24 November, 2024
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L’Associazione “Sarda Domus” di Civitavecchia, in collaborazione con l’assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, la Regione Lazio, il comune di Tuscania, il comune di Orune, la FASI, Federazione Associazioni Sarde in Italia, promuove il convegno “L’arte di Bonaria dai nuraghe alla terra etrusca dedicato alla straordinaria vicenda umana e artistica di Bonaria Manca, una pastora sarda emigrata nel Lazio nel 1949.

L’evento si terrà sabato 21 maggio, alle ore 9.30, a Tuscania, presso il Teatro Il Rivello, piazza F. Basile.

A Tuscia Laziale, Bonaria Manca ha espresso la sua vocazione artistica con il canto, il mosaico e la pittura dipingendo nel tempo le pareti interne della sua abitazione. La casa è diventata un vero e proprio museo suscitando l’attenzione di vari critici di fama internazionale.

Su di lei è stato realizzato il documentario “La sérénité sans carburant“, girato con sensibilità ed empatia dalla regista francese Marie Famulicki; ed il libro “Bonaria Manca. Rinascere ogni giorno” a cura di Pavel Konečný e Roberta Trapani (Marginàlie, 2014).

Recentemente a Bonaria Manca è stato assegnato il prestigioso premio internazionale STANDOUT WOMAN AWARD edizione 2016, perché ritenuta la più grande artista Donna di arte primitiva vivente.

Il Convegno di Tuscania offre l’occasione a studiosi, critici d’arte, antropologi  e sociologi, istituzioni e cittadini di stringersi intorno alla piccola grande donna sarda, ormai ultra novantenne, per manifestare ammirazione, stima, stupore e affetto. Gli indirizzi di saluto istituzionali saranno espressi da: Ettore Serra, presidente della “Sarda Domus”, Fabio Bartolacci, sindaco di Tuscania, Michele Deserra, sindaco di Orune e dai rappresentati delle Regioni Sardegna e Lazio.

Maria Rita Fiasco, in qualità di presidente  di Assotuscania e socia fondatrice dell’Associazione per Bonaria Manca è stata chiamata a presiedere l’incontro. 

Ecco, in successione, i relatori ed i temi trattati:

– Roberta Trapani, storica dell’arte, docente presso l’Università di Paris Ouest: “Itinerari di una bussola interiore”;

– Pietro Clemente, antropologo, docente universitario: “Bonaria, tra antropologia e arte“;

– Giacomo Mameli, scrittore e giornalista: “Bonaria, cercando la terra promessa”.

Si avvicenderanno poi, presentati da Gemma Azuni dell’Esecutivo FASI:

 – Maurizio Fiasco, sociologo e presidente dell’Associazione per Bonaria Manca: “Bonaria, i fili ritrovati della nostra formazione spirituale”

– Daniela Rosi, esperta di outsider-art: “Aspetti sintetici nell’arte di Bonaria”;

– Maria Elena Pifferi, storica dell’arte, dottore di ricerca in scienze ambientali e docente di lettere: “Istantanee dell’anima”.

Angela Sanna, artista, esperta di comunicazione digitale, presenterà il progetto “La casa di Bonaria”, museo virtuale per non perdere l’arte outsider di Bonaria Manca, ammesso a finanziamento della Regione Sardegna ai sensi dell’art. 19 L.R. n. 7/91.

 Paola Manca, vice-presidente dell’Associazione per Bonaria Manca, nipote dell’artista, porgerà i saluti finali.

S.E. Monsignor Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, con la sua diretta partecipazione alla Messa domenicale del 22 maggio, porrà il sigillo finale all’iniziativa.

Bonaria Manca

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Manifestazione dei lavoratori Ati Ifras, questa mattina, davanti al Palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari, per rivendicare il rinnovo della convenzione per la bonifica ed il ripristino di siti minerari inquinati, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali e la gestione di attività turistiche e agricole.

La Giunta regionale ha comunicato oggi che incontrerà i rappresentanti sindacali di Ati Ifras tra il 15 e il 30 giugno. Nell’occasione verrà illustrato alle organizzazioni sindacali il progetto di rilancio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, relativamente al mantenimento dei livelli occupazionali.

