22 November, 2024
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Mare e Miniere 2016

Ieri ha preso il via la nuova edizione dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare di Mare e Miniere. Gli stage vedono protagonisti circa cento allievi provenienti da tutta Italia, ai quali è offerta la possibilità di vivere un’esperienza di condivisione ed interazione continua con i docenti, dando vita insieme a loro ad una vera e propria residenza artistica finalizzata all’approfondimento dei vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Parallelamente prenderà vita anche una produzione originale con protagonisti allievi e docenti che chiuderà la rassegna il 1° luglio.

Dopo il successo di ieri sera dello spettacolo “LUXÌA Contus de fèminas e maìa” che ha visto i racconti di Maria Gabriella Ledda interpretati da Elena Ledda e Simonetta Soro, con le musiche di Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin, questa sera la Tonnara “Su Pranu” ospiterà i concerti di Totore Chessa e Accordion Samurai. Si comincia alle ore 21,30 con il solo di organetto di Totore Chessa, il quale proporrà il un viaggio attraverso il ricchissimo patrimonio della tradizione musicale sarda. Dotato di raro virtuosismo, il musicista di Irgoli vanta un’intensa attività concertistica e didatti in Italia ed all’estero, pur non avendo mai abbandonato la sua attività di suonatore di paese, che gli consente di mantenere un rapporto vivo con la tradizione.

Alle 22,00 sarà poi la volta di Accordion Samurai, nella nuova formazione che vede protagonisti gli organetti di Markku Lepistö (Finlandia), Dave Munnelly (Irlanda), Simone Bottasso (Italia), e Riccardo Tesi (Italia). Come i leggendari guerrieri giapponesi, questi quattro musicisti, ognuno nel rispettivo genere (trad, folk, liscio, irlandese, jazz, musica da film) hanno unito l’audacia tecnica alla fantasia espressiva, esaltando le possibilità espressive dell’organetto. L’inventività e la dolcezza delle melodie, le sonorità brillanti, le atmosfere intimiste e i ritmi folli della danza popolare verranno sapientemente mescolati da questi strumentisti, il cui impressionante pedigree promette fuochi d’artificio e una magica seduzione musicale.

Gli appuntamenti serali proseguiranno mercoledì 29 giugno, alle ore 21,30, con la presentazione del libro: “Bella Ciao. La Canzone Della Libertà” di Carlo Pestelli, che farà da preludio alla prima del recital “Soglie” tratto dalla “Via Del Pepe” di Massimo Carlotto per la regia di Marco Sanna con Antonio Murru, le scenografie e i burattini di Donatella Pau e le musiche di Mauro Palmas.

La rassegna continuerà fino al 2 luglio proponendo ogni sera concerti, produzioni originali ed eventi speciali da non perdere. Tutti i concerti sono ad ingresso libero e si terranno presso la Vecchia Tonnara “Su Pranu” di Portoscuso.

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I successi di Fabio Aru portano benefici alla filiera delle “due ruote” che, rispetto al 2013, è cresciuta del 7,55%.

Il campione di Villacidro si prepara a scalare le montagne del Tour de France e in Sardegna cresce la passione, e l’economia, per la bicicletta. Una passione che fa crescere un sistema coinvolgendo, direttamente e indirettamente, gli artigiani, i commercianti, le imprese di costruzione, i lavori pubblici e il turismo.

Dagli ultimi dati del 2016 (Istat-Unioncamere), nella nostra regione il settore ha registrato 57 imprese che producono, riparano e noleggiano biciclette e danno lavoro a 200 addetti; rispetto al 2013 il trend è cresciuto del +7,55% come aziende e più del 147% tra i dipendenti.

«Siamo sulla buona strada anche se c’è ancora tanto da fare – dice Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna -, i dati dimostrano che i margini di miglioramento, per la realizzazione di infrastrutture e per la nascita di nuove imprese, sono ampi. Da due anni a questa parte  notiamo, con favore che, sia la Regione che i Comuni, hanno deciso di investire sulla mobilità sostenibile. Questo è un importante segnale di attenzione verso tutto il settore.»

A conferma dell’attenzione che anche la politica regionale pone verso l’economia “a due ruote”, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, recentemente ha stanziato 7 milioni di euro per interventi a favore della mobilità ciclistica diffusa per la realizzazione di piste ciclabili, urbane ed extraurbane, cicloservizi e intermodalità. Da segnalare anche che l’assessorato degli Enti locali, con una specifica ordinanza, ha autorizzato gli stabilimenti balneari a posizionare all’interno delle concessioni delle “strutture per il parcheggio in sicurezza delle biciclette”, consentendo così ai ciclisti l’accesso e la sosta delle due ruote all’interno dell’arenile.

«Incrementare gli investimenti in questo settore ha numerosi impatti – aggiunge la presidente di Confartigianato – significa far crescere il turismo ma anche sostenere il settore delle costruzioni stradali, l’artigianato della produzione e riparazione di biciclette, oltre che il commercio. Ricordiamoci che ogni cicloturista spende 130 euro al giorno rispetto ai 70 di uno che si reca al mare. Inoltre per realizzare un chilometro di pista occorrono circa 200mila euro. Puntando su questo tipo di mobilità offriremo spazio per una nuova immagine del nostro turismo e si darà lavoro alle moltissime piccole e medie aziende del nostro territorio.»

Anche gli enti locali, non stanno rimanendo insensibili alla bicicletta. Esempio, fra gli altri, sono Alghero, Cagliari e il Sulcis.

Nell’ex provincia di Carbonia Iglesias due sono i progetti, in parte già sviluppati. Il primo è la pista ciclabile, realizzata da 2 anni, che collega Carbonia a San Giovanni Suergiu. Questa proseguirà a breve verso Sant’Antioco. Il secondo, finanziato attraverso il “Piano Sulcis”, sarà la pista che collegherà Sant’Anna Arresi con Porto Pino.

Fabio Aru 1

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Il Consiglio regionale ha approvato la norma che consente di trasferire i dipendenti di ex province e Aspal ai comuni o alle Unioni di comuni. 

Sotto la presidenza dell’on. Ganau i lavori del Consiglio regionale sono ripresi in seduta pomeridiana con l’esame della proposta di legge 340/A Zanchetta (Upc) intitolata (Provvidenze per il personale dipendente da organismi militari operanti nel territorio nazionale nell’ambito della Comunità atlantica). 

Il relatore, on. Roberto Deriu, ha comunicato che il testo è stato approvato in commissione senza modifiche.

A seguire l’on. Pietro Pittalis (Forza Italia) ha chiesto spiegazioni sul senso dell’emendamento all’articolo 1 e per chiarire è intervenuto l’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu. L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 2. Votato e approvato anche il testo finale e poi la legge.

L’Aula è poi passata all’esame della proposta di legge 342 a firma dei consiglieri Agus e Lai (Sel), sul rinnovo della composizione del Consiglio autonomie locali.

Il testo è intitolato Composizione del Consiglio delle autonomie locali. Modifiche alla legge regionale 17 gennaio 2005, n. 1 (Istituzione del Consiglio delle autonomie locali e della Conferenza permanente Regione-enti locali)

Il testo è stato illustrato dall’on. Deriu e l’Aula ha approvato il passaggio gli articoli.

