24 November, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Oltre 2.500 persone hanno visitato, nella prima settima di apertura, la mostra “Stato di Grazia, artisti e opere intorno a Grazia Deledda”, allestita nella hall del palazzo del Consiglio regionale di via Roma a Cagliari, nell’ambito della XX edizione di Monumenti aperti.

L’esposizione, che resterà aperta anche nelle giornate di sabato e domenica dalle 9.00 alle 20.00 assume un significato particolare nella ricorrenza dei 90 anni dalla nascita della grande scrittrice nuorese e degli 80 dall’assegnazione del premio Nobel per la letteratura.

Divisa in tre sezioni, è una sorta di viaggio nel mondo deleddiano, attraverso foto d’epoca ed immagini, e di racconto della Sardegna del primo Novecento, stagione culturale, intellettuale ed artistica quanto mai ricca di personaggi di grandissimo livello come Francesco Ciusa, Giuseppe Biasi, Eugenio Tavolara ed Antonio Ballero.

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Castello Salvaterra 10 copiaCattedrale Iglesias 29 copia

La città di Iglesias apre 39 monumenti del suo patrimonio artistico e culturale sabato 21 e domenica 22 maggio aderendo per il tredicesimo anno alla manifestazione Monumenti aperti.

Nei saluti il sindaco Emilio Gariazzo sottolinea come anche quest’anno sono tanti i “volontari della cultura” che hanno risposto con entusiasmo, generosità e spirito di appartenenza all’iniziativa. Grazie al loro impegno sono visitabili una varietà di siti che coprono millenni si storia in uno scenario naturalistico fra i più belli della nostra isola. E riconosce come valore aggiunto la presenza di una generazione di giovanissimi studenti che affiancherà le guide più esperte nel condurre il visitatore alla scoperta della nostra bella Iglesias.

Sono 39 i monumenti che Iglesias propone alle visite con 2 novità: il nuovo allestimento del Museo Scuola di Miniera a Monteponi. L’ex scuola elementare di Monteponi, costruita negli anni ‘50, appare come una caratteristica scuola di miniera, con bellissimi mosaici che parlano di bambini e di giochi e la sua posizione “a bocca di miniera”  la rendono un luogo storico-culturale sia per l’infanzia che per le comunità minerarie. La seconda novità è la riapertura del rifugio antiaereo di Via Eleonora utilizzato durante la seconda guerra mondiale.

Tra gli altri siti segnaliamo: Casa Rodriguez con i suoi locali decorati con affreschi in stile Art Nouveau, 10 chiese oltre la Cattedrale Santa Chiara l’unica della Cristianità dedicata alla Santa di Assisi, il Castello Salvaterra, Piazza Sella ed altre 3 piazze, il Museo dell’Arte Mineraria e la Foresteria degli impiegati a Monteponi.

Numerose le iniziative collaterali realizzate grazie alle associazioni presenti renderanno ancora più godibile per i visitatori di tutte le età la due giorni di Monumenti Aperti tra cui esibizioni musicali e mostre. Per l’occasione è in programma anche la XXII Rassegna Artistico Artigianale per la strada che si svolgerà domenica 22 maggio. Oltre 100 tra artigiani ed espositori daranno vita al caratteristico Quartiere di Sa Costera. Organizzazione a cura del Quartiere Castello.

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato 21 e domenica 22 maggio, secondo gli orari indicati nelle singole schede dei monumenti.

Un Info Point curato dall’Ufficio Turistico è allestito in Piazza Municipio e fornirà le informazioni  

sabato 21 maggio 10.00-12.00 16.00 20.00 e domenica 22 maggio 9.30-12.30 15.00 20.00

Altre info al numero 0781 274507 o via mail a infoturistiche@comune.iglesias.ca.it . 

Facebook: Monumenti Aperti Iglesias.

Per la visita ai siti sono consigliati abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti.

Il programma completo e tutte le informazioni sui monumenti e sulle attività sono consultabili nei pieghevoli in distribuzione all’Ufficio turistico e sul nuovo sito della manifestazione www.monumentiaperti.com .

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Il Banco di Sardegna ha ricevuto il Premio Creatori di Valore, prestigioso riconoscimento del Milano Finanza Global Awards 2016 riservato alle banche quotate che nel 2015 hanno fatto registrare, a livello nazionale, il miglior coefficiente di patrimonializzazione. Con un indicatore CET1 al 21%, il Banco di Sardegna si è posto ai vertici del sistema bancario italiano.

