20 November, 2024
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Non si placano le polemiche sul progetto che prevede la realizzazione del nuovo ponte all’ingresso di Sant’Antioco.

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Ponte di Sant'Antioco 1 copia

Nonostante lo stato molto avanzato della procedura, gli oppositori alla realizzazione del nuovo ponte d’ingresso a Sant’Antioco non si rassegnano e continuano a rivendicare uno stop e la valutazione del progetto alternativo che prevede la realizzazione del tunnel. Tra questi vi è il consigliere regionale di Forza Italia, originario proprio di Sant’Antioco, che in una nota invita la Regione a non ostinarsi «nel portare avanti il progetto della circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta» e ad avere «il coraggio di guardare in faccia la realtà: quel progetto è vecchio di quarant’anni e, checché ne dicano i sostenitori tour court dell’infrastruttura, realizzarla non conviene a nessuno. Innanzitutto, per costruire la circonvallazione occorrerebbe una cifra considerevole che allo stato attuale non è disponibile, così come appreso dalla progettazione del nuovo ponte di collegamento tra l’isola e la terra madre. I fondi in cassa (Piano Sulcis), infatti, sono riferiti esclusivamente al “Lotto uno” (nuovo ponte), e non al “Lotto due” (circonvallazione), la cui progettazione si ferma alla fase esecutiva. In sostanza, chi dovesse vincere la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori, dovrebbe attendere lo stanziamento delle somme necessarie».

«L’aspetto più importante – aggiunge Locci – è che si tratta di un’idea progettuale vecchia di decenni, elaborata in un contesto socio-economico ed urbanistico completamente differente. Era, insomma, il frutto delle esigenze di allora, che oggi non rispondono più ai reali bisogni delle comunità coinvolte, sia di Sant’Antioco che di Calasetta.»

«Non si capisce per quale ragione si debba insistere su un’infrastruttura che non ha alcuna utilità. Nessuno vuole rinunciare ai fondi del Piano Sulcis, sia chiaro. Né tanto meno alla realizzazione del nuovo ponte (il cui compimento può prescindere dalla circonvallazione), ma sono convinto – conclude Ignazio Locci – che si debba ancora discutere sulla necessità di costruire uno snodo stradale che non giova a nessuno.»

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