19 November, 2024
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La Stazione FS di Cagliari 12 copia

Inaugurazione centro intermodale 7

«Trenitalia cambia le regole di validità dei biglietti regionali. Se prima il tagliando poteva essere utilizzato entro il sessantesimo giorno dalla data di acquisto, dal primo agosto le regole cambieranno: in seguito all’acquisto del biglietto, il passeggero dovrà indicare il giorno in cui intende viaggiare e dovrà utilizzarlo entro le 23.59 della data impressa. Dopo quell’ora il biglietto non sarà più valido.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Non è certo una buona notizia – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -, visto che può capitare qualsiasi imprevisto che pregiudica il viaggio preventivato. Come d’altro canto le corse dei treni possono subire ritardi (in Sardegna piuttosto frequenti) e possono persino saltare, ma questo non impone alcuna penale a Trenitalia che spesso, invece, addebita i suoi proverbiali disservizi al caso. Ai viaggiatori, all’opposto, dal primo agosto (ma solo per gli acquisti non effettuati nell’App e nel sito Trenitalia) verrà praticamente richiesto di non essere soggetti a qualsivoglia imprevisto, problema o qualsiasi altra ragione che gli impedisca di utilizzare il tagliando entro le 23.59 del giorno preventivato.»

«Chiedo all’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana e al presidente della Regione Francesco Pigliaru di intercedere presso Trenitalia affinché riveda questa decisione folle e ingiustificata. I sardi, in tema di trasporti, ne stanno subendo già troppe. Massimo Deiana faccia il suo dovere – conclude Ignazio Locci – e si schieri dalla parte dei cittadini.»

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LOCANDINA Dagli occhi e dal cuore

Verrà inaugurata il 3 agosto, alle 19.00, nella saletta del Portico, a Carbonia, “Dagli occhi al cuore”, prima mostra personale di Rosa Maria Marongiu.

La mostra resterà aperta fino al 14 agosto, dal martedì alla domenica, dalle 19.00 alle 22.00. Il mercoledì fino alle 23.30.

L’artista di Carbonia insegna al Liceo Gramsci Amaldi. Dipinge da autodidatta sin da bambina. Dal 2007 inizia ad esporre a Cagliari e dal 2011 fuori dalla Sardegna.

«La sua pittura nasce soprattutto da una spinta interiore che necessita di trovare sfogo nel realizzare un’idea, un sentimento, un’emozione, ed è frutto di continua sperimentazione di tecniche e materiali. Gli elementi naturali spesso simboleggiano idee, stati d’animo, emozioni e sono accostati alla vita umana come in un rapporto tra microcosmo e macrocosmo. Poesia e pittura si intrecciano nell’ispirazione e nella simbologia delle sue ultime opere.»

La Mostra consiste in una serie di opere, realizzate con varie tecniche, che rappresentano immagini realistiche e simboliche di Carbonia e del Sulcis. Alcune delle opere sono inedite, altre già presentate in importanti mostre a Verona, Venezia, Spoleto, Arte Padova, Palermo e Barcellona e presenti in cataloghi, riviste d’arte e volumi di storia dell’arte.

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E’ arrivato ieri a Iglesias ed oggi a Carbonia, Alessandro Bellière, l’83enne bolognese che sta affrontando una nuova sfida, l’ennesima, della sua infinita vita sportiva, da Aosta a Palermo a piedi, 6.013 km da percorrere in 7 mesi. Per portare a termine l’impresa, affrontata per la quarta volta consecutiva (la prima al compimento degli 80 anni, nel 2013, è iniziata il 1° aprile e si concluderà il 24 ottobre a Palermo, il giorno del suo 83° compleanno), gli mancano ancora poco più di 2.800 km. Percorre mediamente 29 km al giorno, con una punta massima di 48 km. Alessandro Bellière è uno sportivo a 360° gradi, in quanto è anche paracadutista e subacqueo.

