Venerdì, nell’aula magna del consorzio Ausi, a Monteponi, si terrà il 3° Simposio “Attività minerarie nel bacino del Mediterraneo: stato dell’arte”.
[bing_translator]
In occasione del 120° anniversario della sua fondazione, fedeli alla missione tracciata dai soci fondatori nel lontano febbraio 1896, l’Associazione Mineraria Sarda, con la Rete delle Professioni Tecniche della Sardegna, presenta la terza edizione del Simposio “Attività minerarie nel bacino del Mediterraneo: stato dell’arte”, in programma venerdì 24 giugno 2016 nell’aula magna del Consorzio AUSI, palazzo Bellavista, nella miniera di Monteponi (Iglesias).
Il simposio è organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari, l’Ordine dei Chimici di Cagliari-Nuoro-Oristano ed il Collegio Periti Industriali della Provincia di Cagliari, con l’auspicio che, a partire dai fatti tecnici, questo possa divenire momento di riflessione e ragionamento comune anche sulle occasioni mancate di questi ultimi vent’anni, così inducendo una rinnovata unanimità d’azione nel perseguire nuove occasioni di sviluppo. La giornata di lavori si svolgerà sotto il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Iglesias. Hanno concesso il loro patrocinio all’evento anche la Confprofessioni Sardegna, l’Associazione Periti Industriali Minerari e Minerari Geotecnici di Iglesias, l’Assomineraria, il Consorzio AUSI, l’E.Bi.Pro. e le società Igea spa e Portovesme srl. Ai professionisti ingegneri partecipanti verranno riconosciuti 3 CFP, se attestata la presenza ai lavori con firma di ingresso ed uscita del registro presenze. Per tutti gli altri professionisti aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche o ad altro Ordine della Sardegna verranno riconosciuti i CFP in relazione al proprio regolamento.
Ormai giunto alla sua terza edizione, il consueto appuntamento sulle ”Attività Minerarie nel Bacino del Mediterraneo” quest’anno si inserisce in uno scenario internazionale non favorevole, che negli ultimi quaranta mesi ha fatto registrare un deprezzamento delle quotazioni metalliche in taluni casi prossimo al 50% (Ag, Ni): questo scenario critico richiama, soprattutto nel nostro Paese, strumenti politici ad hoc per semplificare le procedure amministrative e accelerare il processo autorizzativo per la fase di esplorazione e di produzione. Per quanto al quadro comunitario, gran parte degli Stati membri mancano ancora di una politica mineraria nazionale che sintetizzi tutti gli aspetti dell’iter amministrativo, ivi comprese la coerenza con le politiche di pianificazione territoriale, l’armonizzazione con la tutela ambientale e le dovute garanzie per le attività post operam. È importante che il nostro Paese riassuma un ruolo attivo nelle politiche minerarie nazionali, sia che si tratti di materie prime metalliche che non metalliche od energetiche, sia che siano orientate alla valorizzazione delle disponibilità nazionali o all’acquisizione di asset alla scala internazionale: può essere la strada per ridar fiato alla capacità competitiva del Sistema Italia, disponendo il giusto sostegno alle imprese, non più indugiando sui processi d’innovazione, e soprattutto salvaguardando il capitale umano formato.
L’attività estrattiva in Sardegna costituisce ancora un importante voce del PIL regionale, ma per superare diseconomie strutturali abbisogna di una politica di settore capillarmente pianificata, attenta ai cambiamenti in atto, tale da risultare più incisiva, più determinata, più lungimirante. Un termine di paragone interessante ci verrà inevitabilmente proposto da coloro che operano alla scala internazionale ed alle “chiavi” da costoro utilizzate per proporsi in scenari sicuramente difficili e particolarmente complessi.
NO COMMENTS