All’Hotel Principe di Savoia di Milano, si è svolta la cerimonia di premiazione alla quale hanno partecipato il presidente Antonello Arru e il direttore generale Giuseppe Cuccurese.

«Questo premio ci gratifica in modo particolare – ha spiegato Giuseppe Cuccurese – perché conferma la storica solidità patrimoniale del Banco ed è di grande sostegno, in questo particolare momento dei mercati, alla fiducia che i nostri clienti ripongono nel Banco affidandoci i loro risparmi. La dotazione patrimoniale raggiunta ci consente altresì di poter disporre di capitale in abbondanza per garantire la crescita degli impieghi legata alla ripresa economica dell’isola.»

Sempre nell’ambito del Gruppo Bper, anche la Banca di Sassari ha ottenuto un riconoscimento al Milano Finanza Global Awards per aver ottenuto un MF Index superiore a 7.

All’appuntamento milanese la Banca di Sassari era rappresentata dal presidente Ivano Spallanzani e dal direttore Area Affari Ettore Chirigoni.

«È un grande onore ricevere anche quest’anno il premio Milano Finanza Global Award come migliore banca della Regione Sardegna nella categoria Creatori di Valore – ha dichiarato Spallanzani -. La Banca, infatti, presenta un MF Index, calcolato sulla redditività operativa, tra i più alti in Sardegna. È importante perché dimostra la capacità della Banca di Sassari di generare redditività anche in un contesto economico particolarmente impegnativo.»

Sede Banco di Sardegna Cagliari 8

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Elisabetta Falchi 2

Con un decreto da quasi 8,5 milioni di euro, proseguono i pagamenti degli aiuti previsti dal Psr 2007/2013 e finanziati con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale. «Il mantenimento degli impegni presi da Agea e dal ministro Maurizio Martina nei giorni scorsi è un segnale positivo e il pagamento di questo decreto va in quella direzione», ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.

Entrando nello specifico, l’organismo pagatore nazionale ha approvato un decreto di pagamento per 1.349 domande relative ad investimenti aziendali (misure 121 e 122), infrastrutturazione rurale (misura 125), ripristino del potenziale produttivo per calamità naturali (misura 126), indennità compensative (misure 211 e 212), agro ambiente (misura 214), benessere animale (misura 215), forestazione (misure 221 e 226), diversificazione dell’attività agricola (misura 311) e approccio leader (misure 421 e 431). L’importo complessivo è di € 8.416.415,69.

Finora ammontano a circa 44 milioni di euro i pagamenti già effettuati nei primi 5 mesi di attivazione del PSR 2014/2020. «Attendiamo adesso la liquidazione delle oltre 14.000 domande di indennità compensativa per le quali sono stati completati i controlli propedeutici al pagamento automatizzato di competenza di Agea e i cui pagamenti dovrebbero essere effettuati già nelle prossime settimane – ha concluso Elisabetta Falchi -. E, soprattutto, le aziende sarde aspettano ancora il saldo delle domande per il Premio unico».

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Vodafone Italia lancia “Care 4 Your Future”: la campagna per l’inserimento lavorativo di 200 giovani apprendisti in vari Competence Center. Il programma di apprendistato, indirizzato a ragazzi neodiplomati o laureati, con durata di tre anni, mira a integrare la consolidata esperienza degli attuali esperti del servizio clienti con la sensibilità verso la cultura digitale dei giovani. I giovani apprendisti saranno inseriti in aree di lavoro strategiche per i Competence Center di Vodafone come il digital e social care, la convergenza tra connettività mobile, fissa e contenuti e il mondo dei servizi integrati per le imprese.

Nel corso del programma, i ragazzi riceveranno una formazione continua e professionalizzante, con una particolare attenzione allo sviluppo delle competenze digitali, di vendita e, in generale, al miglioramento dell’esperienza dei clienti. Un modo, questo, per anticipare le esigenze dei clienti e l’evoluzione del mercato. Vodafone Italia, ogni anno, eroga oltre 62.000 giornate di formazione.

Vodafone ha circa 7.000 dipendenti in Italia, di cui 2.500 operano nel mondo dell’assistenza ai clienti in 8 Competence Center su tutto il territorio nazionale.

Con “Care 4 Your Future” Vodafone realizza un ulteriore programma dedicato ai giovani, che si aggiunge al “Vodafone Internship Program”, l’iniziativa che prevede l’inserimento annuale di circa 80 studenti in azienda, e il “Vodafone Discover Program”, per il reclutamento e l’assunzione di 100 giovani neolaureati nelle aree più strategiche di Vodafone.