Contrario al testo dell’emendamento aggiuntivo istitutivo dell’articolo 1 bis l’on. Michele Cossa (Riformatori).

L’Aula ha però approvato anche l’articolo 2 e poi il provvedimento finale.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della proposta di legge n. 341/A – Solinas Antonio e più (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 8/2016 – Legge forestale della Sardegna). Il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il presidente della commissione Ambiente Antonio Solinas (Pd) per l’illustrazione del provvedimento.

Il consigliere Solinas ha precisato che «le osservazioni del Governo riguardano la previsione di un gettone di presenza per i componenti del comitato di indirizzo (100 euro a seduta per un massimo di 2 sedute al mese), la viabilità rurale e le procedure autorizzative; abbiamo lavorato di concerto con gli uffici per predisporre, anche attraverso un emendamento, una risposta articolata»

Il consigliere Gianni Tatti (Udc), relatore di minoranza, ha evidenziato che «in commissione ci siamo astenuti per le perplessità sulla fondatezza di alcuni rilievi del Governo riguardanti la tutela paesaggistica e non sappiamo se la Regione ha formulato risposte, anzi non ci risulta che lo abbia fatto ed è gravissimo». In generale riteniamo, ha concluso, che «la fretta eccessiva con cui è stata approvata la legge ha sottratto tempo prezioso ed utile all’approfondimento degli argomenti oggetto di impugnativa; confermiamo poi il nostro disappunto per il mancato inserimento della disciplina contrattuale del pubblico impiego a tutti i dipendenti».

Prima del voto sul passaggio articoli, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che l’impugnazione del Governo è «un brutto scivolone per la Giunta dei professori ed i rilievi del Governo nazionale appaiono tecnicamente fondati nonostante la presenza nell’Esecutivo di illustri cattedratici di facoltà di giurisprudenza; già questo è un primo dato preoccupante». Poi, in relazione al piano di forestazione, ha detto ancora Tedde, «il Governo ha precisato che doveva essere coerente con il Pai e coordinato con il Ppr, che quindi viene degradato sul campo a norma sotto ordinata, ennesimo esempio negativo dei problemi del Pd che condizionano la vita delle istituzioni».

Non essendoci altri iscritti a parlare, sono stati messi in votazione sia il passaggio agli articoli che gli articoli 1 e 2 della legge.

Sull’art.3 il relatore Antonio Solinas (Pd) ha presentato un emendamento sostitutivo totale (Solinas A. – Demontis) che modifica integralmente l’art.19 (Trasformazione del bosco e interventi silvicolturali) della legge n. 8/2016 – legge Forestale della Sardegna. Solinas ha poi proposto con un emendamento orale di eliminare il comma 7 (Interventi in aree vincolate ai sensi del Dlgs 42/2004 – Codice Urbani del paesaggio) dello stesso articolo. Successivamente, ha chiesto ed ottenuto una breve sospensione della seduta per una verifica del testo.

Alla ripresa dei lavori, lo stesso Solinas ha chiesto di poter votare il testo per parti separate, la prima fino al comma 6 compreso e la seconda per il solo comma 7.

Il presidente ha accolto la richiesta. Per dichiarazione di voto, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde si è detto «molto perplesso, siamo di fronte ad un passo indietro rispetto alla legge perché il Governo ne ha censurato alcune parti in base al codice Urbane che esclude dall’autorizzazione paesaggistica solo le modifiche che non incidono su stato dei luoghi, mentre noi con l’emendamento deleghiamo le procedure alla Giunta ma così la legge viene impugnata di nuovo; stiamo solo cercando di aggirare l’ostacolo».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha sollecitato maggiore chiarezza, «perché così come è scritto non si capisce l’obiettivo ed è contraddittorio, si parla di interventi che modificano aree boscate e destinazioni d’uso, cose in realtà molto diverse, mentre delega alla Giunta non ha significato, a parte il fatto che ancora una volta eccediamo in burocrazia e non semplifichiamo affatto le norme per i cittadini».

Il consigliere Salvatore Demontis, del Pd, ha sottolineato che «l’adeguamento dell’art.19 alle osservazioni del Governo è già contenuto nel comma 6, che garantisce la Regione; in realtà non si è voluto affatto declassare il Ppr ma semmai correggere un termine sbagliato e la Regione, col termine di coordinamento, voleva dire coerenza con il Ppr». Per certi aspetti, ha concluso, è «una precisazione che arriva al momento giusto per sottolineare che codice Urbani è una grande riforma economico-sociale quindi sovra ordinata rispetto alle norme regionali, una sottolineatura che ci sarà molto utile per la prossima legge urbanistica».

Il relatore Antonio Solinas (Pd) ha messo l’accento sul fatto che non si stanno modificando i contenuti sostanziali della legge che è stata impugnata solo in alcune parti.

L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, nell’esprimere parere favorevole, si è detto convinto che «con le modifiche apportate mettiamo al riparo le legge da possibili rilievi di incostituzionalità».

Successivamente è stato votato ed approvato l’art. 3 nella versione emendata fino al comma 6 (compreso), mentre è stata respinta la parte relativa al comma 7.

Sull’art. 4 è stato presentato un emendamento sostitutivo parziale (Tatti e più) con cui, ha spiegato lo stesso Gianni atti (Udc), si precisa che il gettone di presenza assegnato ai componenti del comitato territoriale «è riservato ai Sindaci dei Comuni che hanno concesso porzioni del loro territorio all’Agenzia Forestas; annullando questa parte della legge il Governo ha fatto un po’ di facile populismo ma in realtà norma non è chiara pur richiamando testo unico enti locali 267/2000, che però dice che la partecipazione è connessa all’esercizio dei funzioni pubbliche». E’esattamente il nostro caso, ha concluso Tatti, «perché riteniamo che debbano svolgere queste funzioni anche i Sindaci dei piccoli Comuni».

Dopo i pareri contrari espressi dal relatore e dalla Giunta, l’emendamento proposto dal consigliere Tatti è stato respinto con 44 voti contrari e 3 favorevoli.

Successivamente il Consiglio ha approvato gli articoli 4 e 5 della legge mentre lo scrutinio finale sul testo ha fatto registrare 31 voti favorevoli e 15 contrari.

Aperta la discussione generale sulla proposta di legge n. 238 (Pietro Cocco e tutti i capigruppo consiliari) “Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1997, n. 21” tendente a modificare la disciplina della tassa regionale per il diritto allo studio universitario, il presidente della commissione Pubblica Istruzione, Gavino Manca (Pd), ha fatto richiesta di sospensione dei lavori che il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha accordato.

Alla ripresa della seduta, il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha annunciato il ritiro del provvedimento “per mancanza di copertura finanziaria dello stesso”. Non avendo riscontrato opposizioni, il presidente dell’Assemblea sarda ha quindi dichiarato conclusi i lavori e annunciato la convocazione della V^ commissione per domani, mercoledì 29 giugno alle 9.30 e quella del Consiglio a domicilio.

