La Giunta regionale innova i criteri di finanziamento nella cooperazione: semplificazione amministrativa, finanziamenti certi e bandi triennali.
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Semplificazione dei procedimenti, certezza dei finanziamenti e drastica riduzione della tempistica grazie a procedure “a sportello”, triennalità di validità dei bandi. Cambia lungo queste direttrici il funzionamento dei contributi regionali alle cooperative ed ai loro consorzi: la Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Virginia Mura, ha approvato una delibera che innova profondamente i meccanismi di erogazione del sostegno economico che ogni anno la Regione stanzia a favore del settore, ai sensi della legge 5 del 1957. Il nuovo sistema, necessario alla luce della nuova normativa contabile, è il punto d’arrivo di un lungo e proficuo processo di concertazione con il mondo della cooperazione, e prevede significativi vantaggi tanto per l’amministrazione regionale quanto per i beneficiari dei finanziamenti.
Il finanziamento a fondo perduto viene stabilito in percentuale prefissata pari al 50%, con possibilità di variazione nelle successive annualità. Finora, invece, i finanziamenti venivano stabiliti solo dopo l’esame delle domande presentate dalle cooperative, e sulla base di un coefficiente percentuale non determinabile a priori (perché derivante appunto dal rapporto tra la somma dei costi di tutte le domande ammesse a contributo e l’importo totale stanziato dalla Regione). Conoscere a priori la percentuale di finanziamento consente alle cooperative, viceversa, di sapere in anticipo quale percentuale dei propri costi sarà coperto dal contributo regionale e di pianificare meglio il proprio investimento. La percentuale del 50% è stata stimata in sede di Commissione per la Cooperazione.
Il contributo, d’ora in poi, verrà erogato secondo l’ordine di arrivo delle domande, accertato secondo criteri oggettivi (ufficio postale o mediante domanda compilata e inoltrata on line). Questo sistema imprime una fortissima ed effettiva semplificazione amministrativa e un conseguente enorme risparmio di tempo, nell’istruzione delle pratiche. Questo metodo si sposa bene con il principio della percentuale prefissata: d’ora in poi, verranno esaminate solo le pratiche finanziabili in ragione delle risorse residue e non tutte quelle pervenute, come avvenuto finora. Il drastico abbattimento dei tempi di procedura permette inoltre all’amministrazione regionale di concludere il procedimento nell’anno di riferimento, evitando di intaccare lo stanziamento dell’esercizio successivo, nel pieno rispetto della nuova disciplina contabile.
Diversamente dal passato, d’ora in poi il contributo regionale coprirà solamente costi già effettivamente sostenuti dalle cooperative beneficiarie al momento della presentazione delle domande, a partire dal 1 gennaio dell’anno antecedente alla pubblicazione del bando (es.: bando 2016, costi ammissibili dal 1.01.2015; bando 2017, costi ammissibili dal 01.01.2016). Anche questa novità è giustificata dalla necessità di velocizzare le pratiche che devono concludersi – nei termini contabili imposti dalle nuove regole di bilancio – entro il 31 dicembre di ogni annualità. L’ammissione delle sole spese già affrontate e dimostrate produce inoltre evidenti effetti positivi sulla efficacia gestionale della misura, perché di fatto elimina il fenomeno dei disimpegni contabili (che da anni sono in misura pari a circa il 50%).
Il bando di finanziamento ha efficacia triennale, con finestre ad apertura annuale per la presentazione delle domande di finanziamento per ciascuno degli anni del triennio, in armonia con la nuova normativa contabile. Grazie a questa innovazione per la platea dei beneficiari c’è il vantaggio di poter programmare meglio la propria attività, potendo confidare su uno strumento di efficacia pluriennale.
Per consentire la rotazione dei beneficiari, dal 2016, le cooperative beneficiarie per due annualità consecutive, non sono ammesse a partecipare alla terza annualità (2018) e possono presentare la domanda per la successiva annualità relativa al secondo triennio di programmazione (2019).
Per quanto non modificato, la disciplina sostanziale del bando resterà quella introdotta dalle precedenti deliberazioni della Giunta, demandando al Servizio competente l’adeguamento alla nuova disciplina con la facoltà di apportare le migliorie di dettaglio suggerite dalla esperienza acquisita.
Il finanziamento a fondo perduto viene stabilito in percentuale prefissata pari al 50%, con possibilità di variazione nelle successive annualità. Finora, invece, i finanziamenti venivano stabiliti solo dopo l’esame delle domande presentate dalle cooperative, e sulla base di un coefficiente percentuale non determinabile a priori (perché derivante appunto dal rapporto tra la somma dei costi di tutte le domande ammesse a contributo e l’importo totale stanziato dalla Regione). Conoscere a priori la percentuale di finanziamento consente alle cooperative, viceversa, di sapere in anticipo quale percentuale dei propri costi sarà coperto dal contributo regionale e di pianificare meglio il proprio investimento. La percentuale del 50% è stata stimata in sede di Commissione per la Cooperazione.
Il contributo, d’ora in poi, verrà erogato secondo l’ordine di arrivo delle domande, accertato secondo criteri oggettivi (ufficio postale o mediante domanda compilata e inoltrata on line). Questo sistema imprime una fortissima ed effettiva semplificazione amministrativa e un conseguente enorme risparmio di tempo, nell’istruzione delle pratiche. Questo metodo si sposa bene con il principio della percentuale prefissata: d’ora in poi, verranno esaminate solo le pratiche finanziabili in ragione delle risorse residue e non tutte quelle pervenute, come avvenuto finora. Il drastico abbattimento dei tempi di procedura permette inoltre all’amministrazione regionale di concludere il procedimento nell’anno di riferimento, evitando di intaccare lo stanziamento dell’esercizio successivo, nel pieno rispetto della nuova disciplina contabile.
Diversamente dal passato, d’ora in poi il contributo regionale coprirà solamente costi già effettivamente sostenuti dalle cooperative beneficiarie al momento della presentazione delle domande, a partire dal 1 gennaio dell’anno antecedente alla pubblicazione del bando (es.: bando 2016, costi ammissibili dal 1.01.2015; bando 2017, costi ammissibili dal 01.01.2016). Anche questa novità è giustificata dalla necessità di velocizzare le pratiche che devono concludersi – nei termini contabili imposti dalle nuove regole di bilancio – entro il 31 dicembre di ogni annualità. L’ammissione delle sole spese già affrontate e dimostrate produce inoltre evidenti effetti positivi sulla efficacia gestionale della misura, perché di fatto elimina il fenomeno dei disimpegni contabili (che da anni sono in misura pari a circa il 50%).
Il bando di finanziamento ha efficacia triennale, con finestre ad apertura annuale per la presentazione delle domande di finanziamento per ciascuno degli anni del triennio, in armonia con la nuova normativa contabile. Grazie a questa innovazione per la platea dei beneficiari c’è il vantaggio di poter programmare meglio la propria attività, potendo confidare su uno strumento di efficacia pluriennale.
Per consentire la rotazione dei beneficiari, dal 2016, le cooperative beneficiarie per due annualità consecutive, non sono ammesse a partecipare alla terza annualità (2018) e possono presentare la domanda per la successiva annualità relativa al secondo triennio di programmazione (2019).
Per quanto non modificato, la disciplina sostanziale del bando resterà quella introdotta dalle precedenti deliberazioni della Giunta, demandando al Servizio competente l’adeguamento alla nuova disciplina con la facoltà di apportare le migliorie di dettaglio suggerite dalla esperienza acquisita.
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