Michele Cossa (Riformatori sardi): «Non si possono consegnare le chiavi della Sardegna ad una sola compagnia aerea».
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«È cambiato il mondo, la Giunta regionale pensa di continuare con lo stesso sistema, rimasto sostanzialmente inalterato dal 2001: monopolio sulle rotte, determinazione delle frequenze e delle tariffe, scarsa o nulla elasticità. Una scelta senza senso, oltre che posticipata a fra un anno e mezzo». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa.
«Un sistema i cui limiti sono evidenti e che per quanto ci riguarda abbiamo sempre denunciato Il monopolio è da eliminare anche sulla CT1 – aggiunge Michele Cossa -. I dati dimostrano chiaramente che Roma e Milano sono rotte estremamente redditizie per le compagnie aeree; anche quando dovesse partire una nuova CT2 sarà sempre su Roma e Milano che si incanalerà il grosso dei passeggeri: basti dire che quando c’era la CT2 erano 2 milioni/anno; nel 2015 (senza CT2) sono passati a 2.360.000, come dire che quelli che volavano sulla CT2 si sono semplicemente riconvertiti su Roma e Milano.»
«Per questo motivo – sottolinea ancora Michele Cossa – occorre utilizzare con oculatezza le risorse a disposizione: esse non debbono essere distribuite a pioggia ma attraverso meccanismi premiali (per es. i voucher) ed erogate solo dopo che le compagnie superano una certa soglia di passeggeri trasportati. In questo modo verrebbero incentivate a farsi esse stesse promotrici dell’immagine della Sardegna nel mondo, allo scopo di trasportare più passeggeri. Ecco perché occorre passare dal monopolio ad un sistema che faccia scattare una competizione virtuosa tra esse e porti ad un miglioramento del servizio: la sardegna non deve accontentarsi di una continuità purchessia, stracciona, che magari ha tariffe basse ma un servizio scadente, che in certi periodi dell’anno o in corrispondenza dei ponti non garantisce ai sardi la certezza dello spostamento, che è l’essenza del principio di continuità territoriale. Il monopolio porta ai risultati che abbiano visto in questi anni: chi si aggiudica le tratte granatiere il minimo contrattuale e si disinteressa di tutto il resto. Per di più, si legano le esigenze di trasporto dei sardi alle vicende di una singola compagnia (quello che è successo due giorni fa a Olbia con Meridiana ne è la rappresentazione plastica), e questo è inaccettabile: come consegnare le chiavi della Sardegna a uno sconosciuto.»
«Questo sistema anacronistico e inadeguato dev’essere ribaltato – conclude Michele Cossa – studiando criteri che tengano conto dei sostanziali mutamenti del mercato e delle attuali esigenze dei passeggeri, che non sono certo quelle di 15 anni fa.»
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