Consiglio regionale 1

 

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Sette milioni e mezzo per teatro, musica e danza. Queste le risorse che la Regione ha destinato alle attività di spettacolo nel bilancio 2016, ovvero un milione di euro in più rispetto allo scorso anno. Oggi la Giunta ha varato l’atto di indirizzo politico amministrativo relativo alla ripartizione di questi fondi su proposta dell’assessore della Cultura, Claudia Firino. «Il mondo dello spettacolo in Sardegna rappresenta un significativo fattore di crescita culturale, di integrazione sociale e di sviluppo economico, con una garanzia di ricaduta occupazionale – ha detto Firino -. Per questo abbiamo creduto e investito ulteriormente sullo spettacolo, incrementando di un milione lo stanziamento rispetto allo scorso anno».
Agli organismi per l’attività di spettacolo dal vivo andranno 5,58 milioni di euro. Un milione è destinato agli organismi che nell’ultimo triennio hanno subito una riduzione dei contributi superiore al 40%. Andranno 90milaeuro agli organismi di nuovo inserimento e 126.399 euro alle residenze artistiche grazie all’Accordo di programma interregionale previsto dall’intesa tra il Mibact e la conferenza Stato-Regioni, dando così continuità alle scelte dello scorso anno. Altri 700mila euro serviranno per il rinnovo della convenzione stipulata con l’Ente Concerti “Marialisa De Carolis” di Sassari.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, ha approvato il Piano di subentro previsto dall’articolo 36 della legge regionale 9 del 2016, che riforma i servizi e le politiche per il lavoro della Sardegna, recentemente approvata dal Consiglio regionale. Il documento definisce le modalità di passaggio alla Regione dei servizi per il lavoro e, in particolare, delle funzioni – distinguendo tra quelle di carattere “politico” e programmatorio, che rimangono in capo all’assessorato del Lavoro, e quelle più operative, connesse all’erogazione dei servizi per il lavoro, che saranno svolte dall’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro costituita dalla legge -, del personale, delle risorse finanziarie correlate alle funzioni, delle risorse strumentali (beni mobili e immobili), dei contratti attivi alla data di entrata in vigore della legge, del contenzioso e dei procedimenti in corso.
Sarà l’Aspal, che prende il posto dell’Agenzia regionale per il lavoro, a gestire l’erogazione dei servizi per il lavoro attraverso le sue articolazioni territoriali: i Centri per l’impiego. In essi confluiscono i Centri dei servizi per il lavoro (Csl) già istituiti presso le province, i Centri servizi inserimento lavorativo (Cesil) che operavano nei Comuni, e le Agenzie di sviluppo locale. L’Aspal subentra inoltre nelle funzioni relative agli interventi di integrazione salariale straordinaria e a quelle relative ai licenziamenti collettivi, ai servizi per i disabili e a quelli relativi all’avviamento a selezione nelle Pubbliche Amministrazioni e alle procedure di assunzione nei cantieri comunali.
Con il Piano di subentro approvato oggi, l’esecutivo realizza la gestione programmata della delicata fase di passaggio dal vecchio sistema al nuovo, descrivendo la sequenza delle attività, tenendo conto dei tempi tecnici di realizzazione dei vari interventi necessari, nonché dei tempi di trasmissione dei dati da parte delle province, fino a giungere al risultato finale: la completa messa a sistema delle nuova architettura delle politiche attive e dei servizi per il lavoro in Sardegna.
In modo schematico e operativo, dunque, il Piano stabilisce le modalità di subentro in tutti gli ambiti richiamati dalla legge, in modo da garantire ai cittadini la possibilità di fruire dei servizi per il lavoro, senza soluzione di continuità: un atto importante e necessario, se si pensa che dal 1 luglio le funzioni dei vecchi organismi (Csl, Cesil e Agenzie di sviluppo locale) cesseranno anche formalmente, per essere sostituite dai nuovi Centri per l’impiego.
Il Piano, allegato alla delibera, è stato inviato alla Commissione competente del Consiglio regionale, per il necessario parere, dopo il quale tornerà in Giunta per l’approvazione definitiva.

Virginia Mura 4

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Paola Massidda copia

Questa mattina il nuovo sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha incontrato la delegazione di Behren lès Forbach, una delle città gemellate con Carbonia (le altre sono Oberhausen – Germania, Albona e Arsia – Croazia).

Della delegazione, in questi giorni in visita a Carbonia, fanno parte Dominique Ferrau, sindaco di Behren lès Forbach, Benigno Puddu, presidente del Circolo dei sardi di Behren lès Forbach, Manuel Muller, presidente del Comitato di gemellaggio e Antoine Quai, componente del Comitato di gemellaggio.

Tra le due città, gemellate da diversi anni, si sono svolti, nel tempo, numerosi scambi istituzionali e culturali che hanno contribuito ad accrescere i sentimenti di amicizia delle rispettive Comunità e a proseguire il percorso di crescita culturale condivisa.

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Consiglio regionale 23

E’ stata rinviata l’elezione del nuovo vicepresidente di minoranza del Consiglio regionale, in sostituzione di Antonello Peru, consigliere regionale di Forza Italia dichiarato decaduto dall’Assemblea di via Roma.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato che, per quanto riguarda l’elezione di un vice presidente dell’Assemblea, è stato raggiunto un accordo per il rinvio.

Successivamente l’Aula ha cominciato l’esame del Conto consuntivo del Consiglio per l’anno 2015. Il presidente del collegio dei questori, Piermario Manca, ha sottolineato l’importanza del documento, che consente di confrontare i risultati di esercizio e la previsione di spesa, verificandone la coerenza. Rispetto ad una dotazione complessiva di 66 milioni e 300 mila euro, ha aggiunto Manca, si è verificato uno scostamento di oltre 5 milioni riconducibile ad economie su tutte le voci di spesa.

Prima di passare al voto, il capogruppo di Sdl Roberto Desini ha chiesto se, a differenza degli esercizi precedenti, erano state previste relazioni del collegio dei Questori al completo.

Il presidente Ganau ha risposto negativamente, precisando che la relazione del presidente rappresenta ovviamente tutto il collegio.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, intervenendo per fatto personale, ha lamentato che «il collega Desini interferisce ancora sempre sullo argomento; per quanto concerne il bilancio di previsione del 2015 ho motivato la mia astensione, mentre ora ho votato il consuntivo, sia chiaro comunque che non prendo direttive da nessuno».

Al termine di quest’ultimo intervento il Consiglio ha approvato tutti i documeti che compongono il rendiconto: entrate, spese, allegati, rendiconti dei gruppi sul personale il comando, rendiconto finanziario del Corecom.

Prima del voto finale, il consigliere del gruppo Misto Mario Floris ha ricordato che, con una lettera, il presidente dell’Assemblea ha informato i consiglieri sulle possibili ripercussioni negative della riforma costituzionale sulla dotazione organica dei gruppi consiliari. «Io interpreto queste norme in materia diversa e ritengo che il Consiglio abbia gli strumenti per agire a sua tutela», ha detto Floris, «però ritengo che in generale il Consiglio non possa restare assente da grande questione che riguarda tutta politica; propongo quindi una seduta ad hoc per evitare la paralisi delle istituzioni regionali».

