Abbanoa ha chiuso il bilancio 2015 con un utile di 9,788 milioni di euro.
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Abbanoa ha chiuso il bilancio 2015 con un utile di 9,788 milioni di euro. Aumentano fatturato e incassi con certificazione dei consumi, contenuti i costi a livelli inferiori al 2002, margine operativo di esercizio positivo per 52,6 milioni, con una differenza abissale in rapporto al 2002, quando con la somma delle precedenti gestioni il margine operativo di esercizio risultava negativo per 66,5 milioni di euro. Dopo i primi due bilanci in attivo nel 2013 e nel 2014, il 2015 ha confermato il consolidamento del processo di ristrutturazione e di ampliamento delle attività a favore del cliente. Nonostante una congiuntura economica ancora sfavorevole per l’intera economia della Sardegna, la politica industriale fin qui seguita da Abbanoa ha consentito di mantenere stabili gli investimenti nel settore idrico consolidando la posizione di primo motore economico e finanziario per le aziende del comparto.
Il bilancio 2015 all’attenzione dell’assemblea degli azionisti dell’8 luglio 2015, presenta un risultato d’esercizio chiuso in positivo per 9,788 milioni grazie a una incisiva azione di contenimento dei costi operativi con un’attenta programmazione e monitoraggio dei budget previsti per gli interventi di manutenzione.
Il margine operativo della Società, sottraendo i costi operativi ai ricavi da vendita, è positivo di 52,6 milioni di euro. Significativo il dato del totale delle gestioni preesistenti alla nascita di Abbanoa, che macinavano un margine operativo negativo di meno 66,5 milioni di euro nel 2002.
Abbanoa gestisce 13mila chilometri di reti, 1.336 impianti di sollevamento, 344 depuratori e 45 potabilizzatori che nel 2015 hanno prodotto 238milioni di metri cubi d’acqua potabilizzata, utilizzata dai clienti tutta la Sardegna e successivamente depurata per essere restituita all’ambiente.
Abbanoa spende di meno garantendo il doppio dei servizi delle gestioni passate: i costi operativi di questa immensa industria dell’acqua sono passati da 191 milioni di euro nel 2014 a 196,3 milioni nel 2015 (una variazione di appena il 2%) mentre nel 2002 le precedenti gestioni avevano costi operativi di 177,7 milioni di euro. Importo che, adeguato all’inflazione, è pari agli attuali 221,8 milioni di euro. Il risparmio è stato quindi di 25,5 milioni di euro.
Nel 2015 sono aumentati gli interventi nelle reti grazie a una maggiore stabilità finanziaria dell’azienda: le manutenzioni ordinarie (20.130 interventi) hanno segnato un più 3,7% mentre quelle straordinarie (1.632 interventi) più 16,5%. Il 2015 si è anche caratterizzato per gli appalti relativi a tutti i 60 milioni di euro dei fondi Cipe destinati a interventi strategici nel settore fognario-depurativo, seguiti nel 2016 dagli appalti per tutti i 75 milioni di euro nel settore idrico-potabile.
Abbanoa ha rivoluzionato completamente la rilevazione dei consumi delle utenze. Dopo aver introdotto le letture certificate tramite palmari elettronici, dall’anno scorso ha avviato una fatturazione, esclusivamente a saldo (salvo i casi di contatori interni alle abitazioni) trimestrale nei grandi centri e quadrimestrale in tutti gli altri Comuni. Le letture certificate sono state oltre due milioni, segnando un più 60% rispetto al 2014. Ciò ha comportato sia l’emissione con periodicità più frequente delle bollette, sia la diminuzione degli importi di ogni singola fattura: in media da 255 euro nel 2014 a 183 euro nel 2015. Dopo le attività di censimento delle utenze e di certificazione delle letture dei consumi, il 2015 si è caratterizzato per un ulteriore salto di qualità nei rapporti con la clientela: la messa a regime del nuovo sistema informativo che ha consentito l’attivazione di innovativi servizi (sportello online) e una rigorosa gestione delle utenze.
La messa a regime delle fatturazioni, sempre più regolari, ha portato a un aumento degli incassi ordinari, pari a 329,55 milioni (l’8% in più rispetto al 2014) anche al netto delle emissioni speciali (depositi cauzionali e conguagli regolatori). E’ il segno evidente dell’operazione di riordino delle banche dati relative alle utenze ereditate dai precedenti gestori. Sono aumentate le richieste di rateizzazione, in particolare quelle per dilazioni di più lunga durata fino a 60 rate e in un’ottica di lotta all’illegalità si registra la crescita delle azioni di recupero forzoso eseguite (decreti ingiuntivi).
Importante anche il risultato ottenuto sul fronte dei debiti. Gli oneri con il sistema bancario sono scesi: dagli 84.577.698 di euro nel 2014 a 82.260.770 milioni nel 2015, con una differenza di oltre 2 milioni. Verso i fornitori si è passati da 236,4 milioni di euro a 165,9 milioni di euro, con una differenza di oltre 70 milioni di euro. In sintesi, nel 2014 i debiti sono diminuiti di oltre 72 milioni.
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