Ieri, a Iglesias, è stato ricevuto e festeggiato dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Emilio Gariazzo, oggi è avvenuto altrettanto a Carbonia, nell’ufficio del nuovo sindaco, Paola Massidda. Al termine della visita, lo abbiamo intervistato.

Alessandro Bellière copia

 

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Ha sognato a lungo di salire sul podio domani a Parigi e le sue prestazioni hanno avvalorato fino a ieri le sue ambizioni, soprattutto dopo la strepitosa cronoscalata Sallanches-Megeve di giovedì che l’ha visto arrivare alle spalle di Chris Froome e Tom Dumoulin, e tutta l’Italia del pedale oggi lo aspettava a Morzine per un’altra grande impresa. La penultima tappa del Tour de France 2016, invece, ha visto Fabio Aru crollare sull’ultima salita ed arrivare al traguardo con 17’38” di ritardo che lo hanno fatto precipitare dal 6° al 13° posto in classifica. La tappa è stata vinta dallo spagnolo Jon Izagirre con 19″ di vantaggio sul colombiano Jarlinson Pantano e 42″ su Vincenzo Nibali che, una volta verificato il crollo del suo capitano Fabio Aru, ha tentato l’impresa, fallendola nella discesa finale, proprio il terreno a lui più congeniale. I migliori sono arrivati a poco più di 4 minuti e così Chris Froome ha messo il sigillo finale sulla nuova vittoria al Tour de France che ha dominato dall’inizio alla fine.

Per Fabio Aru, delusione odierna a parte, resta un Tour eccellente che fa ben sperare per il futuro. Il campione di Villacidro, alla sua prima esperienza nella Grande Boucle, ha dimostrato di esssere competitivo in salita e di essere migliorato notevolmente nelle prove contro il tempo, condizioni indispensabili per puntare alla vittoria del Tour dopo il trionfo di un anno fa alla Vuelta e i due piazzamenti sul podio, un secondo e un terzo posto, al Giro d’Italia.

Fabio Aru 2016 3

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Destreggiandosi tra la folla, le bancarelle, i giochi e i tavolini dei locali per le vie del centro storico di Iglesias, è proseguita nella serata di “Notteggiando”, venerdì 22 luglio, l’iniziativa di distribuzione dei libretti informativi “La Verità sulla Droga” da parte dei volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e Chiesa di Scientology.

Dopo l’esperienza dello scorso anno e delle scorse settimane, questi libretti sono diventati “popolari” tra i cittadini di Iglesias e numerose persone, soprattutto genitori di adolescenti, hanno richiesto l’assortimento degli opuscoli, perché, ha dichiarato un genitore: «Li ho trovati molto interessanti e adatti per una lettura da fare insieme ai ragazzi; si usa un linguaggio semplice e diretto che è piaciuto ai miei figli; così ha chiesto se poteva avere, oltre all’opuscolo sulla marijuana, anche quelli sull’alcol e l’abuso degli antidolorifici».

NOTTEGGIANDO IGLESIAS 12

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Questa sera cala il sipario sulla ventiseiesima edizione del festival Narcao Blues, organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione. Al centro della quarta e ultima serata (biglietto intero a dodici euro, ridotto a dieci) il chitarrista e cantante statunitense Luke Winslow-King e, a seguire, la Sweet Soul Music Revue con il suo coinvolgente viaggio nella storia del soul e del rhythm & blues. 

Ad accendere per primo gli amplificatori, alle 21.30, sarà dunque il bluesman originario di Cadillac, nel Michigan, ma trapiantato a New Orleans, alla testa di una band che annovera tra le sue file, insieme al batterista Benji Bohannon, due musicisti italiani: il chitarrista Roberto Luti (di ritorno a Narcao dove si è esibito da protagonista l’anno scorso con il progetto Playing For Change) e il bassista Lucio Villani. Luke Winslow-King  è un grande interprete del blues del Delta, maestro dello slide, capace di sposare la parte folk-cantautorale del genere con il jazz tradizionale, il rock & roll e altre influenze. La sua è una musica ruvida ma al contempo ricercata e raffinata, impreziosita dalla sua indiscussa capacità strumentale. Quattro gli album all’attivo: il quinto, “I’m Glad Trouble Don’t Last Always“, è in uscita il prossimo 30 settembre. 