Per maggiori informazioni e per presentare la propria candidatura…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_vodafone-1.html 

Logo Vodafone

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Gianluigi Rubiu 5 copia

Il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, attacca la Giunta regionale sulla riforma sanitaria. «Il rischio – dice Gianluigi Rubiu – è di demolire i piccoli ospedali, senza il consenso dei territori isolani. E disegnare così un’assistenza sanitaria per pochi. Un pericolo che hanno evidenziato anche ieri i sindaci di Mandrolisai, Barbagia e Barigadu, con l’ospedale San Camillo di Sorgono che potrebbe essere colpito dalla mannaia. Il rischio è stato rimarcato anche dai cittadini del Sarrabus e dell’Ogliastra, con l’incognita della chiusura per il San Marcellino di Muravera e il Nostra Signora della Mercede di Lanusei».

«Il disegno è debole e confuso – aggiunge Gianluigi Rubiu – non risponde all’esigenza di costruire cabine di regia del sistema sanitario in cui condividere le analisi dei bisogni e la programmazione delle risposte, ma solo alla necessità di un risparmio senza nessuna logica.»

Tagli e sforbiciate che colpiscono i territori più deboli, come il Sulcis Iglesiente: «Non è un caso che anche nel distretto del Sulcis si sia organizzato un comitato a salvaguardia della salute dei cittadini – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – perché si rischia di cancellare l’assistenza sanitaria attraverso la soppressione degli ospedali».

Una riforma, ancora una volta, calata dall’alto. «E’ l’ennesima occasione persa per il miglioramento della sanità isolana, senza il coinvolgimento dei territori – conclude Gianluigi Rubiu – che così si trovano a subire un disegno pasticciato e senza una programmazione delle esigenze degli utenti».

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Antonio Onnis 4

La commissione Sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha completato la prima fase delle audizioni sull’istituzione della Asl unica ascoltando i commissari delle aziende sanitarie sarde e l’Anci.

Esprimendo la posizione condivisa dei responsabili delle aziende, il commissario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, ha parlato di «un progetto epocale che interviene in modo profondo sull’organizzazione del servizio sanitario regionale, un progetto che scuoterà il sistema avviando una fase completamente nuova che dovrà essere caratterizzata da efficienza, capacità di ottimizzare le risorse disponibili, migliorare i servizi e soprattutto, anche sul piano culturale, riconciliare la sanità sarda con i cittadini».

«Una grande scommessa – ha aggiunto Antonio Onnis – sulla quale tutti gli operatori della sanità ed anche la politica si stanno mettendo in gioco; per questo non dobbiamo soffermarci tanto sui modelli, quanto sull’impegno comune di superare una situazione a macchia di leopardo per costruire un sistema efficiente e sostenibile.»

Per l’Anci, il presidente Piersandro Scano ha dichiarato che è sempre preferibile «confrontarsi mentre le decisioni si stanno prendendo mentre, in questo caso, abbiamo l’impressione che sostanzialmente le cose siano già fatte». «Rispetto all’esigenza di avere un sistema sanitario efficiente – ha proseguito – riteniamo che non ci siano automatismi che conducono a questo o quel modello, certamente la riforma va fatta però esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per una tendenza (anche nazionale) di abbassare il livello del welfare e dei servizi sanitari per risparmiare, favorendo in modo indiretto una urbanizzazione forzata perché, alla fine, le città sono gli unici posti dove si può vivere. Temiamo in particolare, per quanto riguarda la sanità sarda, che tutto questo si traduca in un abbandono dei territori ed una corsa al Pronto soccorso, perché non c’è altro.»

«Faremo una battaglia molto forte – ha poi annunciato Scano – sulle guardie mediche perché vogliamo difendere il diritto alla salute dei sardi in tutto il territorio regionale, che ha tante differenze, problematiche e specificità; anche la tempistica delle trasformazioni in corso crediamo vada seguita con la massima attenzione perché rete ospedaliera, servizi e strutture territoriali devono essere interconnessi e, al momento, sono parti incomplete di un sistema che ancora non c’è.»

In precedenza la commissione aveva ascoltato i rappresentanti sindacali delle diverse specialità dei medici.

Enrico Giua ha espresso una valutazione positiva sulla riforma in linea di massima, raccomandando però di «procedere con la necessaria gradualità negli accorpamenti» manifestando inoltre la propria preferenza per uno schema di tre Asl.

