triplete, la scorsa stagione.

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