Protesta di due dipendenti Ati-Ifras sulla gru del cantiere del nuraghe Sirai, chiedono lo stipendio maturato e certezze per il futuro.
[bing_translator]
E’ scattata stamane all’inizio del turno di lavoro, la clamorosa protesta di due dipendenti Ati-Ifras, un uomo e una donna, sulla gru del cantiere del nuraghe Sirai. Chiedono lo stipendio maturato e certezze per il futuro.
La ventina di lavoratori del cantiere hanno seguito da terra la protesta dei colleghi, al centro di una vertenza che interessa complessivamente 527 lavoratori che attendono il rinnovo della convenzione per la bonifica ed il ripristino di siti minerari inquinati, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali e la gestione di attività turistiche e agricole.
Qualche giorno fa, la Giunta regionale ha comunicato che incontrerà i rappresentanti sindacali di Ati Ifras tra il 15 e il 30 giugno, per illustrare loro il progetto di rilancio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, relativamente al mantenimento dei livelli occupazionali.
Nell’attesa, intanto, cresce l’incertezza anche per il pagamento degli stipendi e per smuovere una vertenza che al momento appare lontana da una soluzione, i due lavoratori stamane hanno deciso di occupare la gru, minacciando di buttarsi giù se non arriveranno risposte concrete e risolutive in tempi brevi.
Stamane i lavoratori del cantiere hanno ricevuto la visita del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.
In serata, dopo aver trascorso una decina d’ore sulla gru, i due lavoratori hanno interrotto la protesta, soprattutto a causa del forte vento che spirava nella zona del nuraghe Sirai.
NO COMMENTS