Angela Vacca ha sostenuto che la proposta della Asl unica non appare la più adatta «al governo sanitario di un territorio vasto come la Sardegna; per noi il numero ottimale sarebbe quello di 3 Asl, anche per assicurare una maggiore presenza nei territori che rischiano di essere fortemente indeboliti».

Maria Luisa Boi ha definito il progetto «fumoso e non adeguato a rispondere alle tante specificità del territorio regionale; sarebbe preferibile uno schema costruito su tre Asl prestando particolare attenzione alle realtà territoriali». «Quello della Asl unica – ha aggiunto – è un modello che nelle esperienze conosciute non ha prodotto risparmi ma solo un forte accentramento di poteri nella persona del direttore generale».

Giuseppe Doneddu ha citato il precedente, a suo avviso totalmente negativo, dell’accorpamento fra Microcitemico, Oncologico e Brotzu per dichiarare tutte le sue riserve su un processo che «non ha prodotto risparmi ma nuovi costi ed un forte calo della qualità dei servizi; la Asl unica sarebbe una specie di bad bank con un al vertice un supercommissario senza controlli e, nello specifico, senza alcun ruolo di rappresentanza per i medici».

Anche Luciana Cois ha ipotizzato un consistente aumento dei costi, aggiungendo che i risparmi, semmai, «potrebbero arrivare dalla centrale unica per gli acquisti che comunque c’è già; quello che manca, invece, è la capacità di produrre buona salute per i sardi».

Gianfranco Doneddu si è soffermato sulle ricadute dei processi di aggregazione nel settore delle analisi di laboratorio ricordando, sempre a proposito dell’accorpamento Microcitemico-Oncologico-Brotzu, che «si sono perduti ben 600 prelievi». «C’è una fretta paurosa che lascia sbalorditi – ha concluso – ed avrà ripercussione negative soprattutto sul personale».

Non possiamo dimenticare, ha detto fra l’altro Cesare Nieddu richiamando l’attenzione della commissione sui problemi dell’emergenza/urgenza, «che prima avevamo otto modelli diversi, ora non abbiamo ancora l’Areus e ci troviamo in una situazione di grave disorientamento che amplifica le tante carenze del servizio».

Per Anna Maria Lecca «la Asl unica sarà un mostro che moltiplicherà i problemi della sanità sul territorio, dove i ventidue distretti somigliano molto alle vecchie Ausl ed i rapporti fra strutture ospedaliere ed universitarie saranno ancora più complicati; l’unico elemento di chiarezza sono i super poteri del direttore generale, difficilmente controllabili».

Anche per Susanna Montaldo «la Asl unica non potrà funzionare e non farà risparmiare; si sta procedendo con troppa fretta con una concentrazione di potere eccessiva che nelle Marche, per esempio, ha portato ad uno squilibrio che di fatto ha delegato al direttore generale le funzioni dell’assessore della Sanità». «Lo schema più funzionale – ha concluso – sarebbe quello di quattro Asl, con confini coincidenti con quelli delle vecchie province”.

Successivamente la commissione ha ascoltato il Rettore dell’Università di Cagliari. La professoressa Maria Del Zompo ha auspicato «una razionalizzazione delle risorse che non perda di vista le grandi potenzialità della facoltà di Medicina, in grado di far crescere tutto il sistema». Sotto questo profilo, ha ribadito la necessità che l’Università «mantenga la sua autonomia», principio che l’art. 2 del disegno di legge della Giunta metterebbe in qualche modo in discussione.

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I porti del Mediterraneo

Domani 20 maggio 2016, alle ore 11.30, presso l’Aula consiliare del comune di Sant’Antioco, si terrà una tavola rotonda dal titolo “I porti del Mediterraneo e la sfida per l’accoglienza”: obiettivo della tavola rotonda è costruire una riflessione all’inizio della cosiddetta stagione degli sbarchi sul ruolo dei porti e dei comuni nel Mediterraneo, per meglio comprendere quanto le istituzioni già svolgono e quale ruolo può ricoprire la società civile.

E’ parso significativo scegliere proprio la località di Sant’Antioco in quanto comune di periferia coinvolto nelle buone pratiche di accoglienza, terminale di una rotta di sbarchi, quella di barconi salpati dall’Algeria, che potrebbe essere ancora più trafficata a causa della chiusura del corridoio balcanico e a causa delle difficoltà in territorio libico.

