Interrogazione di Piero Comandini e Giuseppe Meloni (PD) sull’affidamento del servizio di facchinaggio per la Regione Sardegna.
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Piero Comandini e Giuseppe Meloni, consiglieri regionali del Partito Democratico, si fanno portavoce, con un’interrogazione presentata oggi e rivolta al presidente dell’Esecutivo Francesco Pigliaru e all’assessore Cristiano Erriu, dei lavoratori addetti al servizio di facchinaggio per la Regione Autonoma della Sardegna, che denunciano l’esiguità delle loro buste paga che risultano essere sotto la soglia di povertà.
«Non dimentichiamo – ribadiscono gli esponenti in Consiglio regionale – che dietro questi lavoratori ci sono la vita di intere famiglie che non possono certo andare avanti con un trattamento economico che non è in grado di garantire adeguati livelli retributivi.»
«Il Consiglio regionale ha approvato, nella seduta del 15 luglio 2015, la risoluzione n. 12 della Prima Commissione permanente (Autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo Stato, riforma dello Stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare), e della Seconda Commissione permanente (Lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione), dove al punto 4 si impegna la Giunta regionale a vigilare affinché nelle fasi di predisposizione dei futuri bandi di gara vengano attentamente vagliate le possibili conseguenze e gli impatti sull’occupazione al fine di conseguire non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali ma altresì quella dei livelli retributivi, e ci chiediamo – sottolineano i due consiglieri regionali di maggioranza – per quali motivi la Giunta regionale non abbia ancora intrapreso quelle azioni efficaci necessarie per risolvere queste situazioni.»
«In questo clima di incertezza – aggiungono Comandini e Meloni – dobbiamo essere garanti dei lavoratori, e porre in essere tutte le strategie necessarie per sanare questa situazione e vigilare affinché, in futuro, si proceda salvaguardando i livelli occupazionali ma anche e, soprattutto, quelli retributivi, anche in conformità di quanto approvato nella risoluzione n. 14 della Prima Commissione permanente (Autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo Stato, riforma dello Stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare) e della Seconda Commissione permanente (Lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione), sulla necessità di effettuare un monitoraggio dei rapporti di lavoro precario presenti in Sardegna direttamente o indirettamente ricollegabili alla regione, di risolvere nell’immediato alcune situazioni urgenti e di intraprendere un percorso normativo finalizzato al superamento del precariato.»
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