Miniera Monteponi 1 copia

 

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Carloforte 19 copia

Nuova presa di posizione dell’on. Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, contro il progetto di riduzione degli orari delle guardie mediche.

«Nell’ambito delle proteste relative alla ipotetica revisione del sistema di continuità assistenziale che porterebbe alla chiusura delle guardie mediche dalle ore 24.00 alle ore 8.00, riversando il servizio notturno sul 118 e sui Pronto Soccorso degli ospedali – dice Luca Piazuto -, insieme allo sconcerto rispetto alla misura generale nutriamo ancora più preoccupazione rispetto agli effetti che tale riforma potrebbe portare all’isola di San Pietro e alle altre isole minori. Riteniamo inaccettabile che Carloforte venga di fatto isolato e privato dei servizi essenziali nelle ore notturne.»

«Ci batteremo in ogni modo e in tutte le sedi – aggiunge Luca Pizzuto – affinché questo non accada e, se la revisione venisse attuata, pretenderemo misure specifiche di tutela per le isole minori e le zone interne poco collegate. Noi non lasceremo mai soli i cittadini – conclude Luca Pizzuto – e ci batteremo per impedire tutte le azioni che, mascherate da riforme efficienti, portano solo alla riduzione dei servizi.»

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Palazzo del Consiglio regionale A

Il neo consigliere regionale Giancarlo Carta, proclamato eletto dopo la sospensione del vicepresidente dell’Assemblea Antonello Peru, ha prestato giuramento nel primo pomeriggio nell’Aula di via Roma.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato che il consigliere Giovanni Satta ha aderito al gruppo Misto. Subito dopo è stata data lettura del decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri con cui di dispone la sospensione dalla carica del consigliere Antonello Peru e della delibera conforme della Giunta per le elezioni e, successivamente, ha prestato giuramento il neo consigliere Giancarlo Carta in sostituzione temporanea del consigliere Peru, secondo quanto prescritto dalla cosiddetta “legge Severino”.

Proseguendo nell’esame dell’ordine del giorno, il presidente ha proposto l’inversione del punto relativo all’elezione di un vice presidente del Consiglio. La proposta è stata approvata.

L’Aula ha quindi iniziato la discussione generale dell’art.1 della Pl 315/A (Gavino Manca e più) – “Disciplina dei servizi e delle politiche del lavoro”.

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, intervenendo sull’ ordine dei lavori, ha chiesto notizie sulla sua proposta di tenere una riunione dei capigruppo a La Maddalena, sottolineando che in proposito «gli annunci del governo appaiono incoraggianti ma comunque non soddisfano le aspettative, per cui il Consiglio non deve essere scavalcato dagli avvenimenti nè da iniziative episodiche di qualche esponente della Giunta».

Il presidente Ganau ha assicurato che l’argomento sarà all’ordine del giorno della prossima conferenza dei capigruppo.

Subito dopo, il Consiglio ha approvato agli articoli 1 (“Oggetto e finalità”), 2 (“Sistema regionale dei servizi e delle politiche per il lavoro”), 3 (“Accreditamento dei servizi per il lavoro”), 4 (“Compiti della Regione”), 5 (“Sistema regionale dei livelli essenziali, delle prestazioni dei servizi e delle politiche attive del lavoro”), e 6 (“Programmazione degli interventi in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive”).

Approvato anche l’art. 7 (“Commissione regionale per i servizi e le politiche attive del lavoro”) cui è stato aggiunto con l’emendamento n. 50 un passaggio riguardante la composizione della commissione e le designazioni provenienti dal mondo della scuola, della formazione e dell’università, indicate in moto autonomo da ciascuno di questi soggetti. Successivamente il Consiglio ha espresso voto favorevole all’art. 8 (“Conferenza regionale per le politiche del lavoro”).

