[bing_translator]
In riferimento alla questione relativa all’importazione di pPecorino dalla Romania, da parte di imprese sarde, Legacoop, associazione di categoria che associa il 90% delle imprese cooperative di trasformazione, e di conseguenza il 65% della produzione e della trasformazione totale sarda, ha diffuso una nota nella quale chiarisce che «tutto il latte e tutto il formaggio trasformato e venduto, in Sardegna, in Italia o all’estero, è direttamente prodotto e trasformato in Sardegna».
«È nell’animo e nella natura della cooperazione – si legge ancora nella nota di Legacoop – dare valore aggiunto al territorio e rendere conto allo stesso della propria azione economica e sociale, per questo vogliamo chiarire che:
• Ciascuna Cooperativa ha all’interno della sua compagine sociale solo soci produttori che hanno la propria azienda in Sardegna;
• Tutto il latte conferito per la trasformazione proviene dai soci della cooperativa o della OP;
• Nessun litro di latte viene importato ne dall’estero, ne da altre regioni Italiane;
• Fino all’ultimo chilo di formaggio, commercializzato dalle nostre cooperative, è prodotto presso gli impianti sardi delle nostre cooperative. Su questo punto precisiamo che nessuna ha altra sede di produzione fuori dal territorio sardo.»
«L’intero valore aggiunto dalla trasformazione del latte dei propri soci, con la commercializzazione del formaggio, tende a privilegiare la crescita economica delle aziende degli stessi, attraverso il pagamento del prezzo del latte sempre superiore a quello dei nostri competitor industriali. È la natura stessa della cooperazione che porta a questo, non essendoci lo scopo di lucro, gli utili aziendali inferiori rispetto alle S.r.L. e alle S.p.A., sono determinati dal maggior costo sostenuto per il pagamento della materia prima, il latte dei soci. Poi certo, l’organizzazione e le dimensioni aziendali di ciascuna cooperativa, unite all’innovazione di ciascuna, determinano differenze di risultato tra una e l’altra, con valori diversi del prezzo del prodotto latte, ma in ogni caso sempre superiore ai competitor trasformatori. Nell’ultima annata di pagamento del latte, la cooperazione ha pagato, in media, 33 centesimi a litro in più rispetto agli industriali. Alcune hanno pagato addirittura 1,45 centesimi a litro.
Dalle notizie apprese dalla stampa, circa le dichiarazioni di un trasformatore industriale, vogliamo anche precisare che la qualità del latte dei soci conferitori delle nostre cooperative, non è inferiore a quella di altri territori nazionali o esteri.
Alla qualità del latte, aggiungiamo la qualità del territorio in cui operano le aziende dei produttori, sempre monitorata dalle cooperative di trasformazione e dagli organismi pubblici preposti, che porta a certificare una sicurezza alimentare del prodotto trasformato che va ben oltre la capacità di produzione di formaggio per litro di latte.
La Sardegna e tutti i suoi cittadini, vero capitale sociale delle nostre cooperative, possono stare tranquilli che per quanto riguarda la cooperazione, e in particolar modo quella a noi associata (Legacoop), che ripeto, trasforma il 65% dell’intera produzione sarda, continuerà a crescere nell’ottica di contribuire a far crescere l’intero territorio, sia dal punto di vista economico che occupazionale, sia dal punto di vista della qualità e rintracciabilità dei prodotti, che è interamente sarda.
Le nostre cooperative e tutti i soci di ciascuna, oltre a garantire la tracciabilità sarda dei propri prodotti, sono tutte/i imprese e persone, tracciabili e, soprattutto, rintracciabili.
Detto questo, invitiamo anche la Coldiretti, che oggi scende in piazza, a evidenziare bene le differenze tra chi opera nel settore. Siamo già in un periodo di mercato particolare per il latte e formaggio ovino, che non ha bisogno di ulteriori voci allarmanti che potrebbero tradursi in ulteriore discesa sul mercato del prezzo del formaggio e di conseguenza del latte.
Proviamo, come si sta cercando di fare, a collaborare tutti assieme, per il bene dei produttori e dei trasformatori sardi, che si traduce – conclude Legacoop – in un’automatica crescita dell’intero sistema economico e occupazionale della nostra terra, oggi più di ieri, vista la crisi che ha colpito altri settori produttivi.»