Il compito di chiudere festosamente la ventiseiesima edizione di Narcao Blues spetta alla Sweet Soul Music Revue, che nella seconda parte della serata prenderà letteralmente per mano il pubblico conducendolo in un autentico viaggio attraverso la storia del soul e del rhythm & blues. Si viaggerà tra i grandi classici del genere, passando per le pietre miliari di Ray Charles e James Brown, senza tralasciare i repertori di Aretha Franklin, Ike & Tina Turner, Stevie Wonder e altri, reinterpretati e riportati alla loro energia originaria grazie alle calde voci dei cantanti e agli strumentisti del gruppo: con il sassofonista Klaus Gassmann, leader e fondatore del progetto, saliranno sul palco dodici musicisti (Axel Welter ai sassofoni, Steffen Mathes alla tromba, Ray Muhumane alla chitarra, Michael Webb alle tastiere, Heiner Holderbach al basso e Paulee Brown alla batteria, a sostenere le voci di Derrick Alexander, Daria Biancardi, Lisa Benjamin, Jimmy James, Laeh Jones e Ester Stevens) per suggellare il ventiseiesimo Narcao Blues all’insegna del divertimento e dei festeggiamenti.

Ma la festa continua, in realtà, dentro la notte, con l’immancabile appuntamento dopo concerto in località Santa Croce, affidato come sempre a una formazione sarda: a chiudere la serie sono i Wild Bunch, sotto la cui insegna si riconoscono Dario Fadda (chitarra e voce), Corrado Cherchi (tastiere e voce), Riccardo Chia (basso e voce) e Luca Fanutza (batteria e voce).

Sweet Soul Music Revue (m)2016 Luke Winslow-King - Press 2 m (foto Victor Alonso) Luke Winslow-King (Photo credit Akasha Rabut) 2m Sweet Soul Music Revue (2m)

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Le sonorità dell’armonica a bocca hanno caratterizzato ieri sera i due concerti della terza giornata del XXVI Festival Narcao Blues, organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione. Al centro dei riflettori l’On The Road Quartet, formazione italiana nata quattro anni fa da un’intuizione di Davide Speranza, virtuoso dello strumento a fiato, chitarrista di grande esperienza internazionale. Con Claudio De Palo al basso ed Angelo Farolli alla batteria, il gruppo ha proposto al sempre numeroso ed appassionato pubblico di piazza Europa, una miscela esplosiva di blues, rock’n’roll e zydeco, tipicamente in stile New Orleans.

A seguire, alle 23.30, è salito sul palco Moreland & Arbuckle, un power trio che sposa blues e roots rock con inconfondibile energia e novità. Nata come duo dall’incontro (la prima volta nel 2001, durante una jam session nella loro città, Wichita, nel Kansas) del chitarrista Aaron Moreland, 42 anni, con l’armonicista e cantante Dustin Arbuckle, 35 anni, la formazione statunitense ha trovato più tardi nei tamburi e nei piatti di Kendall Newby il suo completamento.

Dall’ampio album fotografico allegato, emerge chiaramente il clima in cui si sono esibiti i due gruppi sul palco di piazza Europa.

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Nuove dure critiche del consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, componente della commissione Sanità, al disegno di legge di riordino della Sanità sarda.

Edoardo Tocco evidenzia preoccupazione per quello che definisce «un pasticcio che avrà l’effetto di smantellare l’assistenza alle persone più deboli. Il presidio ospedaliero è un punto di riferimento per la Sardegna. Si eviti di spostare dei reparti in altre strutture o, peggio ancora, di utilizzare il metodo dei tagli illogici. Con un disegno che deve essere utilizzato per organizzare, invece si tenta di disgregare l’offerta specialistica – conclude Edoardo Tocco -. Per questo temiamo che la Asl unica serva solo a provocare il disastro della sanità sarda, con un colpo devastante per i pazienti».