Sull’articolo 9 (“Sistema informativo regionale delle politiche del lavoro”) il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis ha sottoposto all’Aula un emendamento con lo scopo di collocare il sistema informativo all’interno dell’Agenzia e non dell’assessorato. La decisione della maggioranza, ha sostenuto, «mi sembra un rigurgito di apparato, anche perché ritengo che in questo settore dell’attività dell’assessorato non c’è niente che meriti di essere mantenuto; il sistema informativo deve stare dove nascono politiche attive, come dicono tante esperienze ed ottime pratiche, e non mi spiego perché si vada in direzione opposta dopo risultati scarsi e molti milioni spesi per appalti e manutenzioni».

Messo ai voti l’emendamento è stato respinto e, subito dopo, il Consiglio ha approvato il testo dell’articolo. Via libera dell’Aula anche per l’art. 10 (“Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro – Aspal”) e 11 (“Struttura organizzativa dell’Aspal e personale”).

Aperta la discussione sugli emendamenti e sull’articolo 12 (funzioni dei centri per l’impiego) e non essendoci iscritti a parlare, l’Aula ha approvato con 45 a favore e 3 contrari.

Il relatore della maggioranza, Gavino Manca (Pd), ha dichiarato parere contrario sugli emendamenti 36, 9 e 10 (parere conforme della Giunta) presentati all’articolo 13 (Organi dell’ASPAL )e l’Aula non ha approvato l’emendamento n. 36 (30 no e 19 sì) ed ha poi dato il via libera (41 sì e 5 contrari) al testo dell’articolo 13. Nel merito degli aggiuntivi n. 9 e n. 10 e intervenuta la consigliere di Fi, Alessandra Zedda, che ha espresso favore per la proposta di ricomprendere tra gli organi dell’Aspal anche il comitato per il lavoro. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Stefano Tunis (Fi) che ha accusato la maggioranza e la giunta di scarsa sensibilità nel considerare le ragioni e il ruolo dei rappresentanti delle organizzazioni del lavoro e dell’impresa. Il primo firmatario degli emendamenti aggiuntivi, il consigliere della maggioranza Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) ha dapprima confermato il mantenimento delle proposte di modifiche e soltanto dopo un ulteriore intervento del presidente delle commissione ha dichiarato il ritiro degli emendamenti n. 9 e n. 10 che sono stati fatti propri dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis («è in atto anche in Sardegna, una sottovalutazione del ruolo delle organizzazioni sindacali proprio sul tema del lavoro, così come fa il governo Renzi»). Nel frattempo il presidente della commissione Lavoro, Gavino Manca, ha offerto pubbliche scuse ai rappresentanti le segreterie regionali dei sindacati per il mancato coinvolgimento in sede di approvazione in commissione della proposta di legge 315.

Posto in votazione l’emendamento n. 9 non è stato approvato con 27 contrari e 23 favorevoli. Medesimo scrutinio nella votazione dell’emendamento aggiuntivo n. 10.

Aperta la discussione sull’articolo 14 (Direttore generale dell’agenzia), il relatore ha dichiarato parere negativo (giunta conforme) agli emendamenti n. 32, 34, 22, 31, 33 e 35.

Il consigliere di Fi, Stefano Tunis, è intervenuto per ribadire il delicato ruolo che dovrà rivestire il direttore della costituenda Aspal ed ha quindi invitato l’Aula ad approvare, in particolare, l’emendamento n. 22 che introduce “un’ appartenenza al mondo del lavoro” da parte di colui che sarà chiamato a guidare la nuova agenzia del lavoro.

Il Consiglio con successive e distinte votazioni non ha quindi approvato l’emendamento 32 (20 favorevoli e 30 contrari);  l’emendamento n. 34 (19 sì e 29 no); l’emendamento 22 (17 sì e 29 no); l’emendamento n. 31 (17 sì e 29 no) e l’emendamento n. 33 (18 sì e 29 no).

Approvato il testo dell’articolo 14 (42 sì e 4 no) non è stato approvato l’emendamento aggiuntivo n. 35 (18 sì e 28 no).

Il Consiglio ha quindi proceduto con l’approvazione (senza iscritti a parlare e senza emendamenti) dell’articolo 15 “Collegio dei revisori dei conti” (44 sì e 3 no); dell’articolo 16 “Entrate” (45 sì e 3 no) e dell’articolo 17 “Bilancio di previsione e rendiconto generale” (45 sì e 2 no).

