Nuova tappa del percorso intrapreso dal FAI Sardegna “Alla ricerca della storia perduta”, giovedì a Cagliari.
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Nuova tappa del percorso intrapreso dal FAI Sardegna “Alla ricerca della storia perduta”, giovedì 16 giugno nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore Da Horta 2, a Cagliari. Stavolta ci si addentrerà lungo i sentieri che conducono alle trincee della Grande Guerra, testimoni muti dell’eroismo e della morte di tantissimi sardi.
Mario Rigoni Stern in Quota Albania, riferendosi alla tragedia dei tanti giovani morti durante la Guerra del 1914-18, scrive «anche sulle mie montagne, in Italia, erano morti tanti soldati di ogni paese d’Europa: nei boschi più di una volta ho ritrovato i loro scheletri. E chi si ricordava, ormai, in Boemia, in Ungheria, in Austria, in Bosnia, in Sardegna, in Basilicata?».
Il Maggiore Gerardo Severino, Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza, attraverso documentate ricerche archivistiche, in maniera magistrale da anni sottrae al declino dell’oblio le storie dei finanzieri che si sono distinti in azioni eroiche durante il primo e il secondo conflitto mondiale, riportando alla luce le vicende delle quali questi si resero protagonisti.
La Regia Guardia di Finanza, partecipa alla Grande Guerra con 12.000 Finanzieri inquadrati in 18 Battaglioni mobilitati che vengono schierati lungo tutto il fronte italiano con il medesimo equipaggiamento dei reparti Alpini.
La notte sul 24 maggio 1915 il primo colpo di fucile della Grande Guerra viene esploso da un finanziere sardo, Costantino Carta, che sventa l’attacco di alcuni genieri austriaci al ponte di Brazzano sullo Judrio. I Finanzieri combattono duramente sul Podgora e sul Monte Sei Busi per essere poi travolti un anno dopo durante la “Strafexpedition” in Val d’Astico.
Nel suo bel libro Le indomite fiamme gialle della 21° Compagnia “Sassari” (Delfino Editore, Sassari) Gerardo Severino ci racconta un capitolo tragico della Grande Guerra, ricostruendo i due drammatici tentativi di riconquista del Monte Cimone del luglio 1916. La storia della 21° Compagnia “Sassari”, cosi chiamata proprio perché la gran parte dei suoi componenti era stata arruolata nel capoluogo settentrionale sardo, resta sconosciuta alla storiografia che si è concentrata sulla più famosa Brigata Sassari. La storia di questi due manipoli di Fiamme Gialle è affascinante: il 2 e il 6 luglio del 1916 scalano le ripide pareti sud-occidentali del Monte Cimone di Arsiero per sorprendere le sentinelle nemiche e per fare da battistrada ad altri reparti italiani. Non riescono però a raggiungerli, rimanendo uccisi sotto i colpi della furiosa reazione nemica.
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