Un progetto sardo, “Rinasce Pozzo Sella Iglesias”, scelto su 522, tra i 15 finalisti del bando culturability, a 5 dei quali andranno 50mila euro ciascuno.
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C’è anche un progetto della Sardegna fra i 15 finalisti del bando culturability – rigenerare spazi da condividere, scelto fra i 522 progetti partecipanti alla call nazionale promossa da Fondazione Unipolis per sostenere progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale, che rigenerano e danno nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati.
A seguito di questa prima selezione, il progetto di Iglesias Rinasce Pozzo Sella, assieme agli altri 14 finalisti, è stato ammesso a un percorso di formazione e mentoring finalizzato a migliorare e sviluppare le proposte. I team seguiranno workshop, avranno un’assistenza individuale e momenti di revisione critica dei progetti, che dovranno poi essere rinviati a Unipolis entro il 4 agosto. Nel mese di settembre, una Commissione di esperti selezionerà tra questi i 5 progetti che riceveranno 50mila euro ciascuno e continueranno l’attività di mentoring. Complessivamente, 400mila euro stanziati da Fondazione Unipolis, tra contributi economici per lo sviluppo dei progetti selezionati, attività di accompagnamento per l’empowerment dei team, rimborsi spese per partecipare alle attività di supporto.
Il percorso di mentoring, così come le altre fasi del bando, è sviluppato in collaborazione con Avanzi/Make a Cube³ e Fondazione Fitzcarraldo.
Rinasce Pozzo Sella. La sirena riprende a suonare per una storia da ricominciare si propone di porre fine all’abbandono ed al progressivo degrado, tutelare e rendere accessibili alla collettività i fabbricati del Pozzo Sella, ubicati nel complesso minerario dismesso di Monteponi, nella periferia di Iglesias. Le basi del progetto risalgono al 2011, quando l’associazione Pozzo Sella si è costituita dopo 365 giorni di occupazione della stessa miniera, come forma di protesta civile per chiedere al Parlamento e al Governo la formale istituzione del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna – che l’UNESCO aveva dichiarato di grande valore universale nel 1997. Dopo aver avuto gli spazi di Pozzo Sella in comodato alla fine del 2015, l’associazione intende iniziare un’opera di restauro conservativo dei macchinari e delle attrezzature della vecchia officina meccanica, della forgia e della falegnameria. A lavoro completato, l’intera struttura, tutti i macchinari in essa contenuti, la vecchia sirena della miniera e lo storico orologio, saranno aperti al pubblico in un’area museale, che ospiterà anche una mostra permanente dedicata a Quintino Sella (deputato e ministro piemontese che nell’ottocento diede grande impulso al settore minerario in Sardegna).
Il processo di selezione dei 15 finalisti non è stato facile, dato il numero, la qualità, l’impegno, l’innovazione e la prospettiva dei 522 progetti partecipanti. I progetti individuati partono dalla forza e dal valore della cultura e dell’innovazione sociale per dare nuova vita ad aree ed edifici abbandonati o sottoutilizzati, dalle piazza ai condomini delle nostre città, dalle scuole chiuse agli stabili delle ferrovie dimessi, dalle rimesse e le caserme passando per una miniera.
Ecco i progetti scelti che si aggiungono a quello descritto della Sardegna: Cascina Marsiglia – una Rivolta AgriCulturale! (Rivolta d’Adda – Cremona), CasciNet: rigenerare terra, persone, territori (Milano), Caserma Archeologica + Art Sweet Art (San Sepolcro – Arezzo), CulturACT3: Acceleratore Culturale Territoriale (Reggio Calabria), DLF: cantieri interculturali per una città inclusiva (Pisa), expostModerno (Bari), Hostello delle idee (Terni), LAB+: Piazza Gasparotto Urban Living Lab (Padova), Mana Grika – Hub Culturale della Grecìa Salentina (Calimera – Lecce), MUFANT – MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza di Torino (Torino), Piazza dei Colori, il giro del mondo in una piazza! (Bologna), Stazione Chiaravalle Project (Milano), Terzo Paesaggio (Roma), viadellafucina16 (Torino).
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