Nella discussione sull’articolo 18 “Osservatorio regionale del mercato del lavoro” il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis ha sollecitato la Giunta regionale a pronunciarsi sulla opportunità di eliminare i soggetti che a vario titolo concorrono nelle funzioni che la nuova norma attribuisce all’istituenda Aspal in ordine all’osservatorio del mercato del lavoro, ad incominciare dall’Insar («siamo a favore della soppressione di quest’ultima»).

L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ribadito l’attenzione della Giunta verso tutte le iniziative tese alla razionalizzazione dell’intero sistema ed anche per ciò che attiene l’Insar ma l’assessore ha fatto presente che la società è partecipata anche da “Italia lavoro” e, dunque, occorrerà «il tempo necessario per procedere, senza incorrere nel rischio della perdite di risorse preziose per le politiche attive del lavoro».

Posto in votazione l’articolo 18 è stato approvato con 44 voti favorevoli e 3 contrari.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 19 “Inserimento lavorativo delle persone con disabilità” che è stato approvato con 47 voti a favore e 1 contrario. La norma affida all’Aspal la gestione della materia e individua nei centri per l’impiego i soggetti preposti all’erogazione dei servizi. I centri per l’impiego dovranno: a) tenere gli elenchi e predisporre le graduatorie compilate secondo le modalità previste dalla normativa vigente; b) avviare al lavoro ed effettuare, qualora richiesta, la preselezione delle persone con disabilità iscritte negli elenchi di cui alla lettera a); c) stipulare le convenzioni finalizzate all’inserimento mirato; d) raccogliere in maniera sistematica i dati relativi al collocamento mirato che confluiscono nel sistema informativo; e) verificare gli interventi volti a favorire l’inserimento delle persone con disabilità. In un secondo momento le strutture avranno il compito, attraverso un comitato tecnico, di valutare le capacità lavorative delle persone con disabilità; definire gli strumenti e le prestazioni utili all’inserimento mirato; predisporre i controlli periodici sulla permanenza delle condizioni di disabilità.

Successivamente l’Aula ha dato il via libera, all’unanimità, all’articolo 20 che istituisce il Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità.

Approvati, in rapida successione anche gli articoli 21 (“Definizione e misure di politica attiva del lavoro”) e 22 “Presa in carico e patto di servizio personalizzato”.

Sull’articolo 23 “Assegno di ricollocazione”, ha preso la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto chiarimenti sulle modalità di utilizzo dello strumento messo a disposizione dalla norma: «Si tratta di capire quale sia l’impegno della Regione – ha detto Pittalis – occorre evitare di creare un sistema simile a quello degli ammortizzatori sociali in modo da non fornire false aspettative ai disoccupati».

A Pittalis ha replicato l’assessore al Lavoro Virginia Mura: «Non ci sono false promesse nei confronti dei disoccupati – ha affermato Mura – il contratto di ricollocazione è già operante. E’ stato presentato un progetto che ha permesso di incamerare 4 milioni di euro dei 20 disponibili a livello nazionale. I lavoratori sono già stati individuati e presi in carico dai centri per l’impiego». Messo in votazione, l’articolo 23 è passato con 47 voti a favore e uno contrario.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 24 “Tirocinio extracurriculare” che ha ottenuto il via libera dall’aula con 44 sì e 4 no. Disco verde anche per l’articolo 25 “Apprendistato” che ha ottenuto 43 voti a favore e 1 contrario

Sull’articolo 26 “Formazione professionale”, il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha rimarcato la necessità di rendere più efficiente il sistema della formazione: «Il quadro di riferimento normativo è ormai superato – ha sottolineato Locci – la formazione ha difficoltà a connettersi con il mondo della scuola e del lavoro. Questa legge richiama le disposizioni del Job Act ma chiede un impegno preciso alla Giunta perché  presenti una norma organica su formazione e istruzione. Non possiamo perdere l’occasione di riformare un sistema fondamentale per rimettere in cammino la nostra Regione».

Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi) ha presentato un emendamento orale all’articolo 26 chiedendo di garantire “un’equa ripartizione delle sedi formative in tutto il territorio regionale”. «In alcune aree meno popolate si ha difficoltà ad accedere all’offerta formativa – ha detto l’esponente dei sovranisti – l’obiettivo è rendere fruibile a tutti la formazione». Il presidente della Seconda Commissione Gavino Manca ha espresso parere favorevole all’emendamento orale e, rivolgendosi al consigliere Locci, ha detto di condividere l’esigenza di arrivare al più presto a una norma organica sulla formazione professionale  auspicando un provvedimento della Giunta entro 90 giorni dall’approvazione del testo oggi in discussione.

Il consigliere Luca Pizzuto si è invece detto “dispiaciuto” per la decisione di dichiarare inammissibile l’emendamento da lui presentato con il quale si chiedeva di dare attuazione alla legge regionale n.3 del 2008 che prevedeva il passaggio al ruolo unico regionale del personale docente impegnato negli enti regionali di formazione professionale. «Qual è la volontà politica su questo tema? Serve chiarezza con i lavoratori. E’ sbagliato continuare a fare parti diseguali tra uguali. Se ci sono leggi che affermano determinati principi devono essere rispettate».

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda-Misto), pur condividendo l’impianto complessivo della legge, ha invitato a riflettere sulla necessità di favorire politiche di crescita e sviluppo. «Altrimenti – ha affermato – si rischia di approvare una norma inutile».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 26 emendato oralmente dalla proposta del consigliere Congiu. L’articolo è stato approvato con 44 voti favorevoli e 1 contrario.

Subito dopo l’Aula ha dato il via libera, senza discussione, anche gli articoli 27 (“Misure di inserimento lavorativo” e 28 (“Misure per favorire l’auto impiego”).

Sull’articolo 29 “Interventi di politica locale per l’occupazione” il consigliere del Partito dei sardi Gianfranco Congiu ha proposto un emendamento orale al comma 4. «La disposizione prevede che non possano partecipare ai cantieri comunali i soggetti che abbiano rifiutato misure di politica attiva – ha sottolineato Congiu – il mio emendamento introduce un termine temporale di 18 mesi in modo che l’estromissione non sia a vita».

Sulla proposta ha espresso perplessità il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis: «E’ difficilissimo fare incontrare domanda e offerta – ha rimarcato Tunis – la previsione di un termine temporale rischia di rendere la norma ancora più punitiva, meglio lasciare alle strutture preposte la possibilità di valutare». Preoccupazione condivisa dal capogruppo azzurro Pietro Pittalis che ha chiesto una breve sospensione della seduta per concordare un testo condiviso.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere Congiu ha confermato l’emendamento orale aggiungendo alla precedente proposta la frase “salvo legittimo impedimento”.

L’emendamento orale è stato accolto e approvato dall’Aula insieme al testo dell’articolo con 41 sì e un voto contrario.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 30 “Utilizzo diretto dei lavoratori titolari di strumenti di sostegno al reddito”. Il consigliere dei Rossomori Paolo Zedda ha segnalato un refuso contenuto al 4 comma chiedendone la correzione. La segnalazione è stata accolta dal presidente. Messo in votazione, l’articolo 30 è passato con 45 sì e un no.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’art. 31 (“Parità di genere e tempi di conciliazione e cura”).

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, sull’ordine dei lavori, ha ricordato la protesta dei lavoratori ex Rockwool davanti al Consiglio regionale ed ho sollecitato un breve incontro con i capigruppo per fare il punto sullo stato della vertenza e sull’attuazione degli impegni assunti dalle istituzioni.

Il presidente Ganau ha risposto che la richiesta sarà valutata al termine dei lavori dell’Aula.

Proseguendo nell’ordine del giorno, il Consiglio ha approvato l’art 32 (“Sicurezza nel lavoro”) accogliendo un emendamento orale del consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) con cui sono state inserite le organizzazioni datoriali nella programmazione di azioni finalizzate al miglioramento degli standard di sicurezza nel luoghi di lavoro.

