Il neo presidente dell’autogestita di Sant’Antioco lancia la nuova programmazione delle attività venatorie.
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Si apre con un ampio progetto di “caccia sostenibile” l’attività dei nuovi vertici della zona venatoria autogestita “Isola di Sant’Antioco”. Dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo, avvenute lo scorso mese di maggio, il neo presidente Gianfranco Agati (il suo mandato è triennale) traccia il solco del nuovo corso: «Il processo verso la modernizzazione dell’attività venatoria è ormai avviato a livello nazionale e internazionale – spiega – Gianfranco Agati -. La sostenibilità della caccia è stata anche di recente riconosciuta dall’Unione europea – attraverso il suo integruppo “Biodiversità, Caccia e Ruralità” creato ad hoc a Bruxelles – come uno strumento efficace di conservazione e tutela dell’ambiente e della fauna, per sostenere le comunità rurali e generare profitti da investire per la conservazione stessa».
«Sarà un lavoro lungo che richiede tempo, programmazione – sottolinea ancora Gianfranco – ma soprattutto collaborazione e condivisione con tutte le istituzioni e gli enti scientifici interessati.»
La nuova sfida, anche in seguito alle vicende che hanno interessato l’associazione negli anni scorsi, è ricompattare l’unità dell’associazione: «Puntiamo a creare un nuovo clima, che contribuisca a raggiungere gli obiettivi comuni attraverso rapporti sereni, di scambio e interesse reciproco» – chiarisce il presidente – è necessario superare i contrasti e le questioni personali che hanno avvelenato il sistema in questi ultimi anni».
Da qui l’invito del nuovo responsabile, rivolto ai soci e a tutti coloro che desiderano riavvicinarsi alle attività della zona autogestita “Isola di Sant’Antioco”, a verificare e regolarizzare la propria posizione in vista delle prossime assemblee dedicate, in cui saranno discussi gli obiettivi e le azioni della nuova programmazione.
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