A promuovere la Tavola rotonda sarà il dott. Emiliano Abramo, responsabile per la Sicilia della Comunità di Sant’Egidio, premiato con il prestigioso premio “Colomba d’oro per la Pace 2015” dall’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRAD) per l’importante lavoro di accoglienza in Sicilia: alla stessa prenderà parte quale relatore il dott. Mario Marazziti – presidente della commissione Affari sociali della Camera dei deputati, il direttore marittimo della Sardegna Centro-Meridionale capitano di vascello (CP) Roberto Isidori.

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Entra nel vivo, a Macomer, la quindicesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna, voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzata dal Comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta. “Le radici come storie” è il tema della seconda giornata di venerdì 20 che propone ben tredici appuntamenti, tra presentazioni di libri, incontri con autori, dibattiti e concerti, divisi tra i padiglioni delle Ex Caserme Mura e le scuole che aderiscono al progetto “Adotta un libro sardo”.

La giornata ruoterà attorno a due temi, al centro di altrettanti dibattiti. Il primo, in programma alle ore 12.00 al Padiglione Tamuli, vedrà Ugo Collu e il critico Natalino Piras confrontarsi su “Migrazioni e contaminazioni. Il senso delle radici in Francesco Masala e altri visionari sardi”. Tema importante, al centro del dibattito che ha caratterizzato la presenza sarda al XXIX Salone internazionale del libro di Torino conclusosi nei giorni scorsi al Lingotto. La riflessione sarà incentrata sulle figure chiave del panorama culturale e letterario sardo, innovatori lungimiranti e anticipatori della modernità. Sardi illustri, accomunati da esperienze di contaminazione con altre realtà, protagonisti di fughe dall’Isola e altrettanti ritorni verso l’autentico e le radici. L’incontro, moderato da Salvatore Tola e inserito nella sezione “Tra Isola e Mondo”, riprende il tema individuato e sviluppato dall’Aes nella recente edizione del Salone del Libro di Torino e avrà come ideale conclusione lo spettacolo che, a partire dalle ore 21.30 al Padiglione Filigosa, vedrà protagonisti il musicista Gavino Murgia e l’attore Gianni Cossu. “Tributo ai visionari sardi” (Grazia Deledda, Antonio Gramsci e Francesco Masala) è il titolo del reading, già rappresentato con successo a Torino.

Il secondo dibattito è in programma alle ore 19.30 al Padiglione Filigosa e rinnova la tradizione della Mostra del Libro di Macomer quale importante momento di confronto sullo stato di salute della cultura e della promozione del libro. Quest’anno a trattare il tema “Cultura: quali prospettive reali di crescita?” saranno Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e le Attività Culturali), i librai Aldo Addis e Davide Ruffinengo e l’editore-libraio Paolo Sorba (membro del Direttivo AES). Conduce l’incontro Paolo Lusci. Il Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) è un istituto autonomo del ministero per i Beni e le attività culturali ed ha il compito di divulgare il libro e la lettura in Italia e di promuovere all’estero il libro, la cultura e gli autori nazionali. Il centro ha recentemente elaborato un Piano nazionale di promozione della lettura, resosi necessario alla luce degli ultimi preoccupanti dati Istat secondo cui nel 2015, rispetto all’anno precedente, la quota di lettori di libri è scesa nel 2014 dal 43% al 41,4%. Tra le cause della crisi, la tendenza alla chiusura delle librerie indipendenti e il progressivo calo delle vendite librarie. Il Piano nazionale privilegia due ambienti essenziali per la diffusione della lettura: le scuole e biblioteche, oltre a fissare sei azioni strategiche per rilanciare la lettura, soprattutto nelle regioni meridionali, nelle città medio-piccole e nelle periferie urbane.

Il resto del programma prevede di mattina gli incontri degli autori nelle scuole, all’interno del progetto “Adotta un libro sardo”. Nell’Aula Magna dell’ITC Satta e nell’Auditorium del liceo Galilei, a partire dalle 10.15 i giovani incontreranno Antoni Flore Motzo, autore del romanzo “Le pietre di Leàri” (Arkadia) e discuteranno con Giommaria Craboledda e Dario Maiore del libro “Monsieur Poivron” di Francesco Giorgioni (Taphros Edizioni). In primo piano anche i volumi “Longevità” di Gisella Rubiu (Taphros Edizioni) che verrà presentato dall’autrice insieme a Gianni Pes e Dario Maiore, e “Sollevatori di pietre” (Cuec editrice) con Nicola Manca.