Ospedale Brotzu Cagliari2

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Buone pratiche nella gestione dei rifiuti ma anche un’analisi puntuale dei nostri comportamenti quotidiani e di cosa fare per ridurre l’impatto di ognuno di noi sull’ambiente. Sono questi i temi di “Meno 100 chili – Ricette per la dieta della nostra pattumiera” e “Dieci azioni per Zero Rifiuti”, i due libri che Roberto Cavallo presenterà mercoledì 27 luglio, alle 21,30, all’anfiteatro comunale di Calangianus, in una serata dedicata interamente all’ambiente.

Il rifiutologo, volto noto della trasmissione di Rai 3 “Scala Mercalli”, partecipa infatti alla promozione della campagna “Differenzia tutti i giorni per una raccolta di qualità”, iniziativa di promozione della raccolta differenziata realizzata da Tetra Pak Italia in collaborazione con l’Unione dei comuni dell’Alta Gallura, Latte Arborea e la Cooperativa Erica. 

“Meno 100 chili”, piccolo caso editoriale italiano con più di 7.000 copie vendute, racconta come si possa ridurre la  quantità di rifiuti che produciamo ogni giorno, in casa come al lavoro. Alternando l’approfondimento scientifico con racconti ed aneddoti, l’autore passa al setaccio le azioni che compongono la nostra quotidianità, e per ognuna indica come ridurre la quantità di spazzatura che potrebbe generarsi. Il libro, vincitore del “Premio Kafka Italia”, ha anche ispirato il docu-film omonimo di Emanuele Caruso.

“Dieci azioni per Zero Rifiuti” ripercorre invece il cammino verso rifiuti zero di alcune delle più importanti aziende italiane del settore ambientale e di numerose amministrazioni locali virtuose presenti nella nostra penisola. Un percorso che viene raccontato in modo fresco, diretto e senza fronzoli da chi vive questa realtà nel proprio lavoro quotidiano e sta partecipando attivamente all’evoluzione che sia gli Enti locali che l’Industria stanno affrontando, mettendo al centro del proprio operato una nuova sensibilità per l’ambiente e i temi della sostenibilità. 

Roberto Cavallo è nato a Torino nel 1970 ed è laureato in agraria. amministratore delegato di E.R.I.C.A. soc. coop. – azienda leader nella consulenza ambientale, in Europa, Centro e Sud America, Africa – è presidente di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale). Autore e divulgatore in alcune trasmissioni radio-televisive sui temi ambientali (Ambiente Italia, Chetempochefa, Geo&Geo, ScalaMercalli), è autore i testi scientifici e narrativi, tra cui “Prodotti di Nicchia di Langhe e Roero” (2005) – premio il Parnaso delle Muse; “Napoli Express” (2005) – finalista premio Garcia Lorca; “Keep Clean and Run” (2015). 

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Oltre 40 piccole imprese, tanti dipendenti, un prodotto artigiano di elevata qualità e notevole varietà, grande entusiasmo e la necessità di una legge regionale che possa tutelarli, farli crescere senza danneggiarli e, soprattutto, permettere di far conoscere la produzione anche fuori dall’isola.

E’ questo il “mondo” delle imprese birrarie della Sardegna che, ieri pomeriggio a Cagliari, si è riunito su iniziativa di Confartigianato Imprese Sardegna per analizzare le necessità del comparto e sviluppare azioni forti e immediate a sostegno del “sistema”.

Sono 40 i birrifici (artigiani, agricoli e beerfirm) censiti da Confartigianato Imprese Sardegna (erano 19 nel 2009). In provincia di Cagliari sono 19, a Nuoro 8, a Oristano e Sassari, 6, e in Gallura 1. I comuni con più presenza di birrifici sono Cagliari con 4, Quartu con 3, e Carbonia, Guspini, Selargius e Oliena con 2.

