Saranno il sindaco uscente Giuseppe Casti, candidato della coalizione di centrosinistra, e Paola Massidda, candidata del Movimento 5 Stelle, a confrontarsi al ballottaggio del 19 giugno, per l’elezione del nuovo sindaco di Carbonia per i prossimi cinque anni.
Se l’accesso di Giuseppe Casti al ballottaggio era ampiamente prevedibile, anche con una percentuale ben al di sotto del 50% (5 anni fa Casti vinse al primo turno con il 62,36% dei voti ma rispetto ad allora il centrosinistra si presentava a questo appuntamento profondamente diviso), la candidata del Movimento 5 Stelle ha dovuto superare la concorrenza dell’ex sindaco Ugo Bruno Piano che, sostenuto da 5 liste, ha lottato fianco a fianco fino alla fine, cedendo per circa 1 punto percentuale, esattamente lo 0,99%.
Giuseppe Casti, sostenuto da 5 liste, ha ottenuto 6.074 voti, il 36,15%; Paola Massidda, sostenuta dalla sola lista del Movimento 5 Stelle, ha ottenuto 3.688 voti, il 21,95%.
Le liste della coalizione che sostiene Giuseppe Casti hanno ottenuto 6.737 voti, il 40,10%; la lista del Movimento 5 Stelle ha ottenuto 3.009 voti, il 17,91%.
Le liste degli altri candidati a sindaco concorreranno all’assegnazione dei 24 seggi in misura variabile a seconda dell’esito del ballottaggio del 19 giugno.
Questa la composizione del nuovo Consiglio comunale, nelle due ipotesi che a vincere sia Giuseppe Casti o Paola Massidda.
Ipotesi n° 1: Viene eletto sindaco Giuseppe Casti
La coalizione di cinque liste collegata alla sua candidatura ottiene, con il premio di maggioranza del 60% (arrotondato all’unità superiore), 15 seggi, così distribuiti:
Partito Democratico 7 consiglieri: Pietro Morittu 472 preferenze; Federico Fantinel 376; Ivonne Fraternale 313; Cinzia Grussu 311; Antonio Caggiari 270, Roberto Cotza 205, Fulvio Cabiddu 185.
Partito dei Sardi 3 consiglieri: Fabio Usai 854 preferenze; Nino Spanu 193; Giampaolo Puddu 138.
Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Matteo Sestu 256 preferenze; Moreno Pilloni 174.
Cittadini per Carbonia 2 consiglieri: Pierangelo Porcu 193 preferenze; Claudia Di Marco 162.
Unione cittadina 1 consigliere: Roberto Concas 254 preferenze.
I 9 seggi (40% arrotondato all’unità inferiore) della minoranza sono così distribuiti:
Carbonia Possibile 2 consiglieri: Ugo Bruno Piano (candidato sindaco non eletto), Massimo Usai 208 preferenze.
Carbonia Unica 1 consigliere: Michele Stivaletta 307 preferenze.
Carbonia Rinasce 1 consigliere: Maria Luisa Poggi 219 preferenze.
Movimento 5 Stelle 3 consiglieri: Paola Massidda (candidata sindaco non eletto); Carla Mario 359 preferenze; Manolo Cossu 352.
Insieme per il rinnovamento 1 consigliere: Daniela Garau (candidata sindaco non eletto).
Unidos 1 consigliere: Andrea Corda (candidato sindaco non eletto).
Ipotesi n° 2: Viene eletta sindaco Paola Massidda
La lista del Movimento 5 Stelle collegata alla sua candidatura ottiene, con il premio di maggioranza del 60% (arrotondato all’unità superiore), 15 seggi, così distribuiti:
Movimento 5 Stelle 15 consiglieri: Carla Mario 359 preferenze; Manolo Cossu 352; Marco Antonio Serafini 248; Eleonora Cera 240; Silvia Pinna 238; Gian Luca Lai 217; Paola Argiolas 185; Daniela Marras 168; Mauro Uccheddu 161; Maurizio Soddu 134; Matteo Piras 118; Angelo Rosas 94; Giorgio Santoru 94; Sabrina Soru 85, Elio Loi 84.
I 9 seggi (40% arrotondato all’unità inferiore) della minoranza sono così distribuiti:
Partito Democratico 4 consiglieri: Giuseppe Casti (candidato sindaco non eletto); Pietro Morittu 472 preferenze; Federico Fantinel 376, Ivonne Fraternale 313.
Partito dei Sardi 1 consigliere: Fabio Usai 854 preferenze.
Carbonia Possibile 2 consiglieri: Ugo Bruno Piano (candidato sindaco non eletto), Massimo Usai 208 preferenze.
Carbonia Unica 1 consigliere: Michele Stivaletta 307 preferenze.
Insieme per il rinnovamento 1 consigliere: Daniela Garau (candidata sindaco non eletto).
E’ evidente, dallo schema appena descritto, che le due ipotesi racchiudono scenari completamente differenti, non solo per i due candidati alla carica di sindaco, ma anche per i candidati alla carica di consigliere comunale, soprattutto per quelli che risulterebbero eletti nel caso vincesse Giuseppe Casti, di maggioranza e di opposizione, e quelli che, viceversa, verrebbero eletti nel caso vincesse Paola Massidda, di maggioranza e di opposizione.
E, a questo punto, sarà interessante verificare, nei prossimi dieci giorni di campagna elettorale, quale sarà la posizione che assumeranno i candidati che, comunque, non risulteranno eletti sia nell’una sia nell’altra ipotesi e, infine, quella dei candidati che verrebbero eletti o non eletti, nel caso a prevalere al ballottaggio fosse Giuseppe Casti o Paola Massidda.