Il presidente Ganau ha definito «molto utile» il richiamo di Floris all’argomento oggetto della lettera, scaturita da un dibattito nazionale svoltosi in sede di conferenza dei presidenti dei Consigli regionali, dibattito dal quale il problema prospettato esce in parte ridimensionato anche a seguito di un ordine del giorno sulla materia da parte del Governo nazionale. Si tratta di un segnale positivo, ha concluso il presidente del Consiglio, rispetto al quale occorre comunque non abbassare la guardia ed intensificare il lavoro dei Consigli regionali di concerto con i due rami del Parlamento.

Successivamente il Consiglio ha espresso il voto finale sul rendiconto, con 37 voti favorevoli e 22 astensioni.

Al termine dello scrutinio, il presidente ha comunicato che in base alle decisioni della conferenza dei capigruppo saranno sottoposti all’attenzione dell’Aula due provvedimenti urgenti in materia di lavori pubblici e diritto allo studio; la seduta è stata quindi sospesa per consentire la distribuzione dei documenti.

Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha aperto la discussione sulla proposta di legge n. 347 “Disposizioni urgenti in materia di Lavori pubblici” firmata da tutti i gruppi di maggioranza e opposizione. Il provvedimento, portato in Aula con la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 102 del regolamento, detta le linee per la mitigazione del rischio idrogeologico e per dare soluzioni ad alcune problematiche sul fronte dei lavori pubblici.

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Assemblea. Approvati, in rapida successione, anche i quattro articoli del testo di legge: l’art. 1 “Disposizione per la gestione delle piccole dighe”; l’art. 2 “Disposizioni per l’accelerazione degli interventi per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico ed altre opere urgenti”; l’art. 3 “Acquisizione di aree strumentali al servizio idrico integrato”; art. 4 “Entrata in vigore”. L’Aula ha poi approvato il testo finale con 44 voti a favore e 2 contrari.

Il Consiglio è quindi passato all’esame del disegno di legge n. 338 per la proroga, fino al prossimo 31 luglio, degli attuali commissari delle Asl.

Il presidente della Commissione Sanità Raimondo Perra, relatore di maggioranza, ha parlato di provvedimento necessario per consentire al Consiglio di approvare la legge che istituisce l’Azienda sanitaria unica regionale (Asur). «La Commissione –ha detto Perra – ha preso atto della richiesta della Giunta approvando il D.L., senza modifiche e con il solo voto della maggioranza, il 17 giugno scorso».

Profonda delusione per la presentazione della richiesta di proroga dei commissari delle Asl ha invece espresso il relatore di minoranza Gianfranco Carta (Forza Italia).

«Secondo la legge 23 del 2014 – ha ricordato Carta – il commissariamento sarebbe dovuto durare quattro mesi, il tempo necessario per avviare la riforma sanitaria. Questo disegno di legge rappresenta invece l’ennesima proroga utile a risolvere i problemi interni alla maggioranza.»

Carta ha quindi elencato i vari interventi adottati da Giunta e Consiglio negli ultimi tempi: dalle precedenti proroghe dei commissari (L.R. 22 del 2015) alla legge 36 del 2015 che prevedeva, entro 30 giorni dall’approvazione, l’istituzione dell’Asur.

«Questa proroghina serve non a consentire un’istruttoria compiuta del disegno organico in Commissione – ha sottolineato Carta – ma esclusivamente a dar modo a una maggioranza che si è mostrata quanto mai divisa e litigiosa, di comporre i propri contrasti interni.»

Il relatore di minoranza ha quindi paventato il rischio che lo strumento della proroga, strumento a cui si dovrebbe ricorre in casi eccezionali, venga invece istituzionalizzata «in deroga alle norme sui requisiti e sulle modalità di nomina degli organi permanenti e in contrasto con la normativa nazionale».

Carta, a nome di tutta l’opposizione, ha concluso il suo intervento annunciando il voto contrario al disegno di legge 338 ed  esprimendo rammarico «per non aver potuto dare il proprio contributo a scrivere un buon testo di riforma nell’interesse di tutti i sardi e del loro incomprimibile diritto alla salute».

Ha poi preso la parola il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) che, dopo aver lamentato l’assenza in Aula del presidente Pigliaru, ha bocciato senza mezzi termini la proposta di proroga dei commissari delle Asl presentata dalla Giunta.

«E’ un provvedimento farsa – ha detto Tocco – questa fiera prima o poi dovrà finire. Non si vede una strategia sulla sanità. Più volte ho visitato i piccoli presidi della Sardegna dove ho registrato un gran malcontento. I territori si mobilitano e voi siete qui a proporre un’altra proroga dei commissari».

Edoardo Tocco ha ricordato le difficoltà presenti in molti ospedali: dalle lunghe liste d’attesa al Brotzu e all’Oncologico fino ai disagi vissuti dai piccoli nosocomi. «Ciò che più fa specie è che la commissione Sanità non conta più niente – ha rimarcato il consigliere di Forza Italia – serve uno scatto d’orgoglio. Ho paura che la situazione non si risolverà con l’ennesimo commissariamento al 31 di luglio. E’ necessario che raggiungiate un accordo al più presto».

Piermario Manca (PdS) ha annunciato il voto contrario al provvedimento. «Il problema non è dare una proroga ma mettere in evidenza che le persone prorogate non sono all’altezza – ha detto Manca – avevano il dovere di risolvere i problemi per cui sono stati indicati. Sono consapevole che le questioni sono complesse ma alcuni commissari, non solo non riescono a risolvere i problemi più banali, ma anzi li amplificano. A Thiesi, per fare un esempio, manca il servizio ticket e la popolazione è costretta a recarsi alle Poste per il ritiro dei referti,. Si invoca la mancanza di personale, nonostante la Asl di Sassari abbia un +15% di personale amministrativo».

Manca ha quindi invitato la Giunta a una pausa di riflessione. «Forse è meglio fermarsi un attimo e ascoltare i consiglieri eletti. Mio dovere è segnalare con puntualità le storture ed esercitare il mio diritto di controllo – ha concluso Manca – voglio vigilare sulle istituzioni e dare risposte alle persone che mi hanno votato».

Marcello Orrù (Psd’Az), pur riconoscendo la legittimità dei commissariamenti (“diritto di una coalizione che si insedia dopo aver vinto le elezioni”) ha criticato la durata degli stessi. «Non vi siete resi conto che state andando incontro al terzo anno di governo e ancora ci portate un proposta di proroga – ha detto Orrù – due sono le questioni: o i commissari sono talmente bravi oppure c’è un problema all’interno della maggioranza».

Secondo il consigliere sardista, la proroga è uno dei segni della cattiva gestione della sanità sarda. «Da quando vi siete insediati abbiamo assistito a diverse manifestazioni di protesta e alla sofferenza di tante strutture di eccellenza che rischiano la chiusura: pediatria a Sassari, oculistica Ozieri, gli ospedali di Thiesi e Ittiri, etc. C’è una tristezza infinita a constatare l’indebolimento della sanità a Sassari».