Dalla rilevazione dell’associazione artigiana sulle imprese intervistate è emerso come il 50% delle aziende abbia l’isola come mercato esclusivo, il 25% sia già proiettato nel mercato nazionale e solo il 15% lavori già con l’estero.

In media, la produzione di ogni birrificio, la cui dimensione è di 2,5 addetti, non supera i 1.000 ettolitri l’anno e ha un fatturato medio che non supera i 100mila euro. Tra le richieste più importanti delle imprese, la consulenza per investimenti e per l’export, e la formazione.

Come certificano i recenti dati, il settore in Sardegna cresce di giorno in giorno. Un mondo, quello de piccoli birrifici, che arricchisce il territorio sardo, dove qualità e artigianato sono le coordinate fondamentali in cui s’inseriscono metodo di lavorazione, materie prime impiegate nonché professionalità, passione ed eccezionale competenza dei maestri birrai artigiani. Quindi, un vero e proprio fenomeno culturale e un settore in espansione, ricco di opportunità e buone prospettive, che Confartigianato Imprese Sardegna ritiene sia il volano di una crescita di filiera, evoluta e dinamica, con impatti e ricadute benefiche trasversali che vanno dal mondo dei coltivatori sino all’indotto del turismo enogastronomico ed esperienziale.

Apprezzamento è stato espresso dalle imprese per le opportunità offerte dai bandi regionali, pubblicati, e in pubblicazione, sull’internazionalizzazione e sull’innovazione e competitività delle medie e piccole imprese ma anche per le novità proposte dai bandi e dal programma di sviluppo rurale.

Nel corso della serata è stata condivisa l’analisi sia sulla legge nazionale di settore, che ha introdotto la definizione di “birra artigianale” e sia sulla recente proposta di legge regionale.

Le imprese e la Confartigianato sono convinte che anche in Sardegna sia tempo di porre le basi per una regolamentazione della “birra artigianale sarda” che in questo modo si preparerebbe a diventare un brand riconoscibile anche per la qualità, in virtù non solo delle materie prime ma anche, e soprattutto, del metodo di lavorazione. Questo processo produttivo, infatti, verrebbe riconosciuto anche a livello internazionale.

«Il settore sente fortemente la necessità di una regolamentazione che tuteli la produzione artigianale e la qualità – afferma il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli – e noi ci siamo messi a disposizione per ascoltare le imprese e condensare le loro richieste in un documento che potrebbe essere l’inizio di un percorso legislativo tutto sardo, il primo in Italia di questo genere. Ricordiamo che ad oggi nessuna regione italiana si è dotata di una propria normativa e la Sardegna potrebbe essere la prima in Italia ad avere un legge di questo tipo. In Piemonte e in Umbria, infatti, non sono entrate in vigore per decadenza dei termini, mentre in Veneto e in Abruzzo le proposte sono attualmente in discussione.»

«Abbiamo necessità di una legge che ci faccia crescere, non ci danneggi o ponga inutili vincoli, e che informi correttamente il consumatore anche attraverso un marchio regionale che sia sinonimo di qualità e garanzie – hanno detto le aziende birrarie presenti nei vari interventi – perché la birra artigianale è un’assoluta eccellenza enogastronomica del nostro territorio, che va ulteriormente tutelata attraverso specifici provvedimenti. Qualora si approvasse una legge, ovviamente c’è necessità che poi venga effettivamente applicata insiemeai relativi controlli- Siamo qui perché la Sardegna ha bisogno di valorizzare la produzione artigianale dei microbirrifici, piccole aziende artigianali, con 3 o 4 addetti – hanno continuato – che sono riuscite a creare un ottimo prodotto apprezzato localmente, e che ora guardano anche ai mercati internazionali, quindi non rivolgendosi solo ed esclusivamente agli appassionati del territorio.»

Stefano Mameli copia