Voto favorevole dell’Assemblea anche per gli articoli 33 (“Promozione della regolarità del lavoro e responsabilità sociale delle imprese”), 34 (“Modalità attuative”), 35 (“Clausola valutativa”) e 36 (“Trasferimento delle funzioni”).

Sull’art. 37 (“Personale”) il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «si tratta di un articolo fondamentale della legge, sul quale sono in corso interlocuzioni con la maggioranza e con il presidente della commissione». Sarebbe quindi opportuno, ha proseguito, «sospendere l’esame dell’articolo per approfondire il confronto avviato e riprendere i lavori del Consiglio domattina».

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta e sospeso la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno domattina, alle 9.30, mentre nel pomeriggio, alle 16.30, si riunirà la commissione d’inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi.

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E’ stata inaugurata questa mattina la sala d’attesa al piano strada del Centro intermodale, la nuova stazione dei treni e dei bus, realizzata dal comune di Carbonia. Erano presenti, con i dirigenti dell’Arst, il sindaco Giuseppe Casti e l’assessore dei Lavori pubblici Franco Manca; Pietro Morittu, segretario particolare dell’assessore regionale dei Trasporti, e don Amilcare Gambella, parroco che ha chiesa di San Ponziano, che ha benedetto la struttura.

La sala d’attesa è gestita dall’Arst, l’Agenzia regionale per i trasporti che garantisce il servizio urbano all’interno del nostra città e i collegamenti, tramite bus, con gli altri Comuni del territorio.

All’interno della sala d’attesa si trovano i display con gli orari dei Bus, le poltroncine e i servigi igienici. A breve l’Arst metterà in funzione la nuova biglietteria elettronica situata all’esterno della sala, che sostituirà quella presente dall’altra parte del piano strada.

Sala d'attesa Centro intermodale 3Sala d'attesa Centro intermodale 1 Sala d'attesa Centro intermodale 2

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Sono 48 gli emendamenti presentati alla proposta di legge n. 315 “Disciplina dei servizi e delle politiche del lavoro” che questo pomeriggio ritorna all’esame dell’Aula, dopo il voto del passaggio agli articoli della seduta del 3 maggio scorso.

La commissione Lavoro, presieduta da Gavino Manca (Pd) che è anche il primo firmatario della proposta di legge n. 315, ha inoltre concluso l’esame delle proposte di modifica nel frattempo presentate ed ha espresso parere favorevole soltanto per cinque emendamenti.

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Giovedì 12 maggio, alle 17.00, la sala conferenze del Cus Cagliari, in via Is Mirrionis, n. 3, ospita il seminario organizzato dal Centro obesità dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, dal dipartimento di Matematica e informatica e dal corso di laurea in Scienze motorie dell’ateneo. Nel corso dei lavori, finalizzati alla motivazione all’attività fisica e al supporto che può essere offerto alla pratica delle attività dalle nuove tecnologie, gli specialisti presentano una app innovativa che permette sia di svolgere un’attività personalizzata, sia l’interazione tra l’utente (in particolare, pazienti affetti da obesità e patologie metaboliche) e gli operatori.

L’approccio e gli studi curati dal dipartimento di Matematica (responsabile Salvatore Carta, con la collaborazione di Fabrizio Mulas), dal Centro obesità dell’Aou (guidato da Fernanda Velluzzi) e da Scienze Motorie (coordinatore Andrea Loviselli) sono un gol prezioso anche sul piano dell’interazione a favore dei pazienti, degli studenti e delle buone pratiche in ambito accademico e sanitario. Il team multidisciplinare del Centro obesità (medico, nutrizionista e laureato in Scienze motorie), sfruttando una piattaforma web appositamente realizzata dai ricercatori del professor Carta, nel corso del seminario illustra i principi e i benefici derivanti dalla pratica regolare di un’attività fisica individualizzata e monitorizzata. Sul tema, la professoressa Velluzzi ribadisce i pregi motivazionali e di carattere medico. L’informatico (Fabrizio Mulas) spazia sulle caratteristiche tecniche dell’applicazione. Mentre, su tipologia di esercizio e interrelazioni con i laureati in Scienze motorie, interviene la specialista Daniela Lai.