Per Orrù, infine, il D.L 338 certifica lo scollamento tra la Giunta e la sua maggioranza. «Le forze politiche che sostengono il governo regionale dichiarano contrarietà a una riforma rivelatasi fasulla. Nonostante ciò, l’atteggiamento borioso della Giunta prosegue, non soltanto nei confronti dei cittadini ma anche del Consiglio e della sua maggioranza. Un’arroganza – ha concluso l’esponente del Psd’Az – che si materializza in questo disegno di legge».

Ignazio Locci (Fi) ha rivolto un richiamo alla maggioranza sulla situazione in cui versa la Sanità sarda, caratterizzata, a suo giudizio, da un disavanzo di 349 milioni di euro che a fine «2016 si stima raggiunga la cifra di oltre 400 milioni di euro». Per Locci è necessario «superare il totem della asl unica e concentrarsi su una nuova governance». «Il problema – ha affermato l’esponente della minoranza – è infatti il governo delle reti di cura e dei processi decisionali e non già un dibattito inutile su quante debbano essere le Asl». Ignazio Locci ha definito un “rattoppo” la proroga dei commissariamenti” ed ha evidenziato che alla sanità sarda serve garantire stabilità e continuità per assicurare servizi migliori e più accessibili. «Impegniamoci a costruire  un sistema di governace utile ai cittadini – ha concluso Locci – e non un sistema legato alle esigenze partigiane della politica».

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, è intervenuto per preannunciare il voto a favore della proroga ma ha dichiarato che il termine del 31 luglio «non è realistico né concreto».

Il consigliere Stefano Tunis (FI) ha affermato in premessa del suo intervento di voler evitare di cogliere “la ghiotta occasione per mettere in evidenza le difficoltà palesi della maggioranza” e di preferire un atteggiamento propositivo sul delicato tema della sanità. «Servono soluzioni – ha affermato l’esponente della minoranza – perché la sanità è il tema che unisce maggiormente i cittadini sardi che oggi temono di perdere ciò che hanno in materia di assistenza sanitaria». Tunis ha quindi criticato il termine del 31 luglio per la proroga dei regimi commissariali:  serve il tempo necessario per approfondire un tema complesso. Il consigliere di Fi ha quindi invitato la maggioranza a “cogliere la disponibilità della minoranza per contribuire a realizzare una riforma efficace e condivisa, perché il costo della sanità è aumentato e la qualità dei servizi è peggiorata, anche  per la cosiddetta discontinuità amministrativa.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha definito la proroga fino al 31 luglio dei commissariamenti “il secondo grande bluff della giunta dopo quello dell’ospedale fantasma del Mater Olbia”. «L’ospedale fantasma di Olbia – ha spiegato l’esponente dell’opposizione – ha come unica realizzazione la trasformazione da agricoli a edificabili dei terreni di proprietà dei Qatarini».

A proposito della proroga Oppi ha elencato glia adempimenti che, qualora la data del 31 luglio sarà approvata, attenderebbero l’eventuale direttore della cosiddetta Asl unica. «Nel mese di agosto – ha proseguito il leader centrista – si dovrebbe costituire un nuovo soggetto giuridico e fiscale, fare una nuova tesoreria, installare nuovi software, sistemare le graduatorie dei concorso, rifare le contrattazioni aziendali, il censimento del patrimonio e  dei rapporti attivi e passivi, rivedere il riparto del fondo nazionale per i vari soggetti del sistema sanitario, l’accreditamento della nuova azienda, adeguare i Cup e tante altre cose che è irrealistico possano essere fatte nel mese di agosto». «Se proroga deve essere – ha concluso Oppi – che proroga sia, prendetevi quindi il tempo necessario per tutte le procedure e sia garantito il rispetto delle istituzioni».

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, si è detto “imbarazzato” dai termini della discussione e sui contenuti del  provvedimento («il  commissariamento è la prova della voracità dei partiti della maggioranza»). L’esponete della minoranza ha quindi ricordato la proposta di legge avanzata dal suo gruppo consiliare che prevede la proroga dei commissari nelle Asl fino al 31 dicembre 2016 ed ha evidenziato come sia del tutto assente una “valutazione sull’operato dei commissari che sono espressione della Giunta regionale con mandato e limiti precisi”. Cossa ha quindi criticato l’attuale gestione della sanità e delle Asl in particolare («assistiamo a cosa mai viste, ad incominciare dalla vendita del pesce nei sotterranei dell’ospedale Brotzu a Cagliari»). «La Asl unica – ha dichiarato Cossa – è l’unico modo per riportare a razionalità un sistema che non ha più controllo ma il penultimatum del 31 luglio è una data non realistica che dimostra come il centrosinistra non sarà in grado di fare alcuna seria riforma del sistema sanitario in Sardegna».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), iniziando con una sintesi, ha parlato di «una leggina che chiede l’ennesima proroga dopo due anni e quattro mesi dall’insediamento del centro sinistra al governo della Regione: un fallimento totale come ammesso da qualche collega della maggioranza, per cui diligentemente voterò contro e diligentemente condivido la proposta dell’opposizione». La scadenza di fine luglio, ha proseguito, «non è troppo lunga o troppo breve, non ci doveva nemmeno essere, noi critichiamo la maggioranza perché i risultati non ci sono e non basta essere un bravo medico per essere anche un bravo assessore della Sanità; non basta mettere assieme un cartello elettorale per governare bene la sanità sarda». Questa norma non deve neanche essere votata, ha concluso, «che la maggioranza trovi condivisione se ci riesce, altrimenti si nominino i direttori generali, almeno avremo una amministrazione stabile».

Il consigliere Gianni Tatti (Udc) si è detto in disaccordo con il collega Manca quando sostiene che le persone non sono all’altezza dei compiti assegnati. In realtà, ha sostenuto, «è la Giunta che non ha il coraggio di metterci la faccia e chiede ai commissari di agire per interposta persona a cominciare dal riordino della rete ospedaliera; è questa politica che sta andando contro tutti e forse a favore di qualcuno e sta distruggendo i servizi sul territorio». E’imbarazzante, ha ricordato, «vedere i consiglieri regionali eletti nelle zone interne che nei territori sfilano alle manifestazioni e poi votano tutto quello che decide la Giunta, come accaduto proprio pochi giorni fa nel Sarcidano; dovete parlare anche qui, dire che siete contro il taglio dei servizi, degli ambulatori, dei laboratori di analisi nei paesi e nelle città, contro il blocco del turn over, spiegare perché in ogni territorio stanno nascendo comitati spontanei di cittadini a difesa del diritto alla salute». Nell’azione dei commissari nominati dalla Giunta, ha terminato Tatti, «c’è anche molto materiale per la commissione di inchiesta, come i 750 euro a notte pagati ad un anestesista all’ospedale di Isili dove la sala operatoria è chiusa; non sono per l’antipolitica ma queste sono schifezze».

