Nell’Isola oltre 3mila imprese e 6mila addetti ma la crisi nel settore dell’impiantistica si fa sentire: -7,2% in 6 anni.
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Oltre 3mila imprese artigiane e quasi 6mila addetti. Sono questi i numeri dell’impiantistica in Sardegna, il “cuore e sistema nervoso” degli edifici sardi che distribuisce energia elettrica, acqua, gas, che condiziona gli ambienti, e che controlla il funzionamento di sistemi d’allarme, accessi, ascensori e scale mobili. Un settore in crisi, quello degli impianti, profondamente legato agli immobili tanto da subirne gli effetti negativi della crisi; dal 2009 alla fine del 2015, infatti, è stato perso il 7,2% delle imprese (saldo di -236). Solo nel 2015 il calo è stato del -1,3% (saldo negativo di 40 unità).
Questo è ciò che emerge dal Dossier “Imprese delle installazioni di impianti in Sardegna”, realizzato dall’Osservatorio MPI per Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i dati ISTAT e UnionCamere-Infocamere dal 2009 al 2015.
«E’ sotto gli occhi di tutti, purtroppo, come anche questo settore sia in piena crisi – sottolinea Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – e come sia fortemente legato all’andamento del “Sistema Casa”». «Se l’impiantistica non è totalmente collassata, ancora una volta dobbiamo dire grazie agli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni e sulla riqualificazione energetica – sottolinea la presidente Folchetti – due fondamentali, e insostituibili, sostegni alle famiglie e alle imprese, perché hanno consentito di aiutare chi ha fatto gli investimenti e chi ha eseguito i lavori.»
Ma l’orizzonte del settore pare essere ancora nuvoloso ed il cammino verso una ripresa irto di ostacoli.
«Non possiamo pensare che il comparto possa riprendersi da solo senza un taglio alla burocrazia e con le norme che cambiano in continuazione – continua Maria Carmela Folchetti – per questo sono necessarie meno regole e più chiarezza. Quindi non sono più rinviabili una razionalizzazione e una semplificazione della selva di adempimenti che regolamentano il settore. E’ necessario agire per ridare potere d’acquisto alle famiglie, avere tempi certi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione e rimodulare gli appalti pubblici affinché possano essere a misura di piccole imprese.»
Nel dettaglio, in Sardegna nel 2015 nel comparto dell’installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e installazione, erano registrate 3.056 imprese artigiane, il 72,0% del numero complessivo di aziende presenti in questo settore.
A livello provinciale, sempre nel 2015, analizzando la distribuzione sul territorio delle imprese artigiane, si rileva che a Cagliari si conta il maggior numero di imprese pari a 1.191, il 39,0% delle 3.056 presenti in tutta la regione e il 64,8% del numero totale di imprese del settore, numero che rispetto al 2009 cala dell’8,6% e al 2014 dell’1,2%.
Seguono Sassari con 1.117 imprese, il 36,6% del totale regionale e il 76,1% del numero totale di imprese del settore, in calo del 7,1% rispetto al 2009 e dello 0,6% rispetto al 2014, Nuoro con 498 imprese, il 16,3% del totale regionale e l’80,6% del numero totale di imprese del settore, in flessione del 3,7% rispetto al 2009 e del 2,4% rispetto al 2014, e Oristano con 250 imprese, l’8,2% del totale regionale e il 77,6% del numero totale di imprese del settore, in diminuzione del 7,4% rispetto al 2009 e del 2,7% rispetto al 2014. Sul totale degli impiantisti, il 57,4% degli artigiani appartengono al settore dell’Installazione di impianti elettrici, il 37,7% al settore dell’Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria e il 5,0% al settore degli Altri lavori di costruzione e installazione.
I dati al 31 dicembre 2015, dicono che in Sardegna le imprese del comparto Installazione di impianti elettrici erano 1.749, il 68,3% del numero totale di imprese del settore e rispetto al 2009 registrano una flessione dell’8,3% e del 3,2% rispetto al 2014; le imprese del comparto Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria erano 1.148, l’80,5% del numero totale di imprese del settore e rispetto al 2009 registrano una flessione del 6,6% e rispetto al 2014 una crescita del +0,5%; e le imprese del comparto Altri lavori di costruzione e installazione erano 152, il 61,8% del numero totale di imprese del settore e rispetto al 2009 registrano una crescita del 3,4% e al 2014 del 7,8%.
«Non occorre soltanto ricordare, come accaduto anche recentemente, che le imprese sono troppo piccole e quindi non competitive – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – ma occorre anche attivare politiche concrete per la loro crescita. Attendiamo, per esempio, da 4 mesi i bandi sugli aiuti alle imprese annunciati subito dopo la delibera della Giunta nello scorso febbraio». «Inoltre ci auguriamo – aggiunge Mameli – che possano essere finanziati anche investimenti ordinari, quelli più richiesti dalle nostre aziende, e non soltanto investimenti su servizi innovativi e ricerca che non sempre rispondono alle esigenze delle imprese.»
Confartigianato Sardegna, in ultimo, ricorda come sia ancora in discussione in Consiglio regionale la proposta di legge contenente “Disposizioni in materia di prestazione energetica degli edifici” che istituisce il Catasto Energetico degli edifici e degli impianti termici. Per questo l’associazione attende le decisioni della massima assemblea sarda.
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