Anche in Sardegna nel primo trimestre 2016 la crescita è calata.
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Anche in Sardegna la crescita registrata nel 2015 si è interrotta e nel primo trimestre 2016 si è verificato un calo.
«I numeri evidenziano una sorta di dinamica inversa della Sardegna rispetto al resto del Mezzogiorno – ha aggiunto l’assessore del Lavoro -. Negli scorsi trimestri la Sardegna era cresciuta in molti indicatori ben più delle altre regioni del Sud d’Italia; nel primo trimestre del 2016 la contrazione è viceversa un po’ più intensa nella nostra regione. A determinare questa situazione sembra essere soprattutto la provvisoria battuta d’arresto nella crescita dell’occupazione femminile, che aveva mostrato invece perfomance molto incoraggianti nei tre precedenti trimestri. L’occupazione maschile, al contrario, riscontra una lieve ripresa, soprattutto nel turismo dove si registrano 7.600 unità in più. Segnalo anche qualche elemento incoraggiante, in particolare nel settore industriale, dove dopo molto tempo, ricominciamo a vedere segnali positivi, con un timido +0,41, per 2.300 unità. In ogni caso – ha concluso Virginia Mura -, così come avevamo speso parole molto caute in occasione di dati positivi, allo stesso modo non ci fasciamo la testa oggi di fronte a questi meno buoni. Tanto i segnali promettenti, quanto quelli preoccupanti, infatti, ci spingono allo stesso modo a rinnovare il nostro impegno per porre condizioni favorevoli alla creazione di occasioni di lavoro per tutti i cittadini sardi. E i dati di oggi ci confermano ancora una volta quello che sappiamo: c’è tanto da fare, in particolare per l’occupazione delle donne.»
Nel I trimestre del 2016 si registra un tasso di disoccupazione del 18,8% (20% per le donne, 18% per gli uomini), con un aumento dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il numero degli occupati è soggetto ad un calo del -1,6%, con un tasso di occupazione che si attesta al 48,9% (-0,6% rispetto allo stesso periodo del 2015). Un calo che riguarda in particolare le lavoratrici occupate (-5,3%, 12.600 unità in meno), mentre gli occupati maschi aumentano (+1,1%, 3.400 unità in più). In leggero calo anche la forza lavoro (ossia il totale delle persone occupate e di quelle in cerca di occupazione), frutto anche in questo caso della crescita tendenziale di quella maschile (+2%) e del calo di quella femminile (-4,6%) che nel complesso determina un calo del -0,8%. Diminuisce, invece, seppur lievemente, il numero complessivo degli inattivi che diminuiscono del -0.3%.
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