Il consigliere Chistian Solinas (Psd’Az), dopo aver affermato che i colleghi Deriu, Tunis e Oppi hanno detto cose ragionevoli, ha dichiarato di non essere scandalizzato dalla proposta di proroga in relazione a portata di riforma ma piuttosto, «lascia perplessi la data del 31 luglio con le criticità che abbiamo di fronte, con un modello di riforma che non sembra confortato da analisi ed indicatori ex ante ed ex post per sapere se si risparmierà o si spenderà di più; c’è invece un modello scientifico (ed anzi occorrerebbe una riflessione in più comparando le migliori esperienze dell’Italia, d’Europa e del Mondo) secondo il quale il modello della Asl unica è abbastanza in discussione ed i primi effetti concreti dicono che servono correzioni». Allora, si è chiesto Solinas, «perché questa fretta, senza valutazioni corrette ed una riflessione di tutta l’Aula? Al cittadino non interessano direttori o modelli organizzativi ma la qualità di servizi, la lunghezza liste d’attesa, le file al pronto soccorso o per le visite specialistiche; prima bisogna lavorare su questo studio (ce ne sono tanti altri disponibili) poi viene tutto il resto». Ha fatto bene il presidente Pigliaru, ha detto in chiusura il consigliere sardista, «a riaffermare le proprie competenze sui tempi della verifica ma, allo stesso modo, le forze politiche dovrebbero avere la forza per riaffermare che neanche il Consiglio può farsi dettare i tempi di riforme strutturali; se non difendiamo queste prerogative mettiamo in discussione noi stessi».

Il consigliere Paolo Truzzu Misto-Fdi) ha criticato il fatto che «alcuni della minoranza hanno spostato altrove il dibattito sulla Asl unica ma io, invece, non voglio rinunciare a denunciare le responsabilità della maggioranza pur condividendo la necessità di andare oltre le appartenenze, e ricordare a tutti cosa è successo in questi due anni». La legislatura, ha sostenuto, «è iniziata sapendo che la sanità era il problema dei problemi e la verità è che dopo due anni e mezzo siamo a bomba, la situazione è anche peggiorata e la sanità sta sottraendo ancora risorse al bilancio regionale». Questo è accaduto, ha annotato Truzzu, «perché il problema della sanità non è stato affrontato e non si sa che obiettivi seguano i commissari; anzi ognuno ha creato un suo califfato dove si vedono cose buffe, da una parte il blocco assunzioni e dall’altra si inventano posti di lavoro». La proroga, ha concluso soffermandosi sul merito del provvedimento, «semmai andrebbe legata ad una vera riforma, altrimenti tanto vale lasciare i commissari dove sono; politicamente, piuttosto, è ora che qualcuno si assuma qualche responsabilità dopo due anni e mezzo, in caso contrario la maggioranza ha dimostrato di non avere una consistenza, mandando ai sardi il messaggio devastante che nella sanità non è cambiato niente».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha parlato di una sanità che «registra dappertutto un momento di arretramento della qualità dei servizi rispetto al bisogno di salute; questo è il problema, un complesso di cose che riguarda l’organizzazione ed il funzionamento del sistema; sotto questo profilo chiedo alla maggioranza se ritenga di essere coerente dopo aver annunciato, in campagna elettorale, una vera e propria rivoluzione in sanità addossando tutte le colpe di ciò che non funziona al centro destra». Ora, ha aggiunto Dedoni, cosa è rimasto di quegli annunci? «Era solo propaganda e due anni e mezzo sono passati invano perché non ci sono stati confronti istituzionali ma trattative di potere; il problema non è la Asl unica ma verificare quanto fanno i commissari in materia di contratti, appalti ed assunzioni, è piuttosto quello dell’assenza di un vero progetto per la sanità sarda del futuro». Noi pensiamo, ha detto infine, «che la nostra Asl unica valga solo per personale ed acquisti lasciando autonomia ai territori ed è molto diversa dalla vostra».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha osservato che «molti colleghi dell’opposizione hanno sbagliato la tempistica perché all’ordine del giorno c’è la proroga dei commissari e non la riforma della sanità di cui avremo modo di parlare molto a lungo; siamo consci di tutti i problemi del servizio sanitario regionale ed anche del fatto che per molti non abbiamo trovato soluzioni». Tuttavia, ha continuato, «questo è accaduto non per colpa dell’assessore ma perchè ha messo in campo una squadra che non ha giocato come collettivo e non ha risposto alle aspettative, dimenticando che in questa fase ci si deve attenere solo agli atti ordinari e non è sopportabile che alcuni istituiscano nuove strutture complesse e semplici perché questo non lo accettiamo; così come non accettiamo che si facciano oggi atti di portata decennale, come quelli relativi ad da 90 unità provenienti dalle agenzie». Chiedo all’assessore, ha sollecitato Cocco, «un intervento di massima urgenza che blocchi immediatamente le delibere, perché non vorrei che qualcuno si faccia riconoscere generose indennità; ma non è giusto sottolineare solo le cose che non vanno, ce ne sono anche di buone come la decisione di prolungare il termine delle manifestazioni di interesse per la ricerca dei manager, bene così dimostreremo che saranno scelte le professionalità migliori».

In apertura del suo intervento, il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha ironicamente proposto una modifica del titolo del D.L in “Norme sulla politica del rinvio, del rinnovo delle poltrone e delle finte proroghe”. L’esponente della minoranza ha stigmatizzato la decisione della Giunta di procedere a un’ulteriore proroga dei commissari delle Asl: «La riforma del sistema sanitario prevedeva un termine di 4 mesi per il commissariamento delle Asl – ha sottolineato Rubiu – per cinque volte consecutive siete riusciti ad andare contro questo termine.
La Giunta si occupa di proroghe e non dei veri problemi della Sardegna».

Il capogruppo dell’Udc ha quindi segnalato la difficile situazione di alcune strutture territoriali come il Cto di Iglesias e il San Marcellino di Muravera. «Il pericolo è che con la Asl unica questi presidi vengano smantellati – ha rimarcato Rubiu – eppure la legge 23 andava in un’altra direzione. Il processo di riforma si è arenato. Non è servita la lezione che gli elettori hanno dato all’attuale maggioranza: le ultime elezioni amministrative hanno punito il centrosinistra ed evidenziato che la Sanità è il principale tema di scontro. Il diritto alla salute riguarda tutti».

Gianluigi Rubiu ha proseguito il suo intervento sottolineando i problemi interni alla maggioranza sulla Asl unica: «Per aggirare le difficoltà si ricorre al più vecchio degli espedienti: rinviare per tirare a campare – ha concluso il consigliere di minoranza – gli attuali commissari prendono decisioni senza controllo. La richiesta di proroga è, di fatto, una bocciatura per l’assessore. L’Udc è per il riordino della sanità, il piano deve passare da una maggioranza solida e certa, in grado di dare risposte. Si scivola invece nella politica dei rinvii e dei rimandi».