Il seminario prevede anche la possibilità di scaricare gratuitamente l’app (occorre uno smartphone con sistema operativo Android) ed effettuare una prova del programma. Gli operatori sono a disposizione per chiarimenti e il reclutamento, sempre gratuito, dei pazienti che intendono intraprendere il percorso.

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Garante per la Privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali indice una selezione per un tirocinio di orientamento e formazione della durata di sei mesi, non rinnovabili e non ripetibili, destinato a giovani laureati. Per la partecipazione alla selezione è richiesto il possesso di laurea di secondo livello specialistica, magistrale o ciclo unico, conseguita con votazione non inferiore a 105/110 (o equivalente), in una delle seguenti discipline: giurisprudenza, scienze politiche, scienze della comunicazione, o equipollenti.

Gli aspiranti devono aver conseguito la laurea da non più di dodici mesi, e non aver compiuto il trentesimo anno di età alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda (il 17 maggio). Costituiscono titoli valutabili: a) la lode nella votazione di laurea; b) la discussione di tesi in materia di protezione dei dati personali o sui diritti della personalità; c) le esperienze di studio, di ricerca o professionali, con particolare riguardo alle materie di interesse del Garante. La Commissione di valutazione delle domande potrà, prima di procedere all’esame delle stesse, individuare ulteriori aspetti di cui tener conto, sulla base dell’annesso schema di domanda.

Gli aspiranti ritenuti, ad insindacabile giudizio della Commissione, più meritevoli saranno convocati per un colloquio, secondo le modalità che saranno comunicate agli interessati, al fine di verificarne le attitudini e la disponibilità alla frequenza del tirocinio. E’ prevista un’indennità di euro…

L’articolo completo è consultabile nel sitohttp://www.diariolavoro.it/tirocinio_garante.html 

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Sale la protesta tra i cittadini, ma anche tra le forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione, contro il progetto che prevede la chiusura della Guardia medica notturna.

«Apprendiamo con grande preoccupazione – dice Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà – le notizie di una revisione dell’attuale sistema della continuità assistenziale che prevederebbe una riduzione dalle attuali 24 ore (H24) a sedici ore (H16) di copertura della continuità dell’assistenza medica territoriale: il servizio notturno dalla mezzanotte alle 8.00 sarebbe quindi coperto solo dal 118, eliminando di fatto il ruolo e la presenza della guardia medica notturna. Le conseguenze di tale riorganizzazione sarebbero di enorme portata, soprattutto per i piccoli comuni, comportando sia un un uso improprio del 118, i cui medici dovrebbero, in contemporanea svolgere sia i casi di emergenza-urgenza (codici rossi) sia le visite e prescrizioni per patologie minori e sia un probabile collasso dei Pronto Soccorso degli ospedali.»

«Chiediamo al Governo nazionale – aggiunge Luca Pizzuto – un’attenta riflessione sulla questione e per questo, oltre a presentare una interrogazione formale nelle sedi istituzionali appropriate, aderiremo con forza alla raccolta di firme indirizzata al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. La Sanità pubblica sia informata sempre ai principi costituzionali al servizio dei più deboli, dei malati, dei bisognosi e dei cittadini di piccoli centri e delle periferie. Noi non vi lasceremo soli – conclude Luca Pizzuto – e ci batteremo per impedire tutte le azioni che, mascherate da riforme efficienti, portano solo alla riduzione dei servizi ai cittadini.»

Guardia medica Bacu Abis copia

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L’Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura (Laore) ha integrato e rettificato parzialmente il programma relativo alla manifestazione di interesse per la partecipazione a corsi di formazione per operatori di fattoria didattica.

I corsi sono finalizzati a fornire ai partecipanti la professionalità necessaria per avviare e sviluppare nell’azienda agricola servizi educativi e didattici in riferimento ai saperi specifici della cultura rurale della Sardegna.

Possono partecipare:
– il titolare dell’impresa agricola individuale in attività;
– i soci dell’impresa agricola societaria o associata in attività;
– i familiari del titolare dell’impresa agricola individuale in attività.

Gli interessati dovranno far pervenire le domande entro le ore 14.00 del 13 maggio 2016.