La rimodulazione dei fondi del Piano Sulcis deliberata dalla Giunta regionale non piace all’on. Ignazio Locci (FI).
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La rimodulazione dei fondi del Piano Sulcis deliberata dalla Giunta regionale non piace all’on. Ignazio Locci (FI).
«Sant’Antioco sotto attacco del colonizzatore Paolo Maninchedda, l’assessore regionale dei Lavori pubblici che, come un novello “padre padrone”, decide le sorti della comunità antiochense, arrogandosi il diritto di bypassare le istanze dei cittadini e, con ogni probabilità, anche quelle dell’Aamministrazione comunale – scrive Ignazio Locci in una nota diffusa stamane -. Con la delibera N. 40/18 del sei luglio scorso (Piano straordinario per il Sulcis”. Rimodulazione interventi infrastrutturali sulla viabilità e la portualità di competenza dell’assessorato dei Lavori pubblici) Maninchedda ha deciso di definanziare le opere portuali di Sant’Antioco (9 milioni di euro), parte di quelle destinate ai porti di Carloforte (4 milioni) e Calasetta (6 milioni), nonché l’adeguamento della SP 77 di San Giovanni Suergiu (3 milioni di euro), a favore della famigerata circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta. E questo, nonostante una buona parte dei cittadini abbia più volte espresso parere contrario all’opera, evidenziandone l’inutilità manifesta. Ma tant’è. Paolo Maninchedda e Francesco Pigliaru hanno comunque stabilito che adesso è determinante reperire le risorse per procedere anche con le gare d’appalto relative alla circonvallazione (per il nuovo collegamento terrestre le procedure di gara sono state avviate tempo fa).»
«È evidente – aggiunge Ignazio Locci – che lo spirito del Piano Sulcis è morto e sepolto: ai cittadini è rimasta la possibilità di accettare passivamente quello stabilito nelle comode stanze dei bottoni. Bisogna stare zitti e, a testa bassa, prendere quel che passa il convento. Il messaggio è che o stringi quello che ti viene concesso, oppure perdi i finanziamenti e chissà quando mai passerà un treno così. E meno male che il Piano Sulcis doveva essere un progetto per il rilancio del territorio, concordato con le comunità coinvolte. Oggi sembra invece lo strumento con cui la Giunta regionale cerca di farsi bella mostrando quanti soldi riesce a spendere. Ma la verità è che sta fallendo su tutti i fronti.»
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