Alle accuse del centrodestra ha replicato sarcasticamente il capogruppo del Pd Pietro Cocco. «Sembra di assistere a una commedia – ha esordito Cocco – qui sembrano tutti scolaretti alle prime armi, persone che non hanno mai partecipato alla gestione della cosa pubblica. Quando ci siamo insediati nel 2014 la Sanità funzionava a meraviglia, il sistema era riformato, le Asl non venivano commissariate e i conti erano a posto. Questo per dire che nessuno ha la bacchetta magica. Ciò che ho sentito stride con l’onestà intellettuale. Quando parliamo di diritto alla salute, parliamo di un valore assoluto, la bussola e il punto di riferimento a cui tutti dobbiamo guardare».

Cocco ha quindi ribadito la volontà della maggioranza di procedere alla riforma della sanità sarda. «Noi diciamo che vogliamo fare una proroga di un mese, probabilmente non basterà, ma diciamo anche che la riforma la facciamo – ha rimarcato Cocco – una parte è stata fatta con la legge 23 che ha introdotto il riordino della rete ospedaliera e disegnato un nuovo sistema di emergenza-urgenza. Dopo 20 anni la Regione si è dotata di un piano di servizi sanitari che non c’era. Le fibrillazioni interne alla maggioranza sono una cosa normale. Ci sono forze con ideali diversi, questo è un valore aggiunto. Noi la legge la faremo. Ciò che conta è il risultato, il lavoro dell’assessore è complicato ma arriverà a compimento».

Secondo il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sulla sanità si è aperta una vera e propria crisi politica per il centrosinistra: «C’è uno scontro all’interno della maggioranza che avrebbe dovuto indurre Pigliaru ad essere presente in Aula per rendersi conto di cosa sta succedendo – ha detto Pittalis – minimizzare non vi serve e non serve alla Sardegna».

Pietro Pittalis ha quindi paragonato Pigliaru ad Attilio, soldato romano diventato santo festeggiato oggi 28 giugno.  «Attilio si trovò di fronte a un grande dilemma: scegliere tra gli ordini dell’imperatore e il volere della Chiesa. Per questo venne condannato a morte – ha ricordato Pittalis – Attilio è la fotografia di un presidente regionale che vive nel perenne dilemma del fare o non fare, essere o non essere. E’ una rappresentazione tragicomica dell’immobilismo che ha caratterizzato leggi come quella sugli Enti locali o Forestas, stessa situazione sui trasporti (con le compagnie aeree che scappano). Per due anni e mezzo avete passato il tempo a denunciare le politiche fallimentari del centrodestra sulla sanità. Oggi vi presentate non con la riforma ma con un’ulteriore proroga dei commissari delle Asl».

Successivamente, Pittalis ha rivolto una critica al presidente della commissione Sanità Raimondo Perra: «Non si può sostenere in una relazione di maggioranza che la proroga dei commissari serve per consentire al Consiglio di approvare la riforma sanitaria – ha affermato Pittalis – non riversate la responsabilità sul Consiglio, i ritardi dipendono dalla maggioranza. Ci si chiude nelle stanza del Partito democratico per decidere cosa fare sulla Sanità. Vi lamentate della nomine Isre ma non è questo il problema, lamentatevi di cosa non fate per la sanità».

Pietro Pittalis è quindi tornato sul tema politico: «Due anni e mezzo sono passati, si rimandano le decisioni per rinviare la questione degli assetti di Governo. Vi stanno chiedono il rimpasto, c’è un problema o no?  E’ la stessa maggioranza a dire che l’azione della Giunta è fallimentare – ha concluso il capogruppo azzurro – la politica seria è assente. Intanto la situazione della Sardegna è sempre più drammatica» 

L’assessore della Sanità Luigi Arru ha escluso che “la sanità sarda sia allo sfascio come sembrano affermare gli esponenti dell’opposizione” ed ha quindi invitato la minoranza consiliare “a confrontarsi sui dati”, ricordando però come, per decisioni assunte nella passata legislatura “la Sardegna è scomparsa dagli indicatori dei Lea”.

L’assessore ha quindi evidenziato i positivi risultati raggiunti dai commissari nelle Asl, ad incominciare dai risparmi conseguenti dalla gara unica per l’acquisto degli ausili («quando c’erano centinaia di carrozzine buttate nei magazzini»).

Luigi Arru ha quindi riaffermato l’attenzione per le zone interne dell’Isola: «Non stiamo togliendo servizi ma vogliamo investire sulla prevenzione e non su ospedali che vengono occupati al 50% della potenzialità». L’esponente della Giunta ha inoltre invitato i consiglieri a valutare le politiche sanitarie nella sua completezza ed ha elencato una serie di azioni positive nelle gestioni (l’appalto per le nuove cliniche a Sassari e il triplo dei trapianti del 2015, nonché lo sforzo per garantire 50 milioni da destinare ai farmaci per l’epatite “c”). L’assessore ha, dunque, difeso l’istituzione della Asl unica ed ha escluso che ci siano studi o dossier che possano inficiarne l’efficacia («è vero che il trend è avere macro aree con 500mila abitanti ma dobbiamo testare il sistema e per questo ci servono i monitoraggi come quelli trimestrali che facciamo sulle gestioni delle Asl»). «Esaltiamo le cose positive – ha insistito l’assessore – ricordiamoci l’eccellenza di Olbia per le cure palliative territoriali e teniamo presente che c’è bisogno di servizi e non di ospedali occupati al 50%».

«Io non ci sto a dare l’immagine dello sfascio per la sanità sarda – ha concluso Arru – e la Asl unica sarà importante non solo per 30% di economie nelle macro acquisizioni ma perché permetterà la creazione di un’ agenda unica per il governo clinico, così come riconosco l’esigenza di migliorare la nostra azione ed è per questo che abbiamo bisogno di un nuovo modello organizzativo, di una rete di garanzie proporzionale al rischio e di continuare a lavorare per migliorare la salute».

A conclusione dell’intervento dell’assessore della Sanità il capo gruppo del Pd, Pietro Cocco, ha chiesto un minuto di sospensione che il presidente del Consiglio ha accordato ed alla ripresa l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli, dopo che il consigliere dell’Udc, Gianni Tatti, aveva dichiarato voto contrario. Aperta la discussione sull’articolo 1 (proroga dei termini) del Dl 338, il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha duramente criticato l’operato dei commissari ed anche l’intervento in Aula dell’assessore Arru. «Ricordi l’assessore – ha dichiarato Tedde – quando un capogruppo di maggioranza ha definito “marcia” la gestione delle Asl in Sardegna». «La verità – ha proseguito l’esponente della minoranza – è che sono i commissari e non la Giunta a riorganizzare la sanità sarda che continua ad essere gestita completamente dalla politica in spregio al programma declinato in quest’Aula dal presidente Pigliaru».

Dopo l’intervento del  consigliere Tedde il presidente Ganau ha informato l’Aula che sono stati presentati due emendamenti: il primo, soppressivo totale dell’articolo 1 e il secondo che proroga i commissari fino al 31 agosto 2016. La commissione ha espresso parere contrario all’emendamento 1 e favorevole all’emendamento 2 .

