Ieri sera, ad Arbatax, si è svolto un convegno sulle zone franche.
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Ieri sera, nella sala congressi dell’Arbatax Park, nel corso del convegno sulla zona franca ad Arbatax, deliberata dalla Giunta comunale il 27 aprile scorso, diversi imprenditori provenienti non solo da tutta l’Ogliastra, ma anche dal Nord Italia, hanno avuto modo di ascoltare direttamente dalla bocca dei relatori quante siano state le occasioni perse per il territorio a causa di una mancanza di consulenti preparati e capaci di “scovare” le varie opportunità nazionali che europee.
In particolare, Maria Rosaria Randaccio, Intendente di Finanza in pensione e presidente del Movimento Sardegna Zona Franca, ha “bacchettato” il comune di Tortolì per non aver saputo sfruttare i fondi europei per il settore della nautica da diporto, la cui destinataria sarebbe dovuta essere l’area dell’ex Cartiera ai sensi della legge n.355/1976 che aveva previsto che l’esecuzione dei lavori ordinari e straordinari sul porto di Cagliari (di conseguenza anche Arbatax), Ancona, La Spezia, Livorno e Messina dovessero essere a totale carico dello Stato, e ai sensi dell’art. 1 commi da 990 a 994 della legge n.296/2006 (Finanziaria 2007) che autorizzava un contributo di 10 milioni di euro per 15 anni a decorrere dal 2007 per la realizzazione di grandi infrastrutture portuali immediatamente cantierabili, previa acquisizione dei corrispondenti piani finanziari presentati dalle competenti Autorità portuali.
L’avvocato Francesco Scifo ha poi fatto un riepilogo delle azioni recenti del Movimento, citando in particolare la preparazione delle delibere regionali e dei comuni di Olbia e di Portovesme, che hanno portato all’attivazione della zona franca nei porti della Sardegna da parte del Consiglio Regionale.
Il segretario politico del Movimento si è poi dilungato nel citare vari esempi di operatività delle zone franche più conosciute e i modi di una eventuale applicazione nel porto di Arbatax e nella zona industriale retrostante. Pur riconoscendo che sia necessario che almeno una delle zone franche previste nelle delibere regionali inizi la sua operatività a tutti gli effetti, si è lanciata l’idea di costituire una o più cooperative per facilitarne la partenza.
L’avvocato Paolo Aureli, delegato del Sulcis del Movimento, ha poi concluso spiegando le differenze tra le varie zone franche e ponendo la questione dal punto di vista delle imprese già esistenti nel territorio e della possibilità di lavoro non solo per tutti gli attuali disoccupati e cassaintegrati, ma anche dei migranti che numerosi stanno sbarcando nelle coste dell’isola.
L’intervento più atteso è stato quello del dott. Gianni Andrea Deligia, alto funzionario dell’ONU e Premio Nobel per la pace nel 2001, che ha parlato della sua vasta esperienza in campo internazionale e dell’amarezza di tornare nella sua terra natìa e di trovare gli stessi problemi di sempre ancora irrisolti.Gianni Andrea Deligia ha messo l’accento sullo spopolamento della Sardegna e sul futuro drammatico che ci attende se non si cercherà di sfruttare subito l’opportunità di aprire nuove frontiere commerciali verso il Nord Africa attraverso un regime fiscale “privilegiato” per poter essere competitivi nei settori in cui la Sardegna possiede un’eccellenza qualitativa di prodotti, cioè l’agricoltura e la pastorizia.
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