Nell’Aula Magna dell’Istituto Binna-Dalmasso (ore 10.00) e presso l’Istituto Giannino Caria (ore 11.30), Diego Corraine presenterà invece agli studenti delle scuole primarie “Sa sorighita presumida” e “Il piccolo principe/Su printzipeddu” edito da Papiros in diverse varianti linguistiche (sardo, tabarchino, algherese e maltese). Il programma della mattina si completa negli spazi delle Ex Caserme Mura. Qui alle ore 11.30 nel Padiglione Tamuli, per la sezione, “Tra Isola e Mondo”, Tonino Oppes presenta “Il Ballo con le Janas” (Edizioni Domus De Janas).

Ricchissimo anche il programma pomeridiano.

Si inizia alle 16.30 al Padiglione Tamuli con la presentazione del libro edito da Ilisso “Issu e Issa” di Antonello Cuccu. L’autore interverrà insieme a Ivo Serafino Fenu e Anna Pau, in un incontro che anticipa la mostra dedicata al centenario della nascita di Salvatore Fancello in programma a Dorgali.

Alle ore 17.00, il programma dedicato al libro sardo sarà intervallato da un breve appuntamento organizzato presso il piazzale Santa Croce (Casa Attene) per “Gli incompresi… storie e vite di ragazzi e genitori”, un reading per adulti e bambini di e con Lorenzo Braina e le musiche di Donato Cancedda.

Alle 17.30 si torna al Padiglione Tamuli per “Notturni sardi”, un appuntamento che propone la presentazione dei libri “Pietre su pietre” di Andrea Gambula (Carlo Delfino Editore) e “Celesti notturni. Antichità in luce” di Tore Serra e a cura di Simonetta Castia (Mediando Edizioni). Quest’ultimo volume verrà presentato da Michele Forteleoni e Gian Nicola Cabizza. Si tratta di due opere che in maniera diversa raccontano gli scenari notturni del cielo sardo proponendo soggetti archeologici e naturalistici messi in relazione con le scene notturne che contribuiscono a restituire un paesaggio diverso. Il lavoro rappresenta l’esito della proficua collaborazione tra il circolo culturale Aristeo di Sassari e la Società Astronomica Turritana.

Quattro libri sono invece protagonisti dell’incontro dal tema “Sardegna per immagini” (ore 18.30, Padiglione Tamuli): “Blue Sardinia, Cuore Mediterraneo” di Enrico Spanu, “La costa delle miniere” di Lino Cianciotto (entrambi Edizioni Enrico Spanu) e “Mogoro. I luoghi raccontano” e “Mogoro. Il fiume racconta” di Ivo Piras (SguardiSardi).

La lunga serata all’insegna di libri e autori si concluderà alle ore 20.30 (Padiglione Tamuli) con la presentazione del volume “Gonario II di Torres e Sigismondo Arquer” di Gabriele Colombini e Sergio Arangino, in un incontro che sarà moderato dal giornalista Antonio Meloni). Arquer è considerato dagli storici la più notevole figura sarda del Cinquecento la cui vicenda e la tragica fine sul rogo, per mano dell’Inquisizione spagnola, varcano gli stretti confini dell’Isola e della sua storia interna per proiettarsi sulla più ampia scena europea caratterizzata dai contrasti religiosi che sconvolsero l’Europa all’inizio del Rinascimento. Non meno importante, Gonario II di Torres, figura poco conosciuta del Medioevo europeo, protagonista di vicende avventurose. A partire dal momento della morte del padre, poco più che adolescente, viene usurpato il suo trono sul giudicato

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Piazza 1° Maggio Carbonia

In questi giorni, all’Informagiovani di Carbonia, proseguono, gli incontri con gli studenti. Il prossimo 23 maggio, le terze classi dell’Istituto Tecnico Beccaria parteciperanno all’incontro “Il colloquio di lavoro: che cosa è, cosa dire, come comportarsi, come vestirsi…”. Sarà presente la psicologa del lavoro Carolina Putzu, che illustrerà ai ragazzi le modalità per sostenere in maniera efficace un colloquio di lavoro. A seguire sarà presentata, dagli stessi studenti, una “simulazione” del colloquio.

L’Informagiovani fa parte dei servizi distrettuali per giovani del PLUS del Distretto Socio-sanitario di Carbonia. Opera presso il Centro polivalente (ex dopolavoro) di Piazza 1° Maggio, ed è aperto:

– martedì dalle 9.00 alle 12.00

– mercoledì dalle 15.00 alle 18.00

– giovedì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

Il lunedì, dalle 14.30 alle 18.30, è aperto lo sportello nel Comune di San Giovanni Suergiu in via Di Vittorio (locali ex Esmas)