E’ poi intervenuto Michele Cossa (Riformatori sardi) che  ha detto che l’assessore Arru non ha risposto al tema più importante.  Il problema che abbiamo posto da settimane – ha detto Cossa  – è la legittimità degli atti che pongono in essere i commissari.  Questi commissari stanno danno incarichi, stanno facendo concorsi, istituendo strutture complesse, blindando posizioni. E la giunta non dice nulla. Questi commissari hanno dei limiti – ha chiesto – o possono agire in maniera indiscriminata?  Inoltre, è necessario introdurre degli elementi di valutazione per l’operato di questi commissari.  Spesso ci sono elementi di comportamento non virtuoso. Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna)  ha detto di non voler discutere sulla buona fede dell’assessore alla sanità ma non si può far passare il trio Soru-Dirindin-Gumirato come il migliore del mondo. Voi avete detto che avreste migliorato  i servizi sanitari – ha aggiunto – ma niente è stato fatto.  Noi non vogliamo sparare sulla Croce rossa, ma siamo convinti che le risposte ai cittadini che soffrono bisogna darle. Quindi nessuno accusa l’assessore ma bisogna evitare di fare proclami.

L’emendamento n. 1, soppressivo totale dell’articolo 1, è stato bocciato (votanti 54, sì 24, no 30) .

Sull’emendamento 2, che proroga la data al 31 agosto 2016, Stefano Tunis ha detto, ironicamente, che far slittare di un mese la data del fallimento  sposta dal pericolo di dover svolgere campagna elettorale ad agosto. Tunis ha confermato il voto contrario all’emendamento. E’ poi intervenuto Marco Tedde (Forza Italia Sardegna) che  ha detto che l’emendamento 2  è la certificazione che non è la maggioranza che proroga i commissari ma è il contrario. Si arriva al 31 agosto esautorando sia la commissione che il Consiglio.   

L’emendamento 2, su cui c’era il parere favorevole della commissione, è stato approvato. (Presenti 52, sì 30, no 22). Sono stati approvati gli articoli 1 (sì 30, no 25), 2 (sì 30, no 25) e l’intera legge (presenti 55, sì 30, no 25). 

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Moby e Tirrenia promuovono ancora una volta la valorizzazione della cultura in Sardegna. Le due Compagnie del Gruppo Onorato Armatori sono partner del Figari Film Fest 2016, evento ideato e organizzato dall’associazione culturale DIERO che si tiene a Golfo Aranci da oggi al 3 luglio.

Moby e Tirrenia si confermano al fianco dell’Isola, delle sue iniziative culturali e in particolar modo di questo interessante progetto culturale, giovane factory di artisti e professionisti del settore cinematografico e teatrale, con lavori che coniugano qualità artistica, innovazione, attenta organizzazione produttiva e grande potenzialità commerciale.

Una vetrina importante anche per Golfo Aranci. La bellissima cittadina del Nord Sardegna diventa, per una settimana, il cuore di un movimento cinematografico e culturale alla ricerca di nuovi protagonisti del cinema contemporaneo indipendente, che il Gruppo Onorato Armatori sostiene con entusiasmo.

Fino a 5.600 partenze per la Sardegna (fino a 30 al giorno) e una capacità massima di oltre 70mila passeggeri giornalieri. Moby e Tirrenia offrono il più grande network di collegamenti e una vas scelta di orari e porti di partenza, con la possibilità in alta stagione di viaggiare sia di giorno che di notte grazie al potenziamento delle corse verso l’Isola. Viaggiare con Moby e Tirrenia significa sentirsi completamente a proprio agio, in un ambiente piacevole con un’atmosfera di relax e divertimento: ristoranti à la carte, pizzerie, la zona shopping, le sale giochi, il cinema e le piscine con zona solarium. Moby e Tirrenia, gli specialisti della Sardegna.

 

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Alcuni giorni fa un allevatore di Tratalias ha scoperto che erano stati portati via i suoi due asini, un maschio ed una femmina di nome Peppa tra l’altro incinta, custoditi all’interno del terreno di una donna di Carbonia, sito a Tratalias, località Medau Mannu.

Facendo un giro nel campo, l’allevatore si è accorto della presenza di una pressa di foraggio posta tra due container, nonché della presenza di una rete metallica ed una pedana in legno che, da quanto accertato, sono stati utilizzati per chiudere gli asini e farli salire su un furgone, grazie alla pedana invogliati come esca dal foraggio posto sopra il mezzo utilizzato per il trasporto.

I carabinieri della stazione di Tratalias, ricevuta la denuncia, si sono posti immediatamente alla ricerca della refurtiva e sono venuti a conoscenza che il 16 maggio era stato visto girare nella zona il fuoristrada della proprietaria del terreno dove lui custodiva gli asini, con al seguito un furgone bianco non meglio identificato.

Inoltre, girando sui vari siti di vendita on-line e sui social, i carabinieri si sono accorti che, imprudentemente o impudicamente, qualche giorno prima del furto la figlia della donna, aveva pubblicato su facebook un’immagine dell’asinello maschio di otto mesi con scritto che “Peppino”, asinello maschio di un anno era in adozione!

La ragazza scriveva che l’asinello era ancora un pochino diffidente ma era certa che sarebbe stato possibile conquistarlo con pazienza ed amore! Nel post la ragazza inseriva il proprio numero di telefono.

Alcune persone rispondevano e si interessavano all’annuncio fino a quando, grazie a questo incauto post veniva rintracciata l’“affidataria”, una ragazza di San Giovanni Suergiu che, su richiesta della ragazza, aveva “adottato” anche la femmina (Peppa).

La signora affidataria, inconsapevole, era stata aiutata dalla donna e dal suo fidanzato di Sant’Antioco a far salire gli animali sul furgone per essere portati nella nuova casa.

Per tranquillizzare l’affidataria, la proprietaria del terreno (vera mente) scriveva una dichiarazione nella quale riferiva di donare gratuitamente 2 asini di cui era in possesso da circa 2 anni nel suo terreno, senza però precisare che il legittimo proprietario e denunciante fosse stato autorizzato verbalmente dalla donna a tenere gli animali nel terreno in questione, in quanto la donna aveva la necessità di tenerlo pulito.

I carabinieri hanno recuperato i due asinelli e immediatamente l’“affidataria”, ignara di quanto fosse precedentemente successo, una volta informata, ha restituito gli asini al legittimo proprietario.

 

 

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Calzedonia, azienda leader nella vendita di calze, costumi da bagno e lingerie, è nata nel 1986 in un paesino in provincia di Verona, e in circa 30 anni di attività è diventata importante non solo in Italia, ma anche in molti paesi esteri tra i quali Germania, Gran Bretagna, Francia, Austria, Belgio, Svezia, Grecia, Spagna, Messico, Portogallo, Russia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, etc. Il segreto del successo di Calzedonia è da attribuire. soprattutto. ai prodotti che seguono sempre la moda, ma soprattutto al rapporto qualità-prezzo.

Calzedonia al momento ha alcune decine di posizioni aperte in tutta Italia (nelle proprie sedi e negozi) per la ricerca di: impiegati, addetti vendite, tecnici, sales manager…. 

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_calzedonia.html .